E’ stato presentato sabato 8 giugno 2000 nella Sala Congressi di Arabba

ELBRI DA FODOM :

un libro scritto in classe ad Arabba

Realizzato dagli alunni delle classi terza, quarta e quinta con l’aiuto delle insegnanti e di un esperto

(L’Amico del Popolo, 24.06.2000 n. 26)

 

Conoscere il proprio territorio per rispettarlo ed amarlo.

E’ questo il significato del libro Alberi di Livinallongo - Elbri da Fodom, presentato nel pomeriggio di giovedì 8 giugno nella Sala congressi di Arabba.

Una pubblicazione fresca di stampa che non ha un solo autore, ma tanti piccoli autori: gli alunni delle classi terza, quarta e quinta della scuola elementare di Arabba.

I ragazzi si sono avvalsi della coordinazione dalle insegnanti Teresa Pezzei, Nicla Cesa e da Dino Dibona, docente universitario di Scienze della Terra nonché scrittore, fotografo naturalista ed apprezzato autore di testi scientifici. Una personalità eclettica che il plesso del noto centro turistico di Fodom ha "adottato" da tempo in qualità di esperto e non nuovo ad analoghe esperienze visto che l’anno scorso Dibona aveva coadiuvato gli alunni delle stesse classi, nella realizzazione del libretto Naturarabba, pubblicazione che approfondiva gli aspetti della geologia, della zoologia e del clima della località posta ai piedi del Boè.

Un plesso dunque particolarmente impegnato e sensibile ad approfondire tematiche ambientali come testimonia appunto quest’ultimo lavoro.

Gli alberi - ha affermato l’insegnante Pezzei nel suo intervento - hanno da sempre costituito un indiscusso patrimonio e una fonte di vita per l’economia di un Comune di montagna come Livinallongo.

Un’affermazione indiscutibile se si considera che il bosco ha da sempre costituito un mezzo di sostentamento per le popolazioni montane, oltre che rappresentare un retaggio del passato.

La stessa docente, caparbia artefice e promotrice dell’iniziativa, ha illustrato l’iter del lavoro didattico nato come progetto interdisciplinare di lingua italiana e scienze.

La scelta è caduta su dodici specie di piante arboree disseminate ad Arabba e nelle frazioni limitrofe, osservate direttamente dagli alunni nel corso di uscite periodiche sul territorio, riportandone con rigore scientifico le loro caratteristiche su schede botaniche.

Gli appunti sono stati quindi rielaborati in classe dai ragazzi divisi in gruppi e impreziositi da poesie e da riproduzioni grafiche eseguite con diverse tecniche.

Nel libro prendono vita così l’acero (l’aier) di Arabba, il noce (la nojèra) di Andraz (frazione di Livinallongo che ospita un mulino oggetto di frequenti visite da parte delle scolaresche della zona), il pioppo tremulo (‘l tremol) di Varda e la sua leggenda, l’abete bianco (l’avez) di Ornella, il faggio (‘l pinch) di Pian di Salesei, alcune delle dodici specie arboree contenute nella pubblicazione.

Un lavoro in cui la rigorosità scientifica si è fusa all’estro creativo proprio dei bambini, dando forma ad un libretto colorato e originale. Caratteristica, quest’ultima, che si evince proprio dal contenuto del libro che riproduce la scrittura personale di ognuno dei giovani autori.

La realizzazione è stata resa possibile grazie ai contributi messi a disposizione in parte dall’ Union dei Ladins di Fodom e dal Comune di Livinallongo, ma soprattutto dalla Direzione Didattica di Alleghe nell’ambito del fondo per l’autonomia scolastica.

Un apprezzamento per il lavoro svolto è stato espresso dalla vicaria Maria Elisabetta Luchetta che, presente all’incontro, ha giudicato il libro un valido strumento per conoscere il proprio territorio oltre che il frutto del lavoro dei bambini.

Ad accompagnare la pubblicazione di questo lavoro è stata la raccolta e campionatura dei diversi legni che ha consentito di realizzare una xiloteca di particolare interesse sotto il profilo naturalistico e didattico, attraverso il raffronto tra le varie specie lignee classificate in base alle differenti caratteristiche strutturali.

Al di là della scientificità del testo, dalla lettura si ha l’impressione di trovarsi di fronte a qualcosa di familiare e di provare una sorta di affinità con i silenziosi "protagonisti" di questo libro che, come ha testimoniato l’artista ertano Mauro Corona, ... non si spostano, ma possiedono un loro carattere che comunicano in vari modi, anche con la diversa reazione che hanno nei confronti di chi li tocca.

Luisa Manfroi