CERVELLINI FRITTI IMPANATI

Italia, 1996 (98’ - colore)

Regia, soggetto e sceneggiatura: Maurizio Zaccaro

Dalla commedia grottesca Scacco pazzo di Vittorio Franceschi, messa in scena a teatro da Nanni Loy, cui il film è dedicato

Interpreti: Alessandro Haber, Roberto Citran, Anna Galliena.

Antonio è un quarantenne psichiatricamente disturbato, con la mente di un bambino di sei anni, che vive in un mondo tutto suo, fantasioso ed irreale… Abita a Trieste, in un grande appartamento, assieme al fratello, Valerio, il quale si prende cura di lui e fa le veci del papà e della mamma, entrambi morti da qualche tempo. Valerio lavora presso un grande albergo di Trieste ed è innamorato di Marianna, con cui è fidanzato, bella ragazza, sensibile ed intelligente. Lei desidera un rapporto più maturo e cerca di forzare i blocchi che rendono il suo uomo così impassibile e rassegnato; non è, però, al corrente della situazione penosa di Valerio, e non conosce, quindi, Antonio… finchè Valerio non decide di fare con lei una gita in barca, cui, però, vuole a tutti i costi partecipare anche il fratello: così è costretto a raccontare a Marianna di Antonio… e presentarglielo. La donna rimane scossa dall’impatto con quell’adulto-bambino, ma non intende rinunciare alla gita tutt’insieme. Mentre la barca naviga sulla laguna nel clima più sereno ed euforico dei tre, Valerio è preso da un colpo di sonno: Antonio s’impadronisce dei comandi e l’imbarcazione va ad impantanarsi dentro un canneto, costringendo Valerio a lasciarla per chiedere aiuto. Nel frattempo scoppia una tempesta che risveglia ricordi e sentimenti rimossi nell’inconscio di Antonio… e che lui racconta a Marianna… Alla fine di quest’avventura, Marianna, affascinata dal mondo sognante e fiabesco nel quale Antonio l’ha introdotta, finirà con l’unirsi a Valerio nell’assistenza del “diverso”, per un ritorno comune al mondo beato dell’infanzia, pieno di incantato stupore.

Un film sulla follia come incanto e come grazia contrapposta a una presunta “normalità” omologata e quindi priva di slanci di fantasia. Bravissimo Alessandro Haber nella parte di Antonio. Il titolo “Cervellini fritti impanati”, certo non molto felice, vuole alludere con maldestra parodia a “Pomodori verdi fritti (alla fermata del treno). (E.C.)

Maurizio Zaccaro

Diplomato alla Scuola di Cinema di Milano nel 1977, è docente nella stessa dal 1986. Lavora come regista dal 1978 insieme ad Ermanno Olmi e realizza, con la sua collaborazione, lungometraggi e documentari tra cui “Cammina cammina”, “Lunga vita alla signora!”, “Milano ‘83”. Partecipa, inoltre, alla realizzazione, assieme a Maurizio Nichetti, di “Ratataplan” e “Ho fatto splash”. Collabora con altri registi tra i quali Augusto Tretti, Mario Brenta, Marcello Siena, Markus Imoof. Realizza poi sedici cortometraggi e con “Overkill” si aggiudica, nel 1982, il premio “Juso” per il miglior corto-documentario al ventottesimo Festival internazionale di Oberhausen, in Germania. Dal 1982 al 1992 collabora ad “Ipotesi cinema”, laboratorio di cinema e televisione nato da un’idea di Ermanno Olmi e Paolo Vamarana. Realizza così il suo primo mediometraggio-fiction dal titolo “In coda alla coda”. Nel 1999 dirige “Un uomo per bene”, film ispirato alla vicenda giudiziaria del conduttore televisivo Enzo Tortora. Nel 2000, invece, realizza il film “Un dono semplice”, con Virna Lisi e Murray Abraham.