LA VITA E' UN MIRACOLO

Serbia e Montenegro / Francia, 2005 (155’ - colore)

Titolo originale: Život je čudo

Regia: Emir Kusturica

Sceneggiatura: Ranko Božič, Emir Kusturica

Interpreti: Slavko Štimac, Nataša Šolak, Vesna Trivalić, Vuk Kostić, Aleksandar Berček, Nikola Kojo, Davor Janjić, Dr. Nele Karajlić

1992: Luka è un ingegnere serbo di Belgrado inviato in Bosnia per la costruzione di una ferrovia. Vi si stabilisce assieme alla moglie Jadranka - ex cantante d'opera - ed al figlio Miloš, giovane calciatore di belle speranze. Con l'arrivo della guerra, la moglie fugge con un musicista ungherese ed il figlio parte militare. Luka rimane solo finché non gli consegnano una prigioniera musulmana, Sabaha, che dovrà custodire fino allo scambio con altri prigionieri. Di lì a poco, Luka si innamora della ragazza che però dovrà essere consegnata proprio in cambio del proprio figlio Miloš...

Emir Kusturica

Con la sua opera prima Ti ricordi di Dolly Bell? nel 1981 vinse il Leone d’Oro a Venezia e divenne uno tra i più quotati ed apprezzati registi europei contemporanei, che nei grandi festival ottengono i premi principali. Per il film Papà è in viaggio d’affari ottenne nel 1985 la Palma d’Oro al festival di Cannes. Seguono Il tempo dei gitani (miglior regia, Cannes 1988), l’Orso d’Argento a Berlino nel 1993 per il film Arizona Dream e ancora una Palma d’Oro per il film Underground nel 1995. Ha nuovamente entusiasmato il pubblico di Venezia con il film Gatto nero, gatto bianco, che nel 1998 ha ottenuto il Leone d’Argento. Il suo ultimo film La vita è un miracolo è stato presentato nella selezione ufficiale del Festival di Cannes, ove ha avuto un visibile successo ed ha fruttato al suo autore un ulteriore premio.

Emir Kusturica, intervista

La vita è un miracolo è una storia su un amore vietato. Luka in Sabaha sono dei moderni Romeo e Giulietta?

In un certo senso sì. Peter Handke ha dimostrato grande entusiasmo per il mio film Underground. Mi ha detto che gli è sembrato come un tentativo di mettere insieme Shakespear e i fratelli Marx. Quando ha visto il film La vita è un miracolo, mi ha detto: "Stavolta hai scelto una vera storia shakespeariana." Il protagonista principale Luka si ritrova davanti ad un caratteristico bivio shakespeariano. (...)Nella guerra dei Balcani troviamo molte storie shakespeariane. Ho messo in scena la storia vedendola da un angolo visuale personale, mettendo molto in risalto i lati comici ed ironici della vita.

Luka non vuole rassegnarsi al fatto, che la guerra si avvicina...

E’ quello che è successo anche a me. Quando è iniziata la guerra, ero a Parigi. Nei primi quarante giorni non potevo credere, a quello che succedeva. Mi ero convinto a "congelare" la situazione nel mio cervello, come in quelle vecchie macchine fotografiche nelle quali si conserva l’ultima immagine scattata. Non potevo credere, che la guerra era veramente iniziata. Un’intera generazione di jugoslavi non è stata veramente consapevole di cosa stesse succedendo. Luka è uno di questi.

E’ più difficile girare un film sulla guerra o un film sull’amore?

Questi sono due generi completamente differenti. Il mio film è un’insieme di tutti e due. In esso vi sono anche scene di guerra, ma solo come echi aggiuntivi, che fanno da cornice al contenuto del film e rafforzano le parti più intimistiche. Questo non è stato facile da ottenere. Se volete che vi capiscano quante più persone ed insieme volete conservare l’animo del film, vi trovate davanti ad un compito particolarmente difficile. Avete infatti consegnato il film al pubblico, perdendo con ciò la sua essenza organica con la quale vi identificate con i protagonisti del film. Sembra di essere tornati ai tempi dell’antica Roma, quando il colosseo era pieno di sangue. Proprio così è la cinematografia di oggi. Una cinematografia di scontri idioti, dettati dalla televisione e gli altri media.

Nel film l’ufficiale Aleksić dice a Luka che morire è facile, mentre vivere è più difficile. Come si trova Luka in questo mondo?

Quando ci si trova in questa situazione l'unica via d'uscita è quella di andare sotto il bisturi. Credo però che nella vita ci accadano anche cose diverse e migliori. Chi si comporta bene, ha il suo angelo custode.