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SoleSulTetto

perché

Ci sono molte ragioni anche alquanto drammatiche per pensare oggi seriamente alle fonti di energia alternativa, benché da ogni direzione si dica che la loro economicità non è confrontabile con quella delle fonti tradizionali – per ora. Tuttavia l’idea del SoleSulTetto ha avuto origine da un progetto avviato in una visuale soprattutto tecnico-didattica, sotto forma di studio multidisciplinare che coinvolgesse elettricità, elettronica e meccanica, con il nome di “Progetto Girasole”. Era l’idea di un “progetto d’istituto” che attraesse e unisse competenze diverse di più docenti. Soprattutto voleva mettere al lavoro su uno stesso progetto allievi di classi diverse, in un laboratorio che idealmente non portasse il nome di un indirizzo o dell’altro e che non fosse chiuso nelle abitudini monodisciplinari e routinarie dei laboratori scolastici tradizionali.
La motivazione principale, dunque, era di metodo. Metodo in tutto simile a quello che consente a ogni impresa – che si occupi ancora di ricerca e sviluppo – di ideare e realizzare sistemi concreti. Sistemi che sono ormai inevitabilmente multitecnologici e sempre più complessi.

Il “Progetto Girasole” era alquanto limitato quanto a potenza, specie per ragioni economiche.
Consisteva nello studio dell’azionamento in azimuth e in elevazione di una batteria di tre pannelli fotovoltaici, per una potenza di picco di circa mezzo chilowatt. Mediante un “occhio elettronico” atto a individuare la posizione del sole in ogni istante, la batteria di pannelli era capace di orientarsi in modo da trovarsi con il suo piano sempre ortogonale alla direzione dei raggi del sole. Il progetto era già impegnativo di per sé e ha dato risultati interessanti, incoraggiando a fare di più ma anche a concentrare di più l’attenzione sullo specifico dell’energia alternativa.

Lo spunto per pensare più in grande, curiosamente, è venuto dalla realizzazione della biblioteca. Su una delle due sale di lettura, che in origine era parte di un laboratorio di meccanica, ci sono due grandi lucernari. Dai lucernari, in ogni stagione, entra molta luce, e anzi per molte ore c’è irraggiamento diretto del sole. E l’irraggiamento, insieme all’effetto serra, rendeva impraticabile la sala malgrado la successiva installazione di condizionatori da parte della Provincia. In un primo tempo si è pensato di sostituire i vetri dei lucernari con pannelli isolanti opachi – e lo si è fatto, – ma ci si è poi chiesti perché respingere tanto sole quando esso stesso avrebbe potuto fornire energia proprio per i condizionatori. Considerato inoltre che di lucernari, oltre ai due della biblioteca, ce n’è una doppia fila che va dal cortile interno del Conti fino a via Monreale per una superficie totale molto grande, fatti un po’ di calcoli si è visto che si potevano ricavare circa cinquanta chilowatt di potenza di picco. Si è poi considerato che una serie identica di lucernari si trova anche sopra l’attuale officina meccanica, quindi la potenza ricavabile poteva arrivare a cento chilowatt di picco in due moduli identici. Né l’idea della possibile espansione si è fermata a queste superfici. Come poi si è ulteriormente articolato il progetto, venendo a definire un sistema modulare – una vera e propria centrale solare – che può interessare gran parte delle superfici esposte al sole del Conti, è descritto nel documento di progetto di massima, esposto di seguito.

Questo progetto, all’inizio, sembrava solo un esercizio teorico, ma, una volta formalizzato e presentato alla Provincia di Milano, vi ha trovato accoglienza unanime e persino entusiastica, tanto che in un primo tempo la Provincia ha lasciato intendere di volerlo finanziare. Il progetto ha trovato successivamente l’interesse dell’Associazione Italiana di Termotecnica, che intende collaborare attivamente alle varie fasi dell’attività, e anche reperire i finanziamenti qualora la Provincia non ne abbia la disponibilità. L'Associazione si è inoltre detta particolarmente interessata all'aspetto didattico-formativo, e intende collaborare a realizzare corsi sulle energie alternative, pronta anche a fornire piccole facilities per l'eolico e le celle a combu-stibile, in modo da creare un centro di formazione specialistico dotato di tutte le necessarie potenzialità di concreta sperimentazione.

Insieme ai problemi di statica che la realizzazione della centrale solare comporta, ci sono di nuovo problemi di tipo elettrico ed elettronico, oltre che di gestione telematica dei dati, quindi più che mai il progetto è multidisciplinare, e non solo si presta a stage per gli studenti che parteciperanno al progetto esecutivo e alla sua realizzazione, ma si pone anche come punto di partenza molto concreto per organizzare corsi teorico-pratici, oltre che sulle energie alternati-ve, sulla gestione di progetti complessi, costituiti indissolubilmente di hardware di ogni genere e sempre più di software.
Il tutto – dal punto di vista del metodo – è stato affrontato e sarà condotto in un’ottica siste-mica, che dovrebbe essere il fondamento della formazione di un tecnico di domani.

Un progetto di questa natura e di questa portata è un segno forte del valore che si vuole dare a tutte le risorse umane che passano per le aule e per i laboratori del Conti. Il fine ultimo è fornire ai ragazzi un solido e compatto bagaglio non solo di competenze ma anche di abilità concrete, tecniche e organizzative, costruite su progetti che lavorano tangibilmente nel loro Istituto e realizzati con il contributo delle loro idee e della loro iniziativa.




 

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