Fahrenheit 451GB/Francia, 1966 (colore) Regia: François Truffaut Interpreti: Anton Driffing, Cyril Cusak, Julie Cristie, Oskar Werner. |
In un lontano futuro il potere esercita il controllo sulla società proibendo la lettura e istituendo un corpo speciale di “pompieri” il cui compito è quello di bruciare i libri. Un pompiere di nome Montag inizia però a dubitare sull’eticità del proprio mestiere. Trascinato nel mondo proibito dei libri finisce per innamorarsi di una giovane attivista del movimento clandestino prolibrario e alla fine, della stessa letteratura.
L’amore
per i libri portò Truffaut a realizzare un film come questo. Adattamento di un
noto romanzo di Ray Bradbury, fu frutto di una soffertissima lavorazione, nella
quale vi furono parecchi contrasti con la produzione (…), difficoltà nel
girare in inglese (…) e dissidi con Oskar Werner (…). Il film non si limita
a ripercorrere le vicende narrate nel romanzo, ma lascia ben intravvedere la
visione che Truffaut aveva di un mondo senza libri: quello di un universo
asettico e involuto, dove non esiste altro amore che non quello verso se stessi
(…). (Luca Mangogna)
In Fahrenheit 451, la componente autobiografica, sempre
presente nei film di Truffault, si manifesta nel tema dell'amore per i libri. La
critica, in genere, giudica il film anomalo nel percorso artistico di Truffault,
(…) in quanto, apparentemente, non film sui sentimenti (…). In realtà,
questo è un film sui sentimenti, perché i veri protagonisti sono i libri, che
si animano di una vita loro, che quando bruciano sembrano quasi soffrire. (…)
Per filmare la metafora della società che distrugge la cultura e la libertà
attraverso l'incendio dei libri, Truffaut non può percorrere la poetica della nouvelle
vague, con il suo carattere di realismo documentaristico, ricorre perciò al
genere fantascienza come pretesto narrativo. (…) Truffaut dà all'opera una
sua personale interpretazione. Non vi è in lui interesse o coinvolgimento nel
genere, ma il desiderio di parlare di una società ostile alla cultura e alla
libertà (…) La scrittura è emblematicamente abolita dal regista già nei
titoli di testa, che vengono letti da un'annunciatrice fuori campo (G.
Dipersia e G. Campari)
François Truffaut
FILMOGRAFIA
Una visita
(1954), Anni difficili (1958), Une histoire d'eau (1958), I
quattrocento colpi (1959), Tirate sul pianista (1960), Jules e Jim (1962), L'amore a
vent'anni (1962), La calda amante (1964), Fahrenheit 451 (1966),
La sposa in nero (1967), Baci rubati (1968), La mia droga
si chiama Julie (1969), Il ragazzo selvaggio (1970), Non
drammatizziamo... è solo questione di corna! (1970), Le due inglesi (1971),
Mica scema la ragazza! (1972), Effetto notte (1973), Adele H., una
storia d'amore (1975), Gli anni in tasca (1976), L'uomo che amava
le donne (1977), La camera verde (1978), L'amore fugge (1979),
L'ultimo metrò (1980), La signora della porta accanto (1981),
Finalmente domenica! (1983).