SOFTWARE DI RAZIONAMENTO
E FORMULAZIONE MANGIMI
Versione 5.30 CD per Windows 95/98/2000/NT/XP
a cura di
(Istituto
di Zootecnica – Facoltà di Agraria – Piacenza)
Settembre
2002
Settembre 2002
Manuale d’uso di
Razio - Best
5.30 (*)
II Versione per Windows
a cura di Luigi Calamari
Copyright Luigi Calamari
Via Palermo, 54
29019 - S.Giorgio (Piacenza)
Tel./Fax: 0523/371380
(*) Software di razionamento e formulazione mangimi
sviluppato da Luigi Calamari
INDICE
Capitolo 1 - Caratteristiche
generali di Razio-Best
pag. 7
1.2 -
Parametri chimico-nutrizionali 21
1.2.3 - Parametri calcolati 38
1.3 - Parametri di classificazione degli
alimenti 54
Capitolo 2 - Configurazione di Razio-Best 65
2.1 - Setta
numero razioni file in uso 66
2.2 - Setta
numero razioni di base 66
2.3 -
Ordine parametri nelle maschere degli alimenti 66
2.4 -
Ordine parametri per razionamento/formulazione 67
2.5 -
Parametri attivati automaticamente in ottimizzazione delle razioni 67
2.6 -
Parametri attivati automaticamente in ottimizzazione delle formule 69
2.7 -
Numero e ordine dei parametri nelle stampe sintetiche 69
2.8 -
Definizione dei rapporti fra parametri 69
2.10 -
Aminoacidi totali/by-pass 71
2.11 -
Aggiungi parametro nuovo 71
2.12 -
Gestione dei nomi dei parametri 72
2.13 -
Impostazione dei coefficienti di correzione dei fabbisogni teorici 75
2.14 -
Coefficienti per calcolo fabbisogni minimi e massimi per razioni 76
2.15 -
Coefficienti per calcolo fabbisogni minimi e massimi per formule 78
2.16 -
Impostazione dei range di tolleranza nella valutazione della razione 78
2.17 -
Impostazione dei valori minimi e massimi di impiego degli alimenti 78
2.18 -
Valori minimi e massimi di impiego delle categorie di alimenti 80
2.19 -
Parametri nelle formule di calcolo caratteristiche degli alimenti 81
2.20 -
Impostazione dei campi per la stampa della razione estesa 83
2.21 -
Impostazione campi per la stampa della razione sintetica 83
2.22 -
Impostazione campi per la stampa della formula estesa 83
2.23 -
Impostazione campi in stampa nella stampa della formula sintetica 84
2.24 -
Gestione delle configurazioni multiple 84
2.26 -
Impostazione della stampante 84
2.27 -
Impostazione numero righe nelle maschere video 85
2.28 -
Impostazione font per le maschere video 85
2.29 -
Impostazione del livello 85
Capitolo
3 - Gestione Data-Base alimenti di Razio-Best 89
3.1 - Apertura
del data-base alimenti 89
3.2 -
Creazione di un nuovo data-base alimenti 90
3.3 -
Aggiungere alimenti al data-base 91
3.4 -
Ricerca alimenti dal data-base 97
3.5 -
Correzioni dati degli alimenti nel data-base 103
3.6 -
Aggiornamento dei prezzi o di altri dati degli alimenti nel data-base 105
3.7 -
Duplicare le caratteristiche di un alimento nel data-base 105
3.8 -
Elimina un alimento dal data-base 106
3.9 -
Ricalcola parametri nutrizionali negli alimenti nel data-base 106
3.10 -
Stampa certificato di analisi degli alimenti del data-base 107
3.14 -
Aggiorna data-base (da Ver. 5.01 a Ver. 5.1) 111
3.15 -
Apri 2° data-base ed esporta alimenti 112
3.16 -
Apri 2° data-base ed importa tutto 112
Capitolo
4 - Elaborazione della razione con Razio-Best 115
4.1 -
Preparare un nuovo set di razioni 116
4.1.1 -
Scelta della categoria e calcolo dei fabisogni 117
4.1.2 -
Selezione degli alimenti per la razione 121
4.2 -
Maschera di elaborazione delle razioni 122
4.3 -
Gestione dei gruppi e fabbisogni degli animali 130
4.3.1 -
Modifica dei dati degli animali e calcolo dei fabbisogni 130
4.3.2 -
Aggiunta di un nuovo gruppo e calcolo dei fabbisogni 138
4.3.3 -
Cambia il gruppo attivo nella gestione gruppi e fabbisogni 139
4.3.4 -
Duplica il gruppo attivo nella gestione gruppi e fabbisogni 139
4.3.5 -
Sostituisci il gruppo attivo nella gestione gruppi e fabbisogni 140
4.3.6 -
Cancella gruppo dal file delle razioni 141
4.3.7 -
Sostituisci i fabbisogni con i dati della razione 141
4.3.8 -
Recupera i veri fabbisogni 142
4.4 -
Gestione degli alimenti nel file delle razioni 142
4.4.1 -
Aggiunta degli alimenti al file delle razioni 142
4.4.2 -
Aggiorna i dati degli alimenti dal database 146
4.5 -
Modelli di elaborazione e valutazione delle razioni 147
4.5.1 -
Modelli di elaborazione 147
4.5.2 -
Esame critico della razione 158
4.5.3 -
Ricalcalo dei fabbisogni tenendo conto della razione 162
4.6 -
Modalità di sviluppo delle razioni 163
4.6.1 -
Impostazione manuale delle quantità degli alimenti 163
4.6.2 -
Preparare una unifeed base per più gruppi utilizzando i mix6-10 165
4.6.3 -
Preparare un complemento produttivo utilizzando i mix6-10 169
4.6.4 -
Visualizzazione quantità singoli alimenti nelle razioni con i mix 170
4.6.5 -
Definizione caratteristiche chimico-nutritive mangime ‘ad hoc’ 172
4.6.6 -
Utilizzo dei mix specifichi di ogni gruppo (1-5) 172
4.6.7 -
Modalità operative di modifica delle razioni 175
4.6.8 -
Gestione dei mix e dei gruppi storici 176
4.6.9 -
Aggiungi alimenti al set di razioni da un file di formule 177
4.6.10 -
Cancella alimento dal set di razioni 177
4.6.11 -
Edita/correggi gli alimenti del set di razioni 177
4.6.12 -
Sostituzione di un alimento del set di razioni 178
4.6.13 -
Ricalcola (UFL, EN, ..) 179
4.6.14 -
Note alla razione 180
4.6.15 -
Analisi dei costi e consumi 180
4.6.16 -
Stampa della razione 181
4.7 -
Ottimizzazione delle razioni 186
4.7.1 -
Impostazione dei vincoli sulle quantità di alimenti da utilizzare 186
4.7.2 -
Impostazione dei vincoli sui fabbisogni 187
4.7.3 -
Avvio della procedura di ottimizzazione 190
4.7.4 -
Visione dei risultati del calcolo di ottimizzazione 190
4.7.5 -
Trascrizione razione ottimizzata nel razionamento. 192
4.7.6 -
Ottimizzazione di un mix nella razione 193
4.7.6.1
- Vincoli sugli alimenti 194
4.7.6.2
- Vincoli sui fabbisogni 195
4.7.6.3
- Visualizzazione delle razioni e trascrizione 195
4.7.7 -
Ottimizzazione del concentrato ‘ad hoc’ 198
4.7.7.1
- Vincoli sugli alimenti 198
4.7.7.2
- Vincoli sui fabbisogni 199
4.7.7.3
- Visualizzazione dei risultati e trascrizione 200
4.7.8 -
Problema senza soluzione nella procedura di ottimizzazione 201
4.8 -
Archiviare il set di razioni in elaborazione 203
4.9 - Apri
ultimo set di razioni 204
4.10 -
Chiudere il set di razioni 204
4.11 -
Richiamare un set di razioni 205
Capitolo
5 - Elaborazione della formule dei mangimi con Razio-Best 207
5.1 -
Preparare un nuovo file contenenti un gruppo di formule 208
5.1.1 -
Definizione dell'obiettivo 208
5.1.2 -
Selezione delle materie prime 209
5.2 -
Maschera di elaborazione delle formule 209
5.3 -
Gestione delle formule con definizione degli obiettivi 210
5.3.1 -
Definizione delle caratteristiche della formula da elaborare 212
5.3.2 -
Aggiunta di una nuova formula nel set delle formule 212
5.3.3 -
Cambia la formula attiva per la modifica delle caratteristiche 213
5.3.4 -
Duplica la formula attiva 213
5.3.5 -
Cancella formula dal file delle formule 213
5.4 -
Gestione delle materie prime al set di formule in elaborazione 214
5.5 -
Elaborazione delle formule 214
5.5.1 -
Elaborazione della formula mediante definizione delle quantità 215
5.5.2 -
Ottimizzazione della formula 216
5.5.2.1
- Impostazione dei vincoli sulle materie prime 216
5.5.2.2
- Impostazione dei vincoli sulle caratteristiche della formula 216
5.5.2.3
- Avvio della procedura di ottimizzazione 217
5.5.2.4
- Visione dei risultati del calcolo di ottimizzazione 219
5.5.2.5
- Trascrizione di una formula ottimizzata nella formulazione 220
5.5.3 -
Elaborazione di un mix 221
5.6 -
Esportazione delle formule nel data-base 222
5.7 -
Stampe 225
5.8 -
Stampa del cartellino 225
5.9 -
Archiviare il set di formule in elaborazione 226
5.10 -
Apri ultimo set di formule 227
5.11 -
Chiudere il set di formule 227
5.12 -
Richiamare un set di formule 227
Capitolo 1
Caratteristiche generali di RAZIO-BEST
Versione 5.3 CD per Windows
1.1 - Principali funzioni di
Razio-Best
Razio-Best 5.3 è un software
di razionamento e formulazione mangimi per bovini, ovini, equini e suini. Viene
di seguito riportata una panoramica sulle caratteristiche e sulle principali
funzioni di Razio-Best 5.3 per fornire una documentazione di rapida
consultazione sulle potenzialità del software. Una descrizione dettagliata
delle procedure e funzioni di Razio-Best verrà riportata nei capitoli
successivi.
Le principali funzioni di
Razio-Best si possono classificare nelle seguenti macrofunzioni:
CONFIGURAZIONE : consente di personalizzare il software sotto molteplici aspetti per
renderlo maggiormente idoneo alle esigenze più specifiche e disparate. In
particolare la configurazione consente:
· l’impostazione di
configurazioni multiple (fino a 10) mediante la definizione di più scuole/utenti,
disponibili contemporaneamente. Nella configurazione base sono presenti 4
diverse scuole: Iz-UCSC-PC (Istituto di Zootecnica della Facoltà di Agraria di
Piacenza), NRC, INRA e CNCPS (Cornell University). Questo può risultare utile
per valutare la razione secondo i principali modelli di razionamento ed inoltre
può consentire di utilizzare la stessa stazione di lavoro da diversi
alimentaristi, senza perdere la possibilità di personalizzare il programma in
virtù delle configurazioni specifiche;
· la configurazione è
associata al database alimenti. Nel database alimenti (analisi.mdb) c'è la
configurazione originale. Si possono preparare numerosi altri database alimenti
(non ci sono limiti) ed ognuno di essi può contenere, oltre ad altri alimenti,
ad un numero diverso di parametri, ecc.., altre impostazioni di configurazione.
Il software si setta sulla configurazione del database alimenti che viene
aperto di volta in volta;
· la personalizzazione del
nome esteso ed abbreviato di tutti i parametri definiti in Razio-Best;
· la definizione di nuovi
parametri fino ad un massimo di 300 parametri chimico-nutrizionali in totale
per ogni alimento;
· la definizione dell’ordine
dei parametri che dovranno essere visualizzati nelle maschere relative alle
caratteristiche chimico-nutritive degli alimenti;
· la definizione del numero e
dell’ordine di visualizzazione dei parametri nelle maschere di razionamento e
formulazione dei mangimi. Queste impostazioni sono specifiche, quindi possono
essere diverse, per ogni scuola e categoria di animali. Questo ordine verrà
utilizzato anche nella stampa estesa della razione;
· la definizione del numero e
dell’ordine di stampa dei parametri nella stampa sintetica della razione e
delle formule dei mangimi. Per ogni parametro si possono definire i campi da
stampare (valori sul secco, sul tal quale, totali, ecc..). Opzione specifica
per la singola scuola e categoria di animali;
· la definizione dei parametri
da utilizzare per il calcolo dei rapporti fra i parametri stessi al momento
della elaborazione delle razioni e delle formule. Questi rapporti verranno
calcolati e visualizzati quando si elaborano le razioni e formule. I rapporti
sono specifici per ogni scuola e categoria di animali;
· la definizione dei
coefficienti per i singoli parametri per un eventuale correzione dei fabbisogni
teorici. Questi coefficienti si possono modificare anche in sede di calcolo dei
fabbisogni stessi. I coefficienti sono specifici per ogni parametro e per ogni
scuola e categoria di animali;
· la definizione dei parametri
che dovranno essere vincolati automaticamente quando si avvia l’ottimizzazione
della razione e delle formule dei mangimi. I valori sono specifici per le due
procedure di ottimizzazione. Si può impostare l’attivazione dei vincoli di
minimo, di massimo e di entrambi. Questa impostazione è specifica per ogni
scuola e categoria di animali. Il software userà poi, durante il calcolo di
ottimizzazione, automaticamente, tali parametri come vincoli base. Rimane
comunque la possibilità di vincolare altri parametri in sede di ottimizzazione;
· la definizione dei
coefficienti che poi il software userà per la definizione dei fabbisogni minimi
e massimi sulla scorta dei fabbisogni teorici calcolati per il gruppo di
animali da razionare o sulla scorta dei valori chimico-nutrizionale del mangime
da elaborare. Il software procederà poi, durante il razionamento e la
formulazione, al calcolo automatico dei vincoli minimi e massimi, relativi ad
ogni parametro, sulla scorta dei fabbisogni calcolati e di questi coefficienti;
· la definizione dei range di
tolleranza nella copertura dei fabbisogni dei singoli parametri nutrizionali.
Tali valori verranno utilizzati per evidenziare, mediante diversi colori, la
più o meno corretta copertura dei fabbisogni teorici;
· l’impostazione dei valori
minimi e massimi di tolleranza per i singoli alimenti. Valori specifici per le
singole categorie di animali. Questi valori verranno utilizzati per aiutare
l’alimentarista nella definizione delle quantità dei singoli alimenti al
momento della costruzione della razione. Verranno utilizzati anche come
riferimento per una visione critica della razione con l’assegnazione di un
punteggio totale in funzione degli errori riscontrati;
· l’impostazione dei valori
minimi e massimi di tolleranza per le singole categorie di alimenti (foraggio
verde, foraggio insilato, ecc..). Questi valori verranno utilizzati dal
software per la visione critica della razione;
· la definizione dei parametri
utilizzati nelle varie formule di calcolo delle caratteristiche nutrizionali
degli alimenti. Questo consentirà di conoscere, durante l’inserimento e/o la
modifica dei valori analitici di un alimento, i parametri che vengono
utilizzati per il calcolo delle singole caratteristiche nutrizionali. Questo
consentirà di ridurre i rischi di avere valori nutrizionali calcolati in
maniera non corretta per mancanza di dati in alcuni parametri indispensabili al
calcolo;
· l’impostazione dei colori di
sfondo e primo piano delle maschere di input dei dati e di output dei
risultati;
· l’impostazione del numero di
gruppi (razioni/formule) massimo che si possono inserire in un singolo file (il
limite massimo è 80). L’impostazione di base è 3 razioni/formule. Il programma
aumenta automaticamente il numero di gruppi quando si inserisce una
razione/formula in un file completo ma con un numero di gruppi inferiori ad 80;
· la definizione, per ogni
parametro chimico-nutrizionale, delle modalità di calcolo dei valori minimi e
massimi che verranno utilizzati dal software per il controllo dei dati di input
delle caratteristiche degli alimenti. Si può definire per ogni parametro quali
sono i parametri interessati al calcolo e quali sono le modalità di calcolo
(somma, differenza a 100, ecc..).
· l'impostazione di equazioni
per il calcolo dei fabbisogni e del valore nutritivo degli alimenti. Queste
formule si possono utilizzare in alternativa alle formule originali (compilate
con il software) o come formule originali per i nuovi parametri definiti
dall'utente. Le equazioni vengono scritte in un foglio di lavoro Excel già
predisposto.
DATA-BASE ALIMENTI : Il Data-Base alimenti è costruito in ACCESS 1.1 e contiene le
caratteristiche chimico-nutritive di oltre 400 alimenti. Il Data-Base in dotazione
al software ha il nome ‘analisi.mdb’ e contiene, oltre ai valori
chimico-nutrizionali degli oltre 400 alimenti prima indicati, anche i nomi dei
parametri ed altre impostazioni del software per la gestione del data-base
stesso e per il razionamento e la formulazione dei mangimi. Accanto a questo
data-base principale se ne possono creare altri e le principali caratteristiche
di questi data-base e la relativa gestione dei dati chimico-nutrizionale degli
alimenti viene di seguito riportata:
· ogni alimento è
classificabile con 50 voci (essenza, categoria, azienda di provenienza, ecc..)
per la costituzione di una carta foraggera e/o per facilitare la ricerca degli
alimenti dal data-base;
· possibilità di salvare, in
specifici file gestiti automaticamente, i termini che vengono utilizzati per
ogni voce di classificazione dell’alimento. Questo è di fondamentale importanza
nella ricerca degli alimenti dal data-base perché consente di conoscere sempre
tutti i termini usati nella classificazione degli alimenti inseriti nel data-base stesso;
· per ogni alimento possono
essere indicati, oltre ai dati relativi alla classificazione, fino a 300
parametri chimico-nutritivi (200 dati di input e 100 calcolati). Dei 300 parametri
potenziali ne sono già predefiniti 189 (101 valori di input e 88 calcolati). I
parametri rimanenti (115) possono essere definiti da chi usa il software. Anche
i nomi dei parametri predefiniti possono essere modificati;
· il Data-base contiene, come
configurazione base, i valori chimico-nutritivi di oltre 400 alimenti tra
quelli comunemente in uso nell'alimentazione del bestiame;
· il Data-base è espansibile
senza nessuna limitazione. Limitazioni possono solo derivare dalla memoria di
massa del computer;
· possono essere inizializzati
infiniti Data-base da parte dell'utente e si può accedere ad essi in qualsiasi
momento attraverso le diverse procedure del software;
· possibilità di trasferire i
dati degli alimenti da un database all'altro. Si può effettuare il
trasferimento selezionando i singoli alimenti oppure indicando una data oltre
la quale tutti gli alimenti vengono trasferiti;
· possibilità di
importare/esportare in Excel le caratteristiche degli alimenti;
· possibilità di aggiornare i
dati originali degli alimenti del database (primi 400 alimenti) nel database
dell'utente dove sono stati inseriti altri alimenti;
· controllo sulla validità dei
parametri chimico-nutritivi al momento della digitazione degli stessi. Le
modalità di controllo dei valori dei singoli parametri vengono impostate in
sede di configurazione. Possibilità di by-passare il controllo per consentire
l'introduzione di alimenti con valori chimici apparentemente anomali (ad
esempio l'urea con valore di proteine superiore al 100%);
· possibilità di duplicare gli
alimenti al momento di inserire nuovi dati nel data-base. Questo consente di
"pescare" dal data-base i valori dei parametri non analizzati per
l'alimento che si deve inserire; tali valori saranno riconoscibili (sfondo differente)
al momento dell'utilizzazione dell'alimento;
· calcolo automatico ed
immediato dei valori degli 88 parametri nutrizionali (UF, UFL, UFC, ENl, PDIE,
PDIN, ecc..) al momento dell'introduzione nel Data-base di nuovi alimenti o
durante la correzione degli stessi;
· possibilità di disattivare
il ricalcolo automatico per consentire di immettere dei valori diversi da
quelli calcolati dal software;
·
selezione
degli alimenti attraverso molteplici chiavi di accesso (su tutte le voci di
classificazione e sui valori chimico-nutrizionali) diversamente combinate fra
loro. I risultati della ricerca vengono riportati in una finestra con l’indice
degli alimenti trovati;
·
possibilità
di personalizzare i parametri riportati nell’indice degli alimenti trovati
nella ricerca. Si possono modificare o togliere i parametri predefiniti ed
aggiungerne di nuovi;
·
possibilità
di definire il parametro su cui il software esegue l’ordinamento degli alimenti
da riportare nell’indice (es. ordine alfabetico in base all’essenza, ordine in
base al prezzo ecc..);
·
procedura
di aggiornamento dei prezzi e di qualsiasi altro parametro direttamente sui
valori riportati nella finestra dell’indice degli alimenti;
·
stampa
del certificato di analisi con possibilità di selezionare i parametri per la
stampa.
GESTIONE FABBISOGNI e GRUPPI : queste funzioni e procedure consentono di gestire
i gruppi presenti nello stesso file e di calcolare i fabbisogni teorici per ogni gruppo. Nel caso del razionamento
ogni gruppo è una singola bovina o, più frequentemente, un gruppo di animali
dell’allevamento. Nella formulazione mangime ogni gruppo corrisponde ad una
formula. La gestione dei gruppi/fabbisogni consente:
· l’impostazione dei dati
relativi al gruppo o alla bovina da razionare. I dati sono relativi alla
categoria, ad alcune condizioni ambientali, ad alcune condizioni fisiologiche e
produttive degli animali;
· la selezione dei dati
accedendo, per ogni specie e singola categoria, a gruppi predefiniti dove sono
impostati i valori delle condizioni ambientali, fisiologiche e produttive più
comuni. In sede di razionamento ci si può quindi limitare alla scelta del
gruppo predefinito con, ovviamente, possibilità poi di modificare i valori
reimpostati;
· il calcolo automatico dei
fabbisogni nutritivi, relativi ai diversi parametri, sulla scorta dei dati relativi
agli animali e ad alcune altre condizioni (tecnica di alimentazione, tipo di
stabulazione ecc..) che vengono impostate nelle maschere di acquisizione dati.
Nella presente versione il calcolo è attivo solo per i bovini, ovini, equini e
suini;
· il calcolo dei fabbisogni
nutritivi, espressi come quantità totali, e delle cosiddette raccomandazioni
espresse come concentrazione sulla s.s.;
· la visualizzazione dei
risultati del calcolo contestualmente con l’inserimento e l’aggiornamento dei
dati relativi agli animali da razionare;
· la disattivazione del
ricalcolo automatico per consentire di modificare i valori calcolati dal
software;
· la modifica dei coefficienti
per la correzione dei fabbisogni calcolati. Questi coefficienti vengono
impostati in sede di configurazione ed in questa fase di calcolo dei fabbisogni
si possono modificare per il singolo gruppo;
· il calcolo dei fabbisogni
minimi e massimi per l’elaborazione delle razioni mediante l’ottimizzazione
(programmazione lineare). Per questo calcolo vengono utilizzati i coefficienti
impostati nella configurazione;
· la gestione di numerosi
gruppi (massimo 80) di animali nella stessa razione. Possono così essere
definiti tutti i gruppi di animali presenti nell'allevamento in modo da
facilitare la preparazione delle singole razioni e permettere il calcolo
effettivo del costo kg latte/carne;
· la duplicazione del gruppo
(duplicazione di tutti i dati compresa la razione). Con la duplicazione il
gruppo sorgente si può trasformare in gruppo storico (non più attivo nel
calcolo economico). I gruppi storici consentono di avere sempre a disposizione
le caratteristiche degli animali e delle razioni utilizzate nel passato;
· la cancellazione di un
gruppo. Questo può risultare utile quando si elaborano varie razioni e si
vogliono sottoporre all’esame dell’allevatore o di altri tecnici o esperti del
settore.
FORMULAZIONE DELLA RAZIONE : l’elaborazione della razione si può effettuare
attraverso diverse modalità oltre a quella di ottimizzazione a cui si farà
cenno nel paragrafo successivo. Particolarmente utile è la disponibilità dei
mix (formule che possono essere elaborate nella razione) che si possono utilizzare
in più gruppi. Le funzioni e procedure più importanti consentono:
· il salvataggio automatico,
in un file di lavoro gestito automaticamente dal software, dell’ultima razione
elaborata;
· il richiamo automatico dei
fabbisogni calcolati dal software per poter essere utilizzati in sede di
razionamento. Possibilità di ritornare alla gestione gruppi/fabbisogni per
modificare un gruppo od aggiungerne uno nuovo;
· la possibilità di accedere a
tutti i gruppi presenti nella razione per visionare e/o modificare i fabbisogni
e le razioni;
· l’accesso diretto, mediante
diverse chiavi, al data-base degli alimenti in fase di costruzione delle
razioni per inserire/cancellare/sostituire gli alimenti. Possibilità di
modificare le caratteristiche chimico-nutritive degli alimenti richiamati. I
valori verranno modificati solo nella razione e non nel data-base. Su richiesta
i valori possono essere modificati, al momento del richiamo dal database, anche
nel database stesso;
· la possibilità di importare
gli alimenti da un foglio Excel. In questo caso le caratteristiche degli
alimenti debbono essere ordinate in un modo predefinito e facilmente
individuabile utilizzando la procedura di esportazione dei dati in Excel;
· la possibilità di aggiornare
le caratteristiche chimico-nutritive degli alimenti presenti nella razione con
i corrispondenti alimenti presenti nel database in linea. Questa procedura è
molto utile nella formulazione mangimi ed anche nel razionamento, soprattutto
quando effettuato in stretta connessione con la formulazione;
· la possibilità di importare
una formula/razione come alimento da un file contenente le formule dei mangimi
o le razioni. Si richiamano quindi le caratteristiche chimico-nutrizionali di
una determinata formula -corrispondente ad un gruppo- contenuto in un file in
cui sono registrate le formule/razioni elaborate;
· l’utilizzazione di un
massimo di 50 alimenti in ogni singola razione. Questi alimenti sono gli stessi
per tutti i gruppi della razione;
· il ricalcolo automatico e la
visualizzazione delle caratteristiche nutrizionali della razione ad ogni
variazione delle quantità degli alimenti;
· il calcolo della razione
secondo il modello tradizionale di razionamento, secondo l'NRC 2001 e secondo
il modello meccanicistico (CNCPS);
· l’attivazione del calcolo
della razione mediante il sistema CNCPS della Cornell University. I risultati
di questo calcolo vengono riportati in
parte accanto e sostituzione dei risultati tradizionali (ad esempio i valori in
UFL e PG by-pass e degradabili derivano da questo calcolo e non da una
sommatoria dei valori dei singoli alimenti) ed in parte in una finestra
apposita;
· con l’attivazione del CNCPS
e del modello NRC si può valutare anche l’equilibrio aminoacidico della
razione;
· a possibilità, quando è
attivo il modello NRC, di visualizzare le caratteristiche degli alimenti (TDN,
EM, Enl, RDP, RUP) in funzione della razione elaborata;
· la scelta della modalità di
visualizzazione delle caratteristiche delle razioni (apporti totali, apporti in
% della s.s. ed in % del tal quale). Le differenze fra apporti e fabbisogni
vengono riportati sia come valori che sotto forma di grafico. Quando le
differenze superano i range di tolleranza vengono utilizzati colori diversi per
favorire la visualizzazione degli errori;
· la visualizzazione delle
discrepanze fra apporti e fabbisogni in forma numerica ed in modalità grafica.
Questi valori oltre che rappresentare la semplice differenza fra apporti e
fabbisogni possono anche essere rielaborati tenendo conto degli squilibri fra i
parametri della razione (in particolare energia e proteine);
· la possibilità di
visualizzare i valori dei singoli parametri singolarmente, in rapporto ad altri
parametri, in rapporto alla quota da foraggi e concentrati;
· la possibilità di far
eseguire al programma un esame critico della razione con assegnazione di un
punteggio totale in funzione degli errori
riscontrati. Per fare questo esame critico il software si basa sui
valori di riferimento delle categorie o dei singoli alimenti impostate in
configurazione e sul grado di copertura dei più importanti fabbisogni (espressi
come apporti totali o in % della s.s. o sul tal quale);
· la possibilità di valutare,
solo per le bovine in lattazione, la razione nelle diverse fasi della
lattazione, tenendo conto, tra l'altro, della diversa produzione, titoli in
grasso e proteine, ingestione e variazioni di peso vivo;
· l’impostazione delle
quantità degli alimenti in termini di kg di tal quale o in kg di s.s. quando si
elabora la razione definendo le quantità degli alimenti;
· la possibilità di formulare
dei mix (fino a 10) nella razione. Questi mix, dopo essere stati formulati
mediante definizione delle quantità dei vari componenti, possono essere
utilizzati come singoli alimenti;
· l’impostazione delle
quantità dei componenti del mix (composto da alcuni alimenti presenti nella
razione) in termini di kg ed in termini di percentuale (in entrambi i casi si
può operare sul tal quale e sulla s.s.);
· la visualizzazione delle caratteristiche
chimico-nutrizionali del mix o della razione mentre si è in fase di
elaborazione del mix. In altre parole, mentre si formula un mix (un mangime o
una unifeed base), si possono vedere i risultati relativi alle caratteristiche
chimico-nutrizionali del mix o dell’intera razione. In quest’ultimo caso
occorre impostare anche la quantità totale del mix che si intende utilizzare in
combinazione con la razione base definita precedentemente;
· l’utilizzo contemporaneo di
diversi mix (max 10). I primi 5 sono specifici del gruppo e quindi si possono
utilizzare solo per il gruppo per cui sono stati elaborati; gli atri 5 sono
invece comuni per tutti i gruppi e quindi
diventano degli alimenti comuni per tutti i gruppi. Modificando la
composizione di uno di questi ultimi mix si modifica automaticamente le razioni
di tutti i gruppi che utilizzano il mix modificato;
· la duplicazione della
composizione di un mix per eventuali variazioni. Ad esempio lo spostamento di
un mix dal gruppo dei mix comuni a quelli specifici. Questo può consentire di
fare una copia storica del vecchio mix e di procedere alla modifica del mix in
comune con automatica modifica di tutte le razioni dei gruppi che utilizzano
tale mix in comune;
· la visualizzazione delle
quantità dei singoli alimenti utilizzati nella razione tenendo conto delle
quantità impostate nella razione base e delle quantità e composizione dei mix
utilizzati;
· la determinazione, da parte
del software, delle caratteristiche quali-quantitative di un concentrato 'ad
hoc' in base alla razione base (soli foraggi o foraggi ed alcuni concentrati)
impostata precedentemente;
· la possibilità di formulare
il concentrato ‘ad hoc’ prima definito come caratteristiche
chimico-nutrizionali. Questo viene effettuato formulando un mix avendo sul
video le caratteristiche del concentrato ‘ad hoc’ che diventano i valori
dell’obiettivo;
· la possibilità di
visualizzare sul video solo gli alimenti dove la quantità è diversa da 0.
