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EURO
1/1/2002: ISTRUZIONI PER L'USO
(per
non affogare)
- A partire
dall'1/1/2002 l'euro avrà corso legale con monete e
banconote.
- L'1/1/2002 i
conti correnti in lire verranno necessariamente convertiti in euro
("ridenominazione") gratuitamente e senza alcuna variazione di
numero o di operatività.
- Ci sarà un
periodo di interregno per MONETE e BANCONOTE: euro e lire convivranno
fino al 28/2/2002.
In questo
periodo le lire potranno essere cambiate in euro presso tutte le banche; dopo
il 28/2/2002 le lire potranno essere cambiate in euro solo presso le filiali
della Banca d'Italia per un periodo di 10 anni.
Durante il
periodo di interregno il resto potrà essere dato sia in euro che in lire. Non
ci si potrà rifiutare di accettare il resto in euro. In effetti la legge
stabilisce che la valuta è scelta dal debitore. Nel caso di un commerciante
che deve dare il resto, il "debitore" è il commerciante. E'
anche vero che, per un accordo con le associazioni di categoria. i
commercianti "si impegnano" a dare il resto in euro, quando è
possibile, per agevolare il ritiro delle lire.
Ad ogni modo
conviene cercare di farsi dare il resto in euro, poiché le lire andranno poi
essere convertite in euro presso le banche: siccome la conversione è gratuita
solo fino ad un milione al giorno per i clienti (la metà per i non clienti),
se si accumulano troppe lire si rischia di pagare una commissione.
- Gli
ASSEGNI in lire, se emessi fino al 31/12/2001 potranno
essere cambiati in banca fino al (e non oltre il) 28/02/2002.
Oltre tale data, in effetti si potranno ancora incassare tali assegni, ma solo
"al dopo incasso", procedura lunga e costosa.
Dal
01/01/2002 NON potranno essere più emessi
assegni in lire, ma solo in euro.
- Dal 1°
gennaio 2002 le Lire che si hanno in casa, sia le monete che le banconote,
potranno essere cambiate in Banca o alla Posta con l'equivalente in Euro. Per
quanto riguarda le MONETE è consigliabile, qualora se
ne abbia una grande quantità a casa magari nei salvadanai dei nipoti o dei
figli, di provvedere a versarli in Banca o alla Posta già nel corso
del 2001; infatti si prevedono grosse difficoltà qualora gli
italiani volessero cambiare le monete tutte insieme, non ci sarebbero depositi
sufficienti a contenerle né mezzi di trasporto per trasportarle, e
comporterebbero molto lavoro per contarle. Le lire depositate per tempo su
conto corrente in bancario o postale saranno invece cambiate automaticamente
in Euro dal 1° gennaio 2002, senza bisogno di fare file.
- Come già accennato, il limite giornaliero di conversione in banca
Lire/Euro di monete e banconote sarà di 1 milione di Lire senza alcun
preavviso per i clienti, e di 500.000 Lire per i non clienti.
- L'euro è
pari a 1936,27 lire (parità fissa e
immutabile, così come è stato stabilito il 31/12/1998).
- Al momento
sembra che sarà decisa la chiusura totale al pubblico delle Banche,
Banca d'Italia e Poste (solo per il servizio Bancoposta), nella giornata del 31/12/2001,
in previsione delle attività straordinarie relative all'euro che
riguarderanno i sistemi informatici ed organizzativi.
- A partire dal
15/12/2001, a richiesta tutti potranno ricevere dalle banche o dalle
poste, un piccolo anticipo di monete (starter kit)
con una modesta quantità di euro (€ 12,91), 53 monete pari a circa 25.000
lire.
- Si consiglia
di usare gli "Euroconvertitori" (calcolatrici) per verificare la
corrispondenza Lire/Euro dei prezzi, nonché utilizzare PagoBancomat
e Carte di Credito per semplificare e velocizzare le
procedure di pagamento negli esercizi commerciali.
- L'Unione
Europea ha stabilito nel 1998 che la parola EURO sia
indeclinabile, quindi si deve dire "euro" sia al
plurale che al singolare. Questa regola però non è seguita in tutti i paesi
dell'Unione ("euros"). L'Unione
Europea ha anche stabilito come debbano essere chiamati i centesimi: cent.
Anche "cent" deve essere usato indifferentemente
come singolare o plurale. Non è difficile prevedere che in Italia si tenderà
a chiamarli "centesimi".
