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sono tornato in
ECUADOR 
9 - 29 gennaio 2006


Novembre 2005

Una domenica di novembre 2005 me ne ero andato in piscina a nuotare, e chissā perché e chissā percome, mentre me ne stavo in acqua mi era venuto fortissimo il ricordo di quando, a maggio 1999 ero in piscina in Ecuador assieme a Jazmėn, la mia ex ragazza conosciuta lė in occasione del mio viaggio del 1998.
Era stato un mese bellissimo, ci ero andato da solo!
A ruota mi erano tornati i tanti ricordi delle belle cose che facevo quando stavo bene.
Tornato a casa mi ero messo a guardare le tante foto di quel mese in Ecuador, in quasi tutte c'era lei, da sola o con me.
Poi erano successe brutte cose, a me a lei e fra di noi.
Quelle successe a me sono note, le altre non mi sembra il caso di riportarle qui.
Qualche tempo fa lei mi aveva scritto una lunga lettera con la quale mi chiedeva scusa, ma io avevo risposto in malo modo, non concedendole il perdono che mi chiedeva.
Perō in seguito (ormai due anni fa) l'avevo perdonata, e riguardando le foto mi era venuto in mente che a lei non l'avevo mai detto.
Cosė, a novembre, le avevo scritto una bella letterina per raccontarle di me, di come me la passo, per dirle che l'avevo perdonata, e per dirle che mi piacerebbe molto tornare lė, ma č un sogno impossibile. Eh si, mi ero reso conto che desideravo molto tornare e, perché no, rivederla e conoscere anche sua figlia.
Ma era un sogno impossibile...

E invece č successo che i miei hanno deciso di andare in Ecuador a gennaio, e di portami con loro!

Appena confermata la notizia, ho telefonato ai suoi genitori per far sapere che stavo andando lė.
A Capodanno sono stato a Medjugorie dalla Madonna, ed č andata meravigliosamente bene (vedi il racconto in altra pagina di questo sito); e dentro di me mi dicevo che questo viaggio in Ecuador era un regalo della Madonna e sarebbe andato meravigliosamente bene anch'esso.
 
Vediamo!!

Mi sono emozionato quando ho rivisto l'aeroporto di Amsterdam, dove abbiamo fatto scalo e cambio aereo. Pensavo veramente che non lo avrei rivisto mai pių, e invece.....

Nell'attesa del volo per l'Ecuador, mi sono fatto anche una dormita. Siccome c'era un bimbo che strillava, ho spento l'impianto (il mio orecchio bionico) e buona notte a tutti!

Una seccatura č invece il metal detector: a causa dell'impianto suona sempre e i poliziotti mi fanno ogni volta la perquisizione manuale. Pazienza ci vuole.....

Primo giorno: si inizia bene!

Il primo giorno ho fatto subito le prove col telefono e il cavetto per telefono del mio orecchio, bionico, per vedere come funziona.
Avevo intenzione di chiamare i genitori di Jazmėn per informarli che ero arrivato.
Con lei non avevo pių avuto alcun contatto, e a parte qualche rarissima lettera non ci eravamo pių sentiti.
Io so che quando chiamo a casa dei suoi genitori, possono rispondermi suo papā, sua mamma, sua sorella Janina o forse un suo fratello.
Approfittando di un momento che mi avevano lasciato solo con le bimbe e la tata, ho preso il telefono e ho chiamato.
Non si sentiva molto bene, c'era un rumore di fondo della linea e la voce era robotica ma comprensibile, sicuramente maschile quindi sono stato sicuro che era suo padre e non ho perso tempo a chiedere conferma.
Ho salutato, detto chi sono e detto dove ero (una cittā a 7 ore di autobus da loro).
La voce di lā ha un momento di sorpresa e mi saluta bene, io spiego che di lė a qualche giorno sarei andato dalle loro parti e chiedo come va.
Lui risponde e dopo un po' dice: " Ma sai chi sono?"
"Si, certo, sei il papā di Jazmėn"
"No sono Jazmėn" sento io e penso "uffi questo impianto, ogni volta cosė non capisco mai con chi sto parlando! E adesso mi tocca indovinare chi č" e rispondo:
"Ah OK sei la mamma di Jazmėn"
"No sono Jazmėn"
Io pensavo che l'impianto mi perdesse pezzi, convinto di questo ho risposto:
"Sei Janina? (sua sorella) Ciao come stai?"
"Noooo sono Jazmėn"
E io
"Ah OK, sarai un suo fratello, non importa non riesco a capire lasciamo perdere non č importante"
"Sono Jazmėn!"
"maaaa..... sei tu, Jazmėn?"
"SIIIIIIIIIIIIIIIIIII"
 
