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9. I tempi

È impensabile approntare strutture, infrastrutture e documentazione necessarie per l’intero Biennio IFTS fra la data della presente nota e il primo di settembre del 2005. Questo è stato uno degli ostacoli (o l’alibi) che presso il Conti ha fatto rimandare sine die la sperimentazione del nuovo triennio di istruzione e formazione professionale in elettrotecnica ed elettronica (progettato durante il 2004 presso il Conti stesso).
Naturalmente, se si pretende di cominciare solo quando tutto sia pronto secondo quanto de-scritto in questa nota, di fatto non si comincerà mai. Una simile pretesa esprimerebbe sempl-icemente la volontà di non fare.

Occorre dunque porsi il preciso obiettivo di iniziare a settembre del 2005 con la consape-volezza, appunto, che si sta iniziando e sperimentando, e con la consapevolezza, soprattutto, che nulla cade dall’alto precotto con tanto di centinaia di circolari esplicative e applicative, come è tradizione della scuola. Se una caratteristica questo Biennio IFTS deve avere è quella dell’autonomia tanto chiacchierata ma mai realizzata. Nulla cade dal cielo e tutto è da co-struire, anche e proprio quelle regole che di solito sono dettate dall’alto: paternalismi e assi-stenzialismi sono da escludere a priori, altrimenti il progetto è nato morto.

In concreto:

mentre si avviano i progetti eventuali di aggiornamento e potenziamento, si inizia con le strutture e le infrastrutture che ci sono, affrontando le difficoltà oggettive che ci sono; inizialmente la didattica potrà soffrirne in qualche misura, ma si tratta comunque di preziosa esperienza;

seppure con un programma d’insieme che copre il biennio – vale a dire con una matrice di “oggetti didattici” già impostata nei prossimi mesi per l’intero biennio, –40 si sviluppano gli “oggetti” che si intendono impartire per primi, e per approntarli si comincia ad attin-gere alla bibliografia che si ritiene più adatta.41 Fra i primi “oggetti” è utile introdurre quelli relativi a corsi già organizzati da enti esterni (Sicurezza, Qualità, lingua inglese)42 e che non richiedono strutture e infrastrutture particolarmente sofisticate;

il gruppo di lavoro del progetto “Campus”,data la sua composizione, individua da subito le imprese con cui avviare la collaborazione; con esse possono essere subito selezionati i progetti possibili, senza cercare temi di particolare complessità in questa fase sperimen-tale iniziale;

non si inizia con un intero istituto ma con una classe, quindi gli insegnanti dell'Istituto eventualmente interessati sono pochi - ricordando che in maggioranza devono essere tecnici specialisti - e non possono scombinare sensibilmente l’orario dell’intero istituto; deve trattarsi inoltre di insegnanti ben motivati, perciò anche disponibili a sbordare dalle fatidiche 18 ore nella fase sperimentale (cosa sindacalmente possibile trattandosi di attività nell’ambito di un progetto e non di routine).

In conclusione: è possibile iniziare la sperimentazione con l'anno scolastico 2005-2006 se non si ha la pretesa che una scuola nuova, qualificata per di più da un nuovo approccio all’istru-zione e alla formazione, nasca perfetta dal nulla o solo a tavolino.

Il metodo qui suggerito come metodo di insegnamento è dunque il medesimo metodo con cui si dovrebbe affrontare questo progetto: si apprende cioè progettando e realizzando il proprio progetto sulla base di principi ben individuati.

Uno dei principi è che si insegna solo quello che si sa e che si sa fare, e dunque si deve dimo-strare di saper realizzare questo progetto affrontandolo da professionisti, altrimenti l’ambi-zione di formare dei professionisti è una semplice velleità. —


40. In collaborazione con l’università e con le imprese individuate da subito dal gruppo di lavoro del progetto “Campus”.
41. Ma che non sia costituita dai tradizionali “testi consigliati”, che per un biennio superiore non esistono neppure. Si parla qui di bibliografia di livello superiore e non necessariamente in italiano (anzi raramente lo è, e la formulazione di “oggetti didattici” ad hoc va a ovviare anche a questa carenza).
42. Con le precisazioni, a questo riguardo, delle note 5 e 6.

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