Questo è utile quando vi sono molti alimenti nella razione e non vengono
utilizzati da tutti i gruppi;
· la possibilità di
visualizzare gli alimenti utilizzati in ordine decrescente di quantità. Per
default gli alimenti vengono visualizzati in ordine alfabetico;
· la possibilità di
visualizzare le quantità dei singoli alimenti riferiti a tutti gli animali del
gruppo anziché al singolo capo;
· il calcolo del costo kg
latte/carne tenendo conto di tutti i gruppi attivi presenti nell'allevamento e
della loro reale incidenza sul costo totale di alimentazione;
· calcolo e previsione del
consumo di alimenti dei singoli gruppi o di tutta la mandria in un tempo
definibile;
· stampa delle caratteristiche
dei vari gruppi e degli alimenti che compongono la razione;
· stampa dettagliata della
razione. Tale stampa serve al tecnico alimentarista per valutare, anche a
distanza di tempo, più approfonditamente la razione;
· stampa sintetica della
razione. Possibilità di incorporare, in tale stampa, alcune righe di commento;
· stampa per l’allevatore con
indicazione delle quantità dei singoli alimenti utilizzate per singolo capo,
per gruppo con il numero reale di capi e con un maggiore /minore numero di capi
(step di 2 fino a -10 e +10);
· salvataggio su disco della
razione. Su disco fisso possono essere create infinite sottodirectory ed il
software gestisce l'indice delle razioni presenti in ognuna di esse;
· l'esportazione delle
caratteristiche degli alimenti in un foglio Excel;
·
il
richiamo di una razione da disco precedentemente salvata.
OTTIMIZZAZIONE DELLA RAZIONE : la procedura di ottimizzazione utilizza la
programmazione lineare con risoluzione mediante algoritmo del simplesso.
L’ottimizzazione utilizza le stesse maschere del razionamento manuale;
conseguentemente le razioni elaborate con l’ottimizzazione si possono ritoccare
successivamente. Le funzioni e procedure più importanti consentono:
· il richiamo automatico dei
fabbisogni minimi e massimi precedentemente elaborati nel calcolo dei
fabbisogni teorici di base;
· la possibilità di
attivare/disattivare i vincoli sui fabbisogni. Si possono modificare anche i
valori minimi e massimi;
· accesso diretto al data-base
alimenti con possibilità di selezione mediante diverse chiavi;
· la definizione dei vincoli
minimi e massimi degli alimenti da utilizzare nella razione;
· il sistema di risoluzione
mediante algoritmo del simplesso lavora su una matrice di 150 righe e 300 colonne.
Il numero di vincoli disponibili è estremamente elevato e dipende dal numero di
alimenti, vincoli sugli stessi, numero e vincoli dei parametri. Occorre
ricordare che:
-
ogni
vincolo di uguaglianza e di minimo per
parametro occupa una riga e due colonne
-
ogni
vincolo di massimo per parametro occupa una riga e due colonne
-
ogni
alimento occupa una colonna
-
ogni
vincolo di uguaglianza per un alimento occupa una riga e due colonne
-
ogni
vincolo di massimo per alimento occupa una riga ed una colonna;
· la scelta del parametro su
cui fare il calcolo di ottimizzazione con la possibilità di minimizzare o
massimizzare l’obiettivo (ad esempio minimizzare il prezzo, massimizzare le UFL
ecc..);
· la possibilità di
ottimizzazione dell’intera razione con definizione automatica, da parte del
software, della quantità di ogni alimento
minimizzando o massimizzando l’obiettivo scelto. Il calcolo viene
effettuato sulla scorta dei vincoli sui fabbisogni e sugli alimenti. In questo
caso si prendono in considerazione sempre i fabbisogni totali;
· la possibilità di
ottimizzare la formula di un mix. In questo caso vengono definite le
percentuali dei singoli componenti e la quantità del mix da utilizzare per
bilanciare la razione totale tenendo conto dei componenti della razione base.
Anche in questo caso si prendono sempre in considerazione i fabbisogni totali;
· la possibilità di
ottimizzare la formula di un concentrato ‘ad hoc’. In questo caso vengono definite le percentuali dei singoli
componenti per soddisfare alle caratteristiche chimico-nutrizionali del
concentrato ‘ad hoc’ elaborato precedentemente sulla scorta della razione base;
· i risultati della
elaborazione, se ritenuti idonei, si possono trasferire nel gruppo attivo per
valutare le caratteristiche chimico-nutrizionali della razione;
· visualizzazione dei prezzi
ombra nella soluzione ottimale;
· la possibilità di valutare
la razione anche se la soluzione è inaccettabile. Si evidenziano così i vincoli
limitanti;
· la possibilità di visionare
le soluzioni alternative (fino ad un massimo di 10). Tale soluzioni possono, in
alcuni casi, costare leggermente di più dell'ottimale ma essere più valide
sotto il punto di vista fisiologico.
OTTIMIZZAZIONE DELLE FORMULE DEI MANGIMI : utilizza la stessa
procedura di ottimizzazione con la programmazione lineare e risoluzione
mediante algoritmo del simplesso. L’ottimizzazione utilizza le stesse maschere
del razionamento manuale con alcune differenze sostanziali. Di seguito vengono
riportate solo gli aspetti particolari nella elaborazione delle formule e che
riguardano:
· la definizione dell’obiettivo
viene effettuata al momento dell’impostazione del gruppo che, in questo caso,
coincide con la formula;
· i valori dei singoli
parametri dell’obiettivo vengono impostati e non calcolati come avviene nel
razionamento. Sulla scorta del valori impostati il software calcola i vincoli
minimi e massimi tenendo conto dei coefficienti impostati nella configurazione;
· l’impostazione dei valori
delle singole materie prime si può effettuare come percentuale sul secco o sul
tal quale. Non si possono impiegare i valori in kg. Queste impostazioni
consentono di elaborare manualmente la formula o di impostare i vincoli minimi
e massimi sulle materie prime;
· nei casi in cui si impostano
i vincoli, sulle materie prime, in percentuale del tal quale l’ottimizzazione
viene effettuata considerando i vincoli dell’obbiettivo in % del tal quale (con
s.s. pari ad 88%);
· nei casi in cui si impostano
i vincoli, sulle materie prime, in percentuale del secco l’ottimizzazione viene
effettuata considerando i vincoli dell’obbiettivo in % del secco (con s.s. pari
ad 88%);
· stampa dettagliata della
formula;
· stampa sintetica della
formula con possibilità di esprimere i risultati sia sul secco che sul tal
quale;
· stampa del cartellino in un
foglio Excel;
· salvataggio su disco della formula.
Su disco fisso possono essere create infinite sottodirectory ed il software
gestisce l'indice delle formule presenti in ognuna di esse.
1.2 - Parametri chimico-nutrizionali di RAZIO-BEST
I parametri utilizzati da
Razio-Best sono 189 e sono impiegati per:
· la caratterizzazione degli
alimenti;
· la valutazione delle
caratteristiche chimico-nutrizionale delle razioni.
Per la caratterizzazione
degli alimenti distinguiamo i parametri di input, i parametri puri e i
parametri calcolati. I parametri di input sono 52 e sono rappresentati dai
risultati analitici e si possono esprimere sulla s.s. o sul tal quale. Questi
parametri di input si possono ampliare fino ad un massimo di 100. I parametri
puri sono 49 e sono rappresentati
anch’essi dai risultati analitici. Sono definiti parametri puri perché non
vengono espressi ne sul secco ne sul tal quale ma in percento di altri
parametri (sulle proteine, sulla NDF, la digeribilità della sostanza organica,
ecc...). Anche per questi il numero massimo è 100. I parametri calcolati sono
88 e sono prevalentemente rappresentati da parametri nutrizionali. I valori di
questi parametri si possono esprimere sul tal quale o sulla s.s. e vengono
calcolati dal software sulla scorta dei valori di input, dei valori puri e di
alcune voci di classificazione dell’alimento. Anche per questi il numero
massimo è 100. In totale il software è in grado di gestire fino a 300 parametri
per ogni alimento, oltre ai 50 parametri per la classificazione.
Per la valutazione delle
caratteristiche delle razioni il software può utilizzare i parametri di input e
quelli calcolati per un massimo di 200 parametri. Alcuni parametri puri vengono
utilizzati per il calcolo secondo i modelli NRC e CNCPS (l’utilizzazione è
automatica quando sono attive tali procedure). Per questi parametri i programma
provvede al calcolo dei fabbisogni ed alla visualizzazione dei risultati
(bilancio apporti-fabbisogni) in sede di razionamento e/o formulazione.
In questo sottocapitolo si
riportano tutti i parametri impiegati dal software indicando per ognuno di essi
il nome esteso utilizzato e, tra parentesi, il nome abbreviato, il significato,
le modalità di calcolo per gli alimenti, le modalità di calcolo dei fabbisogni
per bovini ed i fattori che sono stati presi in considerazione per il calcolo.
Si forniscono inoltre alcune indicazioni sui valori più opportuni da inserire nei fattori che vengono presi in
considerazione nel calcolo dei vari fabbisogni in funzione delle diverse
condizioni fisiologiche degli animali. Infine si suggeriscono alcuni valori di
riferimento per i singoli fabbisogni.
SOSTANZA SECCA (s.s.)
Alimenti:
Per gli alimenti si tratta
di un dato analitico di semplice determinazione.
Fabbisogni:
Non si tratta di un vero fabbisogno
ma di un consumo massimo entro il quale
bisogna soddisfare alle esigenze in energia, proteine, minerali e vitamine
dell’animale. La previsione del consumo di s.s. viene effettuata tenendo conto,
per tutte le categorie, della modalità di distribuzione degli alimenti, della
stagione e del tipo di stabulazione. Le modalità di calcolo vengono di seguito
indicate per le diverse categorie di bovini:
Vacche in lattazione:
La previsione del consumo di
s.s. nella vacca da latte e' stata effettuata mediante regressione multipla
utilizzando rilievi eseguiti sulle bovine di razza Frisona allevate presso la
stalla annessa all'Istituto di Zootecnica della Facoltà' di Agraria di
Piacenza. Questa formula viene utilizzata anche quando sono attive le altre
scuole (NRC, INRA, CNCPS).
La regressione multipla
impiegata ha un R2=0,90 ed un valore di F=860. I valori di
"t" relativi alle diverse variabili impiegate nell'equazione sono di
seguito riportati:
PRODUZIONE t +10,16 molto significativo
LN PRODUZIONE " -21,74 molto significativo
DIST. PARTO " -2,66
LN DIST. PARTO " +7,97
LN PESO VIVO " +13,03
PROD./CONC. " -6,50
LN PROD/CONC " +6,39
NDF FORAGGI " -3,33
DICOTOMICA N. latt. " +1,00
INTERCETTA " +2,22
Valori di "t" più'
elevati indicano che il fattore corrispondente assume maggiore importanza nel
modificare il risultato della stima. Ne risulta quindi che anche piccoli
errori nella valutazione dei fattori con "t" elevato possono
compromettere la precisione della stima (ad esempio la produzione o, più'
difficile da stimare in via preliminare, il rapporto produzione/kg di
concentrato offerto).
Nel calcolo sono stati
utilizzati altri fattori fra cui:
la modalità' di
distribuzione degli alimenti : con la tecnica Unifeed e' stato previsto un maggiore
consumo di s.s. pari al 5% a causa, soprattutto, della trinciatura dei foraggi
che comporta un aumento della velocità' di transito nel digerente;
la stagione : maggiore
consumo nel periodo invernale del 5%;
la stabulazione : nella stabulazione
libera maggiore consumo del 3%.
Su questa formula si possono
fare alcune considerazioni in quanto la formula prevede quantità
tendenzialmente alte di consumo di s.s. che possono essere raggiunte solo se
viene applicato un corretto razionamento (modalità' distribuzione alimenti,
sequenza distribuzione, gestione della mandria ecc...). Le quantità previste
dalla formula sono difficilmente superabili e quindi dovrebbero essere viste
come quantità massime raggiungibili nei casi in cui si operi in maniera
corretta.
La formula può fornire
risultati anomali qualora vengano impostati valori incongruenti nei fattori
(produzioni alte per animali in fase avanzata di lattazione, basse produzioni
per animali freschi, ecc...). In generale la formula fornisce migliori
risultati per bovine a produzione medio-alta in quanto l'equazione e' stata
ottenuta su tale tipo di animali.
Vitelloni:
vengono considerati i
fattori PESO VIVO, TIPO GENETICO e LIVELLO NUTRITIVO. Le formule utilizzate
sono quelle suggerite dall'INRA 1978.
Manze:
Viene considerato solo il
PESO VIVO estrapolando una curva di regressione per la stima dei consumi in
base ai valori riportati dall'NRC 1978.
Vacche da latte in asciutta:
Tenendo conto del peso vivo
e del mese di gravidanza seguendo le indicazioni dell’NRC 1988.
Vacche nutrici in asciutta:
Secondo le equazioni
riportate dall'INRA 1978 e che tengono conto del PESO VIVO e del MESE
GRAVIDANZA.
Nutrici allattanti:
Equazioni riportate
dall'INRA 1978 utilizzando come fattori il PESO VIVO e la PRODUZIONE DI LATTE.
PROTEINE GREZZE (PG)
Alimenti:
Per gli
alimenti si tratta di un valore analitico di input
Fabbisogni:
Per il
fabbisogno in proteine grezze si è seguito il modello NRC (2001) determinando
le esigenze in proteine metabolizzabili in funzione delle proteine nette perse
sotto forma di proteine metaboliche con le feci, di proteine endogene con le
urine, di proteine con il latte, con la gravidanza, con l’accrescimento e con
la variazione di peso vivo giornaliera. In funzione del fabbisogno in energia
si stima poi la sintesi batterica nel rumine e quindi la disponibilità di
proteine microbiche a livello intestinale. Dal confronto con i fabbisogni in
proteine metabolizzabili si stima quanto deve essere la quota di proteine
by-pass disponibili a livello intestinale risalendo poi al valore in proteine
grezze tenendo conto della digeribilità delle proteine by-pass. La digeribilità
in sede di previsione è mediamente pari all'80%, media in sede di razionamento si considera la digeribilità dei
singoli alimenti che compongono la razione. In funzione delle sintesi
microbiche e del ricircolo dell’urea si stima quanto deve essere la quota di
proteine degradabili tenendo conto di una captazione dei batteri del 90%
dell’azoto disponibile.
Il fabbisogno in proteine
grezze viene utilizzato come primo riferimento in tutte le categorie per la
valutazione dell’apporto in proteine.
Vengono presi in
considerazione per le varie categorie i seguenti fattori:
ETA'
PESO VIVO
VARIAZIONE PESO VIVO o INCREMENTO giornaliero
PRODUZIONE di LATTE
% PROTEINE del LATTE
MESE di GRAVIDANZA
Bisogna porre attenzione ai
valori che si impostano nelle caratteristiche sopra indicate per non far
calcolare al software dei fabbisogni in proteine non corretti. Ad esempio se si
impostano valori elevati di produzione di latte con alti valori in contenuto
proteico in bovine nelle primissime fasi della lattazione il valore del
fabbisogno in proteine grezze risulterà eccessivamente elevato. Al contrario
sarà troppo basso se per le bovine avanti lattazione si terrà un titolo
proteico del latte tendenzialmente basso.
Nelle manze se la
concentrazione proteica della razione risulta inferiore al 12% sulla s.s. viene
posta pari al 12% e se superiore al 16% viene posta pari al 16% modificando il
fabbisogno totale. Per le vacche in lattazione se la concentrazione è inferiore
al 12% viene posta pari al 12%. Per le vacche in lattazione non esiste un
valore massimo. Per le vacche in asciutta il valore minimo è il 12%.
SOSTANZE GRASSE GREGGE (LG)
Si è impiegato il termine
sostanze grasse gregge per allinearci con la legislazione sulla terminologia
utilizzabile nei cartellini. Nel nome abbreviato è rimasto la sigla LG ad
indicare, in maniera più appropriata, il termine lipidi grezzi che comprende
tutte le sostanze estraibili con i solventi.
Alimenti:
Negli alimenti viene
riportato il valore di input
Fabbisogni:
Il fabbisogno viene riferito
alla s.s. ed è pari al 3% del consumo massimo previsto. Per bovine da latte ad
elevata produzione il valore di lipidi della razione si può innalzare fino al
4.5-5% sulla s.s. per elevare la concentrazione energetica della razione
stessa. Questo valore non è un fabbisogno ma un livello massimo oltre il quale
si possono avere più svantaggi che vantaggi (effetto negativo sull’attività
batterica specie per i cellulosolitici, conseguente minore ingestione di s.s. e
quindi minore ingestione di energia).
CELLULOSA GREGGIA (FG)
Rappresenta la fibra grezza
determinata con il metodo Weende. Anche in questo caso il nome esteso è quello
indicato dalla legislazione vigente sulla terminologia utilizzabile nei
cartellini dei mangimi. Nell’abbreviazione è però rimasto il vecchio termine
fibra grezza, forse più corretto in quanto tale frazione non è rappresentata
solo da cellulosa.
Alimenti:
Negli alimenti
viene riportato il valore analitico
Fabbisogni:
I valori dei fabbisogni sono
valori minimi al di sotto dei quali non bisognerebbe scendere per non
compromettere la normale attività del digerente (rumine in particolare). Tali valori
vengono calcolati in funzione del consumo di s.s. previsto.
Il valore minimo è il 18%
della s.s. per le vacche in lattazione (17% o poco al di sotto nel caso di
razioni distribuite mediante unifeed). Per le manze e le vacche in asciutta il
fabbisogno minimo è stato posto rispettivamente pari al 20, 21% ed oltre. Sono
valori indicativi e, soprattutto in questi ultimi casi, la razione contiene
solitamente valori di fibra grezza decisamente superiori. Nel caso dei
vitelloni si può scendere anche a valori di circa il 16% sulla s.s. ingerita.
CENERI (C)
Alimenti:
Negli alimenti
viene riportato il valore analitico
Fabbisogni:
Non vengono calcolati
fabbisogni in ceneri. Il parametro ceneri assume maggiore interesse nella
formulazione dei mangimi.
PREZZO (Euro)
Alimenti:
Solitamente si riporta il
valore come €/tal quale. Questo è possibile in quanto le maschere di
acquisizione dati si possono impostare sul secco o sul tal quale.
FIBRA NEUTRO DETERGENTE (NDF)
E’ la fibra estratta con un
detergente neutro secondo il metodo Van Soest. Rappresenta l’intera parete
delle cellule. E’ importante per la salvaguardia della buona attività del
digerente. Influenza, tra l'altro, il consumo di s.s. (con valori più elevati
si riduce il consumo di s.s.)
Alimenti:
Si riportano i valori analitici.
Fabbisogni:
I valori di riferimento
vengono calcolati in funzione del livello produttivo e della categoria di
animali da razionare; i valori variano
da un minimo del 30% sulla s.s. per le bovine ad alta produzione ad un massimo
di circa il 46-50% sulla s.s. per le bovine in asciutta. Evidentemente questi
sono dei valori di riferimento che tengono conto delle caratteristiche delle
razioni nel complesso. Ad esempio i valori elevati che si suggeriscono per le
vacche in asciutta non sono veri fabbisogni minimi ma sono conseguenza delle
caratteristiche delle razioni che si devono adottare e che debbono contenere
poche proteine e poca energia per kg di
s.s. (quindi pochi NFC); conseguentemente la NDF deve essere più elevata. Nelle
bovine in lattazione ad alta produzione è importante non scendere sotto i
valori minimi ma al tempo stesso non bisogna eccedere per non causare una calo
del consumo di s.s.
FIBRA ACIDO DETERGENTE (ADF)
E’ la fibra che viene
determinata trattando l’alimento ad ebollizione con un detergente acido secondo
il metodo di Van Soest. Rispetto alla frazione precedente non vengono
conteggiate le emicellulose che si solubilizzano durante il trattamento a
caldo. Condiziona in buona misura il valore energetico dell’alimento.
Alimenti:
Si riportano i valori analitici.
Fabbisogni:
I fabbisogni vengono
calcolati in funzione del livello produttivo e della categoria di animali da
razionare e variano da un minimo del 21% sulla s.s. ad un massimo del 25% sulla
s.s. nel caso delle vacche in lattazione. Nel razionamento questo parametro
assume minore importanza rispetto alla NDF.
LIGNINA ACIDO DETERGENTE (ADL)
E’ rappresentata dal residuo
dopo trattamento con acido solforico al 72% della ADF (metodo Van Soest). Influenza
molto il valore energetico dell’alimento.
Alimenti:
Si riportano i valori analitici.
Fabbisogni:
Non vengono
definiti dei fabbisogni.
ZUCCHERI (Zuc)
Alimenti:
Si riportano i valori analitici.
Fabbisogni:
Rappresenta un parametro
qualitativo della razione e quindi i valori che si consigliano non sono veri
fabbisogni ma dei valori di riferimento. Il valore degli zuccheri della razione
deve essere valutato in combinazione con la quota di proteine solubili e
prontamente disponibili nel rumine. I valori di riferimento vengono riferiti
alla s.s. e variano da un 3% ad un massimo di circa il 5% sulla s.s. ingerita.
AMIDO (Am)
Alimenti:
Si riportano i valori analitici.
Fabbisogni:
Rappresenta un parametro
qualitativo della razione e quindi i valori che si consigliano non sono veri
fabbisogni ma dei valori di riferimento. Il valore viene espresso sulla s.s.
massima prevista e varia in funzione del livello produttivo e della categoria
di animali. I valori più bassi sono attorno al 8-10% sulla s.s. ingerita per le
vacche in asciutta ed i massimi sono pari al 24-28% sulla s.s. per le bovine ad
elevatissima produzione. In generale si può affermare che il valore di
amido+zuccheri non dovrebbe scendere sotto il 10% della s.s. per bovine con
modeste esigenze e non dovrebbe oltrepassare il 28-30% per mandrie ad
elevatissima produzione (oltre 33-35 kg di latte/giorno). Questi valori vanno
valutati in combinazione con la quota di proteine degradabili e con la
fermentescibilità dell’amido impiegato.
UNITA’ INGOMBRO BOVINI (UI-B)
Sono un parametro di
razionamento impiegato per i bovini in accrescimento e/o all’ingrasso secondo
la scuola INRA (1987). Consente una valutazione più corretta dell’ingombro
degli alimenti nel digerente e quindi si può stimare più correttamente la reale
ingestione di alimenti in funzione della razione impiegata.
Alimenti:
Per i foraggi occorre
inserire un valore che si può ottenere da tabelle o da prove su animali. Per i
nostri foraggi non sono disponibili dati e questo ne limita fortemente
l’impiego. Per i concentrati il
valore in U.I. non esiste in quanto si considera il TASSO SOSTITUZIONE (TS) per
il calcolo del razionamento.
Fabbisogni:
Non vengono definiti
fabbisogni per le categorie di animali in accrescimento e/o all’ingrasso.
UNITA’ INGOMBRO LATTE (UI-l)
Sono le unità di ingombro
riferite alle vacche da latte seguendo le indicazione dell’INRA (1987)
Alimenti:
Per i foraggi occorre
inserire un valore che si può ottenere da tabelle o da prove su animali. Per i
nostri foraggi non sono disponibili dati e questo ne limita fortemente
l’impiego. Per i concentrati il
valore in U.I. non esiste in quanto si considera il TASSO SOSTITUZIONE (TS) per
il calcolo del razionamento. Il calcolo del TS viene effettuato con la seguente
formula:
TS = 1,2 X PL-0,69 X EXP(1,46 X UFF/VEF)
UFF = UFL FORAGGI
VEF = UI FORAGGI
Conseguentemente il calcolo
degli apporti viene effettuato in relazione agli APPORTI dei FORAGGI ed al
Tasso di Sostituzione (TS) secondo il seguente schema:
APPORTI = VEF X kg FORAGGI +
TS X kg CONCENTRATI
Fabbisogni:
Sono riferiti alla vacca da
latte e la formula INRA per il calcolo della capacità di ingestione (CI)
considera come fattori il PESO VIVO (PV) e la PRODUZIONE di latte (PL) ed è la
seguente:
CI = 22 - 8,25 X EXP(-0,2 X PL)
+ 0,01 X (PV - 600)
Nel software di razionamento
il valore in U.I. viene preso in considerazione solo per la vacca da latte
nella fase di lattazione.
Bisogna però tenere presente
che il metodo è stato tarato in situazioni in Francia con foraggi, a parità di
analisi chimica con fibra secondo Weende, migliori dei nostri. Siccome in
Italia non esistono valori di U.I. per i nostri foraggi, verosimilmente
dovrebbero essere più elevati rispetto a quelli Francesi, si verifica spesso che
gli apporti di U.I. sono inferiori alle capacità di ingestione prevista.
UNITA’ INGOMBRO MONTONI (UI-m)
Sono le unità di ingombro
riferite ai montoni e per il momento non vengono utilizzate.
MACROELEMENTI
Tra i macroelementi vengono presi
in considerazione:
calcio (Ca)
fosforo (P)
magnesio (Mg)
sodio (Na)
potassio (K)
cloro (Cl)
zolfo (S)
Alimenti:
Per gli
alimenti vengono inseriti i valori analitici
Fabbisogni:
Vengono calcolati i
fabbisogni teorici per tutte le categorie di bovini utilizzando i valori in uso
presso l’Istituto di Zootecnica della Facoltà di Agraria di Piacenza. Per gli
equini e gli ovini si utilizzano le indicazioni INRA e per i suini le
indicazioni NRC.
MICORELEMENTI
Tra i microelementi vengono
presi in considerazione:
rame (Cu)
manganese (Mn)
zinco (Zn)
ferro (Fe)
iodio (I)
selenio (Se)
cobalto (Co)
Alimenti:
Per gli
alimenti vengono inseriti i valori analitici
Fabbisogni:
Anche per i microelementi vengono
calcolati i fabbisogni teorici per i bovini utilizzando i valori in uso presso
l’Istituto di Zootecnica. Per gli equini e gli ovini si utilizzano le
indicazioni INRA e per i suini le indicazioni NRC.
VITAMINE LIPOSOLUBILI
Vengono prese in considerazione
le seguenti vitamine:
vitamina A (Vit.
A)
vitamina D (Vit.
D)
vitamina E (Vit.
E)
vitamina K (Vit.
K)
Alimenti:
Per gli
alimenti vengono inseriti i valori analitici
Fabbisogni:
Anche per le vitamine
liposolubili vengono calcolati i fabbisogni teorici per tutte le categorie di
bovini utilizzando i valori in uso presso l’Istituto di Zootecnica della
Facoltà di Agraria di Piacenza. I valori (specie per la vitamina A) sono
decisamente più elevati rispetto a quelli suggeriti dall’NRC perché tengono
conto delle condizioni intensive di allevamento e delle elevate produzioni che
portano spesso ad un aumento dei fabbisogni e ad una maggiore distruzione delle
vitamine nel rumine. Per gli equini e gli ovini si utilizzano le indicazioni
INRA e per i suini le indicazioni NRC.
VITAMINE IDROSOLUBILI
Vengono prese in
considerazione le seguenti:
Vitamina B1 (tiamina) (Vit.
B1)
Vitamina B2 (riboflavina) (Vit.
B2)
Vitamina B6 (piridossina) (Vit.
B6)
Acido Pantotenico (Pant)
Vitamina B12 (cobalamina) (Vit.
B12)
Vitamina PP (niacina) (Vit.
PP)
Colina (Col)
Vitamina H (biotina) (Vit
H)
Acido Folico (Fol)
La colina viene generalmente
inclusa nelle vitamine idrosolubili.
Alimenti:
Occorre
indicare il valore analitico
Fabbisogni:
Non vengono
calcolati fabbisogni per i bovini. Per i suini sono stati utilizzati i
fabbisogni indicati dall'NRC.
CAROTENI (Carot)
I carotenoidi sono i
precursori della vitamina A e nei foraggi sono rappresentati prevalentemente
dal beta-carotene (oltre il 90%).
Alimenti:
Occorre indicare il valore
analitico.
Fabbisogni:
Non vengono calcolati
fabbisogni per i bovini. Secondo alcuni il beta-carotene avrebbe funzioni
vitaminiche.
NITRATI (NO3)
Alimenti:
Occorre indicare il valore
analitico. Possono avere un certo interesse per valutare se il foraggio è
eccessivamente dotato in nitrati e quindi potenzialmente pericoloso per il
bovino. In genere non ci sono problemi a meno di concimazioni molto elevate con
azoto in erbai di graminacee soprattutto in autunno.
Fabbisogni:
Non vengono
presi in considerazione nel razionamento.
AZOTO AMMONIACALE (N-NH3)
Alimenti:
Occorre indicare il valore
analitico. Importante per la valutazione qualitativa delle caratteristiche
fermentative degli insilati
Fabbisogni:
Non viene
preso in considerazione nel razionamento.
ACIDI NEGLI INSILATI
Vengono considerati:
acido lattico (Latt)
acido acetico (Acet)
acido butirrico (But)
acido isobutirrico (Isobut)
Acido propionico (Prop)
Acido valerianico (Val)
Acido isovalerianico (Isoval)
Alimenti:
Occorre indicare il valore
analitico. I primi 3 vengono utilizzati per il calcolo del punteggio Flieg e
Vanbelle.
Fabbisogni:
Non vengono
presi in considerazione nel razionamento.
Acido Linoleico (C18:2)
Alimenti:
Occorre indicare per ogni
alimento il valore percentuale sulla s.s. che si vuole assegnare che verrà poi
utilizzato in sede di razionamento.
Fabbisogni:
E' un
parametro che viene utilizzato nel razionamento dei suini all'ingrasso.
Per questi parametri puri
non ci sono fabbisogni in quanto i parametri puri non vengono impiegati
direttamente dal software di razionamento. Si farà quindi riferimento solo agli
alimenti.
FORAGGI/CONCENTRATI (For-conc)
Alimenti:
Occorre indicare per ogni
alimento il valore percentuale sulla s.s. che si vuole assegnare che verrà poi
utilizzato in sede di razionamento. Per i fieni il valore è 100 (100%
foraggio), per il mais silo il valore considerato è solitamente 60 (60% foraggio),
per i mangimi il valore tende a 0. Nel programma è meglio inserire 1 invece di
0 per evitare che venga considerato dato mancante.
NDF EFFETTIVA (NDFe)
Contempla tutte le
prerogative dell'alimento (effetto fisico-meccanico sul rumine, capacità
tamponante intrinseca, effetti del contenuto in grasso, proteine e carboidrati
solubili dell'alimento sull'attività ruminale e sul metabolismo) che incidono
sul grasso del latte. Quindi la eNDF include fattori che vanno al di là della
fibra e delle dimensioni delle caratteristiche fisiche (dimensioni delle
particelle in particolare) dell'alimento. Viene valutata in base all'effetto
che essa svolge sul grasso del latte e viene espressa in termine di frazione
della NDF. La NDFe contempla quindi, oltre all'azione fisico-meccanica della
fibra, anche altre proprietà dell'alimento (capacità tampone, capacità di
scambio ionico, ecc..) che influenzano l'attività del rumine e l'attività
metabolica.
Alimenti:
Occorre indicare il valore
in % della NDF totale. Per i fieni la NDF effettiva rappresenta circa il 100%
della NDF dell’alimento; per i concentrati il valore scende a livelli anche
prossimi a 0 per alcune materie prime (per gli alimenti che non sono in grado
di mantenere il grasso del latte).
NDF FISICO-EFFETTIVA (NDFpe)
Rappresenta la NDF che ha
effettivamente un’azione positiva sul rumine, stimolando la ruminazione. Un
alimento ha un valore di NDFpe pari a 0 quando non stimola la ruminazione; il
fieno lungo di graminacee promuove la massima ruminazione e quindi viene considerato
come riferimento (in questo caso la NDFpe è pari alla NDF dell'alimento) ed
1kg di NDFpe comporta 240 minuti di
ruminazione. Mediamente poi nella vacca da latte il tempo di ruminazione per kg
di NDFpe ingerita è inferiore (158 minuti) per il flusso più rapido. La NDFpe
viene valutata in base alle dimensione delle particelle come indicato da
Mertens.
Alimenti:
Occorre indicare il valore
in % della NDF totale. Per i fieni la NDF effettiva rappresenta circa il 100%
della NDF dell’alimento; per i concentrati il valore scende a livelli anche
prossimi a 0 per alcune materie prime.
PROTEINE SOLUBILI (solPG)
Sono le proteine solubili
dell’alimento e sono rappresentate prevalentemente da NPN e da una frazione variabile
(generalmente modesta) di proteine vere solubili. Esistono diverse modalità per
misurare la solubilità. Si suggerisce di utilizzare il metodo con tampone
fosfo-borato, metodo previsto dal modello CNCPS.
Alimenti:
Il valore da
inserire viene espresso in % delle proteine totali dell’alimento.
AZOTO NON PROTEICO (NPN)
E’ rappresentato da N
solubile (prevalentemente NH3, aminoacidi e peptidi). Anche in questo caso la
determinazione analitica non è unica. Si suggerisce di utilizzare l'acido
tungstico per precipitare le proteine vere nell'ambito delle proteine solubili
e quindi distinguere fra NPN (in soluzione) e proteine vere (nel precipitato).
Alimenti:
Il valore da
inserire viene espresso in % delle proteine totali dell’alimento
DEGRADABILITA’ TEORICA DELLE PROTEINE (DT)
Rappresenta la degradabilità
teorica delle proteine dell’alimento ed in genere viene stimata con metodi
enzimatici in laboratorio o con la tecnica ‘in situ’
Alimenti:
Il valore da
inserire viene espresso in % delle proteine totali dell’alimento
DIGERIBILITA’ delle PROTEINE BY-PASS (Dig-PGbp)
Rappresenta la digeribilità
intestinale delle proteine by-pass.
Alimenti:
Il valore da
inserire viene espresso in % delle proteine totali dell’alimento
PROTEINE INSOLUBILI in NDF (NDFIP)
Rappresenta la frazione di
proteine insolubili in NDF e che si determina sul residuo dopo la
determinazione della NDF (non si solubilizzano durante la determinazione della
NDF).
Alimenti:
Il valore da
inserire viene espresso in % delle proteine totali dell’alimento
PROTEINE INSOLUBILI in ADF (NDFIP)
Rappresenta la frazione di
proteine insolubili in ADF e che si determina sul residuo dopo la
determinazione della ADF (non si solubilizzano durante la determinazione della
ADF)
Alimenti:
Il valore da inserire
viene espresso in % delle proteine totali dell’alimento
DIGERIBILITA’ della SOSTANZA ORGANICA
Vengono considerate le
digeribilità della sostanza organica per le seguenti specie:
bovini dSO-BO
ovini dSO-OV
caprini dSO-CA
suini dSO-SU
polli dSO-PO
equini dSO-EQ
bufalini dSO-BU
conigli dSO-CO
Alimenti:
Occorre impostare un valore
di digeribilità della sostanza organica. In mancanza di valore il software
utilizza le formule interne per stimare la digeribilità della sostanza organica.
In tal caso il valore non viene riportato in questi campi ma nel campo di
sostanza organica digeribile (SOD- e iniziali della specie). Per i bovini è
consigliabile impostare i valori di digeribilità della sostanza organica per i
concentrati; soprattutto per i mangimi composti è difficile fare una previsione
accurata. Il software calcola poi il valore energetico in UFL ed UFC con la dSO
impostata in tali campi; in mancanza del dato il valore energetico viene
calcolato in funzione della sostanza organica digeribile stimata con le
equazioni interne.
VELOCITA’ DI FERMENTAZIONE DEI CARBOIDRATI
Queste valori rappresentano
le velocità fermentazione dei carboidrati (CHO) non fibrosi (NFC) e fibrosi (SC)
e, nel modello CNCPS, vengono considerate linearmente correlate con la velocità
di sviluppo dei batteri che fermentano tali frazioni. Questo valori, unitamente
all’efficienza batterica massima corretta per la NDF dei foraggi e per il
rapporto aminoacidi/(aminoacidi+carboidrati) nel rumine, vengono considerati
nel calcolo della s.s. batterica prodotta nel modello CNCPS.
Nel software vengono
considerate le seguenti velocità di fermentazione:
Zuccheri Deg-Z 70-300%/h (frazione A dei CHO)
Amido Deg-am 5-80%/h (frazione B1 dei CHO)
Pectine Deg-pect 70-300%/h (frazione B2 dei CHO)
NDF disp. Deg-NDF 3-15%/h (frazione
B3 dei CHO)
Alimenti:
Vengono indicati i valori di
fermentazione in %/h. Questi valori influenzano notevolmente il risultato
finale nel calcolo con il sistema CNCPS. Non sempre è agevole il reperimento di
tali valori.
VELOCITA’ DI DEGRADAZIONE DELLE PROTEINE
Questi valori rappresentano
le velocità di degradazione delle frazioni proteiche A, B1, B2 e B3. Vengono
utilizzate nel metodo CNCPS per il calcolo dell’N disponibile nel rumine
tenendo conto anche delle quantità totali delle singole frazioni proteiche e
del flusso.
Nel software vengono
considerate le seguenti velocità di degradazione:
NPN Deg-A istantanea (frazione A)
Proteine B1 Deg-B1 150-300%/h (frazione B1)
Proteine B2 Deg-B2 4-15%/h (frazione B2)
Proteine B3 Deg-B3 .05-.6%/h (frazione B3)
Alimenti:
Vengono indicati i valori di
degradazione in %/h. Questi valori influenzano il risultato finale nel calcolo
con il sistema CNCPS ma con una incidenza minore rispetto a quanto indicato
prima per i carboidrati (c’è minore variabilità nella velocità di degradazione
all’interno di ogni frazione). Anche per questi non è sempre agevole il
reperimento di tali valori.
FLUSSO (Flus)
Questo valore rappresenta il
flusso nel rumine. Il valore non viene utilizzato in quanto il modello CNCPS
provvede a calcolare il flusso di ogni singolo alimento componente la razione
tenendo conto del peso vivo dell’animale, del consumo di s.s., del tipo di
alimento (foraggio o concentrato) e della NDF effettiva di ogni singolo
alimento. Anche il modello NRC stima il flusso in funzione della razione in
elaborazione e delle caratteristiche degli animali.
Alimenti:
Si indicano i
valori in %/h.
AMINOACIDI
Vengono considerati i
seguenti aminoacidi: lisina, arginina, istidina, isoleucina, leucina, treonina,
triptofano, valina, metionina, cisteina e tirosina.
Alimenti:
Si indicano i valori in %
delle proteine grezze. Questo consente di ricalcolare i valori in aminoacidi
sulla s.s. in funzione del valore in proteine impostato.
AMINOACIDI digeribili
Vengono considerati i
seguenti aminoacidi: lisina (Lis-dig), treonina (Treo-dig), triptofano
(Trip-dig), metionina (Met-dig) e cisteina (Cis-dig) disponibili a livello
ileale; vengono considerati per i suini.
Alimenti:
Si indicano i valori in %
delle proteine grezze. Questo consente di ricalcolare i valori in aminoacidi
sulla s.s. in funzione del valore in proteine impostato.
pH
Viene
utilizzato nella valutazione delle caratteristiche fermentative degli insilati.
PEROSSIDI
Vengono utilizzati per la
valutazione qualitativa dei grasso. Il valore si esprime sul grasso.
FATTORE TRATTAMENTO FISICO (PAF-NRC)
Questo parametro è stato
introdotto dall'NRC nella revisione del 2001. E' un parametro che viene
utilizzato per stimare la digeribilità degli NFC degli alimenti e tiene conto
dell'effetto dei trattamenti fisici a cui l'alimento è stato sottoposto. Nel
modello NRC 2001 la digeribilità degli NFC viene considerata pari al 98% e,
successivamente, il valore viene ricalcolato tenendo conto del PAF. Il valore
di NFC digeribili viene poi utilizzato per calcolare il TDN, l'ED e, a cascata,
tutti i valori energetici dell'alimento.
Alimenti:
Si indicano i valori in
termini unitari. I valori sono prossimi ad 1 (il valore non viene ricalcolato e
la digeribilità degli NFC rimane pari al 98%). I valori di PAF sono più
importanti per le materie prime, in particolare per le materie prime che hanno
subito dei trattamenti fisici specifici. E' importante per il mais silo,
soprattutto quando raccolto ad uno stadio fenologico più avanzato. In generale
l'effetto del PAF è comunque limitato sul valore energetico dell'alimento..
PG FRAZIONE A BAGS NRC01 (P.A-NRC)
Questo parametro è stato introdotto
dall'NRC nella revisione del 2001. Viene utilizzato, insieme ad altri
parametri, per stimare il valore di degradabilità delle proteine nell'alimento
e, in modo meccanicistico, nella razione. Questo valore viene ottenuto mediante
le misure in situ di degradabilità e rappresenta la frazione scomparsa al tempo
0 dal bag in situ (in pratica la frazione solubile) e prevalentemente composta
da NPN.
Alimenti:
Si indicano i valori in %
delle proteine dell'alimento.
PG FRAZIONE B BAGS NRC01 (P.B-NRC)
Questo parametro è stato
introdotto dall'NRC nella revisione del 2001. Viene utilizzato, insieme ad
altri parametri, per stimare il valore di degradabilità delle proteine
nell'alimento e, in modo meccanicistico, nella razione. Questo valore viene
ottenuto mediante le misure in situ di degradabilità e rappresenta la frazione
non solubile ma potenzialmente degradabile in un tempo più o meno lungo.
Alimenti:
Si indicano i valori in %
delle proteine dell'alimento.
PG kd (FRAZIONE B) NRC01 (kd-NRC)
Questo parametro è stato
introdotto dall'NRC nella revisione del 2001. Viene utilizzato, insieme ad
altri parametri, per stimare il valore di degradabilità delle proteine
nell'alimento e, in modo meccanicistico, nella razione. Questo valore esprime
la velocità costante unitaria di scomparsa dal bags delle proteine della
frazione B (P.B-NRC).
Alimenti:
Si indicano i valori in %/h
della velocità di degradazione della frazione B.
ESTRATTIVI INAZOTATI (Ei)
Alimenti:
Il valore viene calcolato
come differenza a 100 sull’analisi tipo:
Ei=100-(U+PG+LG+C+FG)
Fabbisogni:
Per questo
parametro non vengono calcolati fabbisogni e/o valori di riferimento.
FORAGGI/CONCENTRATI (F/C)
Alimenti:
I valori vengono calcolati tenendo
conto del dato indicato nel corrispondente parametro puro e della s.s.
dell’alimento.
Fabbisogni:
Non si tratta di veri
fabbisogni ma di valori di riferimento. Il valore in F/C viene stimato in
funzione del livello produttivo, del peso vivo e della categoria di animali.
Occorre tenere presente che con questo sistema di valutazione non tutti i
foraggi vengono conteggiati al 100% come foraggio (ad esempio il mais silo è
solo per il 60% un foraggio) ed anche che tutti i concentrati non vengono
considerati al 100% concentrati. Questo consente una stima più accurata del
rapporto foraggio/concentrati. Occorre però tenere presente che i valori sono
mediamente più bassi rispetto al consueto.
Un valore di 60 nella
razione indica che il rapporto foraggi:concentrati è di 60:40. Con questo
sistema di calcolo si può scendere a valori di 45 per bovine da latte ad
elevata produzione e per le manzette di peso di 200 kg. Si può scendere a
valori più bassi (40) per bovine ad elevatissima produzione; per le vitelle-manzette
dopo lo svezzamento occorre adottare delle razioni con un rapporto ancora più
basso e pari a circa 30-40.
NDF EFFETTIVA (NDFef)
Alimenti:
I valori vengono calcolati
sulla scorta del dato impostato nella NDFef dei parametri puri e in base al
dato analitico della NDF impostata nei parametri di input.
Fabbisogni:
Il valore di riferimento,
riferito alla s.s., viene calcolato in relazione alla NDF totale. Non
bisognerebbe scendere al di sotto del 22-23% come NDFef sulla s.s.
NDF EFFETTIVA (NDFpef)
Alimenti:
I valori vengono calcolati
sulla scorta del dato impostato nella NDFpef dei parametri puri e in base al
dato analitico della NDF impostata nei parametri di input.
Fabbisogni:
Il valore di riferimento,
riferito alla s.s., viene calcolato in relazione alla NDF totale. Non
bisognerebbe scendere al di sotto del 22-23% della s.s..
NDF DISPONIBILE (NDFd)
Rappresenta la NDF
disponibile ai batteri del rumine. Rappresenta la frazione B3 (lentamente
fermentata) nel calcolo secondo il modello CNCPS
Alimenti:
Viene prima calcolata la NDF
non disponibile (NDFnd) in base alla ADL:
NDFnd
(% su s.s.) = NDF % X 0,01 X ADL % X 2,4
Poi viene stimata la
frazione disponibile:
NDFd (% su s.s.)
= NDF % - (NDFIP + NDFnd)
Fabbisogni:
Non viene
utilizzata direttamente nel razionamento tradizionale.
CARBOIDRATI NON FIBROSI (NFC)
Rappresentano gli NFC non
corretti perché calcolati senza tenere conto delle proteine legate alla NDF. In
precedenza venivano definiti come carboidrati non strutturali (NSC). Oggi vengono
più correttamente definiti come carboidrati non fibrosi (NFC), a sottolineare
che taluni di essi, pur facendo parte della parete, si solubilizzano nel
tampone neutro della NDF; quindi è più corretto dire non fibrosi.
Alimenti:
il software provvede al calcolo
del valore utilizzando la seguente formula:
NFC=100-(U+PG+LG+C+NDF)
Il valore degli NSC non
corretti risulta più basso rispetto a quello degli NFC corretti in quanto
vengono detratte 2 volte le proteine legate alla NDF (una prima volta con le
proteine totali ed una seconda volta con la NDF).
Fabbisogni:
Non si tratta di fabbisogni
veri e propri ma di valori di riferimento. I valori vengono espressi sulla s.s.
e variano in funzione del peso vivo, della produzione e della categoria di
animali. I valori variano da un minimo del 24-25% sulla s.s. per animali con
modeste esigenze nutritive (vacche asciutte, manze oltre 400 kg di peso vivo)
ad un massimo del 36-38% per bovine da latte ad elevata produzione.
Il valore deve essere
considerato in relazione al tipo di carboidrati (se rapidamente fermentescibili
occorrerà utilizzare valori più prudenziali) ed alla disponibilità di proteine
degradabili (rapporto NSC/proteine degradabili compreso fra 3.5 e 4) e di NDF
totale e di NDF fisico effettiva (NDFpe).
CARBOIDRATI NON FIBROSI CORRETTI (NFCc)
Rappresentano gli NFC
corretti perché calcolati tenendo conto delle proteine legate alla NDF.
Alimenti:
il software provvede al
calcolo del valore utilizzando la seguente formula:
NFC=100-(U+PG+LG+C+(NDF-PG in NDF))
Fabbisogni:
Non si tratta di fabbisogni
veri e propri ma di valori di riferimento. I valori sono leggermente più
elevati rispetto agli NFC non corretti e variano da un minimo del 25-26% sulla
s.s. per animali con modeste esigenze nutritive (vacche asciutte, manze oltre
400 kg di peso vivo) ad un massimo di circa il 40% per bovine da latte ad
elevata produzione.
ENERGIA BRUTA (EB)
E’ l’energia
che si libera dalla combustione dell’alimento
Alimenti:
Viene calcolata utilizzando
la formula di Schiemann.
Fabbisogni:
Non ha
importanza nel razionamento
SOSTANZA ORGANICA DIGERIBILE BOVINI (SOD-BO)
Rappresenta la sostanza
organica digerita.
Alimenti:
Il calcolo viene effettuato
con formule interne quando non viene impostato nessun dato in corrispondenza del
valore puro dSO-BO. Quando invece c’è un valore, la SOD-BO viene calcolata
moltiplicando la dSO-BO per la SO dell’alimento. Nei casi in cui il calcolo
venga effettuato con le formule interne il software tiene conto dei valori di
fibra grezza e della categoria di alimenti. Per i foraggi il calcolo viene
effettuato ancora con la formula di Leroy che riteniamo sufficientemente
attendibile.
Fabbisogni:
Non viene
considerato nel razionamento.
SOSTANZA ORGANICA DIGERIBILE ALTRE SPECIE (SOD-OV, SOD-CA, SOD-PO, SOD-EQ, SOD-CO)
Rappresenta la sostanza
organica digerita per le altre specie (ovini, caprini, avicoli, equini,
conigli).
Alimenti:
Il calcolo
viene effettuato in maniera analoga a quanto riferito per i bovini.
Fabbisogni:
Non vengono considerato
nel razionamento.
ENERGIA DIGERIBILE BOVINI (ED-BO)
Alimenti:
Il calcolo (NRC 2001) viene
effettuato a partire dall'analisi centesimale e tenendo conto della NDF, ADF,
ADL, NDFIP, ADFIP e PAF, nonché di alcuni parametri di classificazione dell'alimento.
Il calcolo è analogo a quanto effettuato per il TDN. I valori sono calcolati al
mantenimento.
Fabbisogni:
Vengono utilizzati i
fabbisogni indicati dall’NRC. Oggi è un parametro di scarso interesse nella
valutazione del bilancio energetico
ENERGIA DIGERIBILE SUINI (ED-SU)
Alimenti:
Il calcolo viene effettuato
secondo Witthemore
Fabbisogni:
E' il parametro di
riferimento per l'energia nei suini.
ENERGIA DIGERIBILE EQUINI (ED-EQ)
Alimenti:
Il calcolo viene effettuato
secondo le indicazioni NRC 1989.
Fabbisogni:
I fabbisogni vengono
calcolati secondo le indicazioni NRC 1989.
ENERGIA DIGERIBILE ALTRE SPECIE (ED-OV, ED-CA,
ED-ED-BU, ED-CO)
Non vengono
utilizzati
SOSTANZE NUTRITIVE DIGERIBILI BOVINI (TDN-BO)
Alimenti:
Il calcolo (NRC 2001) viene
effettuato a partire dall'analisi centesimale e tenendo conto della NDF, ADF,
ADL, NDFIP, ADFIP e PAF, nonché di alcuni parametri di classificazione
dell'alimento. I valori sono calcolati al mantenimento.
Fabbisogni:
Vengono utilizzati i
fabbisogni indicati dall’NRC. Oggi questo parametro assume minore interesse
rispetto al passato.
ENERGIA METABOLIZZABILE BOVINI (EM-BO)
Alimenti:
La stima viene effettuata a
partire dalla ED secondo le indicazioni NRC 2001. I valori sono stimati al
mantenimento. Il valore viene poi espresso in Mj/kg.
Fabbisogni:
Si utilizzano
le indicazioni dell’NRC 2001.
ENERGIA METABOLIZZABILE SUINI (EM-SU)
Alimenti:
Il calcolo viene effettuato
secondo Witthemore
Fabbisogni:
E' uno dei parametri di
riferimento per l'energia per i suini.
ENERGIA NETTA LATTE (ENl-BO)
Alimenti:
La stima viene effettuata a
partire dall'ED al mantenimento secondo le indicazioni NRC 2001.
Fabbisogni:
Vengono utilizzati i fabbisogni
indicati dall’NRC (2001). I fabbisogni vengono calcolati con metodo fattoriale.
Tendono a fornire concentrazioni energetiche, riferite alla s.s.,
tendenzialmente basse.
ENERGIA NETTA MANTENIMENTO (ENm-BO)
Rappresenta l’energia netta
che viene utilizzata per il mantenimento nel sistema NRC 2001.
Alimenti:
Viene calcolata a partire
dalla ED ed EM secondo le formule di Lofgren e Garrett.
Fabbisogni:
Vengono
utilizzati i fabbisogni NRC 2001.
ENERGIA NETTA INGRASSO BOVINI (ENc-BO)
Rappresenta l’energia netta
che viene utilizzata per il l’ingrasso nel sistema NRC 1988.
Alimenti:
Vengono utilizzate le
formule di Lofgren e Garrett che partono dai valori di ED ed EM.
Fabbisogni:
Vengono
indicati i fabbisogni NRC 1988.
ENERGIA NETTA SUINI (EN-SU)
Rappresenta l’energia netta
che viene utilizzata per i suini.
Alimenti:
Vengono utilizzate le
formule di Noble.
Fabbisogni:
Vengono
indicati i fabbisogni per tutte le categorie.
UNITA’ FORAGGERE TRADIZIONALI (UF)
Alimenti:
il calcolo viene effettuato
utilizzando la digeribilità' secondo LEROY e quindi la stima delle Unità Amido
per poi arrivare alle UF mediante il coefficiente di conversione.
Fabbisogni:
Si utilizzano
i valori tradizionali. Oggi hanno scarso interesse.
UNITA’ FORAGGERE LATTE BOVINI (UFL-BO)
E’ il parametro energetico
che utilizziamo come riferimento per tutte le categorie di bovini.
Alimenti:
Procedura INRA seguendo lo
schema che prevede il calcolo della EB, ED, EM ed infine ENl. Il punto delicato
del calcolo riguarda la stima del dSO che viene effettuato dal software
utilizzando le equazioni di Leroy e non quelle suggerite dall'INRA (motivazioni
analoghe a quelle indicate per le U.I.). Tale calcolo viene effettuato solo per
i foraggi mentre per le materie prime è preferibile impostare il valore (il
software, in questo caso, utilizza il valore impostato, se presente, nel campo
dSO-BO dei parametri puri; in caso contrario esegue la stima per il calcolo
delle UFL e riporta il valore di SOD-BO fra i parametri calcolati).
Il calcolo delle UFL viene
effettuato con procedure specifiche per:
- Foraggi/concentrati
- VARIE CATEGORIE alimenti
- diverse ESSENZE
Proprio per questa
specificità di calcolo è IMPORTANTE la CLASSIFICAZIONE degli alimenti al fine
di consentire al software una corretta stima dei valori. In mancanza della
classificazione viene utilizzata una procedura di default (una per i foraggi
ed una per i concentrati).
Fabbisogni:
Si utilizzano le equazioni indicate
dall’INRA (1988). Per il calcolo si utilizza il metodo FATTORIALE stimando le
esigenze per le varie quote (Qm+ Qp+ ecc..).
Il calcolo viene effettuato
sulla scorta dei seguenti fattori impostati:
ETA'
PESO VIVO
PRODUZIONE LATTE
% di GRASSO
MESE di GRAVIDANZA
VARIAZIONE PESO VIVO (kg/d)
Rapporto LATTE/CONCENTRATO
QUALITA' FORAGGI
TIPO STABULAZIONE
STAGIONE
Particolare ATTENZIONE deve
essere posta nell'impostazione dei seguenti FATTORI :
PRODUZIONE LATTE e % GRASSO
VARIAZIONE PESO VIVO
DISTANZA PARTO
ETA'
Se Tali fattori vengono
impostati in modo INCONGRUENTE fra loro (ex. variazioni positive di peso per le
vacche fresche, alte produzioni di latte in fase avanzata di lattazione,
ecc...) vi è la possibilità' che i risultati calcolati siano assurdi in termini
di concentrazione sulla s.s.
Le VARIAZIONI di PESO VIVO
(kg/d) dovrebbero essere impostate entro i range di seguito riportati:
-0,4/-1 kg/d al 1' MESE lattazione
-0,1/-0,4 kg/d al 2' MESE lattazione
+0,1/+0,3 kg/d dopo 100 d lattazione
Il valore da impostare varia
in funzione della produzione di latte (vicino ai valori minimi per produzioni
basse, verso quelli massimi per produzioni molto elevate).
Anche per le altre categorie
i fabbisogni vengono calcolati sempre secondo le indicazioni dell'INRA (1988)
ed i FATTORI considerati per tutte le categorie sono il TIPO STABULAZIONE,
STAGIONE, PESO VIVO. Per le singole categorie di bovini vengono inoltre
considerati i seguenti fattori:
MANZE :
incremento giornaliero
VACCHE NUTRICI IN ASCIUTTA :
mese di gravidanza, variazione peso, età
VACCHE NUTRICI ALLATTANTI :
età, variazione peso e produzione di latte
UNITA’ FORAGGERE LATTE OVINI (UFL-OV)
E’ il parametro energetico che
utilizziamo come riferimento per tutte le categorie di ovini.
Alimenti:
Procedura INRA seguendo lo
schema che prevede il calcolo della EB, ED, EM ed infine ENl. Se non viene
impostata la digeribilità della SO nel campo dSO-OV il calcolo viene effettuato
con la procedura dei bovini (digeribilità Leroy per i foraggi).
Fabbisogni:
INRA 1988
UNITA’ FORAGGERE LATTE OVINI (UFL-CA)
E’ il parametro energetico
che utilizziamo come riferimento per tutte le categorie di caprini.
Alimenti:
Procedura INRA seguendo lo
schema che prevede il calcolo della EB, ED, EM ed infine ENl. Se non viene
impostata la digeribilità della SO nel campo dSO-CA il calcolo viene effettuato
con la procedura dei bovini (digeribilità Leroy per i foraggi).
Fabbisogni:
INRA 1988
UNITA’ FORAGGERE CARNE BOVINI (UFC)
Unità foraggere carne
secondo i suggerimenti INRA (1988). Si utilizzano per i bovini da carne
all’ingrasso.
Alimenti:
Stessa
procedura di calcolo indicata per le UFL
Fabbisogni:
E' il
Parametro di riferimento per i VITELLONI
I FABBISOGNI vengono
calcolati con metodo FATTORIALE (Qm+Qp+ ecc..) ed i fattori presi in
considerazione sono i seguenti:
PESO VIVO
INCREMENTO giornaliero
TIPO GENETICO
STABULAZIONE
STAGIONE
L'età è' ininfluente sul
risultato e quindi non è importante come valore di impostazione nella maschera
di acquisizione dati per il calcolo dei fabbisogni.
UNITA’ FORAGGERE CAVALLI (UFC-EQ)
Unità foraggere cavalli
secondo i suggerimenti INRA (1985). Si utilizzano per gli equini.
Alimenti:
Procedura di
calcolo secondo le indicazioni INRA 1985.
Fabbisogni:
Secondo le
indicazioni INRA 1985.
PROTEINE DIGERIBILI BOVINI (PD-BO)
Alimenti:
Per i foraggi il calcolo
viene effettuato : PD = PG X dPG (digeribilità delle proteine calcolata secondo
Leroy)
Per i concentrati : PD = PG
X dPG (dPG costante a 0,80)
Fabbisogni:
Le Proteine Digeribili
vengono ancora in parte utilizzate per i vitelloni e per le fattrici da carne.
Per tali categorie i fabbisogni sono calcolati secondo le indicazioni dell’INRA
(valore corrispondente delle MADc dell’INRA). Per le altre categorie si
utilizzano i valori tradizionali. In tutti i casi si utilizza il calcolo con
metodo fattoriale.
Per il calcolo dei
fabbisogni per vitelloni e vacche nutrici vengono presi in considerazione i
seguenti fattori:
Vitelloni : peso vivo,
incremento ponderale, tipo genetico
Vacche nutrici in asciutta
ed allattanti : età, peso vivo, variazione peso vivo giornaliera, produzione di
latte, mese di gravidanza
Il valore in proteine digeribili
assume scarso significato perché non considera qual è la quota che viene
degradata nel rumine.
MATERIE AZOTATE DIGERIBILI EQUINI CORRETTE (MADc-EQ)
Secondo le
indicazioni INRA 1985
Alimenti:
Il calcolo viene effettuato
: PD = PG X dPG (digeribilità delle proteine calcolata secondo indicazioni INRA
1985)
Fabbisogni:
Secondo le
indicazioni INRA 1985.
AZOTO NON PROTEICO (PG-A)
Rappresenta la frazione di
azoto non proteico (una frazione delle proteine solubili) espressa sulla s.s.
Alimenti:
Il valore viene calcolato
tenendo conto della percentuale di NPN sulle Proteine grezze impostata nei
parametri puri e del valore in proteine grezze.
Fabbisogni:
Si tratta di valori
indicativi e vengono stimati in funzione delle proteine degradabili.
PROTEINE SOLUBILI VERE (PG-B1)
Rappresenta la frazione
proteine solubili vere (una piccola frazione delle proteine solubili) espressa
sulla s.s. Sono proteine rapidamente degradate nel rumine.
Alimenti:
Il valore viene calcolato
tenendo conto della percentuale dei valori di NPN e di solubilità delle
proteine, entrambi in % delle Proteine grezze, impostati nei parametri puri e
del valore in proteine grezze, impostato nei parametri di input.
Fabbisogni:
Si tratta di valori
indicativi e vengono stimati in funzione delle proteine degradabili. La somma
delle proteine vere solubili e dell’NPN (espresso come proteine) dovrebbe
essere pari a circa il 27-30% delle proteine ingerite e pari a circa il 50%
delle proteine degradabili.
PROTEINE B2 (PG-B2)
Rappresenta la frazione di
proteine a velocità media di degradazione e viene espressa sulla s.s.
Alimenti:
Il valore viene calcolato
per differenza detraendo dalle proteine grezze i valori della frazione A, B1,
B3 e ADFIP (frazione C indigerita).
Fabbisogni:
Non vengono
indicati fabbisogni.
PROTEINE B3 (PG-B3)
Rappresenta la frazione di
proteine legate alla fibra e lentamente degradata nel rumine.
Alimenti:
Il valore viene calcolato
per differenza tra NDFIP e ADFIP.
Fabbisogni:
Non vengono
indicati fabbisogni.
PROTEINE DEGRADABILI (PG-Deg)
Rappresentano la quota di
proteine che viene degradata nel rumine.
Alimenti:
Vengono stimate in base al
valore di DT impostato nei parametri puri ed in base al valore in proteine
grezze nei dati di input.
Fabbisogni:
I fabbisogni vengono
calcolati secondo il sistema NRC come indicato per i valori in Proteine grezze
totali. I valori in % delle proteine ingerite variano da un minimo del 55% nei
casi di vacche fresche ad elevata produzione e di manzette di peso inferiore ai
250 kg a valori del 65-70% per soggetti con modesti fabbisogni in proteine
totali. I fabbisogni sulle proteine sono più bassi nei casi in cui l’ingestione
di s.s. è modesta ed i fabbisogni in proteine totali sono elevati. In questi
casi bisogna apportare una maggiore quota di proteine by-pass, quindi minore di
degradabili, perché è più modesta la sintesi batterica nel rumine. Il valore in
proteine degradabili deve essere in corretto rapporto con gli NFC (NFC/PG
degradabili = 3.5-4.0)
PROTEINE
BY-PASS (PG-byp)
Rappresentano la quota di
proteine che supera indenne il rumine ed è disponibile a livello intestinale.
Alimenti:
Vengono stimate in base al
valore di DT impostato nei parametri puri ed in base al valore in proteine
grezze, impostato nei dati di input.
Fabbisogni:
I fabbisogni vengono
calcolati secondo il sistema NRC come indicato per i valori in Proteine grezze
totali. I valori in % delle proteine ingerite variano da un minimo del 30-35%
nei casi di soggetti con modesti fabbisogni in proteine totali rispetto alla
s.s. ingerita ad un massimo del 44-45% nel caso delle vacche fresche ad elevata
produzione e di manzette di peso inferiore ai 250 kg. I fabbisogno sulle
proteine sono più alti nei casi in cui l’ingestione di s.s. è modesta ed i fabbisogni
in proteine totali sono elevati. In questi casi bisogna apportare una maggiore
quota di proteine by-pass perché è più modesta la sintesi batterica nel rumine.
Il valore in proteine by-pass assume importanza nelle vacche fresche ad elevata
produzione.
PROTEINE GREZZE INSOLUBILI IN NDF (NDFIP)
Alimenti:
Il valore viene calcolato in
funzione del dato riportato nel campo NDFIP dei parametri puri ed in relazione
alle proteine grezze impostate nei parametri di input. Il valore viene
riportato in % della s.s. Il valore viene utilizzato per il calcolo della
frazione B3 delle proteine.
Fabbisogni:
Non vengono
riportati fabbisogni.
PROTEINE GREZZE INSOLUBILI IN ADF (ADFIP)
Alimenti:
Il valore viene calcolato in
funzione del dato riportato nel campo ADFIP dei parametri puri ed in relazione
alle proteine grezze impostate nei parametri di input. Il valore viene
riportato in % della s.s. Il valore viene utilizzato per il calcolo della
frazione B3 delle proteine
Fabbisogni:
Non vengono
riportati fabbisogni.
PROTEINE DIGERIBILI INTESTINALI MICROBICHE E (PDIME)
Rappresentano il valore di
proteine microbiche digeribili a livello intestinale che possono essere
sintetizzate nel rumine in funzione dell’energia fermentescibile. Vengono
utilizzate per il calcolo del PDIE con il metodo INRA (1988).
Alimenti:
Il calcolo viene effettuato
tenendo conto dei valori in:
· dSO. A sua volta calcolato
(solo per i foraggi o per gli alimenti dove non si indica il valore) in base
alla fibra (digeribilità Leroy)
· tenore in PG e analisi tipo.
Quest'ultima è importante per il calcolo della materia organica fermentescibile
(MOF).
Fabbisogni:
Non vengono
indicati fabbisogni.
PROTEINE DIGERIBILI INTESTINALI MICROBICHE N (PDIMN)
Rappresentano il valore di
proteine microbiche digeribili a livello intestinale che possono essere
sintetizzate nel rumine in funzione dell’N disponibile nel rumine stesso.
Vengono utilizzate per il calcolo del PDIN con il metodo INRA (1988).
Alimenti:
Il calcolo viene effettuato
tenendo conto dei valori in:
· DT % (degradabilità teorica
delle proteine). Questo valore deve essere impostato per i nuovi alimenti nel
campo dei parametri puri
· Digeribilità intestinale (%)
delle proteine batteriche
· tenore in PG
Fabbisogni:
Non vengono
indicati fabbisogni.
PROTEINE DIGERIBILI INTESTINALI ALIMENTARI (PDIA)
Rappresentano il valore di
proteine alimentari digeribili a livello intestinale. Vengono utilizzate per il
calcolo del PDIN e PDIN con il metodo INRA (1988).
Alimenti:
Il calcolo viene effettuato tenendo
conto dei valori in:
· DT % (degradabilità teorica
delle proteine). Questo valore deve essere impostato per i nuovi alimenti nel
campo corrispondente dei parametri puri
· Digeribilità intestinale (%)
delle PG by-pass. Anche questo è un valore di input
· tenore in PG
Fabbisogni:
Non vengono
indicati fabbisogni.
PROTEINE DIGERIBILI INTESTINALI f() ENERGIA (PDIE)
Rappresentano il valore di
proteine digeribili a livello intestinale in funzione dell’energia disponibile
nel rumine.
Alimenti:
Il calcolo viene effettuato
sommando i valori di PDIA e PDIE.
Fabbisogni:
Si utilizzano i fabbisogni
in PDI seguendo le indicazioni dell’INRA. Secondo il nostro parere i fabbisogni
per le VACCHE da LATTE sono sottostimati di un 10-15% e quindi non c'è da
preoccuparsi se nella razione rimane un eccesso di tale entità. Occorre invece
controllare l'equilibrio tra i valori in PDIE e PDIN dell’intera razione che
dovrebbe essere il più possibile ottimale (valori pressoché identici).
PROTEINE DIGERIBILI INTESTINALI f() AZOTO (PDIN)
Rappresentano il valore di
proteine digeribili a livello intestinale in funzione dell’azoto disponibile
nel rumine.
Alimenti:
Il calcolo viene effettuato
sommando i valori di PDIA e PDIN.
Fabbisogni:
Si utilizzano i fabbisogni in
PDI seguendo le indicazioni dell’INRA. Valgono le stesse considerazioni fatte
prima.
AMINOACIDI
Vengono considerati i
seguenti aminoacidi: lisina, arginina, istidina, isoleucina, leucina, treonina,
triptofano, valina, metionina, cistina e tirosina.
Alimenti:
I valori vengono calcolati
tenendo conto dei dati impostati nella corrispondente percentuale impostata nei
parametri puri ed in funzione del contenuto in proteine grezze impostato nei
parametri di input.
Fabbisogni:
I fabbisogni vengono
calcolati come aminoacido metabolizzabile tenendo conto delle perdite a livello
delle feci (proteine metaboliche), a livello delle urine (proteine endogene), a
livello della produzione di latte (proteine del latte), con la gravidanza
(proteine del feto ed annessi fetali), con la crescita (proteine dei tessuti
formati) e con le variazioni di peso vivo giornaliero. Si tiene inoltre conto,
accanto alle proteine nette perse ai livelli indicati sopra, della composizione
media delle proteine dei tessuti e del latte e della efficienza nella
utilizzazione degli aminoacidi da parte dei tessuti per la sintesi delle
proteine nette.
Il confronto con i
fabbisogni viene poi effettuato come
aminoacidi metabolizzabili e gli apporti vengono calcolati tenendo conto delle
sintesi microbiche e delle frazioni by-pass stimate con il sistema CNCPS.
Quindi per valutare l’equilibrio aminoacidico della razione deve essere attivo
il sistema CNCPS.
Gli aminoacidi che risultano
più frequentemente carenti sono, oltre a lisina e metionina, soprattutto i
ramificati (leucina, isoleucina e valina).
AMINOACIDI ESSENZIALI TOTALI (EAA)
Alimenti:
I valori vengono calcolati
sommando gli aminoacidi essenziali prima indicati.
Fabbisogni:
I fabbisogni vengono
calcolati sommando i singoli fabbisogni.
AMINOACIDI DIGERIBILI SUINI (Lis-Il, Met+Cis-Il, Treo-Il)
Alimenti:
I valori vengono calcolati
tenendo conto dei dati impostati nella corrispondente percentuale impostata nei
parametri puri ed in funzione del contenuto in proteine grezze impostato nei
parametri di input.
Fabbisogni:
I fabbisogni vengono
calcolati per tutte le categorie della specie suina.
PROTEINA METABOLIZZABILE (Pr-met)
Questo parametro viene utilizzato in sede di razionamento dei bovini. Si
tratta di un parametro calcolato in modo meccanicistico durante l'elaborazione
della razione. Gli apporti vengono quindi calcolati solo con i modelli NRC e
CNCPS
Alimenti:
Non vengono richiesti
valori.
Fabbisogni:
I fabbisogni vengono
calcolati per i bovini con il metodo fattoriale utilizzando il modello NRC
(2001)
PROTEINA NETTA (Pr-net)
Anche questo è un parametro
di razionamento di tipo meccanicistico. Tuttavia non viene utilizzato, per il
momento, nel razionamento.
Vengono utilizzati nel
modello CNCPS
1.3 - Parametri di
classificazione degli alimenti di RAZIO-BEST
Ogni alimento è
classificabile attraverso 50 voci oltre ai dati CHIMICO-NUTRIZIONALI (massimo
300).
Il DATA-BASE è comune per tutte
le specie ed ognuna di esse estrae ed utilizza al massimo 200 parametri tra
quelli di input e calcolati.
I DATA-BASE possono essere
Molteplici in quanto l'utente può aprirne di nuovi da allineare con quello base
e durante l'elaborazione delle razioni e formule si può accedere ad ognuno di
essi per "pescare" gli alimenti desiderati.
DATA-BASE : CLASSIFICAZIONE
IMPORTANZA della
CLASSIFICAZIONE degli ALIMENTI :
· Calcolo VALORE ENERGETICO:
il calcolo delle UFL e UFC prevede, come suggerito dall'INRA, procedure
specifiche per le diverse categorie di alimenti, per le varie essenze, per le
diverse modalità di conservazione degli alimenti ecc.. La mancata
classificazione dell'alimento in funzione di questi aspetti comporta un
calcolo non corretto del valore energetico con errori più o meno rilevanti;
· Selezione alimenti: una
corretta classificazione degli alimenti consente di predisporre una database in
cui è possibile selezionare gli alimenti attraverso molteplici chiavi di accesso.
Con un buon database si può ridurre il numero di analisi da effettuare in
quanto una buona parte dei dati analitici e nutrizionali possono essere
selezionati dal database stesso. La selezione facilita e sveltisce anche la
ricerca degli alimenti inseriti nel data-base; ad esempio alimenti prelevati in
una determinata azienda, in una certa data ecc...
Le VOCI per la
classificazione possono venire personalizzate dall'utente rendendole più
consone alle specifiche esigenze variando sia i criteri di classificazione che
le possibili risposte per ogni campo di classificazione.
CLASSIFICAZIONE
Caratteristiche generali:
* Azienda Si indica l’azienda
di provenienza
* Località Località dove è
situata l’azienda
* Provincia Provincia dove è
situata l’azienda
* Codice Possibilità di
definire un codice di identificazione dell’alimento
* Sigla laboratorio Sigla eventuale del laboratorio
di analisi
* Fonte dati Fonte dove sono stati
reperiti i dati dell’alimento (per alimenti non analizzati)
* Laboratorio di analisi
* Nome formula Viene utilizzato quando si
importano formule di mangimi preparate con Razio-Best
* Nome data-base Nome data-base da dove proviene
la formula (è un file di formule mangimi)
* Data prelievo
* Prelevatore
Caratteristiche principali alimento :
* Essenza nome
della specie per foraggi e materie prime.
Nome
della ditta per alimenti del commercio (mangimi, integratori ecc..)
* Categoria 14
diverse categorie (verde, secco,....) predefinite
* Note specifiche
in dati generali. Consentono di definire in maniera più dettagliata l'alimento.
In questo campo è opportuno indicare una specifica particolare dell'alimento
che ne consenta una facile individuazione (ad esempio nome del mangime, nome
dell'integratore, stadio maturazione alla raccolta ecc..)
*** IMPORTANTE *** : Queste
3 voci formeranno il nome sintetico che verrà utilizzato nella elaborazione e
stampa delle razioni e formule
* Altre essenze utile
per i foraggi composti da diverse essenze. Ad esempio i medicai di primo taglio
al 3 o 4 anno dall'impianto che contengono, in genere, diverse graminacee oltre
alla medica. Tali essenze devono essere elencate in ordine di % di presenza.
* Parte pianta
indica la parte della pianta che compone l'alimento in esame (ad esempio pianta
intera, granella, polloni ecc...)
* Stadio maturazione alla raccolta
TECNICHE impiegate nella preparazione dell'alimento:
* Trattamento trattamenti
effettuati in campo per foraggi (trinciatura, condizionatura ecc..) trattamenti
industriali per mangimi (fioccatura, pellettatura ecc..)
* Modalità' conserv. tecnica
alla raccolta (pressatura, disidratazione ecc..) strutture per stoccaggio (sili
orizzontali, verticali ecc...)
* Additivi usati
impiego eventuale di conservanti (acido formico, batteri lattici ecc...)
VALUTAZIONE VISIVA al prelievo
* Colore foraggio (anche
per mangimi): come si presenta l'alimento al momento del prelievo
* Rapporto foglie/steli indicare se il rapporto è più o meno
equilibrato e se gli steli sono più o meno lignificati.
* Stato conserv.
indicare se normale o alterato (ammuffito, polveroso ecc...)
*
Odore
Caratteristiche AMBIENTE produzione
*
Natura del terreno
*
Altitudine classi di
altitudine
*
Esposizione sud, sud-est
ecc...
*
N. del taglio N. taglio per
i foraggi
1' o 2'
raccolto per erbai
*
Trattamenti IRRIGAZIONI
CONCIMAZIONI....
Altre caratteristiche
*
Età impianto Anni
dall'impianto per foraggi
*
Data impianto
*
Data sfalcio
*
Varietà
*
Classe Classe per
gli ibridi di mais
*
Precessione colturale
* Provenienza Aziendale od extraziendale
1.4 - Interfaccia utente di
RAZIO-BEST
In questo breve
sottocapitolo vengono fornite alcune indicazioni di base sulle maschere di
acquisizione dati di Razio-Best e sulle modalità di navigazione tra i vari menu
e sottomenu.
Quando si avvia il programma
compare la maschera riportata in figura 1.1 in cui sono disattive tutte le
finestre riportate sotto (sono tutte vuote) e sono attivi solo i menu a tendina
e le due caselle combinate (in alto a sinistra sotto i menu a tendina) per la
selezione della specie e della scuola.
I menu a tendina vengono
attivati e disattivati automaticamente in funzione dei menu che vengono
selezionati. Come esempio, per descrivere in generale l’interfaccia utente di
Razio-Best, si riporta la maschera di acquisizione dati delle caratteristiche
chimico-nutrizionali degli alimenti (figura 1.2).
Figura 1.1 -
Maschera iniziale di Razio-Best con le finestre vuote e disattive.
In tutte le maschere per
ogni oggetto (pulsanti, label di testo, grafici, ecc..), le cui funzioni non
siano ovvie, si può visualizzare la funzione stessa tenendo il puntatore del
mouse per qualche istante sull'oggetto stesso.
In tutte le maschere, ad eccezione
di quella relativa alla ricerca più complessa degli alimenti che verrà trattata
nel capitolo di gestione del data-base, la parte superiore del video è
destinata a raccogliere informazioni generali e le pulsantiere. In alto a
sinistra compare la specie di animali attiva ed in elaborazione. A fianco
compare il nome della scuola o del tecnico a cui è associata una specifica
configurazione per la specie attiva. A destra della scuola compaiono alcune
indicazioni sui dati in elaborazione nelle finestre sottostanti. Nel caso
specifico compare il nome dell’alimento in fase di editing. Questa prima riga
riporta sempre e solo informazioni e non si possono modificare i contenuti
digitando caratteri alfanumerici. Solo per la specie e per la scuola o Tecnico (figura
1.1) si possono modificare aprendo la tendina con la freccia rivolta verso il
basso a destra del campo che si desidera modificare (la specie o la scuola).
Dopo aver aperto la tendina si può selezionare la voce desiderata ciccando su
di essa. Le specie compaiono sempre tutte (bovini, bufalini, caprini, equini,
ovini e suini) anche se non sono sempre tutte attivabili (dipende da come è
stato configurato il software). Le scuole che compaiono nel secondo elenco
variano in relazione al database alimenti che è stato aperto (dove sono
registrate).
Figura 1.2 - Maschera di
acquisizione dati delle caratteristiche chimico-nutrizionali degli alimenti.
Nella cornice sottostante di
sinistra sono riportati i pulsanti, solo nella versione PRO, che possono venire
attivati (quando attivi lo sfondo è rosso) o disattivati (sfondo verde). Quando
il pulsante viene premuto, cliccando con il mouse su di esso, se è disattivo
viene attivato, al contrario viene disattivato se attivo. Lo stato di questi
pulsanti incide sulle elaborazioni e sui procedimenti di Razio-Best. I primi 4
pulsanti sono sempre gli stessi in tutte le maschere e consentono:
· il primo, quando attivo,
costringe il programma, quando si digita un dato, a riportare in una
finestrella che si apre sotto il cursore alcuni suggerimenti per la risposta e
ad effettuare controlli sui valori di input;
· il secondo, quando attivo,
costringe il programma ad effettuare in continuazione il ricalcolo (nel caso
degli alimenti il ricalcalo di molti valori nutrizionali) quando si
digitano/correggono dei valori;
· il terzo, quando attivo,
costringe il programma ad utilizzare le formule esterne impostate (contenute in
un file Excel) in sostituzione di quelle ‘fuse’ nel software;
· il quarto, quando attivo,
costringe il programma al salvataggio automatico dei valori quando si esce
dalla maschera con il pulsante chiudi (si evita il salvataggio premendo il
pulsante annulla sulla destra).
I pulsanti con la faccina
triste sono disattivi.
Sulla destra di questa
pulsantiera (che verrà successivamente chiamata pulsantiera di sinistra) ci
sono i pulsanti con sfondo grigio (questa pulsantiera verrà successivamente
chiamata pulsantiera di destra). Anche questi pulsanti compaiono solo nella
versione PRO. I pulsanti a sfondo grigio sono dei comandi che avviano
determinate procedure al momento in cui vengono premuti. Alcuni pulsanti sono
comuni per tutte le maschere:
· il foglio bianco che, in
alcune situazioni, provoca uno svuotamento automatico dei valori contenuti
nelle finestre;
· il dischetto (il 2° dischetto
nella figura 1.2) (‘Registra impostazioni pulsanti’) che consente la
registrazione delle impostazioni dello stato dei pulsanti per la specifica
maschera di input. Viene salvata l'impostazioni di tutti i pulsanti delle
diverse maschere visualizzate;
· il primo dischetto sulla
sinistra, quando premuto, forza la registrazione dei dati riportati su video al
momento in cui viene premuto.
Sotto a queste due
pulsantiere vi sono due righe con oggetti disattivi in questa maschera di
editing degli alimenti. Al di sotto vi sono due caselle combinate (contenenti
elenchi di nomi) che si possono aprire cliccando con il mouse sulla freccia
rivolta verso il basso alla destra di ognuna di esse. Dopo aver aperto la
finestra si può scegliere dall’elenco con la possibilità di fare scorrere
l’elenco verso il basso o l’alto mediante le frecce alla destra dell’elenco
(figura 1.3). Quando nell’elenco compare la voce interessata (nel nostro
esempio l’alimento) occorre cliccare sulla voce stessa per far comparire le
caratteristiche dell’alimento stesso nelle finestre sottostanti.
Figura 1.3 - Fase di scelta
dell’alimento da editare nelle maschere di acquisizione dati degli alimenti.
Sulla destra ci sono infine
i pulsanti più grandi per uscire dalla finestra. Premendo il pulsante di
‘Chiudi alimento’ si esce con salvataggio del lavoro svolto se è attivo il
pulsante salva nella pulsantiera di sinistra (pulsante dischetto). Premendo
‘Abbandona’ si esce senza salvare quanto è riportato su video. Da tenere
presente che in quest’ultimo caso non viene annullato tutto il lavoro svolto se
è attivo il pulsante salva nella pulsantiera di sinistra. Non viene registrato
solo l’ultimo alimento editato.
Nelle finestre sottostanti
vengono riportati i dati che devono essere editati ed eventualmente i risultati
quando si è in fase di elaborazione delle razione o delle formule dei mangimi.
Nel caso di editing degli alimenti compaiono 4 finestre. Ogni finestra ha, in
fondo, una propria pulsantiera con dei tasti grigi (sono dei comandi) e dei tasti
verdi e rossi che agiscono con la stessa logica indicata precedentemente.
Questi pulsanti svolgono, in genere, un'azione solo sulla finestra in cui sono
contenuti. I primi due tasti grigi sono comuni e consentono di far scorrere i
parametri della finestra corrispondente. La freccia verso l’alto consente lo
scorrimento verso i primi parametri e la freccia verso il basso consente di
procedere verso gli ultimi parametri. Lo scorrimento dei parametri si può anche
ottenere mediante i tasti pagina giù e pagina su quando il cursore si trova
sulla casella del valore (sfondo bianco) di un parametro. Tra gli altri tasti
con sfondo rosso o verde uno è in comune per tutte le maschere e riguarda il
tasto con una serie di righe orizzontali (solitamente usato per la giustificazione
a destra e sinistra nei programmi di videoscrittura). Quando il tasto è premuto
la finestra viene ingrandita (si sovrappone alle altre) e vengono riportati i
nome per esteso dei parametri. Quando il tasto non è attivo la finestra ritorna
alle dimensioni normali ed i parametri vengono indicati con i nomi abbreviati.
Gli altri pulsanti delle
finestre verranno descritti nei capitoli successivi in quanto le funzioni che
svolgono sono specifiche per ogni maschera e menu.
Per inserire i dati nelle maschere
occorre spostarsi con il cursore nella casella del parametro desiderato. Ci si
può spostare con le frecce alto/basso, con i tabulatori o con il mouse. Nel software ci sono delle
maschere per inserire i dati sotto forma di stringhe alfanumeriche o sotto
forma di numeri. Nell’esempio la finestra di sinistra consente l’inserimento di
stringhe alfanumeriche mentre le altre di destra consentono l’inserimento di
numeri.
L’inserimento delle stringhe
alfanumeriche si può effettuare scrivendo direttamente la stringa nella casella
corrispondente o, più efficacemente, facendo comparire un elenco contenente le
voci di classificazione per quello specifico parametro. Per fare questo occorre
cliccare due volte (doppio click) nella casella con sfondo bianco (dove occorre
inserire il testo) del parametro desiderato (figura 1.4).
Si possono poi fare scorrere
le voci nella tendina attraverso le frecce e quindi scegliere la voce che interessa cliccando sulla voce stessa.
L’elenco delle voci viene sempre riportato in ordine alfabetico. Se nell’elenco
non c’è la voce desiderata si può aggiungere scrivendo il nuovo termine, dopo
aver fatto comparire l’elenco con il doppio click. Dopo aver scritto il nuovo
termine occorre premere enter (tasto invio). Il programma chiederà se si vuole
aggiungere la voce digitata. Viceversa per cancellare una voce occorre scrivere
il nome e quindi premere il tasto cancella (del o canc). Il programma chiederà
se si vuole eliminare la voce dall’elenco. Nei casi in cui la stringa venga
inserita digitando i caratteri direttamente nella casella del parametro il
software indica il numero massimo di caratteri disponibili e se la lunghezza
della stringa è superiore questa viene troncata. Questo controllo è attivo
quando è premuto il pulsante di controllo nella pulsantiera di sinistra.
Per le date non conviene
ovviamente utilizzare l’elenco ma è opportuno digitare la data stessa. Se il
formato della data non è corretto il software inserisce automaticamente la data
e l’ora odierna. Questo può risultare utile perché digitando un solo carattere
si può inserire la data odierna. Questo accorgimento può anche servire per
vedere come è impostato il formato data in Windows. Si può così, dopo aver
premuto un qualsiasi carattere, premere invio e procedere alla correzione
eventuale della data odierna che il programma propone.
