Pensieri di notte
Incomparabile vertigine del vostro sguardo,
da un burrone di profondità infinita,
m'affaccio beffato e beffardo
alla ricerca della vita
Elevarsi da terra con il pensiero,
scoprire la terza dimensione, volare nell'aria o nello spazio, alla ricerca di
una libertà che la gravità umana, più di quella terrestre, spesso nega a chi vive la quotidianità.
Forse è questa la ragione che mi lega all'elemento cielo, il
perché amo l'astronomia, l'osservazione delle stelle, il volo sportivo e
l'aeronautica.
C'è chi direbbe che sono... uno strano uccello. Come dargli torto? :-)
L'astronomia: la scienza primitiva, la prima scienza di
tutte le civiltà, la prima fonte di conoscenza, la madre delle altre scienze.
Perché quei punti luminosi catalizzano da sempre l'attenzione dell'uomo in modo
così forte? Davvero credete che l'astronomia sia nata da un esigenza,
principalmente agricola, di
possedere un calendario? Secondo me, ancor prima del calendario, l'uomo
osservava il cielo perché in esso ci vedeva la divinità. Come non desiderare di
conoscere dio o, sicuramente la sua manifestazione più grande? L'uomo moderno,
ateo e materialista, principalmente si diletta nell'osservare la scienza
contenuta nell'universo, la scienza fine a se stessa, ormai dimentico del senso
contemplativo primordiale che faceva provare tutto questo spazio attorno a
lui.
E' strano: adesso che abbiamo moltissimi mezzi per osservare l'universo, ne
abbiamo forse perduto il senso?
A PALE BLUE DOT…
"Siamo riusciti a riprendere questa immagine (dallo spazio profondo), e, se
la guardiamo, vediamo un puntino. Questo qui. Questa è la nostra casa. Questo
siamo noi. E' su di esso che ognuno che avete sentito, ogni essere umano che sia
mai vissuto, ha vissuto la propria vita. L'insieme di tutte le nostre gioie e
delle nostre sofferenze, migliaia di presuntuose religioni, ideologie e dottrine
economiche, ogni cacciatore e preda, ogni eroe e codardo, ogni creatore e
distruttore di civiltà, ogni re e contadino, ogni coppia di innamorati, ogni
bambino speranzoso, ogni madre e padre, ogni inventore ed esploratore, ogni
portatore di insegnamento, ogni politico corrotto, ogni superstar, ogni leader
supremo, ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie, ha vissuto su
un granello di polvere, sospeso in un raggio di Sole. La Terra é un minuscolo
palcoscenico nella grande arena cosmica. Pensare ai fiumi di sangue versati da
tutti quei generali ed imperatori che, così facendo, in gloria ed in trionfo
hanno potuto diventare i temporanei padroni di una frazione di un puntino.
Pensare alle crudeltà infinite perpetrate dagli abitanti di un angolo del
puntino sugli abitanti degli altri angoli neppure distinguibili del puntino.
Quanto frequenti i loro malintesi, quanto bramosi di uccidere altri, quanto
fervente il loro odio. Il nostro atteggiamento, la nostra presunta importanza,
l'illusione di occupare una qualche posizione di privilegio nell'Universo, è
sfidata da questo puntino di luce fioca. Il nostro pianeta é solo un solitario
puntino nel grande inviluppo del buio cosmico. E' stato detto che, per questo,
l'Astronomia é un'umiliante esperienza. E io posso aggiungere che é
un'esperienza che forma il carattere. Secondo me, forse non esiste una migliore
dimostrazione dell'assurdità dell'orgoglio umano di questa lontana immagine del
nostro piccolo mondo. Per me, essa sottolinea la nostra responsabilità ad
occuparci più benevolmente e pietosamente degli altri ed a preservare con molta
cura questo puntino di pallida luce azzurra, la sola dimora che abbiamo mai
conosciuto."
Carl Sagan
Grazie di cuore per i tuoi insegnamenti, Carl. Che il tuo messaggio di pace possa arrivare ovunque arrivi un cielo stellato e apra le menti di quei violenti che non vedono al di là della loro inutile esistenza.
