GRAZIE A LORENZO MONICO LA STRADA AGORDINA DIVENNE "STATALE"

      ( L'Amico del Popolo , 02.10.1999, n.39)

 

Tra la produzione scritta di Giovanni De Biasio, autorevole protagonista della vita amministrativa agordina di fine Ottocento e inizio secolo, merita una certa attenzione una breve pubblicazione del 1912.

Si tratta di "Cenni biografici della vita del segretario comunale Monico Lorenzo" stampata a cura della Tipografia Lise di Agordo nell'agosto di quell'anno.

L'autore, allora sessantaquattrenne, intendeva onorare la memoria di Lorenzo Monico segretario comunale di Selva di Cadore scomparso pochi mesi prima.

"Grato della costante amicizia che mi professava il suo degno marito - scriveva De Biasio nella dedica alla vedova - mi sono permesso di stendere alcuni brevi cenni biografici della sua operosa vita".

L'amicizia che legava due figure amministrative di un certo rilievo è da ricercare nella professione comune di segretario comunale che li vedeva impegnati in prima persona nella vita amministrativa locale e non solo.

Comune fu il loro impegno per la nazionalizzazione delle strade agordine la cui manutenzione gravava fino ad allora sulle spalle dei Comuni.

Una "battaglia" che li vide schierati fianco a fianco in più occasioni e che contribuì a consolidare la loro amicizia.

"I nostri Comuni sono dissanguati in causa della piovra delle spese di costruzione, ricostruzione e manutenzione delle strade, tuttoggiorno (sic!) in condizioni deplorevoli" aveva scritto nel 1910 il segretario selvese in un suo intervento pubblico.

Lorenzo Monico era nato il 19 settembre 1854 a Selva di Cadore da Antonio Monico e Lucia Teresa Torre.

Dopo avere conseguito nel 1872 la "licenza tecnica" presso la "Regia Scuola Tecnica" di San Stino a Venezia esercitò per alcuni anni la professione di insegnante elementare nel suo paese natale e quindi nel comune limitrofo di Rocca Pietore.

Trentenne si era unito in matrimonio con Maria Monico, giovane insegnante elementare di Selva che gli diede due figli. Conciliando lavoro e studio, Monico riuscì a conseguire la "patente" di segretario comunale, attestato che gli aprì le porte del Comune di Selva di Cadore consentendogli di ricoprire dal luglio 1882 la funzione di segretario comunale per quasi trent'anni consecutivi.

Nella sua testimonianza De Biasio mise in evidenza in particolare "lo zelo e la diligenza" dimostrati da Lorenzo Monico nell'esercizio delle proprie funzioni.

Di lui merita soprattutto mettere in rilievo la sua opera rivolta principalmente verso il miglioramento delle comunicazioni viarie della Val Fiorentina, "entrato in funzioni quando il suo paese mancava di strade, - scrisse De Biasio - intuì che la viabilità è il primo fattore di ricchezza".

In effetti la possibilità di essere al centro di uno scacchiere di reti stradali poteva essere ritenuto determinante per l'incremento dei traffici e quindi del miglioramento economico della zona.

Una convinzione determinante e alla base del pensiero del funzionario selvese che sostenne fermamente la necessità di collegare Selva all'Agordino, attraverso la valle del torrente Fiorentina, a Colle Santa Lucia (all'epoca Comune Asburgico) e allo Zoldano lungo il valico Staulanza i cui lavori stradali vennero ultimati solo nell'autunno del 1912.

Prima era necessario percorrere la mulattiera che metteva in comunicazione Colle con Selva attraverso un lungo percorso su gran parte del territorio collese sobbarcandosi, usando le parole di De Biasio, le "solite noie del passaggio internazionale di confine".

Incisivo l'intervento di Monico al "Comizio per la nazionalizzazione della strada agordina" svoltosi ad Agordo nel febbraio 1910.

Un incontro a cui parteciparono le personalità politiche e amministrative della vallata tra i quali il deputato Magno Magni.

In tale occasione il funzionario, insieme ad altri rappresentanti e amministratori dei comuni della vallata, fece sentire la propria voce in merito alla richiesta di rendere nazionale il tronco di strada Belluno - Agordo: "la resurrezione economica dei nostri Comuni - affermò - non può attendersi che dall'avocazione allo Stato delle strade nostre (...) e questo non sarebbe punto un trattamento diverso che quello usato per i territori limitrofi dove vi sono perfino tavolieri di strade nazionali, ove sbuffa la vaporiera, o dove si stanno aprendo linee ferroviarie e strade nuove.

Abbia il Governo dovuto riguardo e la meritata considerazione anche per le nostre popolazioni degne della maggiore attenzione."

Sull'onda dell'istituzione delle latterie cooperative di fine secolo, Monico contribuì a promuovere la fondazione della latteria sociale, della cooperativa di consumo e del miglioramento del servizio postale con l'introduzione di due corse giornaliere che assicuravano un servizio più efficiente. Monico si spense improvvisamente la mattina del 27 aprile 1912.

Rivolgo un particolare ringraziamento al signor Silvano Peloso di Agordo per i documenti messi gentilmente a disposizione.

                             Luisa Manfroi