Figura 1.4 - Fase di scelta
della stringa per compilare un campo nelle finestre di acquisizione dei dati
alfanumerici.
Per i valori numerici si possono impostare i valori con la
punteggiatura italiana (decimale separati dalla virgola) o anglosassone
(decimali separati dal punto). Questa impostazione viene effettuata in Windows.
Quando si digita un valore il software indica il valore minimo e massimo entro
cui verrà accettato il valore (questo messaggio di aiuto viene visualizzato se
è attivo il 1° pulsante di controllo nella pulsantiera di sinistra). Se il
valore esce dal range indicato il programma indica il probabile errore e chiede
se si vuole accettare ugualmente il dato o correggere il valore.
In entrambe le maschere di
acquisizione dati relative alle stringhe alfanumeriche ed ai numeri è possibile
editare/cancellare/sostituire i caratteri. Per editare il dato ci si può
spostare con le frecce di sinistra/destra. Per cancellare i caratteri alla
destra del cursore occorre premere canc e per cancellare quelli di sinistra
occorre premere backspace (freccia a sinistra sopra il tasto di enter). Per
cancellare l’intero dato occorre evidenziare in controcampo l’intero dato e
premere il primo dato della nuova stringa o numero.
Le diverse finestre di
acquisizione dati si possono esplodere (scompaiono le altre finestre e rimane
solo quella esplosa anche se ha sempre le stesse dimensioni) ma non si possono
ridurre ad icona. Quando una finestra è stata esplosa per ritornare nelle
condizioni iniziali occorre cliccare sulla doppia freccia che solitamente si
trova nella seconda riga in alto a destra.
Per terminare il programma
occorre uscire da qualsiasi maschera di acquisizione dati e scegliere l’opzione
esci nel primo menu a tendina con nome impostazioni oppure premere il tasto x
in alto a destra della maschera principale di Razio-Best (nell'angolo in alto a
destra del video).
Capitolo 2
Versione 5.3 per Windows
La configurazione di
Razio-Best consente di personalizzare il software adattandolo alle specifiche
esigenze dell'utente. Alla configurazione si accede attraverso il menu a
tendina ‘Configura’ (ultima tendina di Razio-Best prima della tendina finestre
di Windows).
Occorre innanzi tutto
premettere che l'attivazione di tutte le procedure di configurazione agiranno
solo sul database attivo e per la specie e scuola selezionate nelle due caselle
combinate in alto a sinistra del video. Quindi prima di procedere è opportuno
verificare che siano attivi il database, la specie e la scuola desiderati.
Si consiglia inoltre di fare
una copia del database prima di procedere. Infatti molte delle impostazioni
vengono salvate nel database attivo.
Quando si attiva la tendina
della configurazione compaiono le opzioni riportate nella figura 2.1. Esiste
una configurazione più generale, più utilizzata, ed una più avanzata, più
complicata e meno utilizzata.
Figura 2.1 - Menu di configurazione
con attivata l’opzione per la gestione delle diverse configurazioni mediante la
definizione del tecnico.
2.1 - Setta numero razioni
file in uso
Consente di impostare il numero
di gruppi massimo che potranno essere inseriti in un file di razioni o formule.
Questa impostazione agisce solo sul file (razione o formula ) in uso. Quando si
preparerà un nuovo set di razioni si ritornerà alla vecchia impostazione
(definita con la procedura successiva). La procedura richiede circa 10-30
secondi per ogni gruppo inserito. Il massimo numero di razioni/formule in un
file è 80.
Questa impostazione non è
strettamente necessaria per ampliare un file fino ad 80 ma piuttosto per
ridurre le dimensioni di un file dove sono stati cancellati dei gruppi. Questo
perché in sede di elaborazione della razione il programma automaticamente
verifica se è già stato predisposto lo spazio per la registrazione di un nuovo
gruppo e, se necessario, provvede alla preparazione dei record per il nuovo
gruppo. Al contrario quando viene cancellato un gruppo lo spazio nel file
rimane libero, i record non vengono rimossi ma vengono semplicemente vuotati.
Con questa procedura si aggiungono/cancellano i record necessari per la
registrazione dei dati dei vari gruppi presenti nel file. Lo spazio per ogni
gruppo occupa circa 80-100 kb.
In definitiva
è una procedura che si utilizza molto raramente.
2.2 - Setta numero razioni
di base
Consente di impostare il
numero di gruppi massimo (gruppi di bovini nel razionamento e formule nella
formulazione mangimi) che potranno essere inseriti in un file di razioni o
formule. Questa impostazione viene attivata al momento della preparazione di
nuove razioni e non agisce su quella in uso. Come valore base sono impostati 3
gruppi. La procedura richiede circa 10-30 secondi per ogni gruppo inserito.
Anche questa è una procedura
che si usa raramente.
2.3 - Ordine parametri nelle
maschere degli alimenti
Questa procedura consente di
modificare l’ordine di visualizzazione dei parametri di classificazione , di
input, di quelli puri e calcolati nelle maschere di acquisizione dati degli
alimenti. Per accedere a questa possibilità occorre attivare il menu a tendina
di ‘configura’ quindi l’opzione ‘ordine/attivazione/stampa parametri’ e quindi
‘maschere alimenti’. Compare una finestra che ricorda che nei parametri di
input la s.s. deve rimanere sempre in prima posizione nell’elenco. Si accede
così ad una maschera dove nelle due caselle combinate di testo sono riportati:
nell’elenco di destra il tipo di parametro e nell’elenco di sinistra l’ordine
di visualizzazione dei parametri relativo al tipo di parametro impostato a
destra. Per modificare l’ordine, dopo aver scelto opportunamente l’elenco dei parametri
desiderati dal menu di destra, si deve cercare nell’elenco di sinistra il nome
del parametro da spostare e cliccare sul nome stesso tenendo premuto il
pulsante del mouse. Quindi occorre premere la barra spaziatrice e spostare il
mouse nella posizione in cui si vuole ricollocare il parametro (il parametro
verrà ricollocato appena prima del parametro in controcampo). Si può quindi
rilasciare il pulsante del mouse ed il software riordina i parametri
rinumerandoli con uno step di 5.
2.4 - Ordine e numero di
parametri nelle maschere di razionamento e formulazione
Questa procedura consente di
modificare il numero e l’ordine di visualizzazione dei parametri nelle maschere
di razionamento e formulazione mangimi. L’ordine è specifico per ogni categoria
e quindi si possono utilizzare impostazioni differenti. La categoria 9 viene
solitamente utilizzata per la definizione dell’ordine da visualizzare nella
formulazione mangimi. L’ordine impostato in questa sede verrà utilizzato anche
nelle stampe estese delle razioni e formule. Per accedere a questa possibilità
occorre attivare il menu a tendina di ‘configura’ quindi l’opzione
‘ordine/attivazione/stampa parametri’ e quindi ‘maschere fabbisogni/razioni’.
Compare una finestra che ricorda che nell’elenco dei parametri la s.s. deve
rimanere sempre in prima posizione. Si accede così ad una maschera dove nelle
due caselle combinate di testo sono riportati: nell’elenco di destra la
categoria di animali e nell’elenco di sinistra l’ordine di visualizzazione dei
parametri relativo alla categoria impostata a destra. Per modificare l’ordine,
dopo aver scelto la categoria nel menu di destra, si opera nel menu di sinistra
con le stesse modalità indicate prima. Si possono fornire alcune indicazioni
aggiuntive:
· nell’elenco di sinistra
sulla destra di ogni parametro è riportato un numero. I numeri inferiori a 100
indicano parametri di input, i numeri superiori a 100 indicano i parametri
calcolati;
· nell’elenco di sinistra i
parametri sono numerati sulla sinistra con uno step di 5 fino all’ultimo
parametro attivo. I parametri non attivi sono contrassegnati con 999 e sono in
fondo all’elenco. Per attivare un parametro occorre spostare il parametro
scelto tra i 999 e collocarlo nella posizione desiderata tra quelli attivi (non
si può attivare in coda a quelli attivi). Per disattivare un parametro occorre
prendere il parametro e portarlo fra quelli contrassegnati con 999.
2.5 - Parametri attivati
automaticamente in ottimizzazione delle razioni
I parametri selezionati con
questa procedura, in maniera specifica per ogni categoria, verranno attivati automaticamente nelle procedure di
ottimizzazione delle razioni (vedi vincoli sui fabbisogni per il razionamento e
vincoli sulle caratteristiche dell'obiettivo per la formulazione). Tali vincoli
minimi e massimi vengono in tutti i casi calcolati dal software ma, per essere
impiegati nelle procedure di ottimizzazione, devono essere attivati.
L'attivazione automatica, dei parametri più importanti, consente di ridurre le
fasi di input, al momento dell'ottimizzazione, e quindi di velocizzare il
lavoro.
Figura 2.2 - Maschera per la
definizione dei parametri da vincolare automaticamente in ottimizzazione della
razione.
A questa procedura di configurazione
si accede attraverso il menu a tendina di ‘configura’ quindi l’opzione
‘ordine/attivazione/stampa parametri’ e quindi ‘parametri per ottimizzazione
razione’
Compare la maschera
riportata in figura 2.2 per l’impostazione dei parametri da vincolare
automaticamente.
Nel menu a tendina di
sinistra c’è l’elenco delle categorie che si può scegliere per procedere alla
relativa configurazione. Nella figura 2.2 sono attive le vacche in asciutta.
Nella finestra sottostante c’è l’elenco dei parametri attivi e visualizzabili
nel razionamento della categoria indicata sopra. I parametri si possono far
scorrere con le frecce in basso a sinistra. Per attivare i parametri si può:
· mettere il valore 1 nel
parametro per attivare solo il vincolo di minimo;
· mettere il valore 2 per
attivare solo il vincolo di massimo;
· mettere il valore 3 per
attivare entrambi i vincoli di minimo e massimo.
2.6 - Parametri attivati
automaticamente in ottimizzazione delle formule
I parametri selezionati con
questa procedura, in maniera specifica per ogni categoria, verranno attivati automaticamente nelle procedure di
ottimizzazione delle formule dei mangimi. A questa procedura di configurazione
si accede attraverso il menu a tendina di ‘configura’ quindi l’opzione
‘ordine/attivazione/stampa parametri’ e quindi ‘parametri per ottimizzazione
MCI’
La procedura di impostazione
ricalca quella indicata nel punto precedente relativo alla razione. Si può
aggiungere che anche per le formule ci sono le stesse categorie del
razionamento anche se spesso si usa solo la categoria 9. Si possono però
utilizzare anche le altre categorie per avere a disposizione configurazioni
diverse.
2.7 - Impostazione del
numero e dell’ordine dei parametri nelle stampe sintetiche
Questa impostazione viene
utilizzata solo per la stampa su carta delle razioni e delle formule dei
mangimi. L’ordine è specifico per ogni categoria e quindi si possono utilizzare
impostazioni differenti. La categoria 9 viene solitamente utilizzata per la
definizione dell’ordine da visualizzare nella formulazione mangimi. A questa
procedura di configurazione si accede attraverso il menu a tendina di
‘configura’ quindi l’opzione ‘ordine/attivazione/stampa parametri’ e quindi
‘stampa sintetica’. Compare una finestra che ricorda che nell’elenco dei
parametri la s.s. deve rimanere sempre in prima posizione. Le modalità di
impostazione ricalcano quanto indicato nella impostazione dell’ordine e numero
dei parametri per il razionamento/formulazione.
2.8 - Definizione dei
rapporti fra parametri
Consente di definire quali
rapporti debbono essere calcolati fra i parametri in sede di razionamento. Si
può definire una serie di rapporti per ogni specie e categoria di animali e per
ogni scuola/tecnico. Questi rapporti vengono associati ad un pulsante nella
maschera di visualizzazione della razione. Premendo questo pulsante si possono
far calcolare e visualizzare questi rapporti (esempio rapporto fra PG by-pass e
PG). A questa procedura di configurazione si accede attraverso il menu a
tendina di ‘configura’ quindi l’opzione ‘ordine/attivazione/stampa parametri’ e
quindi ‘Rapporti parametri’. Compare quindi la maschera di figura 2.3 per la
scelta dei parametri.
Figura 2.3 - Maschera per
l’impostazione dei parametri per il calcolo di alcuni rapporti fra i parametri stessi.
Nel menu a tendina di destra
c’è l’elenco della categoria in cui impostare i rapporti e nell’elenco di
sinistra c’è l’elenco dei set di rapporti disponibili (2). Importante è
definire i rapporti nel set n. 1. Dopo aver scelto la categoria ed il set di
rapporti (nel nostro caso vacche in asciutta e set n. 1) si possono impostare i
parametri nella finestra sottostante. Nella figura 2.3 è già impostato il
rapporto fra PG by pass e PG totali. Per impostare altri rapporti occorre andare
sulla casella del parametro desiderato (che è il numeratore) e premere due
volte il pulsante del mouse. Compare così un menu a tendina dove è possibile
scegliere il parametro che diventerà il denominatore. Terminata l’impostazione
si può uscire con il solito pulsante ‘Chiudi’. I valori impostati verranno
automaticamente salvati.
Premendo
abbandona si esce dalla maschera senza salvare le ultime operazioni effettuate.
Occorre tenere presente che il programma salva comunque le impostazioni, quando
è attivo il 4° pulsante in alto a sinistra, nel momento in cui si seleziona
un'altra categoria e/o si seleziona un altro set di rapporti.
Consente di
attivare/disattivare l’allarme sonoro (muggito) quando la valutazione critica alla
razione ha esito negativo. All’avvio del programma viene sempre attivato
automaticamente.
2.10 - Aminoacidi
totali/by-pass
Consente di
attivare il calcolo degli apporti di aminoacidi della razione in termini di
quantità totale (quando non c'è il visto sul menu 'aminoacidi totali/by-pass) o
in termini della sola frazione by-pass (quando c'è il visto).
L'attivazione/disattivazione si ottiene aprendo la tendina 'configura' e
cliccando sulla voce 'Aminoacidi totali/by-pass'.
2.11 - Aggiungi parametro
nuovo
Questa procedura consente di
aggiungere nuovi parametri che verranno utilizzati in sede di razionamento. Si
possono aggiungere parametri di classificazione, di input, puri e calcolati.
Dal momento che non è stata prevista, volutamente, una procedura di
cancellazione dei parametri, si raccomanda di utilizzare questa procedura dopo
aver riflettuto bene sull'utilità del nuovo parametro. In ogni caso c'è
comunque la possibilità di modificare il parametro (nome, unità di misura,
formule, ecc..).
Per avviare la procedura
occorre selezionare 'configura', quindi 'procedure avanzate', indi 'aggiungi
parametro nuovo'. Infine occorre scegliere il tipo di parametro:
classificazione, input, puro o calcolato.
Compare quindi una finestra per
l'inserimento (obbligatorio) del nome abbreviato del parametro. Dopo aver
inserito il nome il programma verifica che non vi sia già un nome uguale nel
database attivo. Se esiste già un nome uguale viene richiesto di digitare
nuovamente il nome abbreviato. Viene quindi richiesto il nome esteso del nuovo
parametro con le stesse modalità del parametro abbreviato.
Compare quindi una
finestrella per la scelta della combinazione delle unità di misura da
utilizzare per definire il valore del nuovo parametro nell'alimento (indicato
nella prima colonna) e nella razione (indicato nella seconda colonna). Il
programma propone 6 combinazioni ed è possibile scegliere una di esse digitando
il valore riportato a sinistra della combinazione stessa (figura 2.4).
Il programma visualizza ora
il nome abbreviato ed esteso del parametro che si desidera inserire nel
database e chiede se si vuole procedere. Rispondendo no si abbandona e non
viene inserito nessun nuovo parametro.
Il programma visualizza poi
un messaggio dove ricorda che deve aggiornare il file Excel associato al
database e chiede di rispondere Si quando verrà richiesto di sostituire il file
esistente. Il foglio Excel che viene aggiornato si potrà poi utilizzare per
inserire le formule esterne.
Ora il parametro è visualizzabile
nelle maschere degli alimenti ma non in quelle delle razioni. Per attivare il
parametro anche nelle maschere delle razioni occorre utilizzare la procedura di
configura 'ordine/attivazione/stampa parametri, quindi 'maschere/fabbisogni
razioni' (capitolo 2.4).
Figura 2.4 - Maschera per la
scelta della combinazione delle unità di misura per un nuovo parametro.
2.12 - Gestione dei nomi dei
parametri
Attraverso questa gestione
si possono cambiare i nomi ai parametri, modificare i coefficienti per
esprimere con l’unità di misura desiderata i valori degli apporti e fabbisogni
totali e riferiti alla s.s., impostare
le relazioni fra i parametri per il controllo dei dati in input.
Per accedere a queste
possibilità occorre utilizzare l’opzione ‘nomi parametri’ nel menu di
‘configura’, 'procedure avanzate'. Compare così una finestra che ricorda che
non si devono modificare i valori contenuti nei campi ‘n’ e ‘nome abbr’ per non
provocare errori di funzionamento del software. Si possono invece modificare i
campi ‘nome-param’, ‘misura’, ‘’misura2’, ‘coeff1’ e ‘coeff2’. Si accede così alla maschera di figura 2.5.
Figura 2.5 - Maschera
iniziale per la scelta dei parametri da modificare e/o attivare.
In tale maschera sono
riportati nella casella combinata di testo di destra il tipo di parametri
(parametri di classificazione, parametri di input, parametri puri e parametri
calcolati). Inizialmente sono attivi i parametri di classificazione degli
alimenti. Nella casella combinata di sinistra è invece riportato l’elenco dei
parametri disponibili per il corrispondente tipo di parametro attivo nella
casella combinata di destra (nel nostro caso ci sono i nomi dei parametri
relativi alla classificazione dell’alimento). Attraverso le due caselle
combinate si possono far comparire nella finestra sottostante i valori
impostati per tutti i parametri di Razio-Best.
Per ognuno dei parametri di
classificazione i campi sono quelli riportati sul video. Dopo aver attivato il
parametro di classificazione desiderato si possono modificare alcuni dati (ad
esempio il nome param che è il nome esteso del parametro). La registrazione
delle modifiche è automatica al momento della scelta di un nuovo parametro da
modificare o al momento in cui si preme ‘OK’ per uscire. Premendo ‘annulla’ i
valori impostati su video verranno invece persi.
Nella figura 2.6 vengono
invece riportati i campi che si presentano e che si possono modificare per un
parametro di input (le proteine grezze nell’esempio). Per attivare la proteina
greggia occorre cliccare sui parametri di input nella casella combinata di
destra e poi cliccare sul nome proteina greggia nella casella combinata di
sinistra.
Figura 2.6 - Maschera per la
modifica dei valori di impostazione del parametro proteina greggia.
I vari campi rappresentano:
- nome_param: contiene il nome esteso del parametro che
verrà riportato nelle maschere di razionamento. Questo nome si può modificare;
· n: contiene il numero
progressivo del parametro. NON SI DEVE MODIFICARE;
· misura %: contiene l’unità di misura
usata per l’alimento. Si può modificare;
· misurar: contiene l’unità di misura
per gli apporti totali della razione. Si può modificare.
· coeff1: rappresenta il
coefficiente con cui si eleva la base 10 per ottenere un numero con cui
moltiplicare il valore analitico dell’alimento ottenendo la quantità per kg
espressa nell’unità di misura indicata in misurar. Nel nostro caso misurar è in
g (/kg è sottinteso) ed il coeff1 è 1; quindi il numero diventa 10 (10^1) che
moltiplicato per il dato analitico (in % o g/100 g) ci fornisce il valore in
g/kg o g/1000g;
· coeff2: rappresenta il
coefficiente con cui si eleva la base 10 per ottenere un numero con cui
moltiplicare l’apporto totale per calcolare la concentrazione sulla s.s. del
parametro stesso nell’unità di misura desiderata (spesso è il coeff1 con il
segno invertito). Nel nostro caso è -1 così la concentrazione si esprime
nuovamente in %;
· min: rappresenta il valore minimo che viene accettato
nell’input del dato in proteine dell’alimento;
· max: rappresenta il valore
massimo ammissibile in input delle proteine dell’alimento;
· minino: può rappresentare il
numero di un parametro per indicare che il valore minimo in input deve essere
pari al valore del parametro indicato in questo campo;
· maxpar: rappresenta il numero del
parametro che contiene il valore massimo di input che può essere accettato;
· maxinp1-12: rappresentano i parametri per calcolare il valore massimo
accettabile. Nel nostro caso i valori sono 3, 4 e 5 che corrispondono ai LG,
alla FG ed alle ceneri. La somma di questi parametri viene detratta al valore
100 se è impostato un dato nel campo max; se non c’è nessun dato in tale campo
la somma rappresenta direttamente il valore massimo di input. Impostando un
valore qualsiasi in maxinp12 si attiva il parametro per la stampa del
certificato di analisi dell'alimento (operazione necessaria solo per i
parametri calcolati, gli altri parametri vengono stampati quando c'è un valore
diverso da zero).
2.13 - Impostazione dei
coefficienti di correzione dei fabbisogni teorici.
Consente di definire dei
coefficienti che verranno utilizzati dal programma al momento del calcolo dei
fabbisogni. Questi coefficienti, specifici per i parametri di input e per
quelli calcolati, verranno utilizzati per moltiplicare i fabbisogni teorici per
ottenere i fabbisogni finali che saranno visualizzati sul video durante il
calcolo dei fabbisogni e durante l’elaborazione della razione. Questi
coefficienti sono specifici per ogni singola categoria.
A questa procedura di
configurazione si accede attraverso il menu a tendina di ‘configura’,
'procedure avanzate' quindi l’opzione ‘Fabbisogni’ e quindi ‘Fattore correzione
fabbisogno’. Compare quindi la maschera di figura 2.7 per l’impostazione dei
coefficienti.
Figura 2.7 - Maschera per
l’impostazione dei coefficienti di correzione dei fabbisogni teorici.
La scelta dei parametri da
visualizzare per l’impostazione dei coefficienti viene effettuata con i due
menu a tendina dove sono riportati: nell’elenco di destra la categoria di
animali e nell’elenco di sinistra il tipo di parametri da visualizzare
(parametri di input o parametri calcolati). Nel nostro esempio di figura 2.7
sono attivi i parametri di input per le vacche in asciutta. Si impostano quindi
i coefficienti nella finestra sottostante. Terminata l’impostazione si può
passare ad un’altra categoria di animali o ad un altro tipo di parametri oppure
uscire con i pulsanti ‘Chiudi’ (con registrazione) oppure ‘Abbandona’ (senza
registrazione).
Consente di definire dei
coefficienti che verranno utilizzati dal programma al momento del calcolo dei
fabbisogni minimi e massimi. Questi coefficienti, specifici per i parametri di
input e per quelli calcolati, verranno utilizzati per moltiplicare i fabbisogni
teorici per ottenere i fabbisogni minimi e massimi che saranno visualizzati per l’ottimizzazione della razione con
la programmazione lineare. Questi coefficienti sono specifici per ogni singola
categoria. A questa procedura di configurazione si accede attraverso il menu a
tendina di ‘configura/procedure avanzate’ quindi l’opzione ‘Fabbisogni’ e
quindi ‘Fattore fabbis. min-max razione’. Compare quindi la maschera di figura
2.8 per l’impostazione dei coefficienti.
La scelta dei parametri
viene effettuata con le stesse modalità indicate per il punto precedente. Nella
finestra sotto ci sono i parametri con i valori per il calcolo del fabbisogno
minimo (colonna di sinistra) e per il fabbisogno massimo (colonna di destra). I
valori dei coefficienti della colonna di sinistra devono essere di valore
inferiore a quelli della colonna di destra. Si possono impostare anche valori
inferiori ad 1 (ad esempio 0.8 al minimo e 1 al massimo così il fabbisogno
minimo risulterà pari all’80% del fabbisogno teorico ed il fabbisogno massimo
pari a quello teorico). Questi valori vengono sempre ricalcolati e registrati
(se pulsante di registrazione attivo) ogni volta che si modificano i
fabbisogni. In tali casi, quindi, se i fabbisogni erano stati modificati in
sede di ottimizzazione, i vecchi fabbisogni modificati verranno sostituiti dai
valori ricalcolati
Figura 2.8 - Maschera per l’impostazione
dei coefficienti per il calcolo dei fabbisogni minimi e massimi per
l’ottimizzazione delle razioni.
Consente di definire dei
coefficienti che verranno utilizzati dal programma al momento del calcolo dei
fabbisogni minimi e massimi per l’ottimizzazione delle formule con la
programmazione lineare. Tali coefficienti si impostano ed agiscono con la
stessa logica indicata nel punto precedente. A questa procedura di
configurazione si accede attraverso il menu a tendina di ‘configura/procedure
avanzate’ quindi l’opzione ‘Fabbisogni’ e quindi ‘Fattore fabbis. min-max
formule’. L’impostazione dei coefficienti viene effettuata con le stesse
modalità indicate per il punto precedente.
2.16 - Impostazione dei
range di tolleranza nella valutazione della razione.
Per rendere più agevole la
valutazione del grado di copertura dei fabbisogni in sede di razionamento si è
fatto ricorso ai colori. Questi indicano, per i vari parametri, se vi sono
carenze (colore rosso), eccessi (bleu) o se gli apporti sono corretti (colore
bianco ad alta intensità). Gli stessi colori utilizzati per riportare i dati
numerici vengono impiegati per la rappresentazione grafica dei discrepanze fra
apporti e fabbisogni. Il livello di tolleranza per giudicare la correttezza
degli apporti, relativo ad ogni parametro, viene definito con questa procedura.
Gli stessi livelli di tolleranza, impostati in questa sede, vengono in parte
utilizzati anche per la valutazione critica della razione con assegnazione di
un punteggio.
A questa procedura di
configurazione si accede attraverso il menu a tendina di ‘configura/procedure
avanzate’ quindi l’opzione ‘Fabbisogni’ e quindi ‘Fattore range min-max’. Le
tolleranze vengono espresse in percentuale per cui al valore minimo occorre
sempre rispondere con valori inferiori o uguali a 100 ed al valore massimo con
valori superiori a 0. Ad esempio con il minimo pari a 10 ed il massimo pari a 20
significa che le tolleranze sono rispettate, per quel parametro, quando
l'apporto della razione non è inferiore al 10% del fabbisogno e non è superiore
al 20%. Ad esempio per le proteine con fabbisogno di 3000 g gli apporti devono
essere superiori a 2700 g ed inferiori a 3600 g.
L’impostazione dei
coefficienti viene effettuata con le stesse modalità indicate nel punto
precedente.
2.17 - Impostazione dei
valori minimi e massimi di impiego degli alimenti.
L’impostazione di valori
minimi e massimi sui singoli alimenti consente al software di utilizzare questi
dati con tre finalità:
· suggerire i valori minimi e
massimi entro cui indicare la quantità del singolo e specifico alimento in sede
di elaborazione con metodo manuale della razione;
· indicare, su richiesta,
quali sono gli alimenti che sono stati impiegati nella razione in quantità al
di fuori dei range definiti in questa fase;
· utilizzare questi range per
effettuare la valutazione critica della razione e giungere alla definizione del
punteggio finale.
I valori impostati per ogni
alimento sono specifici per ogni categoria di animali.
A questa procedura di
configurazione si accede attraverso il menu a tendina di ‘configura/procedure
avanzate’ quindi l’opzione ‘Alimenti’ e quindi ‘Valori min-max alimenti’. Si
accede così alla maschera di acquisizione dati riportata in figura 2.9. In
questa maschera vengono riportati gli alimenti nella casella combinata di
sinistra e nella finestra sottostante si impostano le quantità minime e massime
per ogni categoria di animali. Nell’esempio vengono impostate le quantità
minime e massime di paglia di grano. Quando si sceglie dall’elenco un alimento
in cui sono già impostati i minimi e massimi questi vengono immediatamente
visualizzati; al contrario se nell’alimento selezionato non ci sono valori
preimpostati il software chiede se si vuole procedere nell’impostazione. I
valori si impostano come numeri interi in percentuale sulla s.s. ingerita.
Figura 2.9 - Maschera per
l’impostazione dei valori quantitativi di riferimento dei singoli alimenti per
il razionamento.
Con questa procedura si
consiglia di impostare i valori minimi e massimi solo per gli alimenti
caratteristici e specifici (in genere i sottoprodotti che hanno caratteristiche
molto diverse, l’urea, alcune materie prime come il cotone ecc..). Non è invece
opportuno impostare i range di tolleranza per gli insilati, i foraggi verdi e
fieni che possono essere definiti più efficacemente attraverso le categorie
(punto successivo). Merita infine ricordare che quando si duplica un alimento
questi dati non vengono duplicati.
2.18 - Impostazione dei
valori minimi e massimi di impiego delle categorie di alimenti.
L’impostazione di valori
minimi e massimi sui singoli alimenti consente al software di utilizzare questi
dati con due finalità:
· indicare, su richiesta,
quali sono gli alimenti che sono stati impiegati nella razione in quantità al
di fuori dei range definiti in questa fase;
· utilizzare questi range per
effettuare la valutazione critica della razione e giungere alla definizione del
punteggio finale.
I valori impostati per ogni
alimento sono specifici per ogni categoria di animali.