Cristiani, cattolici, musulmani, buddisti, induisti, ebrei, ortodossi, taoisti, scintoisti, animisti, protestanti, evangelici, sciiti, sunniti... tutti detengono la Verità, ma le loro verità sono così profondamente diverse. E allora a che serve chiedersi chi di loro abbia ragione? E' ovvio che
razionalmente, per "principio di esclusione", hanno tutti torto. Anzi, proprio per queste diversità io mi chiedo come si manifesta dio in queste persone, cosa diventa dio, se non la volontà edonistica di mostrare agli altri di essere in possesso della verità... In questo senso, la religione è spesso la dimostrazione della superbia dell'uomo: da sempre ragione di guerre, da sempre motivo di contrasti fra popolazioni, da sempre motivo di soprusi dell'uomo
sull'uomo, al fine di dimostrare di essere in possesso di una verità più vera
di quell'altra. Che triste. Vorrei gridare basta alle menzogne degli ipocriti, ai dogmi e ai credi inverosimili,
vorrei dire no, a chi mi addita come un "peccatore" o un
"infedele" perché non credo nella sua religione. Io mi negherò
sempre a chiunque voglia farmi credere di essere il solo detentore della verità
e dirò no a chiunque si voglia appropriare di Dio.
...Eppure so che esisti davvero, anche lontano dal nostro volerti. Così me ne rimango
nudo, spoglio di ogni religione ma colmo di fede, con il mio segreto nel cuore.
Mi rivolgo a Te, Dio delle Stelle, Dio Inumano, Imperscrutabile Creatore, vorrei chiederti una sola unica cosa: non lasciarmi solo su questa
via.
Le persone che riescono a realizzare un sogno, spesso non sono coloro che gli dedicano mille sacrifici, ma coloro che dedicano un sacrificio a mille sogni.
"Credo nel potere del sorriso e
delle lacrime, come antidoto all'odio e al terrore" (Charlie Chaplin)
IL FOLKLORE
(ovvero storie in ordine
sparso...)
Cos'è un hobby se non vi sono situazioni divertenti?
La sensazione più normale che capita a tutti gli
astrofili è quella di essere perseguitati dalla nube di Fantozzi. Capita di
scrutare il cielo e prevedere una serata magnifica così ci si prepara con
l'attrezzatura (svariati chili), si trova la postazione ideale e si inizia a
montare il telescopio. Nel frattempo un lieve venticello malefico si è levato,
giusto per portarti una grossa nuvola sulla tua verticale
esattamente nell''istante in cui dici: " Oh, finalmente ho montato tutto,
ho eseguito un allineamento polare come mai prima d'ora, ora posso
osservare". Ma nel momento in cui sollevi lo sguardo vedi che la maggior
parte del cielo è già coperto e che una perturbazione in arrivo ce l'ha
proprio con te!
Normalmente i cacciatori di eclisse sono i più colpiti da questo fenomeno
naturale.
Ma un altro elemento di disturbo ce l'ha con te: questo
elemento è pericolosissimo ed estremamente imbarazzante. Il suo nome è "
coppietta innamorata ". E' una sera con seeing I e ti avvii verso la tua
usuale postazione nel bel mezzo di un campo sperduto e quando arrivi chi ci
trovi? Lei, la macchina coi vetri appannati.... Ti occorrerà un altra mezz'ora
di viaggio prima di trovare un posto altrettanto buio.
Ora, questo non sarebbe nulla, se non che a volte ti vengono a cercare loro! Tu
hai già il tuo bel telescopio piazzato quando ecco che arriva una macchina
lenta lenta: tu cerchi di farti vedere, accendi lo stereo dell'auto, accendi le
torce (a luci rosse), ma niente da fare.... evidentemente le luci rosse creano
atmosfera e la coppietta innamorata si ferma a 50 mt da te. L'assoluto silenzio
che regna in codesti luoghi ameni ci pone di fronte ad un problema etico-morale:
spostarsi o accendere la radio? Accendere la radio! E checcavolo, c'hai messo
mezz'ora per fare lo stazionamento...
Non vi sono solo situazioni divertenti: chi ha provato ad inoltrarsi nella campagna in solitaria, avrà certamente provato quella sensazione di "pauretta": sei da solo nel luogo più sperduto del mondo, pensi che se ti molla l'auto non sai neanche farti raggiungere, il cellulare non prende bene, tutt'attorno vi è solo nero... si sentono forte le rane gracidare, una civetta dal volo inavvertibile ti urla addosso da pochi metri facendoti saltare dallo spavento, qualcosa striscia tra l'erba... non sai cos'è, potrebbe essere una biscia... di colpo prendi la torcia e vedi qualcosa di grosso muoversi.... potrebbe essere il topo più grosso che tu abbia mai visto, invece è solo un simpaticissimo riccio. Così sorridi delle tue paure e riprendi ad osservare. Nel momento in cui ti appoggi al cercatore qualcosa ti ronza dentro l'occhio rimanendo appiccicato alle tue lacrime: una zanzara in vena di scherzi che voleva osservare il cosmo. Imprecando e piangendo, ne ridi felice, in un misto di sensazioni che ti fanno sentire nel posto giusto al momento giusto... ma che non è decisamente il tuo!
