RISORSE UMANE

Francia 1999  (110' - colore)

Titolo originale: Ressources humaines

Regia: Laurent Cantet

Interpreti: Jalil Lespert, Jean-Claude Vallod, Chantal Barré, Véronique de Pandelaere.

Il ventiduenne Franck, studente di economia a Parigi, dopo anni di vita indipendente, torna a casa dai genitori e riallaccia i legami con la famiglia, in particolare con il padre, che ne è molto contento. Prende servizio nella fabbrica dove suo padre lavora da trent'anni, ma dopo l'iniziale entusiasmo scopre che la direzione dell'azienda intende far passare un piano di ristrutturazione comprendente il licenziamento di un certo numero di operai, tra i quali suo padre.

"Premiato al Torino Film Festival e vincitore al festival di San Sebastian arriva finalmente anche sugli schermi italiani la sorprendente opera prima di Laurent Cantet. Ressources Humaine tratta lo scottante tema del lavoro e quello ancor più scottante delle 35 ore. Film esplicito e sentitamente didattico, Ressources Humaine ci ripropone il sempre caro tema della lotta di classe che va a intersecarsi con un'analisi profonda e puntuale del rapporto padre-figlio, auspicando la crescita di una nuova generazione votata alla rivolta per i diritti delle classi operaie ('mi hai cresciuto nella vergogna per la tua classe sociale' dice il figlio al padre) e lo fa con una scarica di realismo crudo ma senza l'enfasi che trascinerebbe il film nel ridicolo e nel patetico. L'unica pecca del film è forse l'uso eccessivo della camera fissa che potrebbe far pensare a una carenza di personalità registica, anche se una regia impercettibile è forse servita proprio a conferire al film maggiore realismo. Interessante il fatto che Cantet abbia scelto di usare per lo più attori non professionisti assegnando i ruoli a persone reali che nella vita occupano la stessa posizione sociale dei personaggi del film (gli operai interpretano gli operai, il padrone della fabbrica è un padrone vero ecc...)." (Stefano Trinchero)

"Risorse umane è il primo lungometraggio del regista e sceneggiatore Laurent Cantet, una delle voci più espressive e socialmente impegnate della cinematografia francese contemporanea. Presentato anche al Festival internazionale del cinema a Lubiana, il film ha ottenuto il César per la miglior opera prima francese, il premio per il miglior regista esordiente al festival di San Sebastian e il Premio Fassbinder nell'ambito del conferimento dei premi europei del cinema. Prima dei lungometraggi Cantet, diplomato alla scuola di cinema IDHEC di Parigi, era già stato premiato per i suoi corti con il prestigioso premio Jean Vigo. Con Risorse Umane ed il successivo A tempo pieno Cantet si distingue per il carattere non comune di osservazione, per la scelta e direzione degli attori, per le suggestioni impetuose e sensibili, per le sfaccettature ideali e drammaturgiche e per il confronto aperto e coraggioso con le problematiche sociali attuali, del lavoro, della famiglia, della sicurezza sociale, della sopravvivenza e della collegata formazione, trasformazione e disintegrazione dell'identità specifica, sopratutto sociale e morale, della persona alle regole delle condizioni dure e antipatiche del capitalismo globale e neoliberista occidentale." (Cineteca della Slovenia)

FILMOGRAFIA

Un été à Beyrouth (1990) – film documentario

Tous à la manif (1994) – cortometraggio

Jeux de plage (1995) - cortometraggio

Les Sanguinaires (1998) – film per la televisione

Ressources humaines (1999) – lungometraggio (Risorse umane)

L’Emploi du temps (2001) – lungometraggio (A tempo pieno)

Vers le sud (2005) - lungometraggio (Verso il sud)