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LA LINGUA CORSA
Il corso è una lingua ricca, concreta e colorita. E' costituita da due gruppi linguistici che riflettono la dualità fisica e storica, a volte differente, di «Cismonte» (letteralmente: al di qua dei monti) e «Pumonti» (al di là dei monti). Simile al toscano, la lingua del nord-est è la più musicale; quella parlata nel sud-ovest dell’isola possiede una maggiore originalità di vocabolario e di pronuncia e presenta a volte una forma grafica leggermente diversa da quella del nord. In particolare è caratterizzata dall’uso della forma «dd» al posto di «ll» (es. cavaddu per cavallu). Idioma celto-ligure, il corso si è lentamente latinizzato fino a subire, a
partire dal IX sec., una forte influenza toscana. Contrariamente ad un’idea
ormai acquisita, i vocaboli lasciati dai Saraceni nella lingua parlata sono
pochissimi, mentre quelli genovesi appartengono soprattutto al lessico della
tecnica ed in particolare alla terminologia marittima. Non si deve comunque
dimenticare che gli stessi genovesi utilizzavano il toscano come lingua scritta
ufficiale. La sintassi del corso, che ha subìto meno evoluzioni del lessico, è
molto simile a quella del toscano medievale e questo permette di considerare
questa lingua come il riflesso di quella dell’epoca di Dante. La lingua corsa resta a lungo essenzialmente orale. Fino alla metà del XIX sec., la comunicazione scritta (letteraria ed amministrativa) avviene in italiano e segue l’evoluzione del toscano verso l’italiano moderno. L’influenza del francese si manifesta intorno al 1840, anche se continua
ad essere accettato il bilinguismo nella lingua scritta. E' solo con la
scolarizzazione obbligatoria e sistematica dei villaggi alla fine del secolo che
essa diviene preponderante. La pubblicazione del primo quotidiano in corso, «A
Tramuntana», avviene all’inizio del XX sec. A lungo unica espressione
scritta, la poesia annovera, fra i suoi più illustri rappresentanti, Francesco
Filippini. Per quanto riguarda il romanzo, uno degli scrittori più famosi è
Rinatu Coti. La prosa giornalistica, in piena espansione, supera i limiti del
fatto aneddotico e dell’avvenimento folcloristico per integrare resoconti di
vita quotidiana descritti usando espressioni della forma sia scritta che
parlata. Attualmente la lingua parlata tende a dare ai neologismi francesi una «forma corsa».
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Questa pagina è stata aggiornata domenica 23 marzo 2003. © 2002-2003 MaC. Tutti i diritti riservati.
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