PRIMAVERA, ESTATE, AUTUNNO, INVERNO... E ANCORA PRIMAVERA

Corea del Sud, 2004 (103’ - colore)

Titolo originale: Bom yeoreum gaeul gyeoul, gergo bom 

Regia: Kim Ki-duk

Interpreti: Oh Young-su, Kim Ki-duk, Kim Young-min, Seo Jae-kjung, Ha Yeo-jin.

In un piccolo monastero coreano, un bambino apprende dal suo vecchio maestro la dottrina buddhista. Dopo qualche anno, l'allievo sperimenta l'amore e fugge dal tempio. Ma la vita di fuori è ben diversa…

  

Kim (anche sceneggiatore) mette in scena – in cinque capitoli – una suggestiva parabola sulla ciclità degli eventi umani: mentre si avvicendano le stagioni, l’esistenza ripercorre lo stesso cammino, dalla violenza all’espiazione. Tra immagini mozzafiato e parabole buddiste , c’è forse il sospetto di un adeguamento al gusto occidentale. Ma a ben guardare la concezione della vita che ne emerge è pessimista e si ricollega ai suoi film precedenti, molto più duri: sesso e morte sono presenze ineliminabili, e dall’eterno ritorno nessuno sembra trarre una lezione.

(Da Il Mereghetti. Dizionario dei film 2006)

 

Non è il miglior Kim Ki-duk, ma che un suo film esca nelle sale è già una specie di miracolo. In confronto a lavori come Bad Guy, The Coast Guard e Samaria, Primavera, estate… dimostra una propensione alla conciliazione verso il gusto occidentale che manca del tutto nelle opere migliori del regista coreano. Però averne. Se è vero che verso l’ultima parte, l’opera diventa un po’ troppo pomposa e “folcloristica”, è anche vero che per tre quarti riesce a descrivere un mondo e una vita con una durezza e un’inevitabilità da far venire spesso i brividi. Nella circolarità dell’esistenza del protagonista, da bambino fino alla vecchiaia (con re-inizio), Kim ci mette di fronte a un processo di causa ed effetto che taglia la retorica didascalica sul nascere proprio per la sua elementarità nuda e cruda. Si veda, per esempio, il primo episodio, col bimbo che mette in atto piccole crudeltà sugli animali, gesti che poi gli si ritorcono contro. L’universo di Kim Ki-duk è generalmente fatto di “grigi”, più che di bianchi e di neri; quando i bianchi e neri sono invece netti (si veda pure The Coast Guard), il risultato è forse meno convincente, a una prima occhiata, eppure non è meno lucido né meno preciso. Anzi, la lucidità è appunto ciò che ferisce maggiormente, nel cinema di Kim, perché prova di una risolutezza sfrondata del superfluo, anche stilisticamente parlando.

(Pier Maria Bocchi su "Film Tv")

 

Kim Ki-duk, nato nel 1960 a Bonghwa, un villaggio nella provincia del Kyonsang del nord, si trasferisce a nove anni a Seul, dove frequenta una scuola di avviamento nel settore agricolo. Per problemi familiari abbandona la scuola e, dopo aver lavorato in fabbrica, si arruola nei corpi speciali dell'esercito. Dopo cinque anni, un'improvvisa vocazione religiosa lo porta a trascorrere due anni in una chiesa per i menomati della vista con l'intenzione di diventare predicatore. La passione per la pittura, che aveva iniziato a coltivare fin da ragazzo, lo allontana però dalla vita spirituale e parte per Parigi per studiare. Qui trascorre due anni, guadagnandosi da vivere vendendo quadri e organizzando mostre. Di ritorno in Corea, si dedica alla stesura di una sceneggiatura che nel 1993 ottiene un premio: il buon risultato lo incoraggia a proseguire. Nel 1996, privo di qualsiasi formazione cinematografica, esordisce alla regia. La consacrazione come autore internazionale arriva nel 1999 con “L’isola”, presentato in concorso a Venezia e a numerosi altri festival.

   

Filmografia

I titoli originali sono seguiti dal titolo inglese,  con cui viene di solito conosciuto il film nel resto del mondo (aka : also known as). Tra parentesi quadra il titolo italiano (solo se diverso da quello internazionale.

Hwal (2005) aka The Bow [L’arco]

Bin-jip (2004) aka 3-Iron [Ferro 3 – La casa vuota]

Samaria (2004) aka Samaritan Girl [La samaritana]

Bom yeoreum gaeul gyeoul geurigo bom (2003) aka Spring, Summer, Fall, Winter... and Spring [Primavera, estate, autunno, inverno…e ancora primavera]

Nabbeun namja (2001) aka Bad Guy [id.]

Suchwiin bulmyeong (2001) aka Address Unknown [Address Unknown - Indirizzo sconosciuto; in Italia solo su “Fuori Orario”]

Seom (2000) aka The Isle [L’isola; in Italia solo su “Fuori Orario”, sat e dvd]

Shilje sanghwang (2000) aka Real Fiction [id.]

Paran daemun (1998) aka Birdcage Inn [id.]

Yasaeng dongmul bohoguyeog (1996) aka Wild Animals [inedito]

Ageo (1996) aka Crocodile [id.; in Italia solo su sat]