LO STAR-TEST:
Una delle esperienze più frustranti dell'astrofilo è quella della collimazione delle
ottiche tramite lo star-test. Parti da casa che il tuo telescopio è
collimato al 99% e che per puro caso, dopo aver attraversato le peggiori
stradine, arriva sano e salvo in cima al
monte, ma con una collimazione pari al... 98%. Il seeing è ottimo, il tubo acclimatato,
la montatura allineata. Ti
appresti a verificare l'extrafocale, ma parti prevenuto perché per arrivare fin
lì ti è sembrato di aver fatto il Rally dei Faraoni, andata e ritorno: "Uhmm... si
dev'essere scollimato un pelo...eh bè, per forza. Visto che il cielo lo
permette, allineo le ottiche, chissà quali meraviglie
serberanno i pianeti dopo la supercollimazione!"
Così cominci carico e determinato, inconsapevole del disastro a cui
presto andrai incontro. Al minimo movimento di vite devi effettuare la
correzione della posizione sulla pulsantiera ma la mano sinistra ti serve anche
davanti all'obiettivo per cercare di capire in che direzione spostare il
primario, l'occhio poi osserva in un oculare "a buco di serratura" e
la mano destra brancola nel buio alla ricerca della vite più lontana. In poche
parole, se hai un telescopio newton, ad un certo punto ti sembrerà di essere un
astrofilo in croce, con un oculare conficcato nell'occhio. Questo sarà vero
finché non azzarderai la frase: "Sì, oh! sì,
credo di essere quasi a posto! "
[attimo di pausa... forse in ascolto del tuo superinconscio che ti dice
"bastardo, perché hai detto quasi !"]
" ... O no?... forse è com'era all'inizio. Boh... 'spetta...
riprovo un altro mezzo pelo di là... Miii, se si muoòve! E adesso 'sto venticello da dove viene?
Noooo... NOOOO!!"
Nella valle sottostante qualche contadino ode nella notte, un... "FERMATIIIIII!!",
ignaro del fatto che stai letteralmente parlando al vento.
Quale soddisfazione! Ben che vada ora il telescopio è collimato
al 90% senza altre possibilità di miglioramenti.
Lession 1: quando il seeing
è buono, osserva fin che sei in tempo.
L'ASTROFILO PADULO:
L'astrofilo padulo è un animaletto che vive in luoghi decisamente poco adatti
alla sua naturale indole curiosa. Esso, incurante delle luci delle città che si
alzano per 30 e più gradi sull'orizzonte, nelle notti di luna nuova,
coraggiosamente si appresta ad osservare con il suo telescopio. Per fare ciò,
compie notevoli ed insensati sacrifici, sposta attrezzatura per quintali, compie
spostamenti in auto alla ricerca di un angolo buio che gli permetta di vedere un
po' meglio. Ma il suo girovagare in macchina assomiglia al girar della gallina
nel pollaio alla ricerca dell'uscita... Si deve arrendere all'evidenza che vi
sono luci tra i 0° ed i 359° di azimut, ovunque lui vada nel raggio di
centinaia di chilometri.
Finalmente l'astrofilo padulo, messosi il cuore in pace per l'ennesima volta, si
sistema con tutta la sua attrezzatura in mezzo ad un campo. Per osservare ha a
disposizione una finestra utile ampia appena una sessantina di gradi intorno
allo zenit.
