La classificazione sportiva dei disabili e la visita medica
Le lesioni del midollo spinale vengono divise in otto classi: Le prime tre (1A, 1B e 1C) comprendono i medullolesi più gravi, poiché si riferiscono alle lesioni del tratto cervicale (tetraplegia). Le seconde cinque (II, III, IV, V e VI) comprendono le lesioni del tratto dorso-lombo-sacrale e riguardano disabilità via via minori (paraplegia).
In generale, vengono considerati idonei all'attività sportiva quelli compresi tra la terza e l'ottava. I soggetti della terza classe, in cui si trovano anche soggetti tetraplegici aventi una riduzione delle funzioni motorie degli arti superiori e del tronco (che sono ad esempio in grado di sospingere la carrozzina facendo uso limitato delle braccia, e quindi possono agire sul cerchio spinta) sono da valutare a parte, in quanto la lesione non impedisce del tutto la possibilità di utilizzare l'arto superiore come elemento propulsivo. Il medico sportivo deve essere sempre in stretto contatto con gli istruttori così da poter valutare gli effetti dell'allenamento specifico sul disabile, perfezionare i supporti tecnici, studiare al fine di prevenire eventuali danni che l'atleta può procurarsi nell'esercizio dell'attività sportiva.
Visita medica
Gli sport per i disabili vengono distinti in attività a basso o ad elevato impegno cardio-circolatorio, l'attività subacquea è classificata fra queste ultime, come da Decreto del Ministero della Sanità del 4 marzo 1993, riportato sulla rivista Medicina dello Sport (Notiziario Federale (1993), 46(3): 299-303).
Si devono quindi espletare i seguenti accertamenti di base: