Lo sport nella Scuola

Dalla prima infanzia viene negato il diritto alla pratica sportiva. Infatti è prassi corrente nella scuola, anche in quella dell'obbligo, con vari pretesti, esonerare indiscriminatamente gli alunni con handicap. Non soltanto appare un'ulteriore forma di emarginazione, ma anche un'assurdità scientifica. E proprio fuori degli spazi della classe e dei programmi, che moltissimi di questi soggetti (soprattutto quelli con difficoltà cognitive) possono sentirsi finalmente protagonisti e in ogni caso socializzare con maggiore facilità. Per coloro che hanno problemi motori, un'attività o il rendersi simili agli altri, può supportare o addirittura sostituire l'attività rieducativo-funzionale; basti riflettere ad esempio sull'azione positiva dell'attività in piscina, ovvero in un ambiente non solo più utile fisiologicamente, ma "normalizzante" dal punto di vista ambientale, rispetto a tante sedute fisioterapiche.

Per le persone con disabilità fisiche, l'insistenza di momenti terapeutici ambulatoriali conduce inevitabilmente ad una progressiva demotivazione da parte del disabile e ciò rappresenta un notevole impedimento per la buona prosecuzione del progetto riabilitativo. Invece, attraverso attività gratificanti e piacevoli per il soggetto, sempre finalizzate alla sua rieducazione psicomotoria, si recupera appieno l'aspetto motivazionale e si raggiunge un buon livello di partecipazione da parte del disabile.