LA ZINGHENESTA A CANALE D'AGORDO

             

Ogni angolo della Provincia conserva le sue particolari tradizioni e i suoi riti legati al Carnevale.

In Valle del Biois è ancora viva la tradizione della Zinghenesta, la grande festa mascherata che in passato si svolgeva in piazza di Canale d'Agordo nel pomeriggio dell'ultimo giorno di Carnevale e che in tempi recenti è stata riscoperta e riproposta mantenendo intatta la sua autenticità.A riproporla è il Gruppo Mascherato della Zinghenesta che, in collaborazione con le amministrazioni comunali e le associazioni Pro Loco di Canale e Vallada nella giornata di domenica 9 febbraio daranno vita alla sesta edizione del "Carneval de Montagna" dedicata quest'anno a "La Zinghenesta e i soi ot..." . L'origine della Zinghenesta detta anche Bal Zinghenesto è remota ma si sa con certezza che l'usanza fu praticata fino allo scoppiare del primo conflitto mondiale quando la triste realtà degli eventi ebbe il sopravvento sul rito profano del Carnevale considerato che Canale si venne a trovare nelle immediate retrovie del fronte di Costabella e quindi indirettamente coinvolto nel conflitto. Ma chi erano i personaggi che animavano la Zinghenesta?Erano figure arcane molto somiglianti a quelle raffigurate nei dipinti da Giuliano De Rocco, l'artista di Canale che ha immortalato in alcune delle sue opere le maschere e il Carnevale sullo sfondo di angoli quasi onirici della Valle del Biois.Dipinti che sembrano rievocare la tradizione del Bal Zinghenesto facendo rivivere le maschere e i personaggi che ne animavano la festa.Una festa particolarmente seguita dalla popolazione locale che arrivava a Canale anche dai villaggi vicini. Era il suono di un corno che dava l'inizio al corteo alla cui testa sfilava il Paiazo il personaggio buffone e variopinto che gesticolando pre delle altre maschere.Il Paiazo era seguito da un gruppo formato da tre Laké e da tre Matiei, personaggi ironici e farseschi muniti di campanelli.Ma la maggiore attrazione del corteo era costituita dalla Zinghenesta, la più bella ragazza del paese eletta regina della Carnevale vestita con un costume impreziosito da fazzoletti colorati dono dei numerosi corteggiatori. L'accompagnavano altri Matiei e due Pustèr che benedivano la folla con l'aspersorio seguiti da una ventina di Sasìn armati.Il corteo veniva chiuso dai Giandarmi, maschere che simboleggiavano ironicamente la gendarmeria austriaca. Dopo aver percorso le vie del paese il corteo si fermava in piazza dove aveva inizio una farsa animata che coinvolgeva tutti i personaggi, dalla Zinghenesta corteggiata dal numeroso stuolo di ammiratori, ai Sasìn dispettosi che approfittavano della confusione per infastidire la gente.A sua volta i Sasìn venivano inseguiti dai Giandarmi in un rincorrersi frenetico che si concludeva con l'arrivo inaspettato degli spazzacamini che annerivano di fuliggine il viso delle ragazze disperdendo la gente della piazza. Ricollegandosi all'antica tradizione della Zinghenesta nella mattinata di domenica, a Canale, verso le ore 11 avrà luogo il corteo mascherato seguito nel pomeriggio alle ore 14 da una farsa teatrale "N'popo 'n cin curios ma feter e springol" rappresentata a Vallada sulla piazza di Celat dalla Filodrammatica del paese.

                                    Luisa Manfroi