e cosė la telefonata che doveva essere flash č andata per le lunghe, le ho spiegato quali erano i nostri programmi: saremmo stati un po' a Guayaquil (a 7 ore di autobus da dove vive lei), e poi ad Atacames (Esmeraldas) che č vicino a dove vive lei. Ci siamo parlati un po', alla fine ho detto "senti, il telefono non č mio e non pago io, č meglio chiudere, ci vedremo spero! Ah, dimenticavo: sei completamente perdonata, non preoccuparti pių di niente"
E lei ha risposto con un bel "GRAAACIAS!".
Tante volte mi aveva ringraziato durante la telefonata, mi diceva grazie anche quando non centrava nulla, era evidentemente emozionata.
 
E io.... solo quando ho chiuso la comunicazione ho capito cosa era successo, prima ero troppo impegnato a capire cosa mi diceva, non avevo tempo per emozionarmi.
E' stato lė che una volta di pių ho avuto la conferma che la Madonna stava organizzando tutto, č stato come averla sopra di me che mi osservava benigna e felice.
Io sono stato in trance tutta la sera poi.... raccontavo che era colpa del viaggio e del fuso orario, invece il motivo vero lo sapevo solo io.... (e ora che l'ho divulgato lo sanno tutti).
Cavoli, sapessi quanto avevo cercato un contatto con Jazmėn, qualche anno fa prima della rottura anche da parte mia, senza riuscirci.
E adesso me la trovavo bella e pronta inaspettatamente: io chiamo a casa dei suoi genitori e mi risponde lei che non centra pių niente in quella casa. Questa č opera della Regina della Pace - ho pensato - che ci sta aiutando a fare pace.....
Mi sono dilungato un po' ma questo episodio meritava di essere raccontato.

 

Secondo  giorno,  e seconda bella sorpresa!

Secondo  giorno  e seconda bella sorpresa!
Il secondo giorno siamo andati a visitare la scuola professionale costruita da un cugino di mio padre.

Istituto San Rafael

E qui c'č stata una bella sorpresa! Si perché in quel giorno inauguravano una nuova aula che, sorpresa, avevano intitolato a mio padre!

 

Nella targa c'č scritto:

COLEGIO PARTICULAR SAN RAFAEL
A LA MEMORIA DEL DR
ROBERTO MONTAŅO LUQUE
EN RECUERDO A SU AYUDA INCONDICIONADA A LA EDUCACION
DE NUESTRA JUVENTUD DE YAGUACHI Y COMO EJEMPLO DE
BENEFACTOR A LAS GENERACIONES VENIDERAS
ESTA SALA DE CLASE LLEVARA' SU NOMBRE COMO SIGNO DE GRATITUD
A SU GENEROSIDAD
LA DIRECCION     LOS PROFESORES     LOS ALUMNOS     LOS PADRES DE FAMILIA
YAGUACHI, 11 DE ENERO DEL 200
6

Che significa:

Istituto san Rafael
alla memoria del dr
Roberto Montaņo Luque

In ricordo del suo aiuto incondizionato all'educazione
della nostra gioventų di Yaguachi e come esempio di
benefattore alle generazioni future
Questa aula prenderā il suo nome come segno di gratitudine
alla sua generositā

La Direzione     Gli insegnanti     Gli alunni     I genitori

Yaguachi, 11 gennaio 2006

Eh si! proprio una bella sorpresa!
Due sorprese forti in due giorni!


