Circolo
di Studi politico – sociali “Che
Guevara”
L’AFRICA
NON VUOLE
MORIRE
rassegna
cinematografica
documenti
– film – libri – conferenze – dibattiti
con
il contributo della Regione Friuli
Venezia Giulia - Assessorato alla
Cultura, Sport e Pace
in
collaborazione con:
Associazione
Anno uno – Festival I mille occhi
Cinema
Ariston
Libreria
Minerva
Bar
– libreria KNULP
Circolo
Lumière
Associazione
Senza Confini – Brez Meja.
ogni martedì
alle ore 20.00
ingresso 1 euro
6
novembre
Ritornare al passato per andare verso il futuro:
questo il significato della parola sankofa
in lingua akan.
13
novembre
A Ouagadougou, nell’ottobre 1984, Thomas Sankara evoca la rivoluzione burkinabé, la condizione delle donne, lo sviluppo economico, la conferenza di Berlino e la spartizione dell’Africa durante il periodo coloniale, la cooperazione, Amilcar Cabral e le lotte per la liberazione, l’identità culturale e le cosmogonie africane, le prospettive per il futuro del continente africano. A Parigi, Germaine Pitroipa, collaboratrice di Sankara, una delle prime donne a far parte dell’Haut Commissaire du Burkina Faso, commenta la conferenza, le idee e le azioni del Presidente.
FRATRICIDE
AU BURKINA
di
Didier Mauro e Thuy-Thiên Ho
Nell’agosto 1987, il capitano Thomas Sankara, Capo di Stato Burkinabé, pronuncia un discorso a Bobo Dioulasso, in cui evoca le svolte della rivoluzione che ha avviato assieme al suo fratello adottivo, Blaise Camporé. Dieci settimane più tardi, il 15 ottobre 1987, Sankara sarà ucciso insieme a dodici ufficiali, in un colpo di stato organizzato proprio dal suo ex compagno d’armi, attuale Presidente del Burkina Faso: Blaise Camporé:
20
novembre
Il film, diviso in due parti, rispettivamente di 53 e 48 min., è un montaggio dei principali avvenimenti politici, sociali, religiosi, mondani degli anni ’50 e ’60, si proponeva di mettere a confronto due interpretazioni opposte: “visto da sinistra” e “visto da destra”. Si legge nella didascalia iniziale: “ Due ideologie, due dottrine di opposte tendenze rispondono a un drammatico interrogativo: perché la nostra vita è dominata dalla scontentezza, dall’angoscia, dalla paura della guerra, dalla guerra?”
27
novembre
Documentario sulla figura di Amilcar Cabral, con varie interviste, anche coi suoi familiari. La figura e l’opera di Cabral sono ancora vive non solo nel suo paese ma in tutta l’Africa e nel mondo intero. Egli non fu infatti soltanto il principale artefice dell’indipendenza della Giuinea-Bissau e delle isole di Capo Verde, ma anche uno dei più importanti ideologi e politici dell’intero processo di decolonizzazione.
4
dicembre
- LUMUMBA
Il film ripercorre gli ultimi mesi precedenti
l’insediamento del primo governo indipendente del Congo e i tre mesi della
sua durata, prima che salisse al potere il Padre
della Patria Joseph Mobutu. Da esso emerge un ritratto appassionante di
Patrice Lumumba e tutti i retroscena politici e privati che l’hanno portato
alla sconfitta e alla morte.
11
dicembre
Basato sull’omonimo romanzo di Giles Foden, il film prende le mosse dal 1971, anno dell’ascesa al potere di Idi Amin. E’ la storia di un giovane medico scozzese, Nicholas Garrigan, che, partito per l’Uganda con l’intento di aiutare la popolazione locale, si ritroverà a diventare medico personale e consigliere del terribile dittatore africano.
Giovedì 15
novembre 2007 ore 17.30
LA
QUESTIONE DEGLI AIUTI UMANITARI IN AFRICA - Conversazione
di Franco Panizon
Libreria Minerva
Venerdì 23 novembre 2007 ore
17.30
Letteratura
africana - Presentazione del romanzo
L’uomo
come noi lo conosciamo è nato in Africa. E dall’Africa, attraverso salti
successivi, ha colonizzato il mondo. Negli ultimi 2000 anni l’Africa è stata
però tagliata fuori dalla storia, e usata dal mondo come riserva di ricchezza e
di energia e come discarica per le sue spazzature. E oggi rappresenta il punto
più instabile e più debole dell’equilibrio mondiale, il luogo dove si nasce
e si muore di più, il luogo più indebitato e più sfruttato, il luogo più
malato (malaria, AIDS, fame, tubercolosi) e forse anche il luogo meno conosciuto
del mondo.
Malgrado
tutto questo, o a causa di tutto questo, l’Africa è un grande Paese in
grande e veloce movimento.
Si
è svegliata meno di 100 anni fa: e si è liberata dai suoi padroni, senza
peraltro riuscire ancora a
diventare padrona di se stessa, ma sta cercando faticosamente di sopravvivere e
diventarlo. Il modo con cui le Nazioni e gli uomini del mondo sapranno porsi nei
riguardi di questo drammatico processo (con spirito indifferente oppure
partecipativo, di condivisione oppure di spoliazione e di profitto,
fiducioso oppure diffidente) non
sarà senza peso nel modello di equilibrio globale che inevitabilmente si dovrà
scegliere.
Per
conoscere l’Africa, per capire i suoi problemi e per intendere fino a che
punto questi ci riguardino non basta certo una serie di conferenze, o la lettura
di alcuni libri, o un ciclo di film, e neppure tutte queste cose messe assieme.
Tuttavia non è irragionevole che
queste cose vengano fatte.
La
nostra Regione ha partecipato alla storia recente dell’Africa, attraverso i
suoi esploratori (Brazzà) e attraverso i suoi missionari, e anche attraverso i
suoi militari e contadini durante le guerre coloniali;
e tuttora vi partecipa attraverso le sue Istituzioni scientifiche
(l’Università, l’Istituto di Fisica teorica, lo IRCCS Burlo Garofolo) e
direttamente, finanziando progetti di aiuto. Anche questo è giusto
sia conosciuto.
Negli
ultimi anni, il Circolo “Che Guevara”, proponendo al pubblico l’immagine
della nostra città e di queste terre prima,
durante e dopo la seconda guerra mondiale e, successivamente, il personaggio di
Ernesto “Che” Guevara nella storia di autocoscienza dell’America Latina,
ha sperimentato l’efficacia del confronto e della riflessione a partire dai
contenuti/forme proposti dal mezzo cinematografico in due cicli di film e
incontri che hanno ottenuto un’ottima ricaduta di ascolto e di
partecipazione. Quest’anno si propone di ripetere l’esperienza avendo quale
oggetto di osservazione l’Africa e la sua storia, attraverso una serie di film di
qualità, e incontri attorno a produzioni letterarie africane ed
esperienze di aiuti umanitari e di cooperazione internazionale.
Oltre che le conferenze/conversazioni anche la proiezione di ogni film, preceduta da un’introduzione, sarà, come di consueto, seguita da un dibattito pubblico.