LOST IN TRANSLATION - L'AMORE TRADOTTO

I destini di due Americani, il maturo Bob e la giovane Charlotte, si incrociano in un lussuoso albergo di Tokyo. Bob, star del cinema in declino, è a Tokyo per girare uno spot pubblicitario per una marca di whisky: il lavoro non lo entusiasma, ma in compenso gli dà sicurezza. Charlotte accompagna John, il marito, giovane fotografo in ascesa, il quale non rinuncia mai ad un incarico. Bob e Charlotte passano molto tempo in albergo e, anche la notte, presi dall’insonnia, si rifugiano al bar sempre aperto. Quando John parte per un impegno fuori città, i due riescono a trascorrere un po’ di tempo assieme. Conosciutisi meglio, e affrontato il discorso su matrimoni e famiglie, escono, frequentano altre persone, vanno in qualche locale… ma la Tokyo allucinata da luci e videogames non fa per loro. Passeranno insieme una settimana intensa, durante la quale si aiuteranno reciprocamente a ritrovare se stessi e a gustare lo spaesamento in una terra così diversa dalla loro.

Presentato in concorso alla 60a Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Controcorrente (2003), dove Scarlett Johansson ha vinto il premio come miglior attirice.

Golden Globe 2004: miglior film per il genere musical/commedia, miglior sceneggiatura (S.Coppola), miglior attore (B.Murray).

Oscar 2004 per la miglior sceneggiatura originale.

Nastro d’Argento 2004 a Sofia Coppola come miglior regista straniera.

Sofia Coppola è nata il 14 maggio 1971 a New York. Figlia del regista Francis Ford Coppola, è stata la prima regista donna americana ad avere una nomination all’Oscar come miglior regia, per "Lost in translation" (L’amore tradotto, 2003), grazie al quale ha poi vinto l’Oscar come miglior sceneggiatura originale. Oltre a questo, ha girato un altro film "The Virgin Suicides" (Il giardino delle vergini suicide, 1999). Ha avuto anche una breve carriera come attrice nei film "Anna", "Rusty il selvaggio", "Il Padrino parte III" ed anche "Guerre Stellari Episodio I – La minaccia fantasma".

"Nello scrivere questa storia sono partita da esperienze individuali e personali: oggi scorre tutto più veloce ed in modo virtuale… e sinceramente non so se questa difficoltà di rapportarsi tra un uomo e una doona possa essere anche letta come metafora d’incomunicabilità dei nostri tempi sociali e politici…"

"…Ci sono stata (a Tokyo, n.d.a.) fin da bambina, poi, finito il college, grazie ad una borsa di studio, vi ho trascorso diverso tempo e vi ho incontrato una realtà molto viva e stimolante… ho sempre avuto voglia di ritornarci. Non c’è qualcosa di particolare che mi abbia colpito, ma è l’atmosfera della città ad incantarmi… questo melange moderno e tradizionale mi affascina profondamente…". (Sofia Coppola)