A questa procedura di
configurazione si accede attraverso il menu a tendina di ‘configura/procedure
avanzate’ quindi l’opzione ‘Alimenti’ e quindi ‘Valori min-max categorie’. Si
accede così alla maschera di acquisizione dati riportata in figura 2.10.
In questa maschera vengono
riportate le categorie di animali nella casella combinata di sinistra e nella
finestra sottostante si impostano le quantità minime e massime per ogni
categoria di alimenti. Nell’esempio vengono impostate le quantità minime e
massime per le bovine in asciutta. I valori si impostano come numeri interi in
percentuale sulla s.s. ingerita.
Con questa procedura si
consiglia di impostare i valori minimi e massimi per gli insilati, i foraggi
verdi ed i fieni.
Nell'esempio di figura 2.10
è stato impostato, per le bovine in asciutta, un valore minimo solo per il
fieno in ragione del 20%. Questo significa che se una bovina ingerisce 12 kg di
sostanza secca, nella razione dovrebbero essere presenti almeno 2.4 kg di
sostanza secca da fieno, corrispondenti a circa 2.7-2.8 kg di tal quale. I
valori massimi sono stati invece impostati per i mangimi complementari, per gli
insilati e per il foraggio verde. Ovviamente questi sono valori del tutto
indicativi ma possono rappresentare una guida di massima per evitare,
soprattutto a causa di disattenzione, di commettere errori grossolani in sede
di razionamento.
Figura 2.10 - Maschera per
l’impostazione dei valori quantitativi di riferimento delle categorie di
alimenti per il razionamento.
2.19 - Definizione dei
parametri nelle formule di calcolo delle caratteristiche degli alimenti.
Questa impostazione consente
di indicare quali sono i parametri che vengono impiegati nel calcolo delle singole caratteristiche
nutrizionali degli alimenti. L’utilità di queste definizioni risiede in:
· possibilità di vedere, la
momento della digitazione dei dati analitici dell’alimento, quali sono i
parametri che il software utilizza per il calcolo delle singole
caratteristiche;
· possibilità di chiedere al
programma se qualche caratteristica non è stata calcolata correttamente a causa
della mancanza di dati in alcuni parametri necessari al calcolo.
A questa procedura di
configurazione si accede attraverso il menu a tendina di ‘configura/procedure
avanzate’ quindi l’opzione ‘Alimenti’ e quindi ‘Parametri nelle formule’. Si
accede così alla maschera di acquisizione dati riportata in figura 2.11. In
questa maschera vengono riportati i parametri calcolati nel menu a tendina di
sinistra e le formule disponibili a destra (sono 3 formule e solitamente si
utilizza la prima).
Dopo la scelta del parametro
calcolato dal menu di sinistra compare nella finestra sottostante il parametro
con le relative impostazioni. Nel nostro caso ci sono le UFL-BO con impostati i
parametri impiegati per il calcolo. I parametri si aggiungono in ordine -senza
lasciare righe vuote- e si inseriscono facendo comparire il menu a tendina
cliccando due volte con il mouse nella casella desiderata. Si sceglie poi il
parametro cliccando sul nome dello stesso. Accanto ad ogni parametro c’è un
numero ad indicare:
· che si tratta di un
parametro di input se il valore è inferiore a 200;
· parametro puro se valore
compreso fra 200 e 300;
· parametro calcolato se
valore superiore a 300.
Nel nostro caso oltre ad
esserci dei parametri di input vi sono anche parametri calcolati. Nelle formule
2 e 3 si possono impostare altri parametri che però per il momento non vengono
utilizzati.
Figura 2.11 - Maschera per
l’impostazione dei parametri utilizzati nel calcolo delle caratteristiche
nutrizionali dell’alimento.
2.20 - Impostazione dei
campi per la stampa della razione estesa
Con questa procedura si
possono impostare e personalizzare il numero ed il tipo dei campi in stampa per
i vari parametri. L’impostazione dei campi è comune per tutti i parametri. I
campi disponibili sono:
- fabbis tot rappresentano i fabbisogni
totali
- fabbis % ss fabbisogni in % della s.s.
- fabbis min tot fabbisogni minimi totali
- fabbis max tot fabbisogni massimi totali
- fabbis min %ss fabbisogni minimi in % della s.s.
- fabbis max %ss fabbisogni massimi in % della s.s.
- Apporti tot apporti totali razione
- Analisi %ss analisi razione in % della s.s.
- Analisi %tq analisi in % del tal quale
- Delta tot differenza
apporti-fabbisogni
- delta %-% differenza apporti in % s.s. -
fabbisogni in % s.s.
- Delta/fabb % grado copertura fabbisogno (%
carenza o eccesso)
Questi campi verranno
stampati come tante colonne per ogni parametro impostato nella stampa estesa
della razione. I parametri della razione estesa coincidono con l’elenco dei
parametri riportati su video al momento della elaborazione della razione.
A questa procedura di
configurazione si accede attraverso il menu a tendina di ‘configura/procedure
avanzate’ quindi l’opzione ‘Campi in stampa’ e quindi ‘Stampa razione estesa’.
Le modalità di impostazione sono le stesse utilizzate per la definizione
dell’ordine e numero dei parametri nella visualizzazione degli alimenti e delle
razioni/formule.
2.21 - Impostazione campi
per la stampa della razione sintetica.
Consente l’impostazione dei
campi per la stampa sintetica della razione. A questa procedura di
configurazione si accede attraverso il menu a tendina di ‘configura/procedure
avanzate’ quindi l’opzione ‘Campi in stampa’ e quindi l’opzione ‘Stampa razione
sintetica’. Le modalità di impostazione sono identiche a quelle indicate nel
punto precedente.
2.22 - Impostazione campi
per la stampa della formula estesa.
Consente l’impostazione dei
campi per la stampa sintetica della formula. A questa procedura di
configurazione si accede attraverso il menu a tendina di ‘configura/procedure
avanzate’ quindi l’opzione ‘Campi in stampa’ e quindi l’opzione ‘Stampa formula
estesa’. Le modalità di impostazione sono identiche a quelle indicate nel punto
precedente.
2.23 - Impostazione campi in
stampa nella stampa della formula sintetica.
Consente l’impostazione dei
campi in stampa per la stampa sintetica della formula. A questa procedura di
configurazione si accede attraverso il menu a tendina di ‘configura/procedure
avanzate’ quindi l’opzione ‘Campi in stampa’ e quindi l’opzione ‘Stampa formula
sintetica’. Le modalità di impostazione sono identiche a quelle indicate nel
punto precedente.
2.24 - Gestione delle configurazioni multiple
Ad ogni scuola/tecnico viene
associata una specifica configurazione relativa a tutte le voci sotto
riportate. Si possono definire fino a 10 configurazioni diverse per ogni
database alimenti attraverso la definizioni di altrettante scuole/tecnici.
Con la prima opzione ‘cambia
nome scuola attiva’ compare un box in cui si può inserire il nuovo nome.
Con la seconda opzione
compare sempre lo stesso box in cui occorre digitare il nome della nuova scuola
che si desidera inserire. Premendo OK verrà creata una configurazione nuova con
il nome prescelto ed uguale a quella attiva al momento in cui viene eseguita
questa procedura.
Con la terza ozione 'elimina
scuola' compare nella casella combinata di testo sotto la pulsantiera di
sinistra l’elenco delle scuole/tecnici definite nel software e con la
possibilità di scegliere la scuola/tecnico per l'eliminazione.
Questa procedura consente di
impostare i colori in tutte le finestre di Razio-Best.
Si accede attraverso il menu
a tendina ‘configura/procedure avanzate’ quindi ‘colori’. Compare l’elenco
delle maschere in cui si può personalizzare il colore. Dopo avere selezionato
la maschera compaiono due finestre uguali ed in successione attraverso le quali
si può scegliere il colore desiderato. Nella prima finestra si sceglie il
colore di primo piano e nella seconda quello di sfondo.
2.26 - Impostazione della
stampante
La stampante si può
impostare attraverso le finestre di Windows alle quali si accede dal menu a
tendina ‘Impostazioni’.
2.27 - Impostazione delle
numero di righe nelle maschere alimenti e razioni
Il numero di righe nelle
maschere degli alimenti e nella finestra di output della razione si possono
impostare. Ad ogni riga corrisponde un parametro per le finestre relative alle
caratteristiche degli alimenti e delle razioni e ad un alimento nella maschera
in cui si impostano le quantità degli alimenti. Il numero massimo possibile è
40. L'impostazione delle righe si effettua attraverso il menu a tendina
'impostazioni'. Viene prima richiesto il numero di righe per le maschere degli
alimenti (utilizzate per l'inserimento delle caratteristiche degli alimenti in
sede di editing dell'alimento e per la definizione delle quantità in sede di
elaborazione della razione, nonché per la definizione dei fabbisogni). Viene
poi richiesto il numero di righe per la maschera di visualizzazione delle caratteristiche della razione.
2.28 - Impostazione delle
font da utilizzare nelle maschere video
Con questa procedura si impostano
la dimensione della font utilizzata nelle maschere video. L'impostazione è
differenziata per le caselle di testo (intestazione dei campi) e per le caselle
di input (generalmente numeri) e per le maschere alimenti (utilizzate per la
visualizzazione delle caratteristiche e delle quantità degli alimenti e per la
definizione dei fabbisogni) e per la visualizzazione delle caratteristiche
della razione.
2.29 - Impostazione del
livello
Esistono due versioni di
Razio-Best: Light e Professional (PRO). Con la versione PRO si può settare il
livello e lavorare sia in modalità LIGHT e sia in modalità PRO. Con la modalità LIGHT vengono
disattivate molte funzione e menu e quindi, soprattutto per gli utenti meno
esperti, si può lavorare inizialmente in questo modo per ridurre i rischi di
commettere errori.
Nella versione LIGHT non si
può attivare la modalità di lavoro PRO.
Occorre disporre del
software Excel per visualizzare/modificare le formule. Per ogni database esiste
un file excel con lo stesso nome ma, ovviamente, con estensione .xls. Ad
esempio per il database originale analisi.mdb il file che contiene le eventuali
formule (nella configurazione originale non ci sono formule esterne) ha il nome
analisi.xls. Richiamando tale file su accede così al foglio Excel (figura 2.12)
e, seguendo le istruzioni scritte in alto a sinistra, si possono digitare le
equazioni desiderate nelle caselle opportune.
In sostanza nella colonna A e B sono riportati i nomi estesi ed
abbreviati dei parametri ordinati come parametri di input, parametri puri e
parametri calcolati. Quando Razio Best è in funzione ed è attivo il pulsante di
ricalcalo con formule esterne, il programma trascrive i dati dell'alimento in
esame nella colonna C e per i vari parametri; dopo aver trascritto i dati il
programma verifica se ci sono risultati nelle caselle dei parametri calcolati
(caselle C204-C304). Le equazioni vanno quindi impostate in queste caselle
mettendo gli opportuni rimandi per leggere i valori analitici (es per le PG il
rimando è C5). Ad esempio per impostare
il calcolo degli NFC non corretti dovremo scrivere nella casella C208:
=100-(C5+C6+C10+C8)
Le casella C5, C6, C10 e C8
conterranno, quando il programma è in esecuzione, rispettivamente i valori di
proteine grezze, lipidi grezzi, fibra neutro detergente e ceneri (tutti sulla
s.s.). Occorre infatti tenere presente che tutti i dati vengono trasferiti nel
foglio Excel (in scrittura e in lettura) esprimendoli sempre sulla s.s..
Per i fabbisogni il sistema
è analogo. Ci sono in questo caso tante colonne quante sono le categorie delle
diverse specie (colonna D è per le bovine asciutte) in cui si possono scrivere
le equazioni ed i valori degli animali del gruppo in esame vengono trascritti
nelle caselle 311-317 della colonna corrispondente (per le bovine asciutte
nelle caselle D311-D317). Ad esempio per impostare per le asciutte l'ingestione
di s.s. pari al 2% del peso vivo dovremo scrivere nella casella D4:
=D311*2/100 (nella casella
D311 verrà infatti trascritto il peso vivo).
Nell'impostazione delle
formule occorre porre attenzione a non mettere al denominatore parametri che
potranno assumere valori pari a zero. In tali casi bisognerebbe mettere delle
condizioni nella formula (IF o SE a seconda della lingua impostata) per evitare
che nella casella di Excel, dove c'è la formula e quindi compare il risultato,
compaia la scritta " #DIV/0!".
Occorre segnalare che nel
foglio Excel non si devono assolutamente cambiare i nomi ai parametri; i nomi
si possono cambiare attraverso la configurazione di Razio Best ma non
direttamente dal foglio Excel (ci pensa il programma ad aggiornare il foglio
Excel ma non aggiorna le tabelle di Razio Best partendo dal foglio Excel).
Occorre ricordare che le
formule esterne vengono eseguite solo se è attivo il pulsante appropriato (il
3°) della pulsantiera in alto a sinistra. Questo consente, tra l'altro, di
poter fare dei confronti fra formule "fuse" nel software e formule
nuove attraverso la disattivazione e l'attivazione del pulsante 3 della pulsantiera
in alto a sinistra.
Figura 2.12 - Foglio Excel
per la impostazione di equazioni esterne.
Gestione Data-Base alimenti
di RAZIO-BEST
Versione 5.3 per Windows
La gestione dei data-base presenti
in Razio-Best consente principalmente l'espletamento delle seguenti funzioni:
· la gestione contemporanea di
più data-base;
· l’aggiunta di nuovi alimenti
al data-base con calcolo automatico, in base all'analisi, di alcune caratteristiche
nutritive;
· la duplicazione di alimenti
per un successivo adeguamento dell'alimento duplicato per le sole analisi diverse;
· la selezione degli alimenti,
con molteplici chiavi di accesso al database alimenti, per il razionamento e la
formulazione;
· la correzione dei dati in
essi contenuti;
· l’eliminazione di alimenti
dal data-base;
· il ricalcolo delle
caratteristiche nutritive degli alimenti selezionando gli alimenti stessi senza
visualizzarne tutte le caratteristiche analitiche;
· la stampa dei certificati di
analisi.
3.1 - Apertura del data-base
alimenti.
Il software quando viene
avviato apre automaticamente il data-base che viene predefinito dall'utente.
Come configurazione iniziale il programma apre il database originale che è
‘analisi.mdb’, in dotazione con il programma, che contiene i dati analitici di
circa 400 alimenti. Per aprire un data-base personale occorre attivare il menu
a tendina ‘Data-Base’ e selezionare l’opzione ‘Apri data-base’. Compare così
una finestra di Windows dove si può scegliere il file con estensione ‘.mdb’
(che sono gli unici file nell’elenco ed accettati come risposta) per aprire il
data-base desiderato. Nella figura 3.1 viene riportata la finestra per la
scelta del data-base. Quando si apre il database il programma punta
automaticamente la directory in cui si trova il database attivo; si vedono così
nell'elenco tutti i file .mdb contenuti nella cartella. Normalmente la cartella
è ha il nome database ed è contenuta nella cartella di Razio Best; si possono
comunque aprire database anche da altre cartelle.
Dalla finestra di figura 3.1
si sceglie il file desiderato, cliccando sul nome stesso. Si preme poi OK o
invio per aprire il database. Il programma a questo punto chiede se si desidera aprire automaticamente questo
database al prossimo avvio di Razio Best. Questo consente quindi di poter
personalizzare l'apertura del database al momento dell'avvio del programma. Il
programma che è stato attivato all'apertura si vede nella casella di testo alla
destra della scuola. Peraltro tale non viene più ripristinata quando, durante
l'uso del programma, tale casella di testo viene utilizzata per visualizzare
altre informazioni. Il database attivo si può comunque evidenziare al momento
della selezione degli alimenti (nell'intestazione della maschera di selezione
alimenti).
Figura 3.1 -
Finestra per la scelta del data-base da aprire.
3.2 - Creazione di un nuovo
data-base alimenti.
Si possono creare infiniti
data-base ed in ognuno di essi si possono inserire fino a 32000 alimenti. Non
conviene inserire troppi alimenti in un data-base (qualche migliaio) per non
rallentare troppo le fasi di ricerca degli alimenti dal data-base stesso. E’
sempre possibile riunire i dati di diversi data-base incollando le tabelle
‘dati_param’, ‘dati_input’, ‘dati_puri’ e ‘dati_calc’ mediante l’Access della
Microsoft. Se si utilizza l’Access 2.0 occorre importare le tabelle ed
incollarle e poi esportarle nel data-base originale per consentirne la gestione
a Razio-Best. Anche con Razio Best si possono trasferire gli alimenti da un
database all'altro.
La creazione di un nuovo
data-base viene effettuata attraverso il menu a tendina ‘Data-Base’
selezionando poi l’opzione ‘crea nuovo data-base’. Compare quindi una finestra
di Windows dove c’è l’elenco dei file con estensione ‘.mdb’ nella directory
database attiva. A questo punto si può scrivere il nome del nuovo database
(anche senza estensione in quanto questa, se mancante, verrà aggiunta
automaticamente) e procedere nella creazione. La creazione del nuovo data-base
verrà effettuata duplicando tutte le impostazioni del data-base ‘analisi.mdb’.
Questo metodo consente di ricopiare sempre nel nuovo data-base creato tutte le
impostazioni di configurazione impostate nel data-base originale. Infatti nel
data-base, accanto ai dati di classificazione e dati chimico-nutrizionali degli
alimenti, vi sono anche i nomi dei parametri, l’ordine, il nome abbreviato,
l’unità di misura ed i nomi impostati in ogni voce di classificazione degli
alimenti e tutte le impostazioni per le varie scuole nell'ambito delle singole
specie.
3.3 - Aggiungere alimenti al
data-base.
Con questa procedura vengono
aggiunti alimenti al data-base. A questa procedura si accede attraverso il menu
a tendina di ‘data-base’ quindi l’opzione ‘aggiungi alimenti’. Compaiono così
le maschere vuote per l’inserimento dei dati di classificazione e
chimico-nutrizionali del nuovo alimento (figura 3.2).
Figura 3.2 - Maschera vuota
per l’inserimento dei dati di classificazione e chimico-nutrizionali di un
nuovo alimento.
Sotto le pulsantiere si
trovano le 4 finestre per l’inserimento dei dati:
· la prima, a sinistra, per i
dati generali e la classificazione dell’alimento;
· la seconda per i valori di
input (dati analitici);
· la terza per i parametri
calcolati (vengono automaticamente aggiornati con possibilità di modifica);
· la quarta (di cui si vede
solo la parte iniziale nella figura) per i parametri puri (in genere dati
analitici).
Queste 4 finestre si possono
far scorrere in senso orizzontale mediante la barra posta sotto di esse. Lo
scorrimento dei parametri in ogni singola finestra si ottiene mediante le
frecce alto/basso poste in basso a destra della specifica maschera. Lo
scorrimento si può ottenere anche con i tasti pagina giù e pagina su (con
cursore in una casella di input a sfondo bianco).
Per la prima finestra è
fondamentale compilare i primi 3 campi che serviranno:
· per costruire il nome
sintetico che verrà utilizzato nel razionamento o formulazione;
· per il corretto calcolo del
valore energetico dell’alimento.
In particolare è
fondamentale il 2° campo, relativo all'essenza. In questo caso non si deve
assolutamente scrivere liberamente un nome nel campo stesso. Occorre invece
selezionare una categoria dall'elenco associato al campo e la modalità verrà
descritta più avanti. Nel campo dell’essenza si può inserire, in luogo
dell’essenza per i prodotti del commercio, il nome della ditta produttrice.
Nelle note si possono inserire indicazioni specifiche dell’alimento per
identificare facilmente l’alimento attraverso la lettura del nome sintetico.
Conviene inoltre compilare i
campi della prima videata relativi alla descrizione dell’azienda da cui
proviene l’alimento ed il campo della data prelievo e l’ultimo campo (che non
si vede nella figura) relativo al prelevatore. Questi dati potranno consentire
una ricerca più efficace degli alimenti dal data-base al momento
dell’utilizzazione per il razionamento. Per quanto riguarda il nome sintetico
occorre ricordare che quando viene inserito un nome nel campo ‘nome_formula’ il
programma utilizza questo termine per il nome sintetico in luogo della
combinazione dei primi 3 campi (essenza, categoria e note).
Per quanto riguarda il
significato dei vari campi si rimanda alla descrizione dei parametri di
classificazione degli alimenti nel capitolo 1.
La compilazione dei campi
relativi alla descrizione più accurata dell’alimento si può anche tralasciare
ma si consiglia comunque sempre la compilazione dei campi in cui i dati sono conosciuti
per rendere più efficiente la selezione degli alimenti mediante le chiavi
multiple di accesso.
Si riportano di seguito i
vari criteri di classificazione con le possibili risposte presente nel software
originale; nulla vieta che, sia i criteri che le risposte, possano essere
completamente modificate.
· categoria alimento (la terminologia utilizzata
non si deve modificare e non si devono aggiungere nuove categorie):
Foraggi (preceduti da una F):
F.Verde
F.Fieno
F.Insilato
F.Sottoprodotto aziendale
F.Unifeed
F.Altro foraggio
Concentrati (preceduti da una C):
C.Sottoprodotto industriale
C.Alimento di origine animale
C.Granella integrale (in genere granella
integrale sfarinata)
C.Estrazione farina (FDE)
C.Panello
C.M.C.I. (mangime composto o complementare
integrato)
C.Integratore
C.Altro concentrato
· altre essenze:
Nessuna
Graminacee (<20%)
Graminacee (20-25%)
Graminacee (50-80%)
Graminacee (>80%)
Leguminose (<20%)
Leguminose (20-50%)
Leguminose (50-80%)
Leguminose (>80%)
Altre
(<20%)
Altre (20-50%)
Altre (50-80%)
Altre (>80%)
· essenza seconda:
· essenza terza:
· essenza quarta:
· parte pianta:
Sconosciuta, Foglie,
Granella intera, Granella sgusciata, Granella decorticata, Infiorescenza,
Culmi, Glumelle, Germe, Bucce, Pianta intera, Parte sotterranea, Polloni
· maturità:
Sconosciuta, Germinato,
Stadi iniziali (1/3), Immatura (2/3), Prefioritura, Fioritura incipiente, Meta'
fioritura, Piena fioritura, Post fioritura, Botticella, Inizio spigatura,
Spigatura, Maturazione lattea, Maturazione cerosa, Maturazione cerosa avanzata,
Maturazione fisiologica
· trattamento:
Sconosciuto, Nessuno,
Trinciato, Pellettato, Sfarinato fine, Sfarinato medio, Sfarinato grosso,
Fioccato, Schiacciato, Laminato, Condizionato, Appassito lievemente, Appassito,
Trinciato & appassito, Essiccato, Sgrassato, Chimico (NaOH), Chimico (NH3)
· conservazione:
Sconosciuta, Fienagione
naturale, Fienagione naturale, Ventilato, Disidratato, Silo torre, Silo orizzontale
· additivi:
Sconosciuto, Nessuno, Acido
formico, Acido propionico, NH3, Urea, Formaldeide, Paraformaldeide, Acido
sorbico, Lattobacilli, Melasso, Siero, Polpe, Sodio nitrito, Acido formico
& formaldeide, Soda
· colore:
Sconosciuto, Verde, Verde
oliva, Marroncino, Giallognolo
· foglie/steli:
Sconosciuto, Equilibrato,
Poche foglie, Steli grossi (>50%), Steli fini (>50%)
· stato conservaz:
Sconosciuto, Nessuna
alterazione, Fermentato, Dilavato, Terra, Muffe, Polveroso, Molte muffe e polvere
· odore:
Sconosciuto, Normale,
Aromatico, Muffe, Gradevole-acetico, Alcoolico, Butirrico
· tratt. imp. forag.:
Sconosciuto, Irriguo, Non
irriguo, Irriguo & forti concimazioni
· esposizione:
Sconosciuta, Est, Ovest,
Fondovalle, Pianura
· altitudine:
Sconosciuta, Pianura,
Collina (< 600m s.l.m.), Montagna
· eta' impianto:
Sconosciuta, 1, 2, 3, 4, 5,
6, Prato perenne, Prato spontaneo
· numero taglio:
Sconosciuto, 1, 2, 3, 4, 5,
6, Primo raccolto, Secondo raccolto
· natura terreno:
sconosciuto, Argilloso,
Limoso, Sabbioso, Tend. argilloso, Tend. limoso, Tend. sabbioso, Medio impasto
Per compilare questa prima
maschera occorre posizionare il cursore sulla casella corrispondente al
parametro desiderato. Questo si ottiene puntando con il mouse la casella di
input con sfondo bianco e cliccando una volta. Se il cursore si trova in una
casella vicina si può agevolmente arrivare alla casella utilizzando le frecce
alto e basso oppure il tabulatore. Dopo aver posizionato correttamente il
cursore la compilazione dei dati in questa prima maschera relativa ai dati di
classificazione si può effettuare scrivendo direttamente la stringa nella
casella corrispondente o, più efficacemente, facendo comparire un elenco
contenente le voci di classificazione per quello specifico parametro. Viene
caldamente consigliata questa seconda modalità di inserimento dei dati
(eccezione per le date e, forse, per le note, sigla laboratorio) per avere
sempre a disposizione i termini utilizzati per l’inserimento degli alimenti. E'
obbligatoria questa procedura per la compilazione del campo relativo alla
categoria dell'alimento. L’elenco dei termini sarà utile per:
· uniformare le modalità di
inserimento dei dati (utilizzando sempre gli stessi termini);
· ridurre gli errori in fase
di inserimento dei dati (se il nome viene pescato dall’elenco non ci saranno
errori di digitazione);
· non avere alimenti
classificati in maniera anomala che possono rendere più difficoltose le
ricerche degli alimenti stessi dal data-base.
Per utilizzare questa
modalità di inserimento dati occorre cliccare due volte nella casella del
parametro desiderato facendo comparire una tendina con i nomi disponibili per
quello specifico campo di classificazione. I nomi si possono poi fare scorrere
nella tendina attraverso le frecce e quindi
scegliere il nome che interessa cliccando sul nome stesso. L’elenco dei
nomi viene sempre riportato in ordine alfabetico. Dopo aver cliccato sul nome
il programma chiude l’elenco e riporta il nome nel campo in cui si trova il
cursore. Se nell’elenco non c’è il nome desiderato si può aggiungere scrivendo
il nuovo termine, dopo aver fatto comparire l’elenco con il doppio click,
quindi premendo enter. Il programma chiederà se si vuole aggiungere la voce
digitata. Viceversa per cancellare una voce occorre scrivere il nome e quindi
premere il tasto cancella (del o canc). Il programma chiederà se si vuole
eliminare la voce dall’elenco.
Nei casi in cui la stringa
viene inserita digitando i caratteri il software indica il numero massimo di
caratteri e se la lunghezza della stringa è superiore al limite la stringa
viene troncata a destra. Questo controllo è attivo quando è premuto il pulsante
di controllo nella pulsantiera di sinistra (1° pulsante).
Per le date non conviene
ovviamente utilizzare l’elenco ma è opportuno digitare la data stessa. Se il formato
della data non è corretto il software inserisce automaticamente la data e l’ora
odierna. Questo può risultare utile perché digitando un solo carattere si può
inserire la data odierna. Nelle maschere vuote al momento dell’inserimento di
un nuovo alimento il campo della data prelievo risulta già compilata con la
data del giorno.
La compilazione delle
maschere 2, 3 e 4 con i dati chimico-nutritivi viene effettuata con le stesse
modalità in tutte e tre le finestre. Solitamente vengono compilate solo le maschere
2 e 4 mentre la terza viene aggiornata dal programma ogni volta che si digita
qualche valore nuovo nelle altre maschere. Questo continuo aggiornamento viene
effettuato quando è attivo il pulsante di ricalcolo (secondo pulsante nella
pulsantiera in alto a sinistra). Il ricalcolo si può anche ottenere premendo il
terzo pulsante in basso della maschera relativa ai parametri calcolati. Questo
è un pulsante con sfondo grigio e quindi il comando viene eseguito (nel nostro
caso il ricalcolo) solo quando questo viene premuto. Premendo questo pulsante
il ricalcolo viene effettuato anche se il pulsante di ricalcolo (in altro a
sinistra) è disattivo (con sfondo verde).
I valori numerici si possono
vedere sul video, quindi anche inserire e modificare, sul secco o tal quale. Per fare questo occorre premere il
pulsante sotto ai parametri nelle maschere 2 e 3 in cui c’è scritto ‘ss’ o
‘tq’. Quando sul pulsante la scritta è ‘ss’ i dati sono sul secco e premendo il
pulsante si passa al tal quale. Questi tasti si trovano solo sulle finestre 2 e
3 per i dati di input ed i dati calcolati. Nella finestra 4 i valori sono puri
e non riferiti al secco o tal quale ma riferiti ad altri parametri (proteine,
fibra, ecc..).
