MATTEO UNICH

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Bene, ammesso e non concesso che a qualcuno interessi sapere qualcosa della mia vita, ecco qui tutte le notizie che mi vengono in mente.

Sono nato a Cotignola (RA) il 9 gennaio 1961, sotto il segno del capricorno. Compiuta a Lugo, dove abito da sempre, tutta la trafila della scuola dell’obbligo, sono approdato all’Istituto Tecnico per Periti Aziendali e Corrispondenti in Lingue Estere "Sacro Cuore" (da cui la mia relativamente buona padronanza dell’inglese e del francese). La mia vita sembrava segnata dall’approccio linguistico, ma era intervenuto nel frattempo un fatto particolare. Durante le scuole medie inferiori (S. M. S. "Silvestro Gherardi" a Lugo) avevo conosciuto, per opera del mio insegnante M° Dario Mirandola, la musica. Li per li la cosa non sembrava particolarmente importante, ma in famiglia notarono che quando ero di cattivo umore o nervoso, prendevo il flauto dolce e lo suonavo per una mezz’oretta, trascorsa la quale tornavo sereno. Fu così che parallelamente all’iscrizione alle scuole superiori mi iscrissi anche all’Istituto Musicale "Giuseppe e Luigi Malerbi" della mia città. Il caso volle che io, desideroso di iscrivermi a flauto, fossi poi dirottato inizialmente sulla tromba e successivamente sul trombone, allievo del prof. Ermanno Ruzzi. Fu un bene, perché l’unico trombonista della scuola (il carissimo amico prof. Giuseppe Melandri) era sul punto di diplomarsi, e dall’anno successivo (per la cronaca anno scolastico 1975-76) divenni membro dell’orchestra dell’Istituto, allora diretta dal prof. Asterio Ceccoli. La prima prova dell’orchestra alla quale partecipai lasciò in me un’impressione profondissima, e probabilmente il desiderio di dedicarmi professionalmente alla musica nacque quel giorno.

Un altro momento topico fu quando un condiscepolo, ammesso che possa così definire una figura del calibro e dell’importanza di Paolo Ravaglia, mi prestò tre partiture: la V e la VI sinfonia di Beethoven e la suite Schiaccianoci di Ciaikovskj. Seguire in partitura i brani suonati dai dischi (per quanto potessi leggere in partitura al terzo anno di studi, he he) fu uno dei momenti più illuminanti della mia vita musicale.

Non avevo ancora conseguito la licenza di solfeggio quando avvenne la svolta principale del mio cammino professionale e umano. La comunità parrocchiale alla quale appartenevo (e appartengo tuttora, la Parrocchia di S. Giacomo Maggiore Apostolo, sempre a Lugo) aveva perso tragicamente e improvvisamente il direttore della Schola Cantorum, il M° Everardo Galassini. Per qualche tempo dopo la sua prematura scomparsa il suo posto venne occupato dal di lui fratello, M° William Galassini, che poi dovette abbandonare perché chiamato a dirigere un altro coro. In una sera non precisabile del febbraio-marzo 1979 mi trovavo a vagare per i locali della Parrocchia, mentre si svolgevano le prove di ciò che rimaneva (ben poca cosa, almeno quella sera) della Schola Cantorum. La signorina Antonietta Golinelli, che fungeva da direttrice, mi adocchiò e mi chiese se per caso non studiassi musica; ottenuta (ovviamente) la mia risposta affermativa, mi piazzò immediatamente davanti al leggio a battere il tempo, e questo fu l’inizio della mia storia come direttore di coro. Qualche giorno dopo, l’allora parroco don Angelo Ceroni volle solennizzare con la presenza della Schola Cantorum la messa in memoria del primo anniversario della strage di via Fani (che come tutti sanno ebbe luogo il 16 marzo1978). Il mio debutto ufficiale in pubblico come direttore di coro risale quindi al 16 marzo 1979 alle ore 17,30. L’unico brano che ricordo con certezza di quella sera è "ecce quomodo moritur justus" di Gallus Handl.

