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4. Alcune note

La necessità di comunicare e di trasmettere informazioni in modo razionale e affidabile ha portato in questi ultimi anni alla realizzazione di sistemi di comunicazione sempre più effi-cienti e versatili che, al pari dell'impianto idraulico ed elettrico, sono diventati infrastrutture permanenti e parte integrante degli impianti tecnologici degli edifici. I sistemi di cablaggio per la distribuzione dei segnali possono essere sostanzialmente di due tipi: proprietari (IBM Cab-ling Sistem, Deconnect Digital, ecc..) oppure pubblici, approvati da enti e organi ufficiali (con-formi a standard internazionali o nazionali - EIA/TIA 568A, ISO/IEC 11801, EN 50173).
Il cablaggio strutturato appartiene al secondo tipo e costituisce una rete di comunicazione in grado di veicolare segnali di vario genere (fonia, dati, automazione, ecc.) in un ambito circo-scritto, con caratteristiche di flessibilità tali da permettere di adattare e riconfigurare il siste-ma, in relazione a necessità presenti o future, senza particolari modifiche strutturali. Più preci-samente per cablaggio strutturato si intende l'insieme di cavi, prolunghe, prese utente, connettori, quadri, e pannelli (elementi passivi) necessari a connettere gli apparati elettronici di elaborazio-ne delle informazioni chiamati hub e switch (elementi attivi). Queste apparec-chiature consentono di ricevere ed inviare dati alle schede di rete dei PC attraverso il sistema di cavi e di collegamenti di un sistema di cablaggio strutturato; gli hub distribuiscono dati con-divisi tra tutti gli utenti collegati alla rete, mentre gli switch creano una connessione di tipo univoco tra mittente e destinatario, escludendo in tal modo tutti gli altri utenti collegati. Gli hub hanno tutte le porte sempre attive in collegamento con le altre e condividono la stessa banda di trasmissione. Lo switch, molto simile a un hub, ha il vantaggio di essere in grado di riconoscere il pacchetto che attraversa la sua porta e, dopo averlo confrontato con una tabella di indirizzi in memoria, di poterlo indirizzare solo sulla porta di destinazione. La banda a di-sposizione viene attribuita in modo più efficiente migliorando le prestazioni della rete.

I cavi possono essere in fibra ottica o in rame. La fibra ottica, impiegata per la propagazione della luce, è costituita da fili di materiale vetroso, con sezione circolare composta da due strati coassiali (nucleo o core e mantello o cladding), dotati di una discreta flessibilità. Le fibre otti-che sono generalmente identificate da due numeri che rappresentano rispettivamente il diame-tro in micron di core e di cladding (per esempio 50/125). La propagazione della luce può avve-nire attraverso due tipi di fibre ottiche, le multimodali o le monomodali. Attraverso le multi-modali la propagazione avviene seguendo diversi percorsi o modi con un segnale luminoso prodotto da un LED, mentre attraverso le monomodali la propagazione avviene in un solo modo, e la sorgente luminosa è un laser.

I quadri e gli armadi (rack), molto simili a quelli per uso elettrico, per essere adatti al cablag-gio strutturato devono possedere alcune caratteristiche peculiari:

devono essere sufficientemente profondi per permettere adeguati raggi di curvatura dei cavi
devono presentare una distanza tra pannelli e porta di chiusura tale da permettere un'agevole installazione delle bretelle di permutazione che, necessitando di un certo spazio per le connes-sioni, non devono subire schiacciamenti e pieghe con angoli troppo acuti
devono essere facilmente accessibili in fase di cablaggio e nelle successive fasi di manutenzione

I quadri sono normalmente fissati a parete e sono presenti sul mercato con struttura fissa o ro-tante. I quadri a struttura rotante permettono un accesso facilitato nelle fasi di installazione ma soprattutto in fase di manutenzione periodica dell'impianto. Gli armadi, di dimensioni più grandi, sono appoggiati direttamente al pavimento (v. sala macchine) e come i quadri possono essere a struttura fissa o rotante, anche se i problemi di accessibilità tipici dei quadri possono essere ovviati favorendo l'accesso dalla parte posteriore del quadro. In alcuni casi, per consen-tire un agevole trasporto anche quando è difficile l'accesso ai locali di installazione, gli armadi possono essere smontabili. Sia i quadri sia gli armadi presentano generalmente montanti forati e distanziati secondo uno standard di 19 o 10 pollici. Lo standard tradizionale è il 19 pollici ma, per le reti di piccole dimensioni, sovente si utilizzano dei piccoli armadi da parete con standard di 10 pollici denominati appunto mini-rack.

Riguardo ai costi, un fattore che ha influenzato la scelte è la recente riduzione del costo dei singoli componenti per il networking in fibra ottica; per esempio, il prezzo dei jack di canale per l’ultima generazione di fibre è ora inferiore al costo dei cavi UTP per le Categorie 5 e 6.

Conclusione

Alla data della pubblicazione in rete di questa nota – maggio 2005 – la dorsale in fibra ottica dell'Istituto Ettore Conti è completa e funzionante, e la biblioteca e alcuni laboratori lavorano ormai a larga banda servendosi della dorsale. Gli altri laboratori e servizi sono già dotati di terminazione in fibra ottica e di media converter; devono solo provvedere a collegare le loro macchine alla rete.
Il passo successivo consiste nel potenziamento della rete sia per l'aspetto hardware – server più veloci e più server dedicati alle varie aree di attività, – sia per l'aspetto software, da un lato per ottimizzare la protezione da intrusioni e virus, dall'altro per razionalizzare un database ormai molto ampio, e infine per fornire più numerosi e migliori servizi all'utenza.

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