- Per passare dalle
lire in euro, si deve dividere l'importo in lire per il tasso di
conversione ufficiale (1936,27).
- Per passare dall'euro
in lire, bisogna moltiplicare l'importo in euro per il tasso di
conversione.
- Dopo la conversione, gli importi devono
essere arrotondati alla seconda cifra decimale.
- Se la terza cifra dopo la virgola è inferiore a 5
(cioè tra 0 e 4), l'importo è arrotondato per difetto e la seconda
cifra decimale resta invariata (es.°: 23,7432 euro
si arrotonda a 23,74 euro).
- Se la terza cifra dopo la virgola è equivalente o
superiore a 5 (cioè tra 5 e 9), l'importo è arrotondato per
eccesso e la seconda cifra decimale è elevata di una unità (es.°:
41,6251 euro si arrotonda a 41,63 euro).
- Se devono essere effettuati calcoli complessi lire/euro o con valute
estere, specie se con grosse cifre, è bene utilizzare un
congruo numero di decimali nei passaggi intermedi (non meno di tre,
meglio cinque o più) per una maggiore precisione nel risultato finale.
L'arrotondamento va fatto solo sul risultato finale e non sui risultati
parziali.
Francobolli
e altri valori bollati verranno utilizzati fino ad esaurimento delle scorte.
L'euro
sarà veramente una nuova moneta. Non tanto perché imporrà agli
italiani di tornare a contare i soldi in centesimi e non solo perché
il cambio con la lira rifuggirà da ogni semplicità di calcolo, visto
che non farà cifra tonda. Ma anche perché introdurrà nel contante un’ampia
gamma di toni cromatici, dal grigio-verde al giallo e al porpora. E
proporrà una maggiore
varietà di tagli rispetto alla vecchia lira.
A differenza delle banconote, ogni paese
stamperà su una faccia delle monete una propria versione.
Le banconote
per esempio, sono di 7 tagli: 5-10-20-50-100-200
e 500 euro.
Il che vuol
dire che i biglietti hanno un
valore che va da poco meno di 10 mila lire (9.681,35 lire) a quasi un milione.
Un bel valore per una sola banconota. Anche se, soprattutto
all’inizio, non ci saranno in circolazione molti biglietti color porpora: la
Banca centrale del Portogallo, per esempio, ha annunciato che non ne stamperà
perché troppo distanti dalle abitudini dei portoghesi. Diversamente dalle
monete, che avranno una faccia «nazionale», cioè riferibile ad ognuno dei
12 Paesi di Eurolandia, le
banconote saranno tutte uguali. «Indistinguibili» nella loro provenienza, come
ha imposto la Bce.
Le sette banconote Euro:
5 e 10 euro
20 e 50 euro
100 e 200 euro
500
euro
Le
monete metalliche
saranno di 8 tipi e
gli italiani dovranno familiarizzare con la parola eurocent poiché 6 di
queste varranno 1-2-5-10-20
e 50 centesimi.
Lo spicciolo più piccolo, per dimensione e
valore, corrisponderà a 19,36 lire. Le restanti due
monete, le uniche bicromate, varranno 1 e
2 euro, cioè rispettivamente
1.936,27 e 3.872,54 lire.
Le prime otto monete
rappresentano il conio unico a tutti i paesi:
1, 2, 5, 10 centesimi
20, 50 centesimi, 1 e 2 euro
Le
stesse monete dall'altro lato, quello del conio italiano:
La prealimentazione di monete metalliche è già iniziata. Quella delle banconote sarà invece diversamente scaglionata. In Italia la scadenza è stata anticipata di un mese rispetto al previsto: il viaggio dei biglietti dai depositi della Banca d’Italia verso le banche inizierà il primo ottobre. In tempi differenti nei vari Paesi avverrà anche l’approvvigionamento della grande distribuzione: in Italia scatterà il primo novembre. Dettaglianti e consumatori dovranno invece aspettare la metà di dicembre per avere un «assaggio» dell’euro e se i primi potranno toccare con mano in anticipo anche le banconote (ma solo per il taglio di 5 euro), i secondi dovranno accontentarsi delle monete. Gli starter kit di spiccioli (un gruzzolo di 53 monete in euro pari a quasi 25 mila lire) saranno venduti a chiunque ne faccia richiesta presso gli sportelli delle Poste e delle Banche. Ma, ovviamente, non potranno essere spesi che a partire dal primo gennaio 2002.
