LA FAMIGLIA TOFFOLI DI VALLADA:

UNA STORIA APERTA

                                                                                            (L'Amico del Popolo, febbraio 1996) 

INTRODUZIONE

La ricostruzione genealogica di una famiglia implica necessariamente uno studio comparato dell' evolversi generazionale (inteso come la nascita dei figli, la mortalità infantile, l'emigrazione), e il susseguirsi degli eventi storici e naturali che hanno coinvolto il territorio d'insediamento.Gli avvenimenti politici hanno inciso a volte notevolmente sulla vita di una comunità, basti pensare allo spostamento in massa delle famiglie nobili di Arco,Trento, Salorno e Cavalese nella Valle del Biois in seguito all'occupazione del Tirolo e del Principato di Trento da parte delle truppe di Napoleone Bonaparte durante la campagna del 1796-97.Tale episodio trova riscontro nella annotazione dell'arciprete di Canale nel libro dei morti della parrocchia dell'autunno 1796.Dagli avvenimenti politici possono inoltre derivare conseguenze di tipo economico come  il verificarsi di un evento bellico.In questa ipotesi la popolazione coinvolta direttamente o attraverso l'arruolamento della popolazione maschile o attraverso il diretto coinvolgimento del territorio come teatro di guerra.Coloro che hanno vissuto in epoca di guerra hanno ancora vivo il ricordo della crisi alimentare che era derivata come effetto del primo e del secondo conflitto mondiale. Anche gli eventi naturali e atmosferici influiscono in modo preponderante sulle condizioni di vita di una comunità determinando eventuali spostamenti e migrazioni al suo interno.CIò è' ancora più evidente nella valle del Biois e nel resto dell'Agordino dove un'economia di sussistenza basata sullo sfruttamento delle scarse risorse agricole e sull'allevamento era più sensibile e pi soggetta a risentire le conseguenze di un eventuale andamento atmosferico negativo.Nella ricostruzione genealogica non si pur dunque prescindere da un'analisi critica degli eventi storico-politici, economici e ambientali che hanno inciso sull'evoluzione della comunità della valle del Biois e in particolare della famiglia Toffoli di Vallada.OSSERVAZIONI STORICO-ECONOMICHEVallada Agordina, situato alla sinistra orografica del torrente Biois, è il paese di origine della famiglia di Giuseppe Toffoli.La valle omonima ha costituito,per la sua posizione geografica, un punto d'incontro e di passaggio fra il basso Bellunese e le valli di Fassa e di Fiemme.Gli studi condotti da Piloni in proposito alla colonizzazione della zona,hanno rilevato che i primi abitanti sfuggiti alle invasioni barbariche provenivano dai limitrofi territori di Trento.Un'ulteriore occupazione fu quella derivata dalla risalita di gruppi giunti o da altre zone del comprensorio Agordino o dalla pianura veneta.Questo spiega l'affinità fra i toponimi della valle del Biois e quelli di altre aree del Veneto.Successivamente si verificarono spostamenti interni alla vallata agordina dettati da interessi economici dovuti probabilmente all'esigenza di trovare migliori condizioni di lavoro.Alcune famiglie di Livinallongo e di San Tomaso erano calate nella Valle del Biois attraverso l' omonima forcella di San Tomaso formando agglomerati lungo il versante sinistro del torrente Biois.Silvio Pellegrini ha testimoniato che,a cavallo dei secoli XVI e XVII, da Costoia di San Tomaso si era trasferito a Pescosta di Falcade un certo Francesco Tabiadon i cui discendenti hanno poi dato il nome all'abitato.Lo stesso autore nota delle somiglianze fra i toponimi di alcuni villaggi di Vallada quali Toffol, Andrich, Piaz, Cogul con quelli di San Tomaso.Si colgono anche delle differenze fonetiche che danno un'impronta di maggiore ladinità ai villaggi più alti della valle del Biois rispetto a quelli del fondovalle.Le cause degli spostamenti interni sono da ricercare in un certo benessere economico cui godevano i paesi della vallata legati allo sfruttamento delle miniere presenti in loco.Da qui ne derivò lo sviluppo di attività collaterali collegate alla siderurgia e