I valori numerici vengono
inseriti dopo aver posizionato il cursore nella casella corrispondente al
parametro desiderato. Il posizionamento del cursore si può ottenere con il
mouse o con i tasti freccia alto e basso oppure con il tasto tabulatore. In
genere ci si posiziona in una finestra e poi si inseriscono i dati dall’alto
verso il basso utilizzando la freccia verso il basso. Si può anche utilizzare
il tasto di enter o il tasto tabulatore che provoca uno spostamento verso il
basso del cursore. Infatti questi tasti (enter e freccia in basso/alto e
tabulatore con o senza tasto shift premuto) passano l’informazione del dato
digitato al programma che provvede ai relativi eventuali controlli e quindi
provoca uno spostamento del cursore nella casella successiva (con freccia in
basso, enter o tabulatore) o in quella precedente (freccia verso l’alto o
tabulatore con tasto shift premuto). Anche con il mouse si può passare
l’informazione al programma e spostare il cursore in qualsiasi altra posizione
del video. Per fare questo occorre puntare con il mouse su qualche punto del
video ‘attivabile’ e cliccare una volta.
Quando è attivo il controllo
(1° pulsante di sinistra della pulsantiera in alto a sinistra attivo con sfondo
rosso) e si inizia a digitare un nuovo valore in una casella, il software indica,
in una finestra che si apre sotto il cursore, il valore minimo e massimo entro
cui verrà accettato il valore. Conviene sempre tenere attivo il pulsante di
controllo dei dati in input per ridurre gli errori che si commettono in fase di
digitazione. Se il valore esce dal
range indicato il programma è probabile che sia stato commesso un errore nella
digitazione del dato. Il programma chiede allora se si vuole accettare
ugualmente il dato o correggere il valore. Questi valori minimi e massimi sono
fissi per una parte dei parametri (minerali, vitamine ed altri parametri). Per
altri parametri (proteine, proteine solubili, lipidi, ecc..) vengono
continuamente ricalcolati in funzione dei valori impostati fino a quel momento.
Per vedere come impostare il calcolo di questi valori di range si rimanda al
capitolo configurazione (nomi parametri).
Occorre infine ricordare che
i dati nella finestra dei parametri calcolati si possono modificare anche se il
ricalcolo è attivo. Infatti il ricalcolo non viene eseguito quando si impostano
valori in questa finestra. Ovviamente se poi si imposta un nuovo dato nelle
altre finestre tutti i valori modificati nella maschera dei parametri calcolati
verranno sostituiti da quelli calcolati dal programma.
Nella riga sotto il menu principale
compare nella casella di testo di destra il numero del record che l’alimento
andrà ad occupare nel data-base. I numeri dei record vengono gestiti
automaticamente dal computer.
Terminata la digitazione
delle caratteristiche si può uscire da questa maschera mediante:
· il tasto ‘Chiudi alimento’
con automatica registrazione dell’alimento se è attivo il tasto con dischetto
nella pulsantiera di sinistra;
· il tasto di ‘Abbandona'’ con
perdita dei dati.
In entrambi i casi tutte le
finestre vengono svuotate e disattivate e rimangono attivi solo i menu a
tendina principali e le caselle combinate di testo per la specie e la scuola.
3.4 - Ricerca alimenti dal
data-base.
Al menu di ricerca alimenti
si accede attraverso varie procedure che vengono utilizzate per i seguenti
scopi:
· per modificare/correggere i
valori dell’alimento nel data-base;
· per duplicare un alimento;
· per eliminare gli alimenti
selezionati dal data-base;
· per ricalcolare i valori
nutrizionali degli alimenti selezionati;
· per inserire gli alimenti
nella razione o formula.
Come esempio di ricerca
seguiremo la strada che si percorre per modificare/correggere i dati di un
alimento nel data-base. A questa procedura si accede attraverso il menu a
tendina di ‘data-base’ quindi l’opzione ‘edita/correggi’. Compare così la
maschera di impostazione dei criteri di ricerca (figura 3.3). Questa maschera è
completamente diversa da tutte le altre che sono invece impostate in maniera
uniforme. In questa maschera non è presente il menu principale a tendina come
avviene invece nelle altre.
Figura 3.3 - Maschera per
l’impostazione dei criteri di ricerca degli alimenti dal data-base
Nella prima riga della
maschera compare il nome del data-base attivo con la relativa directory in cui
è collocato. Nella griglia di sinistra sono elencati i parametri di
classificazione dove si possono impostare i vincoli per la ricerca. Nel nostro
esempio è attivo il vincolo sulla categoria di alimenti ed il programma, quando
si avvia la ricerca, seleziona solo gli alimenti ‘F.insilato’ perché in tale
campo è riportata quella categoria. Cliccando sul pulsante sottostante di
‘cerca’ si avvia la ricerca e nella figura 3.4 vengono riportati i risultati
della ricerca.
Figura 3.4 - Maschera
con i risultati della ricerca dei ‘F.insilati’.
I risultati della ricerca
vengono riportati nella griglia in basso con alcuni dati di classificazione e
chimico-nutrizionali relativi agli alimenti trovati.
Per modificare i vincoli di
ricerca impostati nei parametri di classificazione occorre posizionare il
puntatore del mouse sulla casella del parametro desiderato nella griglia in
alto a sinistra. Poniamo di voler modificare la categoria. Puntiamo quindi il
mouse sul nome ‘F.insilato’ e premiamo il doppio click. Si apre così la
finestra delle categorie degli alimenti (elenco in ordine alfabetico) e si può
scegliere la categoria desiderata cliccando su di essa. Qualora si volesse
disattivare il vincolo sulla categoria occorre, dopo aver fatto comparire la
finestra con il doppio click, premere backspace per cancellare l’intestazione
della finestra e quindi premere enter. Se invece si volesse indicare un nome
diverso non riportato nell’elenco (questo può servire per altri campi ma non
per la categoria) occorre, dopo aver fatto comparire la finestra con il doppio
click, premere backspace per cancellare l’intestazione della finestra, quindi
scrivere il nuovo nome e premere enter.
Questo può essere utile per cercare ad esempio tutti i nomi di un certo
campo che iniziano per una determinata sequenza di caratteri. Infatti il
programma utilizza questi vincoli cercando nel data-base gli alimenti i cui
campi iniziano con la stringa riportata in queste righe. Ad esempio impostando
‘Ros’ nel campo nome azienda il programma seleziona gli alimenti dove c’è un
nome dell’azienda di Rossi, Rossini, Rossetti ecc..
Per posizionare il cursore
ed impostare vincoli su altri campi occorre utilizzare la barra con le frecce
posta a destra di questa griglia. Per le date si possono impostare valori
minimi e massimi di ricerca entro cui si vuole che l’alimento venga
selezionato. Le due date devono essere scritte in maniera corretta e separate
da un trattino. La forma corretta è:
01/01/99-01/01/02
per cercare gli alimenti
registrati nel periodo compreso fra il 1 gennaio 95 ed il 1 gennaio 96.
Ovviamente nel campo data prelievo ci deve essere registrata la data prelievo.
Nella griglia in alto a
destra si possono impostare i vincoli di ricerca per i parametri
chimico-nutrizionali. In questa griglia i vincoli vanno impostati utilizzando
la prima riga vuota. Per attivare un vincolo occorre puntare il mouse su una
casella bianca della prima riga vuota e premere doppio click. Si apre così la
finestra dei parametri disponibili con l’ordine con cui vengono visualizzati
nelle maschere degli alimenti. Per primi ci sono i parametri di input, poi
quelli puri ed infine quelli calcolati. Si fanno scorrere i parametri con la
barra verticale a destra dell’elenco e si seleziona il parametro desiderato
cliccando sul nome stesso. Il nome del parametro viene quindi riportato nella
riga in cui si trovava il cursore. A questo punto si possono impostare i
vincoli minimi e massimi entro cui l’alimento viene selezionato e visualizzato
nella ricerca. Per impostare il minimo occorre posizionare il cursore sulla
colonna del minimo e digitare il valore; per il massimo sulla colonna del max.
I valori sono sempre riferiti alla s.s.. Qualora nella celletta del minimo o
del massimo vi sia già un valore occorre prima battere backspace e poi scrivere
il valore. Per disattivare un parametro si utilizza la stessa procedura
indicata per la disattivazione dei parametri di classificazione. Si possono
vincolare fino a 30 parametri contemporaneamente in questa griglia.
Prima di avviare nuovamente
la ricerca con i vincoli impostati anche su un parametro analitico (proteine
grezze comprese fra il 12 ed il 20% sulla s.s.) è opportuno fornire alcune
indicazioni sulla griglia in cui vengono riportati i dati degli alimenti
trovati. Queste indicazioni riguardano:
· la possibilità di far
scorrere gli alimenti trovati nella griglia di output della ricerca premendo i
pulsanti con le frecce in alto e basso vicino al pulsante ‘cerca’;
· l'opportunità, per ritornare
velocemente sul primo alimento trovato, di premere nuovamente il pulsante
‘cerca’;
· la possibilità di
visualizzare i valori delle caratteristiche chimico-nutrizionali degli alimenti
sul tal quale o secco premendo il pulsantino al centro (tra le due griglie di
impostazione dei vincoli). Cliccando su questo pulsante i dati vengono
immediatamente aggiornati nella nuova modalità di presentazione. All’inizio del
lavoro sono sempre riportati sul secco;
Figura 3.5 - Fase di scelta
del parametro per sostituire la colonna della s.s. nella griglia di output
degli alimenti trovati nella ricerca.
· la possibilità di modificare
l’ordine di presentazione degli alimenti attraverso le due frecce poste a
sinistra alla casella in cui c’è la scritta ‘sort:’ con il nome del parametro
attivo di sort. Premendo la freccia verso l’alto si modifica il parametro di
sort attivando la colonna alla destra, della griglia di output degli alimenti
trovati, di quello attivo. Nelle figure 3.2 e 3.3 era attiva l’essenza. Per
attivare le proteine bisognerà premere la freccia verso l’alto per 8 volte (ci
sono 8 colonne fra essenza e proteine). Quando è attiva una colonna di sort
alfanumerica l’ordinamento verrà effettuato in ordine alfabetico. Quando è
attiva una colonna con valori numerici l’ordinamento verrà effettuato in base
ai valori;
· la possibilità di ordinare
gli alimenti in ordine crescente o decrescente attraverso le due frecce poste a
destra della casella in cui c'è la scritta 'sort'. La modalità impostata viene
riportata a destra della scritta 'sort' (sort(A) per l'ordinamento crescente e
sort(D) per l'ordinamento decrescente);
· la possibilità di sostituire
i parametri in ogni colonna della griglia in cui viene riportato l’elenco degli
alimenti trovati. Per fare questo occorre posizionare il cursore sulla colonna da
modificare cliccando una volta con il mouse sulla colonna stessa. Bisogna poi
aprire la casella combinata di testo a destra del video e selezionare il
parametro che interessa. Nella figura
3.5 viene visualizzata la fase di scelta del parametro per sostituire quello
della s.s. nella griglia di output degli alimenti trovati nella ricerca. In uno
di queste caselle combinate di testo (sono due caselle combinate sovrapposte)
vi sono i parametri di classificazione e nell’altra quelli
chimico-nutrizionali. Se l’elenco contiene i parametri che a noi interessano
occorre scegliere il nome desiderato e cliccare con il mouse su di esso. Il
parametro selezionato sostituirà il vecchio parametro nella colonna attiva
della griglia alimenti. Se al contrario l’elenco non contiene i parametri che
ci interessano si dovrà tornare con il mouse sulla colonna da modificare nella
griglia di output degli alimenti trovati e fare doppio click con il mouse. Il
programma cambierà l’elenco ed aprirà la casella combinata sulla destra per la
scelta del parametro;
· si possono
aggiungere/togliere colonne dalla griglia in cui vengono riportati gli alimenti
trovati. Per fare questo occorre attivare la griglia con il mouse e:
· la possibilità di impostare
nella griglia di output degli alimenti trovati nella ricerca un numero di
colonne e di parametri specifici per ogni categoria di alimenti. Il programma è
configurato in partenza per riportare in questo indice sintetico degli alimenti
i parametri ritenuti più importanti per ogni categoria di alimenti;
· la possibilità di
ampliare/restringere le colonne utilizzando il drag & drop sulle linee di
suddivisione delle colonne (nelle prime tre righe della griglia). Per fare
questo occorre puntare con il mouse sulla linea di demarcazione destra della
colonna che interessa. Spostare lentamente il puntatore fino a che assume la
forma di doppia freccia orizzontale; quindi cliccare e tenere premuto. Si può
ora trascinare in orizzontale per ampliare/restringere la colonna. Quando la
larghezza è quella desiderata si rilascia il pulsante del mouse;
Tutte queste impostazioni,
comprese quelle delle griglie di impostazione dei vincoli sui parametri di
classificazione e dei parametri chimico-nutrizionali, si possono salvare
cliccando sul pulsante ‘Salva imp.’. Verranno così salvate le impostazioni per
la categoria di alimenti attiva.
In figura 3.6 vengono
riportati gli alimenti trovati con le impostazioni per ricercare nel data-base:
- i foraggi insilati
- con un tenore in PG compreso fra il 12 ed il 20% sulla
s.s.
- l’elenco visualizzato in ordine decrescente in base
alle PG
- i valori visualizzati sulla s.s.
Figura 3.6 - Maschera con i
risultati della ricerca dei F.insilati con PG comprese fra il 12 ed il 20%
sulla s.s.
3.5 - Correzioni dati degli
alimenti nel data-base.
Consente di correggere i
dati degli alimenti nei data-base. In genere viene utilizzato per correzione di
dati digitati erroneamente in sede di inserimento di nuovi alimenti. Per i
mangimifici si suggerisce di tenere aggiornato il database con questa procedura
di correzione dei dati. Questo per diversi motivi:
· per l'opportunità di avere
la storia delle caratteristiche analitiche delle singole materie prime
utilizzate. Questo perché quando si è terminato la correzione il programma
chiede se si vuole conservare una copia delle caratteristiche dell'alimento prima della correzione. Questo
consente di poter visionare rapidamente l'evoluzione delle caratteristiche
delle diverse materie prime utilizzate;
· per la possibilità di
utilizzare le caratteristiche delle materie prime aggiornate e non anche in
sede di razionamento;
· per la possibilità di
aggiornare i file contenti le formule accedendo automaticamente al database.
Quindi l'aggiornamento viene effettuato una volta sola nel database e poi si
possono aggiornare automaticamente tutte le formule e razioni che hanno
utilizzato gli alimenti presenti nel database.
A questa procedura si accede
attraverso il menu a tendina di ‘data-base’ quindi l’opzione ‘edita/correggi’.
Per correggere i dati di un alimento occorre, come indicato nel sottocapitolo
3.4, cercare l’alimento nel data-base. Quando, attraverso la ricerca, abbiamo
fatto comparire l’alimento desiderato sul video (nella griglia apposita come
visualizzato in figure 3.3 e 3.6) occorre attivare l’alimento stesso. Per
l’attivazione si posiziona il puntatore del mouse sul numero del record (numero
nella prima colonna) relativo alla riga dell’alimento da attivare e si preme il
pulsante una volta. La riga andrà così in controcampo ad eccezione della prima
colonna (la seconda se si conta anche la colonna del numero del record su cui
si trova il puntatore). Dopo aver attivato la riga compare una finestrella in
cui il programma chiede se si desidera visualizzare l'alimento per la
correzione. Rispondendo si compare così la maschera di figura 3.2 con tutti i
dati dell’alimento desiderato. Si possono modificare i valori con le stesse
modalità indicate nel caso dell’aggiunta di un nuovo alimento. Si possono
altresì stampare le caratteristiche dell’alimento con le modalità che verranno
descritte nel sottocapitolo 3.10 (Stampa certificato). Dalla maschera si esce
con i tasti di ‘Chiudi alimento’ (con registrazione delle modifiche) e di
‘Abbandona’ (senza registrazione).
Nel momento in cui si esce
da questa maschera con il tasto 'Chiudi alimento' il programma verifica se per
i parametri calcolati si sono verificati problemi nel calcolo stesso (mancanza
di dati). Nel caso in cui sussistono problemi si apre una finestra con l'elenco
dei parametri interessati e con 3 possibilità:
· rispondere si per azzerare i
valori per evitare che i dati non corretti finiscano nel database. In genere è
la risposta consigliata;
· rispondere non per non
azzerare i valori. Talvolta infatti i dati mancano in campi dove il valore è
prossimo a 0 ed indefinibile;
· rispondere annulla per non
uscire dalla maschera di correzione ed inserire i dati mancanti.
Successivamente si apre
un'altra finestra in cui il programma chiede se si desidera fare una copia
delle vecchie caratteristiche dell'alimento. Rispondendo si il programma crea
un nuovo alimento con le vecchie caratteristiche ed il record attivo (record
del vecchio alimento) viene aggiornato con i dati corretti. Questo consente di
mantenere i collegamenti con i file che utilizzano questo alimento e quindi
aggiornare i dati anche in questi file (in sede di razionamento e formulazione
e solo su richiesta) senza dover riscrivere i valori.
Si ritorna così al menu di
ricerca (figura 3.3) per la correzione di un altro alimento. Per abbandonare
tale menu si preme il tasto ‘esci’ così si ritorna al menu principale con tutte
le finestre disattive.
3.6 - Aggiornamento dei
prezzi o di altri dati degli alimenti nel data-base.
Questa procedura consente di
aggiornare i prezzi, o altri parametri,
in modo veloce senza passare attraverso la fase di correzione vista
precedentemente.
A questa procedura si accede
attraverso tutte le modalità che portano alla maschera di ricerca alimenti
(figura 3.2). Per aggiornare i prezzi o altri valori chimico-nutrizionali
occorre:
· accertarsi che in una
colonna della griglia in cui viene riportato l’elenco degli alimenti trovati
nella ricerca vi sia la colonna con il parametro che intendiamo modificare;
· impostare i valori sul secco
o tal quale;
· impostare gli opportuni
vincoli di ricerca;
· avviare la ricerca con il
pulsante cerca’;
· modificare i valori sulla
colonna del parametro desiderato posizionando il cursore dove c’è il dato
dell’alimento interessato. Premere backspace per cancellare il vecchio valore e
digitare il nuovo. Quindi premere enter. Qualsiasi altro tasto premuto in
sostituzione dell’enter non consentirà la registrazione del nuovo valore.
Premendo il tasto enter il cursore si sposta automaticamente nella casella
sottostante per la correzione dell’alimento della nuova riga.
3.7 - Duplicare le
caratteristiche di un alimento nel data-base.
Consente di duplicare i dati
di un alimento ed equivale all'inserimento di un nuovo alimento. Può essere
utilizzato quando si effettuano solo alcune analisi di un alimento; sulla
scorta di queste si sceglie poi l'alimento da duplicare (con dati analitici
simili) in modo da avere indicazioni sui valori analitici non determinati.
A questa procedura si accede
attraverso il menu a tendina di ‘data-base’ quindi l’opzione ‘duplica
alimento’. Compare così la maschera per la ricerca degli alimenti (figura 3.2)
descritta precedentemente. A differenza della maschera di figura 3.2 troviamo
il tasto ‘duplica alimento’ in sostituzione di quello di ‘edita alimento’. Come
descritto in precedenza si impostano i vincoli per la ricerca, si esegue la
ricerca e si attiva l’alimento desiderato quando questi compare sul video. Compare quindi una finestrella in cui il
programma chiede se si desidera duplicare l'alimento. Si accede così,
rispondendo si, alla maschera di figura 3.3 con i dati dell’alimento
selezionato. Si possono così modificare i valori con le stesse modalità
indicate nel caso dell’aggiunta di un nuovo alimento. I valori modificano
vengono visualizzati con lo sfondo rosso per poterli riconoscere in futuro. Se
un valore viene modificato per sbaglio si può riscrivere il valore vecchio
avendo cura di far terminare il dato con .001; in tal caso verrà visualizzato
in maniera normale (sfondo bianco). Si possono altresì stampare le
caratteristiche dell’alimento con le modalità che verranno descritte nel
sottocapitolo 3.10 (Stampa certificato). Dalla maschera si esce con i tasti di
‘Chiudi alimento’ (con duplicazione dell’alimento) e di ‘Abbandona’ (senza
duplicazione e con perdita dei valori impostati).
Si ritorna così al menu di
ricerca (figura 3.3) per l’eventuale scelta di un altro alimento da duplicare.
Per abbandonare tale menu si preme il tasto ‘esci’ così si ritorna al menu
principale con tutte le finestre disattive.
3.8 - Elimina un alimento
dal data-base.
Consente di eliminare gli
alimenti dal data-base. Può servire per togliere alimenti inseriti
erroneamente, inseriti per prova o
perché non più utilizzati.
A questa procedura si accede
attraverso il menu a tendina di ‘data-base’ quindi l’opzione ‘elimina
alimento’. Compare così la maschera per la ricerca degli alimenti (figura 3.2)
descritta precedentemente. A differenza della maschera di figura 3.2 troviamo
il tasto ‘elimina alimento’ in sostituzione di quello di ‘edita alimento’. Come
descritto in precedenza si impostano i vincoli per la ricerca e si esegue la
ricerca. Si può attivare un solo alimento con le modalità descritte
precedentemente. Si possono anche attivare più alimenti da cancellare
utilizzando la funzione drag & drop. Per selezionare più alimenti occorre
puntare il mouse sul numero del record del primo alimento che si vuole
cancellare e premere il pulsante del mouse. Tenendo premuto il pulsante bisogna
trascinare il puntatore del mouse verso il basso lungo la colonna del numero
record. Giunti sull’ultimo alimento da cancellare si deve rilasciare il
pulsante del mouse. Tutti gli alimenti selezionati verranno evidenziati,
durante l’attivazione ed al termine, in controcampo (eccezione per la prima
colonna). A questo punto occorre premere il pulsante ‘elimina alimento’. Per
ogni alimento che deve essere eliminato il programma chiede la conferma. Se la
risposta è affermativa l’alimento viene eliminato e nella colonna del numero
record compare la voce eliminato. Terminata l’eliminazione degli alimenti
selezionati è opportuno premere il pulsante ‘cerca’ per visionare i risultati
dell’operazione. Si abbandona questa maschera premendo il pulsante ‘esci’.
3.9 - Ricalcola parametri
nutrizionali negli alimenti nel data-base.
Consente di ricalcolare
rapidamente tutti i parametri che solitamente vengono calcolati da Razio-Best
per gli alimenti selezionati. Questo ricalcolo viene effettuato senza accedere
alle maschere di figura 3.2. Questo può risultare utile nei seguenti casi:
· quando sono stati modificati
dei dati analitici con la procedura rapida (vedi sottocapitolo 3.6 di
aggiornamento prezzi o di altri dati);
· quando sono stati importati
dei dati direttamente mediante Access o altri data-base o fogli elettronici;
· quando si cambiano le
formule di calcolo di alcuni parametri.
A questa procedura si accede
attraverso il menu a tendina di ‘data-base’ quindi l’opzione ‘Ricalcola’.
Compare così la maschera per la ricerca degli alimenti (figura 3.2) descritta
precedentemente. A differenza della maschera di figura 3.2 troviamo il tasto
‘Ricalcola’ in sostituzione di quello di ‘edita alimento’. Come descritto in
precedenza si impostano i vincoli per la ricerca e si esegue la ricerca. Si può
attivare un solo alimento con le modalità descritte precedentemente. Si possono
anche attivare più alimenti da cancellare utilizzando la funzione drag &
drop come indicato nel punto precedente. Dopo aver selezionato gli alimenti
occorre premere il pulsante ‘Ricalcola’ ed il programma effettua il ricalcolo
degli alimenti selezionati ed adegua il data-base. Accanto ad ogni alimento
ricalcolato compare il termine ricalcolato. Terminato il ricalcolo degli
alimenti selezionati è opportuno premere il pulsante ‘cerca’ per visionare i
risultati dell’operazione. Si abbandona questa maschera premendo il pulsante
‘esci’.
3.10 - Stampa certificato di
analisi degli alimenti del data-base.
Questa procedura consente di
stampare su carta il certificato dell'analisi riportando in esso i soli parametri
dove il valore è diverso da 0 e da 0.001. Il valore 0.001 andrebbe impostato
nei campi dove il valore è pressoché 0 per evitare che in fase di elaborazione
delle razioni il programma riconosca il campo del parametro come dato mancante
(0 per il programma è dato mancante). Ovviamente il valore 0.001 non viene
stampato perché non si tratta di un dato analitico. Se il risultato di
un’analisi dovesse essere proprio 0.001 bisognerà impostare un valore
leggermente diverso (esempio 0.099).
Per la stampa del
certificato di analisi bisogna utilizzare il menu a tendina data-base e quindi
l’opzione ‘stampa certificato alimento’. Questa opzione si attiva solo quando
nel video viene riportata la maschera di figura 3.2 con i dati analitici di
un alimento. Sono le caratteristiche di
tale alimento che verranno stampate. Per accedere a questa maschera con
l’attivazione dell’opzione di stampa del certificato si possono utilizzare le
seguenti strade:
· la procedura di correzione
dati (vedi sottocapitolo 3.5). E’ solitamente la via più utilizzata ed agevole;
· la procedura di duplica
alimento. Si duplica poi l’alimento se si preme ‘OK’;
· dal
razionamento/formulazione mangimi stampando le caratteristiche di un alimento
della razione/formula.
Le opzioni che si possono attivare quando si vuole stampare il
certificato di un alimento sono diverse e le relative voci compongono un
sottomenu a tendina dell'opzione 'stampa certificato analisi'. Le possibilità
sono le seguenti:
· la stampa dei soli parametri
di input;
· la stampa dei parametri di
input seguiti da quelli relativi ai parametri puri;
· la stampa dei parametri di
input e di quelli calcolati;
· la stampa di tutte e tre i
tipi di parametri.
Dopo aver scelto una delle opzioni possibili compare la finestra per
l'impostazione dei parametri per la stampa di figura 3.7.
Figura 3.7 - Fase di
impostazione dei parametri e delle modalità di stampa.
Nel nostro esempio abbiamo scelto la modalità di stampa più completa
con la stampa dei parametri di classificazione, di input, puri e calcolati. In
particolare la maschera di figura 3.7 consente:
· di selezionare con i
selettori in alto l'elenco dei parametri (classificazione, input, puri e
calcolati) da visualizzare nella parte sottostante. Ciccando sul nome di ogni
selettore (classificazione, input ecc..) questo viene selezionato e vengono
riportati sotto i parametri corrispondenti. Nel nostro esempio sono attivi i
parametri di input;
· di attivare disattivare la
stampa dei singoli parametri nell'ambito dei parametri di classificazione, di
input, ecc.. I singoli parametri si attivano/disattivano ciccando sul nome
stesso. Nel nostro caso sono attivi i parametri dell'analisi tipo ed il prezzo.
Gli altri parametri riportati sul video non verranno quindi stampati;
· di far scorrere i parametri
riportati sul video mediante i tasti scorri avanti e scorri indietro;
· di avviare la stampa
mediante il pulsante stampa senza salvare le impostazioni dei parametri
attivati per la stampa;
· di avviare la stampa e
contemporaneamente salvare le impostazioni dei parametri attivati per la
stampa. Occorre tenere presente che le impostazioni sono specifiche per ogni
categoria di alimento nell'ambito di ogni scuola attiva;
· di annullare la stampa con
il tasto annulla;
· di utilizzare diversi
criteri per la scelta dei parametri da stampare nell'ambito di quelli
selezionati attraverso i selettori posti sotto i pulsanti. In particolare:
o
di
stampare solo i parametri, nell'ambito di quelli attivati, dove il valore è
stato modificato (terza o quarta cifra decimale diversa da 1). Con questa
opzione i parametri calcolati non rispetteranno questa regola (verranno
comunque stampati quelli attivati per la stampa);
o
di
stampare tutti i parametri dove il valore è stato modificato (terza o quarta
cifra decimale diversa da 1), anche se non sono stati attivati per la stampa
(selezionati). Con questa opzione i parametri calcolati non rispetteranno
questa regola (verranno comunque stampati quelli selezionati);
o
di
stampare tutti i parametri attivati per la stampa (selezionati);
o
di
stampare tutti i parametri dove c'è un valore, anche se non attivati per la
stampa.
· di impostare i margini per
la stampa con le caselle di testo riportate in fondo alla finestra. Questi
valori verranno automaticamente salvati e verranno utilizzati anche per le
altre stampe della razione e delle formule.
La stampa viene quindi avviata con il pulsante stampa e nella figura
3.8 viene riporto un esempio di stampa. In tutti i casi, prima dei dati
analitici e calcolati, vengono riportati:
· l’intestazione e la data di
stampa;
· la descrizione del
richiedente con nome azienda, il suo indirizzo (località, provincia), la data
di prelievo e la sigla di laboratorio;
· la descrizione dell’alimento
riportando tutti i dati dei campi di classificazione che sono stati compilati
in sede di inserimento dell’alimento;
Figura
3.8 - Esempio di stampa del certificato dell’alimento con i soli dati
analitici.
La duplicazione del
data-base crea una copia identica del data-base che si vuole duplicare. In
genere viene utilizzata per fare una copia di salvataggio del data-base che
viene normalmente utilizzato (analisi.mdb).
A questa procedura si accede
dal menu data-base e quindi attraverso l’opzione ‘duplica data-base’. Compare
così una finestra di Windows (come indicato nella figura 3.1) dove si può
indicare il file con estensione ‘.mdb’ (che sono gli unici file nell’elenco ed
accettati come risposta) che rappresenta il nome del data-base da creare come
copia duplicando quello attivo. Per default il data-base attivo è quello
originale e cioè analisi.mdb. Al termine della duplicazione il programma riapre
il data-base sorgente e non quello creato con la duplicazione.
