Circolo di Studi politico – sociali  “Che Guevara”

L’AFRICA  NON  VUOLE  MORIRE

rassegna cinematografica

documenti – film – libri – conferenze – dibattiti

con il contributo della Regione  Friuli Venezia Giulia - Assessorato alla Cultura, Sport e Pace

in collaborazione con:

Associazione Anno uno – Festival I mille occhi

Cinema Ariston

Libreria Minerva

Bar – libreria KNULP

Circolo Lumière

Associazione Senza Confini – Brez Meja.

Cinema Ariston  - Trieste

6 novembre - 11 dicembre 2007

ogni martedì alle ore 20.00

ingresso 1 euro

 

6 novembre - SANKOFA di Haile Gerima, Etiopia/USA, 1993 - 125 min. - 35 mm, sottotitoli in italiano

Ritornare al passato per andare verso il futuro: questo il significato della parola sankofa in lingua akan. In Ghana per un servizio fotografico, la bellissima modella afro-americana Mona incontra una sorta di stregone che pratica riti esoterici. Quasi per magia si ritrova, nei panni della schiava Shora, a rivivere la storia del popolo africano in schiavitù. Per poi tornare al presente completamente trasformata e consapevole della propria profonda essenza.

 

13 novembre - CAPITAINE THOMAS SANKARA di Didier Mauro e Marie Roger Biloa, Francia, 1988 - 45 min., sottotitoli in italiano

A Ouagadougou, nell’ottobre 1984, Thomas Sankara evoca la rivoluzione burkinabé, la condizione delle donne, lo sviluppo economico, la conferenza di Berlino e la spartizione dell’Africa durante il periodo coloniale, la cooperazione, Amilcar Cabral e le lotte per la liberazione, l’identità culturale e le cosmogonie africane, le prospettive per il futuro del continente africano. A Parigi, Germaine Pitroipa, collaboratrice di Sankara, una delle prime donne a far parte dell’Haut Commissaire du Burkina Faso, commenta la conferenza, le idee e le azioni del Presidente.

FRATRICIDE AU BURKINA di Didier Mauro e Thuy-Thiên Ho , Francia, 2006 - 52 min., sottotitoli in italiano

Nell’agosto 1987, il capitano Thomas Sankara, Capo di Stato Burkinabé, pronuncia un discorso a Bobo Dioulasso, in cui evoca le svolte della rivoluzione che ha avviato assieme al suo fratello adottivo, Blaise Camporé. Dieci settimane più tardi, il 15 ottobre 1987, Sankara sarà ucciso insieme a dodici ufficiali, in un colpo di stato organizzato proprio dal suo ex compagno d’armi, attuale Presidente del Burkina Faso: Blaise Camporé:

 

20 novembre - LA RABBIA di Pier Paolo Pasolini e Giovannino Guareschi, Italia, 1963 , 101 min. , 35 mm

Il film, diviso in due parti, rispettivamente di 53 e 48 min., è un montaggio dei principali avvenimenti politici, sociali, religiosi, mondani degli anni ’50 e ’60, si proponeva di mettere a confronto due interpretazioni opposte: “visto da sinistra” e “visto da destra”. Si legge nella didascalia iniziale: “ Due ideologie, due dottrine di opposte tendenze rispondono a un drammatico interrogativo: perché la nostra vita è dominata dalla scontentezza, dall’angoscia, dalla paura della guerra, dalla guerra?”

 

27 novembre - AMILCAR CABRAL di Ana Lucia Ramos Portogallo/Capo Verde, 2000 - 52 min., dvd  sottotitoli in italiano

Documentario sulla figura di Amilcar Cabral, con varie interviste, anche coi suoi familiari. La figura e l’opera di Cabral sono ancora vive non solo nel suo paese ma in tutta l’Africa e nel mondo intero. Egli non fu infatti soltanto il principale artefice dell’indipendenza della Giuinea-Bissau e delle isole di Capo Verde, ma anche uno dei più importanti ideologi e politici dell’intero processo di decolonizzazione.

