CONTENUTI
_ CONCENTRATORI PARABOLICI INDIPENDENTI
- GESTIONE DELLE FLUTTUAZIONI NELLA PRODUZIONE DI ENERGIA
- COSTI
TIPOLOGIE DI IMPIANTI
Esistono 2 soluzioni per assorbire e sfruttare l’energia del sole:
Ci sono vari tipi di collettori solari termici:
SPECCHI PARABOLICI LINEARI
Denominati
con il termine SEGS, essi sono usati per focalizzare su un singolo asse i raggi
solari su un lungo tubo ricevente posizionato lungo la linea focale dei
concentratori. Un mezzo portatore di calore, ad esempio olio, pompato attraverso
i tubi ricettori, alimenta una stazione di potenza localizzata centralmente. Il
calore solare è trasformato in vapore allo scopo di far funzionare un turbogeneratore elettrico. La temperatura tipica di operazione è di 390 °C. Tali
impianti oggi hanno potenze tipiche dell’ordine di 30-80 MW (totale installato
354 MW) elettrici e bruciano anche una certa quantità di combustibile fossile
(gas naturale) per produrre energia quando l’energia solare è deficitaria

TORRI SOLARE
Un sistema
di specchi che inseguono il moto del sole su doppio asse, chiamati eliostati,
riflettono l’energia solare su di un recettore montato in cima ad una torre
localizzata al
centro. Il calore solare è raccolto da
un
fluido, ad esempio un
nitrato fuso, che ha anche la funzione di accumulo di energia. Con il calore
accumulato nei sali fusi si produce del vapore (565 °C), allo scopo di fare
girare un turbogeneratore elettrico. Le torri solari sono particolarmente adatte
alla produzione centralizzata di energia nell’intervallo di potenza solare da
100 a 200 MW elettrici
CONCENTRATORI PARABOLICI INDIPENDENTI
Consistono
in uno specchio parabolico mobile per seguire il moto del sole e riflettente i
raggi solari nel punto focale, dove sono assorbiti dal ricevitore. Il calore
assorbito è trasferito (a 750 °C) da un sistema fluido-vapore (ad esempio sodio)
al motore-generatore, ad esempio un motore lineare tipo Stirling, quantunque
altri metodi (Brayton) siano anche utilizzati. Le dimensioni dei singoli moduli
possono variare nell’intervallo da 5 a 50 kW elettrici; con una serie di tali
concentratori si possono realizzare impianti di qualsiasi taglia e potenza. Il
calore può eventualmente essere raccolto attraverso guide di calore (heat-pipes)
presso una stazione di potenza localizzata centralmente.
GESTIONE DELLE FLUTTUAZIONI NELLA PRODUZIONE DI ENERGIA
Accumulo dell’energia termica: il calore prodotto viene usato per riscaldare un mezzo dal quale, al momento opportuno, si estrae il calore per produrre l’energia elettrica. Questi dispositivi sono di basso costo, alta efficienza e permettono di mantenere l’impianto operativo durante i picchi della domanda e durante le ore notturne. Essi hanno anche il vantaggio di eliminare le fluttuazioni dovute ai transienti (nubi).
Operazione congiunta solare-fossile: durante i periodi prolungati di assenza di calore solare, l’energia mancante è prodotta con combustibili fossili, con riduzione dei costi. Questi sistemi ibridi sono economicamente convenienti anche per potenze solari più modeste.
I COSTI
Il costo unitario dell’elettricità prodotta (LEC) delle più recenti installazioni da 80 MW elettrici di Specchi parabolici lineari (SEGS) è dell’ordine di 13 c€/kWh. Esso è da 1/3 a 1/5 del prezzo dell’elettricità prodotta oggi da impianti fotovoltaici.
Le Torri solari con accumulo di energia promettono efficienze di conversione superiori e investimenti iniziali inferiori. Una serie di studi internazionali ha indicato costi, con proiezione a breve termine, di 8-13 c€/kWh. Essi prevedono che, a medio termine (2010), l’elettricità prodotta avrà costi dell’ordine di 5 c€/kWh.
I Concentratori parabolici indipendenti sono oggi competitivi per la produzione di energia in una nicchia ad alto costo per installazioni non connesse alla rete.
Si prevede che essi potranno raggiungere gradualmente costi confrontabili con quelli delle torri solari su larga scala. Miglioramenti nel progetto, basati sull’esperienza acquisita, potranno ridurre i costi di operazione e di manutenzione (O&M) dal 30 al 50% per tutte le tecnologie.

2. IMPIANTI FOTOVOLTAICI
Il silicio cristallino è un semiconduttore in cui la differenza di energia tra banda di valenza e banda di conduzione è di 3.2 eV. Sostituendo alcuni atomi di silicio (quadrivalente) con atomi trivalenti o pentavalenti si abbassa la differenza tra le bande fino a 1.1 eV. La luce visibile viene assorbita dal cristallo che libera elettroni nella banda di conduzione. Questi elettroni sono liberi di muoversi e possono quindi essere raccolti per mezzo dei campi elettrici che si creano alla giunzione di uno strato di silicio drogato con atomi pentavalenti e uno strato drogato con atomi trivalenti.
Efficienza per celle commerciali: 13÷17% La gestione delle fluttuazioni di potenza si realizza con batterie accumulatrici. Nella sua vita, un modulo fotovoltaico produce da 4 a 10 volte più energia di quella che è stata necessaria per fabbricarlo.
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Energia solare incidente in un anno (1500 kWh/m2) |
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40000 Mtep |
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Vincoli geomorfologici |
40% |
16000Mtep |
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Limiti di conflittualità territoriale |
20% |
3200 Mtep |
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Efficienza odierna |
7,5% |
240 Mtep |
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Efficienza futura prevedibile |
15% |
480 Mtep |
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Ostacoli tecnici (intermittenza) potenza immissione 60% e riducendo di un fattore 5 la potenza di picco |
5% |
24 Mtep |