Ma è estate e l'astrofilo padulo si gode il clima, con il 90% di umidità ed i
30°C di una notte tipica... Presto, mentre sistema il primo oculare e punta il
primo oggetto, viene assalito da una flotta di zanzare assassine. A malapena
riesce a divincolarsi e solo allora si ricorda che la prima cosa da farsi in
codesti luoghi è la doccia con l'autan. Mentre finisce di grattarsi le punture,
comincia a soddisfare la sua curiosità scrutando il cielo... "oh!
finalmente... Uhmm, certo che il
cielo fa schifo stasera, vhà che luce..." "uffa, il seeing è XXV su
scala Antoniadi..." " ma perchè vedo così male? " "stasera
è proprio umido..."."Aspetta un attimo...equazione vedo male+umido
=... " L'astrofilo padulo guarda la lastra correttrice dello Schmidt-Cassegrain e vede depositato un dito di acqua. In quel momento gli viene
in mente la padula che lo attende a casa, il cielo di montagna che vide nel
lontano 1983, la stagione invernale per sperare nell'aria più secca ed un sacco
di altre cose che però farebbe meglio a dimenticare... ;-)
Finalmente è inverno, ma l'astrofilo padulo non si gode il clima. C'è sempre
il 90% di umidità, ed i 3°C di una notte tipica. Potrebbe ritenersi fortunato
in quanto da poco se n'è andata la bassa pressione con la pioggia, la neve e le
nuvole e ora c'è un'alta pressione su tutta Italia con aria stabile e tendenza
all'inversione termica. Ovunque gli astrofili escono allegri e felici con la
loro strumentazione, ma la specie padula non può: nebbia da inciampare nei
propri piedi.
Qual mistero leghi l'astrofilo padulo alla sua terra è ancor oggi fonte di
studio.
TUTT' A UN TRATTO... LA CRISI ENERGETICA
Che ci crediate o no, questa è una storia vera, come tutte le altre qui
sopra... anzi, forse lo è un po' di più.
E' una serata serena ma di quelle maledettamente fredde. Ormai incurante del
clima, decido di partire all'improvviso poichè "più del freddo potè il digiuno",
quindi preparo la macchina
con tutta l'attrezzatura. Stasera si fa astrofotografia, quindi serve parecchia
roba. Caricato tutto, mi occorre mezz'ora per ritrovare il filo a scatto, l'ultimo oggetto della lista. So che senza di esso non posso fare
nulla, senza di esso tutto è vano... sto già fumando dal nervoso... Ok,
trovato, però ho un cattivo presentimento.... Parto per la campagna, arrivo e monto il telescopio con il tele
di guida, allineo il tutto, preparo la macchina fotografica. Stranamente ci metto un casino di tempo
per preparare l'attrezzatura, sono a lume di Luna perchè la torcia portatile
non è molto carica e la devo risparmiare per lo smontaggio. Sistemo la macchina fotografica nel
focheggiatore, punto M42 e, "tutto pronto? Cronometro ok, reticolo
illuminato ok... OK", la macchina fotografica fa CLICK-CLACK. Come sarebbe
a dire click-clack?!? non doveva fare solo click e poi, "quando lo dirò
io"... clack? Mavaaa... esposizione di 1/250 su M42...
Ritento. Sarò più fortunato? Guardo di nuovo nella
macchina fotografica, ok, stavolta tutto ok, guardo il reticolo illuminato... il
quale non è più illuminato. Porc... Fine della batteria dell'illuminatore! E
mo'? Sposto il tele di guida alla ricerca di una stella molto luminosa,
sfuoco la stella sul centro del reticolo e guido così, alla meno peggio. Bene, dopo un'ora e un
quarto sotto il vento gelido, la prima foto è fatta. Ormai sono fumante dal
nervoso, me
ne frego totalmente del
vento bastardo, il quale, dopo un po' si impietosisce e sembra calmarsi.
Punto Saturno in congiunzione con M44. Bel soggetto fotografico... "Blin-blin
bliiinnnn". Questo suono lo riconosco, è il telefono che si spegne, fine
della batteria del telefono.
Scatto su Saturno e M44, inseguo sempre con il reticolo spento, guidando su
Saturno, e spostando il cannocchiale di guida... Due ore per fare due foto, non
male Luranz!.
Decido per due scatti alla Luna in congiunzione con Marte. Cosa vedo... la
batteria del telescopio sta partendo anche lei per il freddo. Il led comincia a
lampeggiare disperato. "Vabbè oh! Ho capito, basta, vado a casa!".
Seee.... magari! A momenti rimango là in mezzo a campagna! Faccio per accendere
la macchina: gnuck gnuck gnuuuk, gnnnuuuuuuk. "C****!!" Gran pedata
sull'acceleratore prima dell'ultimo definitivo mezzo giro di albero motore e...
BRUUUUUMM! Salvo per un pelo...