 

4 dicembre - LUMUMBA di Raoul Peck Francia/Belgio/Germania/Haiti, 2000 -  116 min. 35 mm., sottotitoli in italiano

Il film ripercorre gli ultimi mesi precedenti l’insediamento del primo governo indipendente del Congo e i tre mesi della sua durata, prima che salisse al potere il Padre della Patria Joseph Mobutu. Da esso emerge un ritratto appassionante di Patrice Lumumba e tutti i retroscena politici e privati che l’hanno portato alla sconfitta e alla morte. “Patrice Lumumba non ha avuto il tempo di diventare una leggenda come Che Guevara. E’ diventato un simbolo”. Così il giornalista Ryszard Kapuscinski ricorda il celebre leader congolese, assassinato nel 1961 a 35 anni.

   

11 dicembre - L’ULTIMO RE DI SCOZIA di Kevin Macdonald Gran Bretagna, 2006 - 121 min. 35 mm.

Basato sull’omonimo romanzo di Giles Foden, il film prende le mosse dal 1971, anno dell’ascesa al potere di Idi Amin. E’ la storia di un giovane medico scozzese, Nicholas Garrigan, che, partito per l’Uganda con l’intento di aiutare la popolazione locale, si ritroverà a diventare medico personale e consigliere del terribile dittatore africano.

   

Bar-libreria Knulp

Giovedì 15 novembre 2007 ore 17.30

 LA QUESTIONE DEGLI AIUTI UMANITARI IN AFRICA - Conversazione di Franco Panizon

Libreria Minerva

Venerdì 23 novembre 2007 ore 17.30

Letteratura africana - Presentazione del romanzo SOZABOY di Ken Saro-Wiwa (Baldini&Castoldi, 2005 )

 


L’uomo come noi lo conosciamo è nato in Africa. E dall’Africa, attraverso salti successivi, ha colonizzato il mondo. Negli ultimi 2000 anni l’Africa è stata però tagliata fuori dalla storia, e usata dal mondo come riserva di ricchezza e di energia e come discarica per le sue spazzature. E oggi rappresenta il punto più instabile e più debole dell’equilibrio mondiale, il luogo dove si nasce e si muore di più, il luogo più indebitato e più sfruttato, il luogo più malato (malaria, AIDS, fame, tubercolosi) e forse anche il luogo meno conosciuto del mondo.

Malgrado tutto questo, o a causa di tutto questo, l’Africa è un grande Paese in  grande e veloce movimento.

Si è svegliata meno di 100 anni fa: e si è liberata dai suoi padroni, senza peraltro  riuscire ancora a diventare padrona di se stessa, ma sta cercando faticosamente di sopravvivere e diventarlo. Il modo con cui le Nazioni e gli uomini del mondo sapranno porsi nei riguardi di questo drammatico processo (con spirito indifferente oppure partecipativo, di condivisione oppure di spoliazione e di profitto,  fiducioso oppure diffidente)  non sarà senza peso nel modello di equilibrio globale che inevitabilmente si dovrà scegliere.

Per conoscere l’Africa, per capire i suoi problemi e per intendere fino a che punto questi ci riguardino non basta certo una serie di conferenze, o la lettura di alcuni libri, o un ciclo di film, e neppure tutte queste cose messe assieme. Tuttavia  non è irragionevole che queste cose vengano fatte.

 La nostra Regione ha partecipato alla storia recente dell’Africa, attraverso i suoi esploratori (Brazzà) e attraverso i suoi missionari, e anche attraverso i suoi militari e contadini durante le guerre coloniali;  e tuttora vi partecipa attraverso le sue Istituzioni scientifiche (l’Università, l’Istituto di Fisica teorica, lo IRCCS Burlo Garofolo) e direttamente, finanziando progetti di aiuto. Anche questo è giusto  sia conosciuto.

Negli ultimi anni, il Circolo “Che Guevara”, proponendo al pubblico l’immagine della nostra città e di queste terre  prima, durante e dopo la seconda guerra mondiale e, successivamente, il personaggio di Ernesto “Che” Guevara nella storia di autocoscienza dell’America Latina, ha sperimentato l’efficacia del confronto e della riflessione a partire dai contenuti/forme proposti dal mezzo cinematografico in due cicli di film e  incontri che hanno ottenuto un’ottima ricaduta di ascolto e di partecipazione. Quest’anno si propone di ripetere l’esperienza avendo quale oggetto di osservazione  l’Africa e la sua storia, attraverso una serie di film di  qualità, e incontri attorno a produzioni letterarie africane ed esperienze di aiuti umanitari e di cooperazione internazionale.

Oltre che le conferenze/conversazioni anche la proiezione di ogni film, preceduta da un’introduzione, sarà, come di consueto,  seguita da un dibattito pubblico.