Partiamo dalla piazza De Filippi e ci
incamminiamo in direzione della Rocca, passando davanti al Palazzo
Comunale. Sulla nostra destra ammiriamo la facciata romanica
della Collegiata della Natività di Maria Vergine che
ospita all'interno un pregiato polittico di Gaudenzio Ferrari (1511)
ed altre opere di pittori famosi. Nella canonica inoltre vi sono
alcuni reperti di epoca romana. Consacrata nel 1488, la parte più
antica risale all'XI secolo ed è in stile tardo gotico-longobardo.
Agli inizi del '600 fu arricchita con decorazioni neogotiche per
volere del Cardinale Federico Borromeo. Le volte interne furono
coperte da medaglioni con immagini sacre. La Chiesa si sviluppa
in tre navate, divise da pilastri ottagonali con arcate sestiacute e
volte a crociera. La facciata ha salienti in calcare bianco locale e
nella lunetta del portale è presente un bassorilievo raffigurante la
Natività del XV secolo attribuito alla scuola dei Mantegazza. A lato
della Chiesa c'è la Cappella Beolchi in stile barocco
lombardo facente parte del cimitero che era sito a fianco della
Parrocchia. Scendendo verso il lago troviamo la Piazza San
Graziano, detta un tempo Pratolivo, con la Chiesa dei Santi Martiri, sintesi di
successivi rifacimenti dell'abbazia benedettina con facciata barocca
ed interno gotico ornato da pregiate opere del Borgognone e della
Scuola di Paolo Veronese. Fondata nel 963, accoglie i corpi dei
martiri Graziano e Felino. I monaci Benedettini a cui fu affidata lo
resero un complesso religioso importante e rilevante nella zona. Nel
'400 fu rinnovata ed inaugurata nel 1489 col trasporto dei resti dei
martiri. Nel '500 i Gesuiti furono al governo della chiesa per i due
secoli successivi. Nel 1720 venne ampliata e decorata in modo
sobrio. Il monastero venne venduto a Giuseppe De Filippi alla
soppressione della Compagnia di Gesù. Nell'800 l'interno
dell'edificio fu arrichito in stile neogotico. Nel 1576 per una
controversia tra San Carlo, i Gesuiti milanesi e gli aronesi,a
proposito delle spoglie di due altri martiri trafugate e poi
riportate qui il 13 marzo, nacque la festa del Tredicino, la cui
tradizione continua tuttore. Degno di nota il Convento delle
Monache della Purificazione - ora sede della biblioteca civica -
all'angolo tra il prato degli ulivi e la ruga del mulino. Di
interesse storico è pure la via San Carlo che troviamo proseguendo,
dalla collegiata verso la Rocca fino a raggiungere la Chiesetta
di San Giuseppe risalente al 1600. L'elegante dimora di Villa
Ponti della fine '700 nel centro storico della città fu
costruita sui bastioni della Rocca dal mercante fiammingo Bartolomeo
Pertossi, ospite di questa dimora dopo la fine della campagna in
Egitto. Qui vi nacque Gian Giacomo Ponti, allievo di Thomas
Edison, docente di elettronica e fondatore nel 1925 dell'azienda
telefonica Stipel. Molti gli ospiti illustri della villa, Napoleone,
Toscanini e Stravinskij fino al 1942 quando fu abitata dall'editrice
Mondadori, sfollata da Milano. Nel giardino spicca una fontana
costruita su modelli barocchi circondata da una vegetazione ricca di
faggi, cedri argentati e magnolie tipicamente lacustri. Oggi ospita
esposizione d'arte e concerti di musica classica. Di fronte, la
Chiesetta detta della Visitazione dalla Pala d'Altare del
Magistrini, facente parte del Convento delle Suore di
Clausura che confina con Palazzo Borromeo, come si deduce
dallo stemma sull'architrave del portale. Parallelo alla magnifica
passeggiata, lungo tutta la riva del lago, troviamo il corso Cavour,
che conserva ancora suggestivi scorci di antiche dimore, valorizzate
con cura ed intelligenza dai proprietarii.
L'Oratorio di San Anna del 1700, che qui si trova, possiede
pale di pregio il cui restauro si deve ad una famiglia aronese. La
piccola copia del San Carlino ligneo del 1630, il cui
originale si trova in Municipio, si trova verso la fine del corso
Cavour in direzione Rocca. Infine per godere di una vista completa
della città e dello splendido panorama del lago bisogna salire alla
Rocca Borromea.La Chiesa di S. Maria del Loreto, detta anche
Santa Marta, domina P.za del Popolo, una volta del mercato,
attigua all'antico porto. Voluta ed inaugurata da Federico Borromeo
nel 1592, è frutto di un progetto di incerta paternità, in quanto è
attribuita da alcuni a Pellegrino Tibaldi, architetto della famiglia
Borromeo e da altri a Martino Bassi. Le scalinate d'accesso, a due
rampe sono invece opera del milanese Francesco M.Richini. Intorno
alla metà del Seicento fu la sede della confraternita di Santa
Marta. Proseguendo sulle alture di Arona, si
raggiunge il colle di San Carlo. Meta religiosa e turistica dalla
quale si gode di una splendida vista del Lago. La realizzazione del
progetto di Federico Borromeo di ideare un Sacro Monte, sulla
collina che sovrasta Arona, per celebrare la grandezza e la santità di Carlo Borromeo ebbe
inizio nel 1614 con la costruzione dell'oratorio. L'arch.
F.M.Richini progettò la Chiesa, nel 1726 definitivamente
completata , a pianta centrale che ospita la ricostruzione della
camera natale di San Carlo detta "Camera dei tre Laghi" in origine
presso la Rocca Borromea. Giovanni Battista Crespi, detto il Cerano,
progetto la colossale statua di San Carlo, costruita tra il
1630 e il 1697, con la collaborazione degli scultori Zanella e
Falconi, che misura circa 33 metri di altezza. Due scale in ferro
permettono l'accesso all'interno della statua, rivestita in bronzo,
fino a raggiungere la testa che può ospitare 6 persone. Suggestiva
la vista sul lago e sui resti della Rocca anche dalla balconata
della Statua.
Back
to Home Page |