Il fine settimana ce ne siamo andati al mare in una localitā turistica.
Finalmente! L'Oceano Pacifico! Ero sicuro che non lo avrei rivisto mai pių, e invece eccomi di nuovo a camminare sulle spiagge e giocare con le onde.
Avevo molti timori: sarei riuscito a camminare da solo sulla spiaggia? Difficile...
Sarei riuscito a giocare con le onde dell'Oceano, alte cosė? Molto difficile anzi impossibile.....
E invece.... SI! Sono riuscito a fare tutto e senza difficoltā, mi sentivo libero e felice tanto che ho perfino corso verso il mare, la prima volta che siamo arrivati in spiaggia, su una bella spiaggia immensa, perché lė le spiagge diventano immense quando scende la marea.

Oh che bello, e come stavo bene, e quando pensavo che eravamo a gennaio e in Italia..... brrrrr....  che belle sensazioni, le stesse che avevo giā avuto le altre volte in cui ci ero stato da solo, anzi, sensazioni ancora pių belle perché ero sicuro che mai pių avrei potuto provarle.

E un grazie immenso non potevo non indirizzarlo alla Madonna, che dopo le meraviglie che mi aveva fatto vivere a Medjugorie, ora mi regalava questo ritorno in Ecuador! Grazie! Grazie perché riesco a camminare da solo in spiaggia e perfino a correre felice; grazie perché riesco a giocare con le onde, e che onde! Grazie.

 

In questa localitā ci ero giā stato nel 1998, quella volta che ero venuto in Ecuador deciso a non volerne pių sapere di ragazze, in quanto ero reduce da una delusione, e volevo farmi una vacanza in pace!
E invece qualche giorno dopo, quella volta, avevo conosciuto quella che in tre giorni era diventata la mi fidanzata... che disastro!
Anche questa volta ero convinto di volermi fare una vacanza in pace, senza combinare altri disastri (e ci sono riuscito), perō avevo anche il desiderio di rivederla e ad essere lė in quel posto, mi sembrava di rivivere tutto, e avevo la sensazione di vivere una storia giā scritta. Conoscevo giā il finale: l'avrei rivista, ancora non sapevo come, ma l'avrei rivista.
Ne ero sicuro perché questo viaggio era un regalo della Regina della Pace, e Lei mi avrebbe aiutato a fare pace. Quella prima telefonata ne era la prova.
 

Si va ad Atacames

 
Finalmente č poi arrivato il momento di fare le valigie, lasciare la cittā di Guayaquil e andare ad Atacames, localitā turistica sul mare, nella provincia di Esmeraldas.
Dico finalmente perché Guayquil non mi piace proprio, non la sopporto!
A Esmeraldas invece mi sento a casa, c'č la spiaggia, il mare, le onde dell'Oceano Pacifico.
Ci ero giā stato tante volte e ho tanti bei ricordi, alcuni molto belli davvero, di quei posti.
Come giā scritto in precedenza, in questi ultimi anni ho sempre pensato che quei posti non li avrei rivisti mai pių, e invece......
In pių c'era la questione della mia ex fidanzata: questo era un valido motivo per non tornarci pių, non mi andava di rivederla. Ma era da due mesi che pensavo all'opposto e, chissā perché, avevo voglia di rivederla.
 
OK, 7 ore di autobus, viaggio notturno, dormito non tanto bene: un po' freddo e tanti scossoni. Arrivo al mattino e pioveva.... iniziamo bene! Ma io, la pioggia, poi l'ho rivista solo l'ultimo giorno!
Qui eravamo ospiti da una parente, ero giā stato in questo identico posto nel 1996 quando ero venuto portando con me anche mia sorella.

"Cabaņas  las Iguanas" ad Atacames

Quasi subito siamo andati a vedere un piccolo complesso per turisti che la nostra parente sta costruendo un po' "imboscato" nella foresta, e ne abbiamo approfittato per fare un bagno in piscina
 

 

Qualche giorno dopo ero andato a fare visita ai genitori della mia ex fidanzata, dove ho potuto anche conoscere il figlio di una sua sorella. Mi aveva tanto parlato di lui, speravo di trovare anche lei (la sorella) che in questi anni non ha mai smesso di scrivermi; perō non c'era, peccato.