Senza batteria della macchina, senza batteria del telefono, senza batteria per
la torcia, senza batteria del telescopio, senza batteria dell'illuminatore!
Una serata da ricordare come una Pubblicità Progresso: "Ricordatevi, la crisi energetica, quando arriva,
arriva!"
(per fortuna, quando sono arrivato a casa, la Gazprom non mi aveva tagliato il gas...
;-) )
"DIALOGO TRA I DUE MASSIMI SISTEMI"
Parafrasando il titolo di un celebre libro, un mio piccolo omaggio scherzoso ad un grande
che 400 anni fa cominciò l'osservazione telescopica del cielo e a cui tutti, ma
proprio tutti!, dobbiamo qualcosa.
Due astrofili si ritrovano ad uno star-party e cominciano a chiacchierare:
L:"Ciao, bella festa vero?"
F:"Ciao, sì niente male"
L:"Piacere, mi chiamo Libero"
F:"Piacere, io sono Felice"
L:"Di dove sei?"
F:"Sono della provincia di Milano, e tu?
L:"Sono di qui vicino, un paesello qui in collina"
F:"Bei cieli dunque! Da dove osservo col mio gruppp, il cielo tende invece
all'arancio...è proprio bello qui!"
L:"Sì, niente male, il cielo è scurissimo quando è senza Luna. Dicevi
che sei in un gruppo? Avete l'osservatorio?"
F:"Sì, sì, in cupola abbiamo un riflettore da 50cm, un rifrattore APO ed una
CCD, più due computer nella sala di comando"
L: "Ah però, siete ben attrezzati! Io ho un più modesto dobson da
25cm"
F:"Dobson...?!?"
L: "Eh sì... che vuoi... sono un visualista puro!, quando è sereno carico
in macchina il mio tubone e via! verso nuove avventure ed inesplorati
mondi"
F:"Scusa se te lo chiedo così, ma non ti rompi dopo un po' di fare tutto a
mano?"
L:"Mah, l'universo è troppo vasto per annoiarsi e soprattutto il bello di
stare all'aria aperta, in mezzo alla natura, è una esperienza sempre nuova"
F:"bè, sì, però...Il gelo e gli animali notturni non fanno molto per me,
a me piace più che altro fare astrofotografia e, quando abbiamo pubblico in
cupola, piace fare un po' di divulgazione"
L:"Io ogni tanto vado ad osservare con qualche amico o, più raramente,
qualche amica, ma l'ambiente sembra spaventare i più! Non capisco perchè... ho
anche costruito una specie di recinto/gazebo che uso da osservatorio, ma più
che altro serve per tener lontano gli animali selvatici dal telescopio. Che sò... lepri,
fagiani, cinghiali, topi campagnoli..."
F:"Ho capito: se invece di tenerli fuori dal recinto, li mettessi dentro, ci potresti
fare uno zoo al completo! Noi invece, dall' interland milanese, ultimamente stiamo provando
a fare anche un po' di ricerca astronomica, teniamo d'occhio alcune stelle con
il CCD per monitorare eventuali transiti planetari. L'elaborazione al computer
delle immagini fa miracoli e permette cose impensabili ai professionisti di
qualche anno fa. E' un lavoro faticoso, occorrono ore ed ore al computer, ma è
di enorme soddisfazione"
L:"Io uso ancora il mio vecchio atlante stellare, quasi non lo sfoglio
neanche più, se non per andarmi a cercare qualche galassietta anonima...giusto
così, per guardare qualcosa di nuovo! E quando la trovo dopo dieci minuti di
star-hopping, e col dobson la inseguo a mano, cercando tutti i dettagli che può offrire,
ebbene, è allora che mi sento un astrofilo riuscito!"
F:"Ma scusa, poi alla fine è sempre lo stesso fiocchetto bianco che vedi,
o no? Io sinceramente quei dieci minuti preferisco usarli per esporre una
fotocamera digitale, usando una montatura motorizzata!"
L:"Sì, però poi passi tre ore al computer
prima di tirarci fuori qualcosa... No, grazie, mi accontento di vedere... Siamo
talmente invasi di tecnologia, che ogni tanto cerco di staccarmene
completamente.
F:"In effetti, col cielo delle mie parti, la nostra attrezzatura è
pesantemente menomata. Certo che se fosse qui, sarebbe un'altra storia!"
