COSI' RIDEVANO Italia, 1998 (124’ - colore) Regia: Gianni Amelio Sceneggiatura: Gianni Amelio, Daniele Gaglianone, Lillo Iacolino, Alberto Taraglio. Interpreti: Francesco Giuffrida, Enrico Lo Verso, Rosaria Danzè, Fabrizio Gifuni. |
"Così
Ridevano è un'opera straordinaria ed ha meritato il Leone d'oro. Prima di tutto
per il coraggio linguistico: la scansione delle sequenze è davvero particolare.
La storia non procede con linearità, ma si frammenta continuamente. Queste
ellissi creano dei vuoti impensabili nelle convenzioni narrative del cinema
contemporaneo. In qualche momento non manca una reazione di disagio di fronte a
un cambiamento repentino della situazione messa in scena.
"Il
titolo si rifà ad una vecchia rubrica della rivista "La domenica del
corriere": sull'ultima pagina comparivano le barzellette di molti anni
prima. L'effetto che ne scaturiva era che non facevano ridere più nessuno,
semmai intenerivano per l'ingenuità di un pubblico ormai scomparso.
"Nella
Torino della fine degli anni ‘50 il calabrese Giovanni cerca il fratello
minore Pietro. Lui è a Torino da qualche anno ma si vergogna delle origini e
dei propri segreti. Così inizia la storia di due fratelli che si rincorrono
l'un l'altro.La ricostruzione degli anni del boom è davvero efficace. Il film
riesce soprattutto a scolpire la terribile lotta di due uomini nei confronti
delle necessità della vita, i compromessi della morale di fronte agli obiettivi
che si vogliono raggiungere. E la chiusura della storia ci mostra come
l'esistenza umana sia legata al sacrificio. E questa dimensione si fa immagine
plumbea, quasi dannata, attraverso le luci taglienti di Bigazzi, che sfodera
nell'occasione una delle fotografie più amare dai tempi del neorealismo."
Nasce
a San Pietro di Magisano (Catanzaro) nel 1945; poco dopo suo
padre lascia la famiglia per trasferirsi in Argentina. Cresce con la nonna che
insiste per farlo studiare fino alla laurea. Nella sua poetica centrale è la
figura del Padre, con il quale i rapporti sono sempre conflittuali, o è assente
o lontano, mentre le figure di donna sono opache e sfumate.
Negli
anni '60 lavora in numerose produzioni televisive. L'esordio alla regia è nel
1970 con "La Fine del Gioco" per la RAI. Nel 1973 realizza "La
Città del Sole", ottenendo il gran premio al Festival di Thonon. Nel 1978
con "La morte al lavoro" ottiene il premio FIPRESCI al Festival di
Locarno, il premio speciale della giuria e quello della critica al Festival di
Hyères. Particolarmente
apprezzato dalla critica “Il piccolo Archimede” (1979). Nel
1982 esordisce nel cinema con “Colpire
al cuore”.
La sua produzione prosegue con "I
ragazzi di via Panisperna" (1988); “Porte
aperte”
(1989) nomination all'Oscar
e premio speciale al Festival di Cannes; “Il ladro di bambini” (1992) Gran
Premio della Giuria al Festival di Cannes; “Lamerica” (1994) premio Osella D'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia; “Così
ridevano” (1998) Leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia. Il
film ottiene un grande successo di pubblico e di critica che lo
consacrano autore di valore assoluto e respiro internazionale. Del 2004 è il
suo nuovo film “Le chiavi di casa”.