 

Ad un certo punto hanno telefonato a Jazmėn, e me l'hanno passata....
E cosė ho parlato con lei al telefono per la seconda volta in pochi giorni.
Ci stavamo accordando per trovarci, forse sarebbe venuta lei da me il sabato, ma non ho potuto concludere niente perché, proprio in quel momento, erano arrivate le persone che mi ospitavano, per riportarmi a casa.
Era stata molto positiva quella giornata, perché i genitori di Jazmėn sono stati molto gentili e ospitali come sempre, e mi hanno raccontato alcune cose di lei che mi hanno fatto molto piacere, perché mi facevano capire che stava bene.
Prima di andarmene, mi ero fatto dare il numero di cellulare di Jazmėn.
Mi ero accordato con Jazmėn che ci saremmo rivisti. Forse il sabato sarebbe venuta da me.... ora avevo il suo numero di cellulare e questo semplificava molto le cose, in quanto potevo mandarle sms col cellulare che avevano prestato a mia mamma.
Ma si profilava un grosso guaio: c'era in programma di andare via, di andare sulle Ande qualche giorno.
Io non volevo perché stavo bene lė al mare, ma soprattutto perché chissā se saremmo tornati, e tutto questo complicava molto il progetto di incontrare Jazmėn, che nel frattempo mi aveva comunicato che il sabato non sarebbe potuta venire.
Sembrava che saremmo partiti la settimana successiva, forse addirittura il sabato, tutto dipendeva da una telefonata attesa dalla signora che ci ospitava.
Io, fresco reduce da Medjugorie, non ho trovato nulla di meglio da fare che chiedere aiuto alla Madonna, e in risposta ho avuto "Mi fai una richiesta impegnativa... per soddisfartela ho bisogno che mi reciti un Rosario".
E cosė ho fatto, ho estratto la Corona del Rosario che mi aveva regalato sulla Collina delle apparizioni e l'ho recitato.
Qualche ora dopo ho chiesto alla signora "Andiamo via sabato o la prossima settimana?"
"Ahhhh no, non andiamo pių, non posso, mi sono arrivati tanti impegni e la prossima settimana avrō molto da fare!!"
GRANDE!!!! (da brividi). Qui ho avuto la certezza che avrei rivisto Jazmėn..... mi stavano aiutando dal Cielo....

Al mare!

Il mare č stata una costante di questa vacanza, dato che l'avevamo a pochi passi da casa.
E che bello questo mare, con le onde che piacciono a me.
In realtā pensavo di non riuscire a stare in acqua con queste onde che conoscevo bene per averle affrontate varie volte nei viaggi precedenti.
Pensavo che il mio equilibrio scarso sarebbe stato un problema insuperabile, e invece no!
Praticamente stavo sempre in acqua, sempre a giocare con le onde assieme a mio fratello, passarci sopra, passarci sotto, passarci in mezzo.... o prenderle in modo che ci portassero a riva ("surf umano") e fare a gara a chi andava pių lontano spinto dall'onda..

Quel sabato poi, ce ne eravamo andati al mare in una localitā lė vicino. Una spiaggia molto bella! Forse la pių bella di quelle che ho visto durante questa vacanza.

 

Ma č successa una cosa molto positiva che ha segnato una svolta a questa mia vacanza: ho fatto amicizia con la ragazza che abitava lė dove eravamo ospitati: siamo stati da soli una mezz'ora sulla spiaggia, e qui mi sono finalmente sbloccato, si perché fino a quel momento non parlavo con nessuno se non c'erano anche mio fratello o mia mamma, perché non riuscivo a capire cosa mi veniva detto.
Ma trovandomi da solo con lei, che si chiama Betty, sono stato costretto ad arrangiarmi e ho scoperto che in realtā riuscivo a capirla a sufficienza. E in pių č nata una bella amicizia ancora in corso... 