alla fluitazione del legname.Non a caso nel 1367 si ha notizia di un forno fusorio a Cencenighe e uno a Canale d'Agordo, dove si colava il ferro.Quest'ultimo venne asportato da una piena del torrente Liera nel 1749 insieme all'abitato circostante.L'interesse economico costituiva pertanto il motivo determinante per gli spostamenti di una comunità.Lo sfruttamento minerario e l'attività siderurgica nei forni fusori rappresentava un lavoro sicuro per molti abitanti della vallata che si spostavano da località limitrofe dando vita a nuovi insediamenti abitativi. A sua volta l'occupazione di una famiglia in un luogo,portava successivamente alla costituzione di un nucleo abitativo formato da altre famiglie provenienti da altre località  nate in conseguenza allo sviluppo generazionale della famiglia d'origine.Spesso le abitazioni erano collocate in zone dove le condizioni del terreno rendevano più favorevole la pratica agricola.Gli spostamenti erano dettati talvolta dalla volontà di sfuggire a saccheggi dovuti a fenomeni di banditismo locale o da effetti conseguenti al passaggio di truppe in guerra.La formazione di alcuni villaggi della valle del Biois come Carfon, Piaz, Sacchet, Pitigogn è attestata intorno alla metà del sec.XII, mentre con più precisione la nascita di Sappade e Salpian (oggi Caviola) risale al 1358, Sadole (gli attuali Andrich e Toffol), Forno, Fregona, Cogul al 1361, Celat al 1357 e Mas al 1572.L'Agordino, a partire dal 1404, entrò a far parte della Repubblica di Venezia dividendosi amministrativamente in due territori: Sotto Chiusa e Sopra Chiusa, divisi a sua volta in ventitre regole o piccoli Comuni, dieci delle quali appartenevano a Sopra Chiusa, esclusa Rocca Pietore.  A sua volta sei regole appartenevano alla Pieve di Canale.I toponimi dei villaggi situati nella valle del Biois hanno origini diverse. Secondo Francesco Pellegrini alcuni di essi, come Canale, Vallada, Forno, Molino, Mas, hanno significati generici, altri invece, come Celat, Cogul, Somor, Pedefalcade, derivano il loro nome dalla posizione.Andrich è invece un patronimico che ha origine dal nome proprio di un soggetto che vi dimorò nel XV secolo .Così anche  Toffol, villaggio di Vallada, il cui nome deriva probabilmente da quello di un suo abitante,un plausibile Cristoforo.La stessa origine etimologica è da attribuire al cognome Toffoli.LA FAMIGLIA DI GIUSEPPE TOFFOLI DI VALLADALa ricerca genealogica della famiglia Toffoli ha avuto come base l'analisi dei registri della parrocchia di San Giovanni Battista di Canale d'Agordo.I registri sono conservati a canale dal momento che solo dal 10 agosto 1938,con decreto vescovile,Vallada venne eretta a parrocchia.Nel registro dello stato delle famiglie di Vallada sono riportati i nominativi degli appartenenti al nucleo familiare di Toffoli Giuseppe, capostipite della famiglia, nato nel 1783 da Toffoli Giuseppe di Giacomo e da Fenti (?) Lucia di Valentino.Egli esercitava la professione di villico il che indicava l'umile estrazione sociale di Giuseppe Toffoli. Del resto Vallada non era un luogo che offrisse diverse attività di lavoro se non quelle legate alla coltivazioni di campi,alla fienagione e all'allevamento del bestiame diretto a soddisfare i bisogni primari della famiglia.All'età di trentatre anni, il 24 aprile 1816, contrasse matrimonio con Nardi Francesca Valentina di Domenico nata nel 1791, probabilmente a Vallada.Gli anni a cavallo fra il XVIII e il XIX secolo precedenti al matrimonio di Giuseppe e di Francesca, furono densi di avvenimenti politici di grande rilievo: l'avvicendarsi del governo della Repubblica di Venezia al regime napoleonico e il successivo imporsi dell'amministrazione austriaca.Fino al 1797 l'Agordino e il Bellunese avevano subito la dominazione della Repubblica di Venezia anche se si stavano diffondendo gli ideali rivoluzionari,figli della Rivoluzione francese il cui portavoce in zona era il poeta Valerio Da Pos appoggiato dall'arciprete Benedetto Tissi.Il maggio 1797 fu l'inizio della dominazione napoleonica che contribuì in parte a cambiare