L:"E chi può dirlo? magari sotto un cielo di magnitudine 6, te ne
fregheresti altamente del transito che causa un calo di un centesimo di
magnitudine, semplicemente perché preferiresti
goderti lo spettacolo ad occhio nudo di centomila stelle! ...e quindi addio 'scienza'
"
F:"No, no, sono abituato a cercare sempre qualcosa di nuovo, ed un cielo
buio sarebbe un'altra occasione per spingermi oltre i limiti precedenti. A me
piace davvero tanto osservare dall'osservatorio, non sono più abituato alla
campagna e poi... vuoi confrontare l'osservare da soli con lo spiegare alla
gente il cielo stellato? C'è una bella differenza! Ti diverti, chiacchieri e
cerchi di fare qualcosa di utile per i più giovani. E' molto più bello che
starsene da soli sulla montagna ad osservare le stelle e i fagiani!"
L:"Bè, senza dubbio! Però non ho mai litigato con nessuno. Tranne una
volta, che ho sfrattato un topolino un po' troppo invadente dal mio box...
povera bestiola, in fondo aveva più diritto lui che io di stare lì!
F:"A me è capitato di litigare con un socio del gruppo e non è stato per
niente piacevole allontanarlo da un osservatorio pubblico. D'altro canto, in
molte occasioni in osservatorio ci vengono anche parecchie ragazze e la
cosa non è niente male..."
L:"Io invece devo andare a colpo sicuro, se porto qualcuna in cima alla
collina, da soli, di notte, è perchè lei vuole spaventarsi di qualcosa, per
essere rassicurata..."
F:" Ah ah! A volte poi in osservatorio ci sono degli inconvenienti col
pubblico, l'altra sera è entrata in cupola una signora con un profumo
fortissimo, tanto che aveva reso l'aria irrespirabile"
L:"Di che ti lamenti! Io tempo fa sono andato ad osservare che avevano
concimato i campi e quando sono tornato puzzavo di cacca..."
F:"Ah ah! Però qualche animaletto ce lo abbiamo anche noi a Milano: le
zanzare!"
L:"Anche noi, solo che li confondiamo coi fagiani!"
F:"Insomma, mi pare di capire che per te osservare con il dobson è
più un contorno alla natura piuttosto che ne il piatto forte..."
L:"Non esattamente, Felice... non so spiegarti, forse quello che mi interessa di più
non è il vedere l'oggetto in sé nell'oculare, bensì pensare a quell'oggetto come un 'pezzo'
lontanissimo di una cosa in cui sono immerso. E questa cosa in cui sono
immerso, comprende il cielo, le stelle, il tempo, gli animali selvatici attorno, me ed il
mio telescopio, con il quale ho un rapporto diretto, fisico. Penso che
osservare da un monitor di computer sia tutta un'altra cosa.
F: "Eh sì, Libero! Quel che dici è giusto, e l'amore per la natura è una
cosa che accomuna tutti gli astrofili, però poi viene naturale spingersi oltre,
oltre a quello stato emozionale che tu descrivi. Ad esempio, innanzi tutto
tramite astrofotografia vedi molte più cose, più dettagliate e a colori. E
già qui ti si apre un mondo. Se poi hai costanza e sposti sempre oltre i tuoi
limiti di conoscenza, finisce che cominci ad assaporare quel po' di scienza, che
da semplice astrofilo osservatore ti è preclusa"
L:"Forse hai ragione, tuttavia, così facendo, mi apro ad altri tipi di
esperienze, che magari poco hanno a che fare con l'astronomia, ma che mi aiutano
a rilassarmi e vivere al meglio il mio hobby ed il tempo libero. L'altra sera ad
esempio, è stato emozionante vedermi passare davanti una lepre ed i suoi
leprottini mentre osservavo Andromeda. Lontano dal traffico, dalle luci
artificiali, dal caos, assapori il fatto di essere semplicemente uomo!
Come puoi riuscirci lambiccando su una tastiera?
F:"Bè, l'astronomia ormai si fa soprattutto così, stiamo pur sempre
parlando di astronomia, no? A volte anche in osservatorio capitano cose
particolari, per esempio cinque mesi fa abbiamo scoperto una supernova ed è
stato un momento di gioia esaltante per tutto l'osservatorio l'essere
riconosciuti ufficialmente come scopritori.
L:"Come dire... l'importante è che tu sia felice!"
F:"Ho capito... l'importante è che tu sia libero".