Fatico a capire anche chi mi parla in italiano; lo spagnolo lo conosco abbastanza bene e con Betty riuscivo a parlare in spagnolo quasi come se fosse stato in italiano. Da lė in avanti mi sono fatto coraggio e ho cercato di parlare con le persone che stavano con me. Non č stato per niente facile, ma non era impossibile e la situazione migliorava giorno dopo giorno.... č bravo il mio orecchio bionico, se vuole!!!

Da solo....

Ed eccomi ad un'altra scelta importante: mio fratello era giā partito per le Ande, e la domenica sarebbe partita anche mia mamma.
Io per i motivi noti non volevo andare, e in pių si era aggiunta la nuova amicizia con Betty. Per cui avevo deciso di restare "da solo".
E' stata una decisone vincente, la migliore di tutta la vacanza!
Eccomi quindi in Ecuador, da solo come ai vecchi bei tempi.... costretto ad arrangiarmi con le persone, parlando la loro lingua e vivendo con loro.
La domenica ero rimasto veramente da solo a casa,

ma alla sera era tornata Betty con una sorpresa: era stata al nord tutto il giorno, e arrivata a casa aveva estratto un regalo per me! Eravamo ormai amici e siamo stati parecchio tempo assieme in quei giorni, col risultato che la mia comprensione dello spagnolo migliorava sempre pių.

 
Con l'atra signora sono stato due volte alla cittā di Esmeraldas, che č la mia preferita..... non so neanche io perché..... non ha nulla di particolare ma lė era dove andavo sempre quando venivo da solo, lė era dove abitavano Jazmėn e altre care persone....
 
Mentre eravamo a Esmeraldas, avevo detto ai ragazzi che erano con noi "Qui a Esmeraldas vive anche la mia ex fidanzata. Ora non so dove abita, so solo che abita in via [...]!".
La loro risposta č stata "E' questa!".
Eravamo proprio dove abita ora! E avevo iniziato a guardavo tutte le persone che passavano, sperando di vederla.... mi sembrava di essere in un film, immaginavo due inquadrature, una su di me e una su di lei; pensavo: "magari mentre passa io sono girato dall'altra parte o viceversa..... che storie! .... Madonna mia cosa mi stai organizzando????"
 
Ad un certo punto ero fermo sul marciapiede che controllavo alcune foto che avevo appena fatto, quando alzo gli occhi e vedo che la signora che era con me stava parlando con due donne, e le tre guardavano me.....
"Mi conoscete?" avevo chiesto io "o conoscevate mio padre?"
"No" mi aveva detto la signora "conoscono te".
E una delle due "sconosciute" mi dice "io non ti conosco, č lei che ti conosce..." e indica la ragazza che era con lei.
Io la guardo..... ma mi sembra...... no non č possibile.....  dico il suo nome "Ana?"
"Si" mi risponde sorridente la ragazza.
Oh ero molto felice di vedere proprio Ana! Povera, 10 anni prima si era innamorata di me, per colpa mia ma contro la mia volontā aveva tanto sofferto..... avevo tentato di chiarire le cose ma inutilmente, l'ultima volta che l'avevo vista, 8 anni prima, sentivo giā troppo poco e non riuscivo a capirla.....
Beh insomma ci siamo dati un forte abbraccio (ehm, pių di uno....) non sono servite spiegazioni, mi ha detto "sono molto felice di vederti".

 Otto anni fa non mi credeva che ero malato e sentivo poco..... ma adesso la cosa era evidente e in poche parole le ho detto quel che non mi era riuscito quella volta. E' stato bello notare che ora riuscivo a capirla mentre quel giorno lė non ce la facevo proprio! Quel giorno lė ci vedevo ancora benissimo , sentivo poco ma leggevo le labbra abbastanza bene. Perō con lo spagnolo faticavo molto. Ora con l'udito bionico č pių facile.

