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Prima di tutto devi sapere che per scrivere il
tuo nome dovrai usare i katakana, trovi le tabelle nella
pagina dei SIMBOLI GIAPPONESI.
Nello hiragana e nel katakana per raddoppiare una consonante
si inserisce, davanti alla sillaba da raddoppiare, il segno TSU
rimpicciolito. Se però la sillaba da raddoppiare inizia con una
N non si usa lo TSU ma il segno N.
Per scrivere la vocali lunghe, nello hiragana, si aggiunge
un'altra vocale, tranne per la O, che viene raddoppiata con una
U.
Il segno -, leggermente allungato, viene usato per le vocali
lunghe delle parole straniere e per le parole inglesi che
terminano per R.
In giapponenese una consonante non può apparire isolata,
cioè non seguita da vocale, quindi in nomi come Roberto dobbiamo
aggiungere una U che non viene letta: ROBERUTO
(Roberto)
Nel giappoenese non esistono i suoni "tu"
e "du", quindi dovremo usare TO e il nigori (due
trattini in alto a destra) per trasformarlo in DO:
SANDORA (Sandra)
Non esiste nemmeno il suono "L", dovremo
quindi usare la R, come in "Laura":
RAURA (Laura)
Per la "F", dato che esiste solo la FU
si aggiunge la vocale in basso a destra, come in Stefania: SUTEFUANIA
(Stefania)
Per finire la sillaba "TI" viene espressa
con il TE e la I in basso a destra.
Non esistono i suoni e quindi le lettere V e L,
si usano quindi le lettere B e R rispettivamente.
Queste semplici regole ti permettono di scrivere quasi tutti i
nomi propri in giapponese.
Naturalmente non tutti i nomi italiani potrebbero essere scritti
con i simboli giapponese, appunto perchè alcuni suoni italiani
non esistono in giapponese ! Nei nostri elenchi abbiamo cercato
di tradurre comunque qualsiasi nome, affidandoci più al
buon senso che a regole esatte.
Saremo molto grati a chiunque ci indichi eventuali errori ...