Equivalenza
euro/lire delle singole monete e banconote:
PAESI CHE ADERISCONO ALL'EURO
Potremo pagare
in euro in tutti i paesi dell'Unione Europea (U.E.) che hanno aderito
all'Unione Monetaria Europea (U.EM.), senza dover cambiare banconote per ogni
paese che andiamo a visitare (franchi, marchi, ecc.).
Aderiscono
all'EURO i seguenti paesi:
1)
ITALIA (oltre a Repubblica di San Marino e Stato di Città
del Vaticano)
2)
FRANCIA (oltre a Principato di Monaco)
3)
SPAGNA (oltre ad
Andorra)
4)
PORTOGALLO
5)
GERMANIA
6)
GRECIA
7)
BELGIO
8) OLANDA
9)
LUSSEMBURGO
10) IRLANDA (EIRE)
11) AUSTRIA
12) FINLANDIA
Nell'àmbito
dell'Europa Occidentale i paesi che restano fuori dall'U.E.M. sono,
ovviamente, (A) quelli che non appartengono all'U.E. e (B)
quelli che, pur appartenendo all'U.E., non hanno voluto aderire (almeno per il
momento) all'Euro:
(A)
SVIZZERA, LIECHTENSTEIN, NORVEGIA, ISLANDA
(B) DANIMARCA,
SVEZIA, REGNO UNITO di Gran Bretagna e Irlanda del Nord
ATTENZIONE:
GLI ASSEGNI IN LIRE CON DATA
DI EMISSIONE PARI O SUPERIORE ALL'1/1/2002
SONO NULLI!!!
Non
accettare assegni in lire emessi a partire dall'1/1/2002, perché
non hanno alcun valore legale!.
Attenzione
quindi anche agli assegni postdatati che, sebbene sostanzialmente vietati
(salvo eccezioni) dalla legislazione civile e da quella fiscale, si sa che
circolano "allegramente".
ATTENZIONE:
ESISTONO CARNET DI ASSEGNI "EURO" E CARNET DI ASSEGNI
"LIRE"; SONO DIVERSI.
PER GLI IMPORTI IN EURO,
USARE GLI ASSEGNI PREDISPOSTI AD HOC; PER GLI IMPORTI IN LIRE, FINO
AL 31/12/2001, USARE GLI ASSEGNI TRADIZIONALI: PENA LA LORO NULLITA'!!!
Già adesso è possibile staccare assegni in
Euro indipendentemente dalla valuta in cui viene espresso il
conto corrente bancario, ma deve essere richiesto un apposito carnet di
assegni in Euro. Per evitare truffe o raggiri gli Istituti di Credito
emettono infatti carnet separati per gli assegni in Euro e pertanto non è
possibile usare lo stesso carnet per emettere assegni sia in Lire che in
Euro.
Concludendo: non è possibile
emettere assegni espressi in euro utilizzando i moduli di assegno in lire,
né modificare la dicitura Lit. o euro eventualmente stampata
sull'assegno.
Dal 1°
gennaio 2002 potranno essere emessi solo assegni in euro.
Gli assegni in euro hanno le seguenti caratteristiche:
ATTENZIONE
ALLA COMPILAZIONE DEGLI ASSEGNI IN EURO, PENA LA LORO IRREGOLARITA'!!!
Gli assegni in
euro vanno compilati nel modo che segue, altrimenti sono IRREGOLARI
e potrebbero essere respinti dalle banche:
IMPORTO
IN CIFRE: all'importo intero aggiungere sempre i decimali
(VIRGOLA + DUE DECIMALI);
es.°:
100,00
3.500,12 30.000,40
IMPORTO
IN LETTERE: all'importo intero aggiungere sempre i decimali
(BARRA + DUE DECIMALI);
es.°:
Cento/00
Tremilacinquecento/12
Trentamila/40
ESEMPIO
DI ASSEGNO IN EURO:
Gli assegni in euro non possono essere
emessi in lire.
Negli assegni in euro devono essere
indicati due decimali, separati da una virgola per
l’importo in cifre (euro 157,50) e da una barra per
l’importo in lettere (euro centocinquantasette/50). In assenza
di decimali, dopo la virgola e la barra dovranno essere apposti due
zeri.
Come per le lire, poi, è buona norma tirare
una riga subito dopo la cifra e le lettere per impedire
aggiunte o contraffazioni.
***
BUON
EURO A TUTTI!
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Questa pagina è stata aggiornata domenica 23 marzo 2003. © 2002-2003 MaC. Tutti i diritti riservati.
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