Il
Padre Celeste ci lascia liberi (libero arbitrio) di agire e
dunque di scegliere di entrare in relazione con Egli.
Dio non ha bisogno di una relazione con noi, perché E’ già
nella pienezza, tuttavia ama relazionarsi con le sue creature,
in quanto E’ principalmente Amore e, l’amore si esprime
inevitabilmente attraverso una relazione.
Questa importanza relazionale la conferma Gesù:
- Che
pur essendo parte della Santissima Trinità,1 pur
avendo un legame inscindibile con le altre Due Persone, si
raccoglie spesso in preghiera (più di noi, e i Vangeli
documentano ampiamente ciò).
Il Signore prega, perché pregare (comunicare, parlare,
dialogare con le altre due Persone della Santissima Trinità)
significa relazionarsi.
-
Che quando gli è stato chiesto come pregare, ci ha
lasciato la preghiera del Padre Nostro.
Tale
sistema relazionale posto in essere dal Creatore, si evince
anche dall’osservazione del Creato. Scrutandolo risulta
evidente come tutto sia concatenato, tutto sia in relazione;
come non esista l’unico, l’isolato, il fine a sé stesso.
Il
Creato è un sistema di relazioni intelligenti, di interscambi,
di comunioni, di equilibri armonici,2 dove tutto ha
un perché e ogni cosa scaturisce dall’amore creativo di Dio
che è vita.
Cosicché anche ogni creatura terrestre si trova in relazione
con l’ambiente circostante e con le altre. Non è contemplato
il solo, l’escluso, perché concettualmente, non potrebbe
neppure essere, in un impianto di questo tipo.
Dunque Dio ama la relazione, la socialità, e ha dato vita ad un
sistema fondato su di queste. Ragione per la quale ogni essere
vivente manifesta un’esigenza relazionale (una attitudine alla
socialità, all’interscambio).
In particolare Egli, crea l’uomo relazionale, perché possa
esprime pienamente sé stesso, così da essere potenzialmente
capace di vivere a Sua Immagine e Somiglianza e dunque di
esprimersi con carità.3 La relazionalità è il modo
attraverso il quale, il concetto di carità da astratto, diventa
concreto. Soltanto attraverso la relazionalità, la carità,
prende vita, forma, moto, circola, viene effusa e distribuita.
La
relazione intesa nella sua accezione positiva, quale
interscambio, gratuito, condivisione di quello che esiste,
permette:
- l’espressione di sé;
- il dono di sé (di quello che si è);
- l’apertura verso l’esterno; apertura potenzialmente
arricchente, qualora, si doni agli altri quanto si possiede o
dagli altri si acquisisca quanto manca.
La relazione assume un’accezione potenzialmente positiva,
quando questa è improntata alla carità, altrimenti diventa
potenzialmente dannosa. Per questo Dio ci elargisce
continuamente le sue grazie, perché in noi prevalga il bene,
affinché attraverso la relazionalità umana, entri in circolo
la carità, ossia il riflesso del Suo amore per le creature.
E come accennato all’inizio un aspetto importante della
relazione fra Creatore e creatura è la preghiera. Dunque è
molto importante, bello ed un bene, aprirsi a Dio, instaurando
con Egli una comunicazione per mezzo della preghiera. Una
preghiera costante fatta non solo di richieste ma principalmente
di dono di sé, una preghiera (vocale o mentale, tradizionale o
spontanea) che sia il frutto, il connubio fra la testa
(pensieri) e il cuore (emozioni, sentimenti, sensazioni).
E’ bello pregare perché attraverso la preghiera apriamo un
dialogo con il Padre Creatore, ci entriamo concretamente in
relazione e possiamo esprimergli il nostro essere, sapendo che
sempre ci ascolta e nei modi magari più inattesi, disparati ci
fornisce comunque le Sue risposte.4
E’ un bene pregare, perché attraverso la preghiera (anche
quando questa è rivolta al nostro prossimo) riceviamo dal Padre
Celeste, innumerevoli doni che ci aiutano a crescere
interiormente, per il nostro vantaggio e per quello degli altri
con i quali entriamo in relazione.
Note:
1.
Trinità: un’unica Origine e quindi un’unica Natura Divina nelle
Tre Persone del Padre, del Figlio, dello Dio Spirito Santo.
Unicità della Natura Divina che permette alle Tre Persone di
essere al contempo pienamente e perfettamente corrispondenti,
cosicché compenetrandosi, vicendevolmente, l’Una nelle Altre
e le Altre nell’Una perché possano manifestare un’Unica
Volontà, un solo Sentire, come espressione dell’Unicità
della loro Divinità.
2.
Anche quando certi eventi alle nostre parziali percezioni
cognitive, possono
apparire distruttivi, catastrofici ed incomprensibili, in realtà
hanno un perché nascosto che cela una bontà, finalizzata alla
vita e destinata al conseguimento di un equilibrio armonico di
tutto il sistema Creato. Ad esempio dall’esplosione delle
stelle (di per sé un evento violento e distruttivo), dalla loro
fine, dalla loro polvere, nasce altra vita. Infatti, attraverso
un processo lungo e complesso di disgregazione ed aggregazione
della materia, scaturiscono, tutti quegli elementi che
costituiscono il pianeta terra e la componente fisica
(materiale) dell’essere umano.
3.
Il termine carità equivale al termine amore. Amore
fattivo che consente a ciascuno, secondo la propria forma, di
generare vita, sotto i vari aspetti di quest’ultima. Ossia
amore fattivo che permette di produrre vita a 360°.