gli antichi privilegi che la Repubblica veneta aveva sempre assicurato all'aristocrazia e a rendere più consapevole la popolazione dei propri diritti di cittadino.La popolazione locale ebbe modo comunque di prendere parte attivamente alle vicende politiche esprimendo il proprio voto a favore dell'annessione dell'Agordino alla Repubblica Cisalpina nell'agosto 1798.Dopo la parentesi durante la quale,in seguito alla sottoscrizione della pace di Campoformio nel gennaio 1798 venne ristabilito il governo austriaco,il 7 novembre 1805 il Bellunese entrò a far parte del regno d'Italia di Napoleone.Il nuovo regno diede un contributo positivo per il maggiore interessamento rivolto all'ordine pubblico nelle chiese e all'istruzione scolastica.Negativa fu invece l'eccessiva burocratizzazione e l'incompetenza delle autorità francesi che pretendevano di legiferare in materie da sempre regolate da antiche consuetudini.Molti furono anche i giovani della Valle del Biois e dell'Agordino che nell'autunno 1811 vennero reclutati nell'esercito napoleonico fra i quali sei di Vallada,alcuni di essi disertarono, altri morirono combattendo in Russia.Nel 1813 il Veneto passò nuovamente sotto l'Austria.I continui passaggi dell'esercito napoleonico e i conflitti generarono un grave impoverimento della vallata anche in conseguenza delle ruberie e dei saccheggi perpetrati ai danni della popolazione.Gli inizi dell' "800 furono ricordati anche per la diffusione del vaiolo e della falcadina, una forma di sifilide che si diffuse soprattutto nella valle del Biois.A ci si aggiunse un'epidemia di afta che colpì il bestiame indebolendo ulteriormente la già fragile economia della zona.Il 1816,l'anno in cui Giuseppe e Francesca contrassero matrimonio, fu ricordato come l'an de la fam in cui si verificò una grave carestia.L'8 settembre 1815 erano caduti infatti oltre venti centimetri di neve e il freddo e le bufere rovinarono il raccolto.L'autunno del 1816 e l'inverno del 1817 furono drammatici per la popolazione della Valle del Biois. In tali circostanze furono molti a dover cedere prati e campi a prezzi irrisori in cambio di farina e di altri generi alimentari.La situazione trovò finalmente rimedio nell'estate e autunno del 1817 quando i buoni raccolti sollevarono le difficili condizioni economiche locali.Nel luglio 1821 nacque il primogenito Angelo Antonio a Celat di Vallada.Notizie in merito alla sua esistenza non sono riportate vista l'aridità dei registri parrocchiali in merito a questo genere di notizie. E' riportata la sua professione di villico,il domicilio a Celat di Vallada e la data del suo decesso avvenuto all'età di quarantasei anni il 4 agosto 1867;non viene fatto riferimento ad un suo matrimonio.Secondogenita fu Angela Maria, nata a Celat il 3 novembre 1822 e morta il 14 dicembre 1873.Il terzo figlio in ordine di tempo di Giuseppe e Francesca fu Domenico Paolo, nato a Celat il 4 gennaio 1825 (anno peraltro funestato da un'inondazione che colpì la valle del Biois), e deceduto il 18 agosto 1901.Ultimo dei figli fu Pietro Carlo nato a Celat il 14 settembre 1827 e morto il 16 dicembre 1884.I figli di Giuseppe Toffoli vissero l'infanzia e la giovinezza in un periodo caratterizzato da forti siccità che colpirono la vallata del Biois nel 1834-35 e da un avvenimento storico di grande rilievo quale la rivolta popolare contro gli austriaci nel 1848.Il 4 marzo 1853, all'età di settant'anni si spense Giuseppe Toffoli.Tre anni pi tardi,il 30 gennaio 1856, Domenico Paolo contrasse matrimonio con Maria Margarita Fontanive.Nell'autunno dello stesso anno Maria Margarita diede alla luce il primogenito Francesco Gaetano che morì pochi giorni dopo il parto l'8 novembre.Secondogenito fu Giuseppe Francesco nato il 27 dicembre 1857, emigrato successivamente in America e del quale non viene riportato l'anno di matrimonio e di morte.Nel 1861, anno in cui si costituì il primo Parlamento italiano, nacque il 26 febbraio Giovanni e due anni più tardi, il 13 agosto 1863, Francesca Elena.Nel gennaio 1866 venne alla luce un altro figlio (il cui nome, nell'atto