Mantenni la guida della Schola di S. Giacomo per dodici anni, ma nel frattempo ci furono degli sviluppi. Intanto mi diplomai sia come Perito Aziendale (1979) sia come trombonista (Conservatorio "Giovan Battista Martini" di Bologna, 1982). Nel frattempo il destino e gli uomini cospiravano… Il gruppo Corale Pratella Martuzzi di Ravenna era rimasto senza direttore, e usciva da una scissione lacerante e dolorosa. Passata l’estate del 1982, nella ricerca del nuovo direttore telefonarono al M°Angelo Creonti, illustre direttore e compositore residente a Solarolo (RA), già direttore del coro stesso. Questi si consultò con il mio antico insegnante delle medie, il M° Mirandola, che suggerì il mio nome. Il M° Creonti, che presiedeva la commissione esaminatrice con la quale avevo sostenuto – brillantemente – l’esame di Cultura Musicale Generale, si ricordava di me e passò senz’altro il mio nome al gruppo corale Pratella Martuzzi. Io, beatamente inconsapevole, ricevetti un pomeriggio una telefonata destinata al "Maestro Unich", e io, preso completamente alla sprovvista, risposi "Dovrei essere io". Nell’autunno del 1982 divenni quindi direttore del gruppo corale Pratella Martuzzi, tenendone le redini per i successivi tre anni, lasciandolo quindi (per sopraggiunti problemi di salute) per altri quattro nelle mani del M° Ultimo Bellini. A partire dal 20 marzo 1989 ho ripreso la direzione del gruppo e tuttora la conservo gelosamente.

Nel settembre del 1992 si presentò una corista nuova, di nome Consuelo Mazzavillani (se il cognome vi riesce familiare la risposta è si, è effettivamente parente della Signora Cristina Mazzavillani Muti). Dopo pochi mesi eravamo fidanzati e ci siamo sposati il 12 ottobre 1996.

Nel gennaio del 1994 si formò, a Ravenna, un coro lirico che prese il nome di "Coro Lirico Renzo Calamosca". La direzione, inizialmente offerta al M° Alberto Frabetti (che tra l’altro aveva diretto anche, in anni precedenti, il gruppo corale Pratella Martuzzi), fu affidata a me dopo il suo rifiuto. Per alcuni anni il coro andò molto bene, poi a causa di alcuni dissapori ci fu una divisione, dalla quale nacque, separandosi dal coro "Calamosca", il coro lirico "Angelo Mariani", da me diretto. Dopo alcuni anni – e altre dolorose scissioni da una parte e dall’altra – i due cori si sono da poco riuniti, sempre sotto la mia direzione, assumendo il nome di Coro Lirico "Calamosca-Mariani".

Nel maggio del 2000 mi giunse, inattesa, una telefonata del prof. Gianfranco Berardi, già direttore dell’Istituto "Malerbi" e mio caro amico. Questi mi disse che il coro di più recente fondazione nella mia città, il coro "Casa della Carità", diretto dal già citato M° Frabetti, era in difficoltà a causa delle precarie condizioni di salute del Maestro stesso. Io ero piuttosto incerto, visto che avevo già quattro sere occupate dalle prove degli altri due cori e mia moglie aspettava la nascita della nostra bimba (la Tamara è poi venuta alla luce il 7 agosto dello stesso anno). Dissi di contattarmi, esposi all’amico Ermes Manfredi che rappresentava il coro le mie difficoltà, ci tenemmo in contatto. Tutto questo nell’arco di pochi giorni. La domenica successiva (la telefonata del prof. Berardi risaliva al martedì precedente, cinque giorni prima) verso mezzogiorno, Ermes mi chiama e mi comunica la morte del M° Frabetti. Il giorno dopo diressi per la prima volta il coro ai funerali del mio predecessore e da allora, e con grande soddisfazione, sono direttore anche del coro "Casa della Carità", con il quale abbiamo fatto esperienze anche molto piacevoli, quali, una per tutte, la trasferta a Lourdes nell’agosto del 2001.

Nell'agosto del 2000, in seguito a una segnalazione, mi sono presentato alla Scuola Media "S. Vincenzo de' Paoli" a Ravenna, offrendo i miei servigi come docente di Educazione Musicale. Sono stato prescelto e dall'anno scolastico 2000-2001 sono docente in quella scuola, dove dall'anno scolastico successivo ho iniziato anche l'insegnamento nella scuola materna e dall'anno scolascito 2006-07 anche quello nella scuola primaria (la vecchia elementare, per intenderci).

Visto che me ne mancavano, di impegni, dal giugno 2006 sono felicemente membro della commissione artistica dell'AERCO (Associazione emiliano-romagnola cori). Ho conosciuto molti maestri illustri, che sono ottime persone e ora anche cari amici.

Il resto è tutto da costruire…. Ci vediamo ai prossimi aggiornamenti!

Matteo