Vai all'indice |
SoleSulTetto perché Ci sono molte ragioni anche alquanto drammatiche per pensare oggi seriamente
alle fonti di energia alternativa, benché da ogni direzione si
dica che la loro economicità non è confrontabile con quella
delle fonti tradizionali – per ora. Tuttavia l’idea del SoleSulTetto
ha avuto origine da un progetto avviato in una visuale soprattutto tecnico-didattica,
sotto forma di studio multidisciplinare che coinvolgesse elettricità,
elettronica e meccanica, con il nome di “Progetto Girasole”.
Era l’idea di un “progetto d’istituto” che attraesse
e unisse competenze diverse di più docenti. Soprattutto voleva
mettere al lavoro su uno stesso progetto allievi di classi diverse, in
un laboratorio che idealmente non portasse il nome di un indirizzo o dell’altro
e che non fosse chiuso nelle abitudini monodisciplinari e routinarie dei
laboratori scolastici tradizionali. Il “Progetto Girasole” era alquanto limitato quanto a potenza,
specie per ragioni economiche. Lo spunto per pensare più in grande, curiosamente, è venuto dalla realizzazione della biblioteca. Su una delle due sale di lettura, che in origine era parte di un laboratorio di meccanica, ci sono due grandi lucernari. Dai lucernari, in ogni stagione, entra molta luce, e anzi per molte ore c’è irraggiamento diretto del sole. E l’irraggiamento, insieme all’effetto serra, rendeva impraticabile la sala malgrado la successiva installazione di condizionatori da parte della Provincia. In un primo tempo si è pensato di sostituire i vetri dei lucernari con pannelli isolanti opachi – e lo si è fatto, – ma ci si è poi chiesti perché respingere tanto sole quando esso stesso avrebbe potuto fornire energia proprio per i condizionatori. Considerato inoltre che di lucernari, oltre ai due della biblioteca, ce n’è una doppia fila che va dal cortile interno del Conti fino a via Monreale per una superficie totale molto grande, fatti un po’ di calcoli si è visto che si potevano ricavare circa cinquanta chilowatt di potenza di picco. Si è poi considerato che una serie identica di lucernari si trova anche sopra l’attuale officina meccanica, quindi la potenza ricavabile poteva arrivare a cento chilowatt di picco in due moduli identici. Né l’idea della possibile espansione si è fermata a queste superfici. Come poi si è ulteriormente articolato il progetto, venendo a definire un sistema modulare – una vera e propria centrale solare – che può interessare gran parte delle superfici esposte al sole del Conti, è descritto nel documento di progetto di massima, esposto di seguito. Questo progetto, all’inizio, sembrava solo un esercizio teorico, ma, una volta formalizzato e presentato alla Provincia di Milano, vi ha trovato accoglienza unanime e persino entusiastica, tanto che in un primo tempo la Provincia ha lasciato intendere di volerlo finanziare. Il progetto ha trovato successivamente l’interesse dell’Associazione Italiana di Termotecnica, che intende collaborare attivamente alle varie fasi dell’attività, e anche reperire i finanziamenti qualora la Provincia non ne abbia la disponibilità. L'Associazione si è inoltre detta particolarmente interessata all'aspetto didattico-formativo, e intende collaborare a realizzare corsi sulle energie alternative, pronta anche a fornire piccole facilities per l'eolico e le celle a combu-stibile, in modo da creare un centro di formazione specialistico dotato di tutte le necessarie potenzialità di concreta sperimentazione. Insieme ai problemi di statica che la realizzazione della centrale solare
comporta, ci sono di nuovo problemi di tipo elettrico ed elettronico,
oltre che di gestione telematica dei dati, quindi più che mai il
progetto è multidisciplinare, e non solo si presta a stage per
gli studenti che parteciperanno al progetto esecutivo e alla sua realizzazione,
ma si pone anche come punto di partenza molto concreto per organizzare
corsi teorico-pratici, oltre che sulle energie alternati-ve, sulla gestione
di progetti complessi, costituiti indissolubilmente di hardware di ogni
genere e sempre più di software. Un progetto di questa natura e di questa portata è un segno forte del valore che si vuole dare a tutte le risorse umane che passano per le aule e per i laboratori del Conti. Il fine ultimo è fornire ai ragazzi un solido e compatto bagaglio non solo di competenze ma anche di abilità concrete, tecniche e organizzative, costruite su progetti che lavorano tangibilmente nel loro Istituto e realizzati con il contributo delle loro idee e della loro iniziativa. |
Vai all'indice |