da me consultato, risulta illeggibile), emigrato successivamente in Australia.E' proprio in questo periodo che, pochi giorni prima dell'annessione del Veneto all'Italia, nell'ottobre 1866 morì la madre di Domenico Paolo, Francesca Valentina all'età di settantacinque anni.Il nuovo assetto politico non comportò tuttavia sostanziali cambiamenti a livello economico locale tranne il fatto che lo spostamento del confine con l'Impero Austro-Ungarico appena sopra Falcade favorì il nascere di una forma di contrabbando di generi alimentari e di altri prodotti che venivano importati dalla vicina Moena.Sesto in ordine di nascita fu Silvestro Toffoli, nato nel dicembre 1869 e morto all'età di dieci anni nel settembre 1879. Nel luglio 1870 nacque Gaetana Margarita.Il 1873 fu un anno funesto per la famiglia Toffoli visto che nel giro di pochi giorni, forse per una comune malattia, a distanza di pochi giorni morirono Angela Maria e la cognata Apollonia Maria Orsola, moglie di Pietro Carlo.Nell'ultimo trentennio dell'Ottocento in vallata, muoveva i primi passi il cooperativismo. L'annessione all'Italia aveva di fatto lasciati immutati i problemi dell'economia locale a tal punto che si era diffusa la convinzione popolare che sotto l'Austria si stava meglio. Fu l'intuito del sacerdote don Antonio Della Lucia a rendere concreta l'intenzione di realizzare una latteria sociale a Canale d'Agordo nel 1872 con la convinzione che uniti si potessero realizzare risultati economici concreti; furono proprio questi che determinarono il sorgere di altre latterie che si diffusero successivamente in vallata e al di fuori di essa.In questo periodo, il 27 settembre 1875 vide la luce Maria Arcangela, l'ultimogenita di Domenico Paolo e di Maria Margarita.Nell'arco di diciannove anni di matrimonio la coppia concepì ben otto figli il che rappresenta una caratteristica comune delle famiglie del tempo.La prole numerosa non contribuiva certo a migliorare la situazione economica delle famiglie che vivevano ancora in condizioni disagiate. Nei nuclei familiari numerosi la spartizione della proprietà privata portò ad un capillare frazionamento. La creazione delle latterie sociali non costituì di certo il solo palliativo per i mali dell'economia montana.Ad incidere sulla gi disagiata situazione economica locale concorsero i dissesti idrogeologici causati dalle brentane del 1882. I torrenti in piena, in modo particolare il Biois, arrecarono gravi danni al patrimonio comunale e stradale, tali da compromettere le importazioni di generi di prima necessità. La carreggiabile che collegava Cencenighe con Falcade subì infatti dei seri danni in seguito all'inondazione di quell'anno e la formazione di un consorzio dei comuni della valle del Biois portò a compimento la ricostruzione dell'opera viaria solo nel 1897. Anche la proprietà privata subì dei danni consistenti dovuti alla distruzione dei campi e dei raccolti in seguito al verificarsi di frane e smottamenti.Si verificarono anche incendi (dovuti alla facilità di combustione delle strutture lignee delle abitazioni e dei fienili) che danneggiarono i villaggi di Celat di Vallada nel 1891, Fregona nel 1896 e Molin nel 1898.I giovani e gli uomini di mezza età, per uscire in parte dal disagio economico, trovavano rimedio nell'emigrazione temporanea e a volte definitiva in Paesi europei o extra-continentali.Della famiglia Toffoli, Maria Arcangela, insieme ai fratelli e ad altre ragazze di Vallada, emigrarono in Svizzera trovando occupazione nelle fabbriche di filati.Nel documento relativo alla famiglia Toffoli non compaiono altri discendenti diretti dei figli di Domenico Paolo non essendoci registrazioni di nascite o di morti posteriori al 1907. L'atto contiene infatti delle annotazioni che coprono complessivamente un periodo di centoventiquattro anni.Maria Arcangela contrasse matrimonio nel 1900 con Felice Toffoli di Cencenighe (1878-1960).Si spense a Cencenighe il 16 dicembre 1948 a settantatre anni dopo aver allevato sette figli e un nipote. Il seguito una storia ancora aperta.

Luisa Manfroi