STORIE IN DISCESA, DENTRO LE MONTAGNE

In uscita il volume di Rino Spigarolo sulle imprese dello speleologo Lovato

                             ( Corriere delle Alpi , sabato 25 gennaio 2003)

 

Sfogliando il libro "Dolomiti profonde", fresca pubblicazione curata da Rino Spigarolo, il pensiero va alle avventure scritte da Giulio Verne ed Emilio Salgari.

Le differenze tuttavia ci sono e molte. Mentre quelle dei due scrittori erano frutto della fantasia, quelle riportate da Spigarolo sono invece storie vere. Sono quelle vissute da Gianni Lovato speleo-alpinista (come lui ama definirsi), di Quinto Vicentino che ha fatto dell'Agordino la sua seconda casa.

Persona riservata e di poche parole, di quelle abituate più a guardare alla concretezza dei fatti che non le apparenze, Lovato si è reso protagonista di imprese non comuni e particolari. Non a caso è anche definito lo "speleologo delle alte cime" per la sua passione di salire in montagna calandosi poi nelle sue viscere.

Una passione che lo ha portato a scoprire diverse grotte sulle Conturines e sulle Dolomiti ampezzane.

Da ultimo il tentativo rischioso di sfidare il Cho Oyu, l'austera vetta himalayana che nella primavera di tre anni fa ha fatto vivere a Lovato un'esperienza di quelle difficili da dimenticare e che ha innescato in lui la voglia di raccontarla insieme a molte altre. Nel libro viene ripercorsa la sua prima esperienza speleologica che ebbe inizio appena dodicenne con una fuga notturna dal collegio di Costozza, ai piedi dei monti Berici, per intrufolarsi nella grotta della Guerra a Lumignano.

Da allora, era il 1952, la passione per la speleologia si è rafforzata tanto da spingere Lovato ad avventurarsi sulle montagne di Trento, sulle Dolomiti bellunesi e in Himalaya. Esperienze che ha condiviso con altre amici che come lui fanno parte del Gruppo speleologico vicentino Proteo che proprio l'anno scorso ha festeggiato i quarant'anni della fondazione. Esperienze che hanno anche un valore scientifico visto che ciascuna discesa è accompagnata da rilievi e relazioni classificate dal catasto regionale delle grotte del Veneto.

Nella pubblicazione viene anche raccontata l'esplorazione del "Bus delle Neole", un abisso profondo oltre cento metri in comune di Rivamonte agordino e la grotta del "Lach di Negher" tra la valle del Biois e la val Pettorina. Non manca il racconto sulla "Città di ghiaccio" della Marmolada, considerata da Lovato "un punto di riferimento importante per le salite lungo il ghiacciaio, le arrampicate e le ricerche di grotte nuove e importanti".

Il libro è un ricco catalogo di diverse e insolite immagini scattate dallo stesso Lovato nel corso delle sue numerose avventure. L'introduzione è curata da Beniamino Manfroi amico dello speleo-alpinista che con lui ha condiviso l'esplorazione delle antiche miniere della valle di Gares.

                                                                                                            Luisa Manfroi