Durante questa vacanza non avevo mai pensato ad Ana, anche perché pensavo si fosse trasferita in un'altra cittā. Perō in questi anni ci avevo pensato spesso, avevo da chiederle scusa.....
Questo incontro cosė casuale e importante mi ha dato un'ulteriore conferma che questo viaggio era un regalo organizzato in Cielo. Sistemato questo pasticcio combinato in passato, ero ora pronto per incontrarmi con Jazmėn!

L'incontro con Jazmėn

L'ultimo giorno utile siamo stati invitati a pranzo a Esmeraldas, nella scuola dove mio padre aveva studiato.
E lė ho dato appuntamento a Jazmėn, visto che abita a due passi.....
Durante il pranzo le ho mandato un sms dicendo che ero alla scuola, lei mi aveva risposto "ora sto mangiando, appena finisco partiamo, vengo con mia figlia perché voglio fartela conoscere".
A metā pranzo mi era arrivato un altro suo sms "Estoy en camino no te vayas"
(sto arrivando non te ne andare).
Quel "no te vayas" mi ha mandato in tilt, si perché nel 1999, quando ero uscito di casa per tornare in Italia dopo un bel mese passato con lei, mi aveva visto scendere con la valigia ed era uscita correndo mi era saltata al collo e quasi piangendo aveva detto "no te vayas".
Ma io non potevo fermarmi.... dovevo tornare per farmi operare..... fossi stato sano......
Ma stavolta no! Non me ne sarei andato! L'avrei aspettata.
Dopo un po' č arrivato un altro sms "sono fuori, aspetto che esci".
Sono uscito con mio fratello. L'ha vista prima lui (ovvio) e mi ha detto "eccola!".
Si č avvicinata assieme alla bambina e quando era vicina ho potuto vederla in viso, era molto bella e molto felice....
Siamo stati assieme una mezza ora, un abbraccio lunghissimo e molto molto intenso.
Eravamo molto felici di ritrovarci dopo tutte le cose molto belle e molto brutte, i giorni felici e le brutte incomprensioni. Ma tutto il male era cancellato! Eravamo felici e basta.
 

 

Poi ha estratto dalla borsetta un regalo per me, un mini poster:

Nel poster c'č scritto "La vita si riempie di gioia quando in lei esistono amici come te"
Bello questo fatto che ci siamo incontrati nella scuola dove ha studiato mio padre, mi sa che č la sua firma su questa vicenda. 

La notte siamo tornati, in autobus, a Guayaquil e due giorni dopo via in aereo per il rientro in Italia.

Con Jazmėn sono ancora in contatto, le ho anche telefonato qualche volta, e le telefonate riescono meglio adesso rispetto a 7 anni fa..... ora sono completamente sordo, allora ero molto sordo,. Adesso perō ho l'impianto al tronco encefalico..... Lei aspetta e desidera che io torni ancora a trovarla. Lo stesso desiderio ce l'ho anche io! Appena trovo qualcuno disposto a viaggiare con me, prendo l'aereo e parto! Ho proprio voglia di tornare a giocare con le onde dell'Oceano Pacifico, rivedere luoghi e persone...

In questo racconto ho tralasciato molti fatti e considerazioni anche importanti..... perō mi sembra giā pių che sufficiente cosė!



Qualche settimana dopo mi č arrivata una e_mail da Jazmėn, che fra le altre cose dice :"Ti sono grata per il tuo modo di essere con me, per avermi accolta molto bene quel giorno, GRAZIE!
Mi sono emozionata molto quel giorno, pensai che non ti avrei rivisto mai pių, immaginai che se fossi ritornato, io sarei stata l'ultima persona che avresti voluto vedere.... perō la bontā del tuo cuore solo si paragona con l'amore di Gesų nel perdonare a coloro che lo offesero"
Mi ha scritto anche Betty, che alla fine della bella e_mail si č firmata "tua amica per sempre"
 
Che dire... č tutto molto bello, come sono molto belle tante cose che mi stanno succedendo ultimamente, da quando mio padre si č trasferito in Cielo, e Maria, da Medjugorie..... GRAZIE!

Ciao!

18 Luhlio 2006

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