L’ANOMALO BICEFALOTesto, Regia, scene e costumi: Dario Fo Regista video: Felice Cappa Con: Dario Fo, Franca Rame, Alfonso Marcello Brancaccio, Gessica Di Giacomo, Deborah De Flammineis |
“Non volevo
neanche lavorare quest'anno. E ho ancora una ferita aperta sulla spina dorsale
dopo un intervento chirurgico, ma la messa al bando di tanti compagni di satira
mi ha imposto di tornare in campo. In questo momento c'é il dovere di fare
certe cose perché la gente si aspetta di non essere tradita”. Scritta e messa
in scena insieme a Franca Rame, la piece ha come protagonista della vicenda
Silvio Berlusconi. “La storia è semplice. Berlusconi dopo un incidente viene
operato e una parte del cervello di Putin gli viene innestata sul suo e diventa
così bicefalo. Quando si risveglia non sa esattamente chi sia e così la moglie
Veronica gli deve raccontare tutte le sue storie e le bugie che ha raccontato. A
questo punto lui si indigna di queste rivelazioni e si auto-denuncia davanti a
un Parlamento che prima è perplesso e poi comincia a insultarlo. E c'é anche
chi tenta, come Previti, di buttarlo giù dalle scale”. Secondo Fo, Berlusconi
ha “ormai perso le staffe. Prima era più equilibrato, ora invece è diventato
intransigente cacciando tutti i comici satirici in tv, anche quelli di
destra”. Per Fo la satira è “indignazione, rabbia, nasce da un'ingiustizia
che deve essere condivisa da un pubblico informato e che sente la stessa
ingiustizia. Se no è solo ‘sfottò’, lazzo, parodia: quella la fa il
Bagaglino”. Per Fo ormai in Italia “é regime” grazie a un personaggio
“che controlla tutte le tv, anche La7, e 200 tv private con il ricatto del
controllo totale della pubblicità”.
(30/11/2003 – da: ilnuovo.it)
Dario
Fo nasce nel ‘26 in una famiglia di tradizione antifascista, da padre
ferroviere e madre contadina; abitano in piccolo paesino lombardo.
Giovanissimo si trasferisce a Milano dove frequenta
l'Accademia di Belle Arti e s’iscrive ad Architettura, che
frequenta fino a poco prima della laurea. “Studiando architettura rimasi
stupito come opere poderose potessero essere espressione non di intellettuali o
artisti con l'A maiuscola, ma di semplici scalpellini, operai e muratori,
ignoranti e analfabeti. Scopersi improvvisamente una cultura nuova, vera: la
forza creatrice di coloro che sono sempre stati definiti i semplici e gli
ignoranti, che sono sempre stati i paria della cultura ufficiale.” In questi
anni dipinge, frequenta pittori e scrittori, inizia a inventare storie, a
recitarle: storie provocatorie, contro la banalità e il conformismo,
l’arroganza del potere. Dal ‘52 comincia a collaborare con la radio. Per
il cinema, è co-sceneggiatore ed interprete del film di Carlo Lizzani “Lo
svitato” (‘55). Dal ‘59 forma una compagnia stabile che sforna numerosi
spettacoli. Nel ‘63 partecipa con Franca Rame a “Canzonissima”:
colpiti dalla censura abbandonano per non mettere le redini alle proprie idee.
E' del ‘66 la prima raccolta “Ci ragiono e canto” sulla musica popolare
italiana; da ricordare anche la
collaborazione con Enzo Jannacci. “Negli anni ‘66-‘67 – si legge in una
biografia – in Fo si afferma la consapevolezza che l'enorme ricchezza
culturale del popolo, sistematicamente oppressa dalle classi dominanti, deve
tornare al popolo; il passato deve integrarsi con il presente e con il futuro
del movimento di lotta.”. Nel ‘69 viene costituita l’Associazione Nuova
Scena. E’ anche il periodo del celeberrimo “Mistero
buffo”, monologo fondato sul grammelot, una lingua derivata dalla mescolanza
di fonemi moderni e disusati dialetti padani.
Nel ‘70 costituisce il Collettivo Teatrale la Comune, circuito culturale
alternativo ed
indipendente. Per “Guerra di popolo in Cile” (‘73) viene arrestato durante
una tournée a Sassari. Nel marzo ‘73 un
gruppo di fascisti sequestra, sevizia e violenta Franca Rame. Con questo gesto
infame si vuole punire l’attività politica di Franca, Dario e del loro figlio
Jacopo. Successivamente,
nella cornice della Palazzina Liberty occupata, andranno in scena nuovi testi. Nel
‘77, dopo il lunghissimo esilio, torna sui teleschermi. Inizia una frenetica attività di lavoro all'estero. Nel '79
dirige alla Scala “L'histoire du soldat” di Stravinskij.
Nell’’80, Dario, Franca e il figlio Jacopo fondano la Libera Università
di Alcatraz, centro culturale e d’agriturismo in Umbria ove si tengono
corsi ed attività didattiche e ricreative. Nel ‘97
viene insignito del premio Nobel per la letteratura “per avere emulato i giullari del Medio Evo, flagellando
l'autorità e sostenendo la dignità degli oppressi. Fo con un misto di riso e
di serietà ci apre gli occhi sugli abusi e le ingiustizie della società,
aiutandoci a collocarli in una prospettiva storica più ampia”.