La compattazione del
data-base viene in genere utilizzata per fare ridurre lo spazio occupato dal
data-base su disco e per velocizzare le operazioni di ricerca. Viene effettuata
la compattazione del data-base attivo che per default è quello originale
(analisi.mdb).
A questa procedura si accede
dal menu data-base e quindi attraverso l’opzione ‘compatta data-base’. Il programma
avverte che prima di procedere alla compattazione del data-base creerà una
copia con estensione ‘.bak’ e chiede se si vuole proseguire nella compattazione
o abbandonare la procedura. In caso di risposta affermativa il programma
procede nella compattazione. Terminata la compattazione verrà nuovamente aperto
il data-base compattato.
In alcuni casi il data-base
si può danneggiare ed il programma non riesce più a leggere i dati e segnala
degli errori. Si può allora utilizzare la procedura di riparazione per tentare
di risistemare il data-base. Il programma ripara il data-base attivo.
A questa procedura si accede
dal menu data-base e quindi attraverso l’opzione ‘ripara data-base’. Il
programma ricorda quindi che conviene fare prima una copia del data-base con la
procedura duplica data-base e chiede se si vuole procedere nella riparazione
del data-base. In caso affermativo il programma procede nella riparazione ed al
termine riapre il data-base riparato.
3.14 - Aggiorna data-base (da
Ver. 5.0 a Ver. 5.1)
Consente di aggiornare il
data-base dalla versione 5.0 alle versioni 5.1.e 5.2. Importante è fare prima
una copia del data-base originale della versione 5.0 perché l'aggiornamento
verrà effettuato nel file stesso, non sarà quindi più utilizzabile nella
versione 5.0. Questa opzione è attiva solo all'avvio di Razio-Best, dopo
qualsiasi operazione sul data-base essa viene disattivata.
All'attivazione della
procedura viene segnalato di fare una copia del data-base. Compare quindi la
finestra in cui occorre indicare dove si trova il data-base della versione 5.0
(solitamente in Raz50 ed il file ha il nome di analisi.mdb).
3.15 - Apri 2° data-base ed
esporta alimenti
Consente di esportare gli alimenti
e le relative caratteristiche in una altro data-base di Razio-Best. Questa
opzione è attiva solo all'avvio di Razio-Best, dopo qualsiasi operazione sul
data-base essa viene disattivata.
Dopo aver aperto il 2°
data-base si accede alla maschera di ricerca degli alimenti dal data-base
sorgente (quello attivo e non quello aperto per 2°) come in figura 3.3 con la
differenza che il pulsante 'edita dati' riporta la scritta 'esporta'. Come
descritto in precedenza si impostano i vincoli per la ricerca e si esegue la
ricerca. Quando si sono trovati gli alimenti se ne può attivare uno per volta
con le modalità descritte precedentemente. Si possono anche attivare più
alimenti da esportare utilizzando la funzione drag & drop come indicato nel
punto precedente. Dopo aver selezionato gli alimenti occorre premere il
pulsante ‘Esporta’ ed il programma effettua l'esportazione accodando gli
alimenti nel 2° data-base. Accanto ad ogni alimento esportato compare il
termine esportato. Si abbandona questa maschera premendo il pulsante ‘esci’.
Consente di aggiornare i
dati nel database con i valori originali delle nuove versioni di Razio Best e
di importare gli alimenti e le relative caratteristiche dal 2° data-base di
Razio-Best. Per fare questo si apre il 2° database (database/apri 2° database e
aggiorna dati o importa tutto) e quindi compare una finestra con, oltre
all'abbandono della procedura, 3 possibilità:
· di aggiornare i dati degli
alimenti originali (primi 400 alimenti) nel database attivo dal 2° database
aperto. Questa possibilità consente di aggiornare i dati nel proprio database
quando escono nuove versioni di Razio Best con aggiornamento sul database. In
tal modo si mantiene il proprio database e si aggiornano solo gli alimenti
originali. Occorre tenere presente che vengono aggiornati in tutti i casi i
primi 400 alimenti senza effettuare nessuna verifica sugli alimenti presenti
nel database attivo. Questa procedura si può effettuare attivando il proprio
database ed aprendo, come 2° database, quello aggiornato di Razio Best. Per far
espletare al programma questa opzione occorre rispondere con -1 nella finestra;
· di importare i dati da un
altro database con due possibilità:
o
di
importare solo gli alimenti da una determinata data in avanti. Gli alimenti
vengono accodasti nel database attivo. La data viene impostata nella finestra
che si è aperta ed il programma importa tutti gli alimenti dal 2° database in
cui la data è successiva a quella impostata. Gli alimenti vengono importati
anche se sono già presenti nel database;
o
di
importare solo gli alimenti dove c'è una data valida (>1900) e che non sono
presenti nel database attivo. Per
importare gli alimenti con questo criterio occorre impostare 0 nella finestra
che si è aperta. Al momento dell'importazione il programma, per gli alimenti da
importare in cui il campo dato non è vuoto, verifica se nel database attivo
l'alimento è già presente comparandolo con quello da importare. La comparazione
viene effettuata in base ai parametri di classificazione ed a quelli di input.
Questa procedura è utile per aggiornare un database importando solo gli alimenti che sono stati inseriti nel 2°
database, tenendo presente che gli alimenti originali non hanno una data in
tale campo.
Al momento dell'importazione
dei dati vengono importate anche le nuove voci nelle tabelle allegate ai campi
di classificazione. Dopo aver risposto con la data, con 0 o con -1 il programma
visualizza in una finestra gli alimenti che vengono importati.
Elaborazione della razione
con RAZIO-BEST
Versione 5.3CD per Windows
Nella serie di procedure
presenti in questo settore di Razio-Best sono contenute diverse modalità di
calcolo e valutazione della razione per le categorie di alcune specie di
animali di interesse zootecnico. Le procedure si attivano aprendo la tendina
del menu principale 'razioni'. Tuttavia le operazioni essenziali si possono
attivare direttamente da alcuni pulsanti della maschere di lavoro senza aprire
questa tendina.
Figura 4 -
Menu per l’elaborazione delle razioni senza razioni attive.
Principalmente la razione
può essere elaborata attraverso le seguenti procedure:
· definizione delle quantità
dei singoli alimenti con immediata valutazione delle caratteristiche
chimico-nutrizionali della razione. E’ il metodo più semplice;
· calcolo delle
caratteristiche chimico-nutrizionali del concentrato 'ad hoc' in funzione della
razione base e successiva formulazione dello stesso;
· elaborazione di una formula
di un concentrato o più in generale di una mix di diversi alimenti (ad esempio
unifeed) valutando contemporaneamente le caratteristiche chimico-nutrizionale
del mix stesso o della razione completa composta anche da altri alimenti
somministrati oltre al mix in elaborazione;
· ottimizzazione minimizzando
o massimizzando un obiettivo (es. minimizzando il costo) della razione globale
o del concentrato ‘ad hoc’;
· ottimizzazione minimizzando
o massimizzando un obiettivo del mix con contemporanea definizione della
quantità in funzione degli alimenti somministrati nella razione base.
Altre
possibilità interessanti riguardano:
· calcolo contemporaneo della
razione per molti gruppi di animali (massimo 80) nello stesso file. Calcolo che
si può effettuare nella medesima sessione di lavoro;
· definizione di 5 formule
(mix che diventano poi alimenti finiti) nella razione utilizzabile per tutti i
gruppi in linea;
· definizione di 5 formule
(mix che diventano poi alimenti finiti) nella razione utilizzabile solo dai
singoli gruppi (mix diversi associati ad ogni gruppo);
· output dei risultati in
diversi formati;
· salvataggio automatico dell’ultima razione elaborata;
· salvataggio e richiamo delle
razioni su disco.
Per
elaborare le razioni si utilizza il menu a tendina ‘Razioni’. In figura 4 viene
riportato il menu delle procedure di razionamento. Quando si apre questo menu
tutte le opzioni non sono sempre attive (dipende da che procedura è in fase di
esecuzione). Nell'esempio di figura 4 sono attive solo le prime 3 procedure e
le ultime 3 perché non c'è nessuna razione attiva. Questa videata compare
quando si avvia il programma e si apre per la prima volta il menu a tendina
delle procedure di razionamento. Sostanzialmente quindi per accedere alla
maschera di elaborazione delle razioni si può utilizzare una delle 3 opzioni di
figura 4:
· nuovo set di razioni: per
iniziare da zero con una nuova razione (meglio con un nuovo set di razioni);
· richiama: per richiamare una
razione da un file su disco;
· apri ultimo set di razioni:
per richiamare l'ultima razione elaborata.
4.1 - Preparare un nuovo set
di razioni
Prima di iniziare una nuova
razione è opportuno selezionare la specie desiderata dalla casella combinata di
testo in alto a sinistra. Questa procedura di preparazione di un nuovo set di
razioni deve essere utilizzata quando occorre preparare da zero un piano di
razionamento con l'impostazione dei dati relativi agli animali e la selezione
degli alimenti dai data-base o la digitazione dei dati analitici da tastiera.
Occorre tenere presente che l'ultima razione elaborata viene automaticamente
salvata su disco al momento del termine della sessione di lavoro (importante è
uscire attraverso la normale procedura da Razio-Best). Se le modifiche
all’ultima razione non sono radicali si può utilizzare l'opzione ‘Apri ultimo
set di razioni’ del menu a tendina ‘Razioni’. Oppure si può richiamare una
razione registrata con caratteristiche analoghe a quella da costruire. In tutti
i casi la razione sul file lavoro (registrata automaticamente dal software al
termine dell'ultima sessione di lavoro) verrà persa perché in tale file entrerà la prossima razione in elaborazione
sostituendo quella vecchia. Se la razione non si vuole perdere occorre salvarla
con la procedura specifica. Il consiglio è di utilizzare questa funzione di
preparare un nuovo set di razioni solo per gli allevamenti dove non si è ancora
elaborata nessuna razione. Anche per questi si può velocizzare le operazioni
richiamando una razione di un allevamento simile (caratteristiche analoghe
degli animali e degli alimenti), modificandola poi in maniera opportuna. Per
gli allevamenti che vengono seguiti regolarmente con il razionamento si
consiglia di aprire l'ultimo file salvato e modificare la razione e quindi
salvare il file con un nuovo nome. In alternativa si può utilizzare sempre lo
stesso file aggiungendo dei gruppi nuovi (duplicando i gruppi). In tal modo si
potrà avere sempre in linea le razioni utilizzate in passato e che possono
agevolare i confronti. Questa parte verrà trattata in dettaglio nel
sottocapitolo ‘modifica razione’.
Alla procedura di preparare
una nuova razione partendo da zero si accede dal menu a tendina ‘Razioni’ e
quindi con l’opzione ‘Nuovo set di razioni’. A questo punto il programma pone
la domanda "sicuro di voler
cancellare la razione in memoria ?". Si premerà il pulsante di ‘OK’,
ovviamente, se la razione è già stata salvata precedentemente su un dischetto o
se non interessa più. Premendo invece ‘Annulla’ si abbandona la procedura.
Compaiono quindi in
successione, con passaggio automatico da una maschera all’altra, le finestre
per la definizione del primo gruppo ed il calcolo dei fabbisogni, per la scelta
degli alimenti da utilizzare ed infine per la elaborazione della razione. Le
modalità di utilizzazione di queste maschere viene riportata nei sottocapitoli
successivi (gestione gruppi e fabbisogni degli animali, aggiunta degli alimenti
alla razione ed elaborazione della razione).
4.1.1 - Scelta della
categoria e calcolo dei fabbisogni nutrizionali
Si possono inserire e
gestire contemporaneamente un numero elevato di gruppi (massimo 80). I gruppi
possono essere rappresentati da singole bovine o da gruppi di animali presenti
nell’allevamento ed alimentati con la stessa razione. La gestione contemporanea di più gruppi in una stessa
razione rappresenta forse la peculiarità più interessante di tutto il
programma, infatti molto difficilmente un programma non molto specifico, ma
nato per esigenze diverse può risolvere il problema dei gruppi che rappresenta
una delle esigenze particolari del razionamento. Infatti con tutti i gruppi in
linea si possono preparare razioni/e base da esportare sugli altri gruppi
velocizzando l'elaborazione dei piani di razionamento della mandria.
Quando si procede attraverso
la procedura di nuovo set di razioni si apre, dopo l'eventuale messaggio che
ricorda di salvare l'ultima razione, la casella combinata di testo di destra
che contiene i gruppi predefiniti della specie attiva (figura 4.1). Occorre
quindi scegliere il gruppo desiderato facendo scorrere l'elenco mediante la
freccia rivolta verso il basso. Nell'elenco vengono riportati i gruppi base
(prime 9 voci dell'elenco) delle varie categorie della specie attiva ed una serie
di gruppi predefiniti più specifici che vengono riportati dopo i primi 9.
Figura 4.1 - Maschera per la
scelta della categoria di animali per l'elaborazione di una nuova razione.
Nella figura 4.1 è attiva la
specie bovina e nella casella combinata vengono riportate le categorie base per
questa specie. Si consiglia però di utilizzare le categorie predefinite più
specifiche per ottenere dei fabbisogni più rispondenti alle diverse esigenze.
In particolare per i bovini esistono diversi gruppi predefiniti specifici:
· per le bovine in asciutta,
oltre al gruppo base per l'asciutta vera e propria, sono previsti i gruppi per
la fase iniziale di asciutta e per l'ultima fase della gravidanza in
preparazione al parto ed alla lattazione successiva;
· per le bovine in lattazione
sono previsti le seguenti categorie specifiche:
o
freschissime
0-30 giorni per le bovine nelle primissime fasi della lattazione (fino a 20 40
giorni di lattazione);
o
alta
produzione 0-270 giorni di lattazione. Questa categoria è indicata per gli
allevamenti che hanno un gruppo unico di bovine in lattazione o dove la maggior
parte delle bovine in lattazione è in questo gruppo con altri piccoli gruppi di
animali all'inizio e/o alla fine della lattazione;
o
fresche
0-100 d e avanti 100-300 d. Queste categorie predefinite, rispettivamente per
le bovine fresche e per le bovine avanti lattazione, sono indicate quando
abbiamo due gruppi in lattazione con il gruppo più piccolo nella prima fase
della lattazione (primi 3-4 mesi);
o
fresche
0-200 d e avanti 200-300 d. Queste categorie predefinite, rispettivamente per
le bovine fresche e per le bovine avanti lattazione, sono indicate quando
abbiamo due gruppi in lattazione con il gruppo più grande nella prima fase
della lattazione (primi 6-8 mesi);
· per le manze sono previsti i
gruppi in funzione del peso vivo (150-200, 200-300 kg ed oltre 300 kg).
Occorre porre attenzione a
non disattivare la casella combinata di testo cliccando con il mouse in qualche
altra posizione del video per non far chiudere questa casella combinata di
testo. Occorre allora riaprire questa casella combinata. Se la casella non si
riapre occorre riselezionare la procedura nuovo set di razioni aprendo la
tendina razioni dal menu principale.
Dopo aver scelto la
categoria compare un box di input attraverso il quale si indica il nome che si
intende assegnare a questo primo gruppo di animali. Successivamente, solo se si
è selezionato come categoria la bovina in lattazione, compare una piccola
finestra in cui vengono richiesti i valori medi della mandria relativi alla
produzione di latte della mandria (in q/anno), al peso vivo medio (in kg) ai
titoli in grasso e proteine (in %). Il programma propone dei valori medi e
chiede se si accettano oppure se si vogliono modificare. Se si opta per la
modifica, perché i valori medi della mandria sono diversi, il programma
richiede tutti e 4 i valori in maniera sequenziale. Nella figura 4.2 viene
visualizzata la finestra con queste richieste. Dalla figura 4.2 si può anche osservare
che sullo sfondo ci sono i dati degli animali della categoria selezionata ed i
relativi fabbisogni. Il programma sulla scorta di questi pochi valori impostati
elabora le caratteristiche medie del gruppo ed i fabbisogni. Ad esempio il
programma definisce la produzione media giornaliera di latte del gruppo
basandosi sulla produzione media della mandria e sulla categoria predefinita
scelta. Il programma elabora così la curva della lattazione con la funzione di
Wood (in base alla produzione media della mandria) e, sulla scorta dei giorni
medi di lattazione stabiliti in base alla categoria predefinita e selezionata,
stima la produzione sulla curva della lattazione.
Figura 4.2 - Impostazione
dei valori medi di gruppo al momento dell'inserimento di un nuovo gruppo di
bovine in lattazione nel file di razionamento.
Il programma procede in
maniera analoga per la stima dei valori di grasso e di proteine del gruppo di
bovine in lattazione selezionato dalle categorie predefinite. In modo analogo
vengono stimate altre caratteristiche del gruppo ed elaborati i fabbisogni
sulla scorta di tutti questi valori stimati automaticamente.
In tutti i casi, per tutte
le categorie di animali, non si accede alla maschera in cui vengono
visualizzati i dati degli animali del gruppo ed i relativi fabbisogni. Questo
per velocizzare la prima fase di impostazione dei dati. Successivamente, dalla
maschera di elaborazione della razione, si potrà accedere ai fabbisogni
modificando le caratteristiche degli animali ed i fabbisogni del gruppo.
Si accede così alla maschera
di elaborazione della razione per la scelta degli alimenti da utilizzare nella
razione. E' necessario inserire almeno un alimento per poter accedere alla
procedura di elaborazione della razione. Attraverso questa via gli alimenti
vengono inseriti con la modalità più semplice ed immediata.
4.1.2 - Selezione degli
alimenti da utilizzare nella razione
Si accede così alla maschera
4.3 attraverso la quale si elabora la razione dopo aver inserito almeno un
alimento.
Figura 4.3 - Maschera di
elaborazione della razione con la griglia per la seleziona degli alimenti da
utilizzare nella razione.
Gli alimenti si selezionano
dalla griglia presente nella parte superiore del video dove viene riportato un
indice dei foraggi presenti nel database attivo e per ogni alimento vengono
riportate i valori dei parametri ritenuti più importanti. E' necessario
selezionare un alimento per poter utilizzare le maschere di razionamento
presenti nella parte inferiore del video. Per selezionare un alimento occorre
ciccare sul numero a sinistra (numero del record) dell'alimento desiderato. In
tal modo l'alimento viene copiato e trasferito nella finestra sottostante. Per
far scorrere l'indice degli alimenti si può operare in due modi:
· cliccando nella griglia (non
nel numero del record) e poi utilizzare le frecce (su e giù) per spostarsi;
· utilizzando la barra di
scorrimento verticale presente nella parte sinistra della griglia.
I parametri riportati nella griglia dove sono
raccolti i dati degli alimenti si possono sostituire con altri cliccando
sull'intestazione del campo stesso. Compare così una casella combinata di testo
con i parametri di Razio Best e dove è possibile selezionare il parametro
desiderato cliccando sul nome stesso.
Dopo aver selezionato tutti i foraggi desiderati si
può chiudere la griglia contenente l'elenco degli alimenti ciccando in
qualsiasi punto delle maschere sottostanti. Compare così la maschera completa
di elaborazione della razione (figura 4.4). Da questa maschera si possono
eseguire pressoché tutte le operazioni utilizzando i pulsanti presenti nella
maschera stessa.
4.2 - Maschera di
elaborazione delle razioni
E' la maschera principale
del programma di razionamento. Permette di elaborare le razioni con tutte le
modalità previste e consente di accedere a tutte le procedure del programma
inerenti il razionamento.
Figura 4.4 - Maschera per
l’elaborazione della razione. Impostazione delle quantità degli alimenti nella
razione base (razione con mix).
A questa maschera di
elaborazione della razione si accede attraverso:
· automaticamente dalla
costruzione di un nuovo set di razioni. In tal caso quando si è inserito uno o
più alimenti si può chiudere la griglia alimenti scoprendo l'intera maschera.
Questa è la procedura descritta fino a questo momento;
· dalla maschera di
elaborazione della razione utilizzando il menu a tendina ‘razioni’ e quindi
l’opzione ‘elaborazione razione’. Questa opzione si può utilizzare quando una
razione è stata attivata come nel nostro caso ma è già stata chiusa la maschera
di lavoro con il pulsante 'Chiudi razioni' o 'Abbandona'. Si rientra quindi nella maschera di figura
4.4.
Quando si giunge in questa
maschera sul video vengono riportati i dati della razione relativi all’ultimo
gruppo attivo. Nel nostro caso stiamo preparando una razione nuova e quindi le
quantità degli alimenti è ancora pari a zero e mancano anche i concentrati.
Prima di spiegare le modalità di inserimento dei concentrati è opportuno
fornire alcune indicazioni su questa maschera. Il video è sostanzialmente
suddiviso in tre parti::
· nella parte superiore del
video ci sono oggetti (pulsanti, caselle combinate, ecc..) che sono comuni per
tutte le finestre sottostanti e che svolgono un effetto generale su tutte le
funzioni del programma;
· una finestra sottostante a
sinistra che riporta gli alimenti presenti nella razione e le relative
quantità. Attraverso questa finestra si definiscono le quantità di alimenti
utilizzati. Agli alimenti presenti vengono accodati 10 mix che rappresentano in
sostanza degli alimenti composti in cui è possibile definire la formula sempre
attraverso questa finestra ed utilizzando gli stessi alimenti presenti nella
razione;
· una finestra sottostante a
destra dove vengono riportate le caratteristiche chimico-nutrizionalei della
razione in elaborazione.
Nella parte superiore del video gli oggetti
presenti, partendo dall'angolo sinistro in alto del video, sono:
· una casella combinata di
testo per la selezione della specie. Si può in qualsiasi momento cambiare la
specie attiva. Il modo corretto di procedere è tuttavia quello di selezionare
la specie prima di iniziare l'elaborazione di un nuovo set di razioni. Quando
si richiama una razione da disco (richiama o apri ultimo set di razioni) il
programma si setta automaticamente sulla specie indicata nel file richiamato;
· una casella combinata di
testo per la selezione della scuola. La scuola è associata alla specie e si può
selezionare un'altra scuola in qualsiasi momento. Quando si seleziona un'altra
scuola vengono automaticamente richiamati anche i parametri della razione ad
essa associati ed il programma aggiorna la finestra di output della razione;
· una riga di informazioni in
cui viene indicato il file aperto ed il gruppo attivo;
· la pulsantiera di sinistra
in cui si possono impostare i pulsanti che il programma controlla durante
l'esecuzione delle diverse procedure. In particolare i pulsanti presenti sono:
o
il
primo, quando attivo, costringe il programma, quando si digita la quantità di
un alimento, a riportare in una finestrella che si apre sotto il cursore alcuni
suggerimenti per la risposta e ad effettuare controlli sui valori di input;
o
il
secondo, quando attivo, costringe il programma ad effettuare in continuazione il
ricalcolo (nel caso degli alimenti il ricalcalo di molti valori nutrizionali)
quando si digitano/correggono le quantità degli alimenti o si selezionano altre
modalità di calcolo della razione;
o
il
terzo, quando attivo, costringe il programma al salvataggio delle quantità
degli alimenti impostate per i vari gruppi nel corso dell'elaborazione della
razione;
o
il
quarto, quando attivo, costringe il programma al salvataggio delle
caratteristiche chimico-nutritive del concentrato 'ad hoc' eventualmente
elebaorato;
o
il
quinto consente di settare l'obiettivo di minimo o di massimo nell'ambito della
procedura di ottimizzazione;
o
il
sesto consente, quando attivo, di visualizzare le quantità di alimenti
necessarie per l'intero gruppo, tenenendo quindi conto dei capi presenti.
· la pulsantiera di destra in
cui si possono utilizzare i pulsanti per far eseguire al programma determinate
procedure in quel preciso momento. In particolare i pulsanti sono:
o
il
primo consente di registrare
immediatamente le quantità degli alimenti impostate per il gruppo attivo;
o
il
secondo consente di eliminare l'alimento attivo dall'elenco degli alimenti
presenti nella razione;
o
il
terzo consente di avviare la procedura di ottimizzazione;
o
l'ultimo
consente di registrare le impostazioni di tutti i pulsanti presenti nelle
maschere sul video. In tal modo quando si tornerà su questa maschera il
programma si setterà nuovamente allo stesso modo.
· sotto la pulsantiera di
sinistra troviamo una piccola casella di testo per le note alla razione in
elaborazione. Cliccando all'interno di essa la casella esplode e si possono
digitare le note che verranno poi accodate alle stampe;
· sotto alle note troviamo il
nome del gruppo attivo ed accanto ad esso una casella di testo in cui è
possibile scrivere il numero del record dell'alimento che verrà inserito
immediatamente nella razione. Possiamo anche scriverel'iniziale dell'essenza
degli alimenti che vogliamo visualizzare per sceglierne qualcuno da inserire
nella razione. Queste sono le modalità più rapide per inserire gli alimenti
nella razione;
· sotto troviamo la casella
combinata di testo di sinistra (nella terza riga sotto la pulsantiera di
sinistra) viene riportato l’elenco dei gruppi, in ordine alfabetico, che sono
presenti nel file in elaborazione. Aprendo questa casella si può quindi
attivare un altro gruppo cliccando sul nome del gruppo desiderato. Una volta
attivato il gruppo il programma procede all’aggiornamento delle maschere
sottostanti con i dati della razione del nuovo gruppo;
· sotto la pulsantiera di
destra troviamo tre selettori (Razione, Fabbisogni ed Alimenti) che sono
collegati con i cinque pulsanti sotto ad essi. Attraverso questi cinque
pulsanti possiamo svolgere tutte le procedure più importanti per il
razionamento. I pulsanti sono cinque ma nella realtà svolgono le funzioni di 15
pulsanti perché sono collegati ai selettori posti sopra di essi. Infatti quando
il selettore è su Razioni svolgono le funzioni per le gestione della razione
(crea nuovo set di razioni, richiama una razione da file, salva la razione
attiva su disco, analizza in modo critico la razione e stampa in modo sintetico
la razione). Quando il selettore è su fabbisogni questi pulsanti consentono di
gestire i gruppi ed i fabbisogni di ognuno di essi (inserisci un nuovo gruppo
nella razione, modifica i dati del gruppo attivo, duplica il gruppo attivo,
sostituisci il gruppo attivo, cancella il gruppo attivo). Quando il selettore è
su alimenti i pulsanti svolgono le funzioni per la gestione degli alimenti
(inserisci un nuovo alimento nella razione, modifica i dati dell'alimento
attivo, duplica l'alimento attivo, sostituisci l'alimento attivo, cancella
l'alimento attivo);
· sotto questi pulsanti
troviamo la casella combinata di testo di destra che consente di gestire gli
alimenti singolarmente (Razione con
mix) o all'interno di una formula (nei vari mix). Quando è attivo Razione con
mix si gestiscono singolarmente tutti gli alimenti, compresi i mix. Quando è
attivo un mix gli alimenti vengono gestiti all'interno di una formula,
gestendoli in termin di percentuale oppure in termini di kg;
· alla destra troviamo due
grossi pulsanti che consentono di chiudere questa maschera di elaborazione
della razione. Il pulsanti 'Chiudi razione' salva e chiude la razione. Il
pulsante 'Abbandona' chiude ma non salva la razione. Da tenere presente che il
salvataggio avviene nel file di lavoro e che quando si abbandona si perdono
solo le ultime modifiche in quanto il lavoro svolto viene salvato durante i
vari step di costruzione della razione.
La finestra sottostante di sinistra è dedicata agli
alimenti della razione. In questa finestra troviamo:
· una riga di intestazione che
riporta la quantità totale degli alimenti che compongono la razione. Con il
doppio click in questa riga attiviamo la procedura di calcolo della razione
completa (Razione con mix) e questa dicitura compare sopra questa riga di
intestazione (nell'intestazione della finestra) e nella casella combinata di
destra. Premendo nuovamente due volte il pulsante sinistro del mouse (doppio
click) con il puntatore in questa riga possiamo visualizzare le caratteristiche
degli alimenti presenti nella razione nella griglia che si sovrappone nella
parte superiore del video. Per chiudere la griglia è necessario cliccare in
qualsiasi punto delle finestre sottostanti;
· sempre nella riga di
intestazione troviamo una casella di testo per indicare il numero di capi in
più ed in meno che vengono conteggiati nella preparazione reale della razione;
· sotto vengono riportati gli
alimenti con le rispettive quantità impiegate nel gruppo attivo e, nella figura
4.4, relative alla razione base (dal momento che è attivo razione con mix);
· gli alimenti vengono
riportati in ordine alfabetico in base al nome sintetico. Si possono visualizzare
gli alimenti in ordine decrescente di quantità impiegata cliccando sul pulsante
‘9:0’ (pulsante più a destra alla base di questa finestra). Con questo pulsante
premuto (sfondo rosso) gli alimenti della razione, ogni volta che si cambia
gruppo o mix, vengono sempre riportati in ordine decrescente di quantità. Se
però si impostano altri valori nelle quantità l’ordine non viene aggiornato in
continuo;
· quando il nome di un
alimento compare con la scritta normale (non in grassetto come consuetudine)
significa che mancano dei valori in alcuni parametri necessari al calcolo per
la scuola attiva;
· con il doppio click sul nome
dell'alimento possiamo visualizzare nella maschera apposita le caratteristiche
chimico-nutrizionali dell'alimento corrispondente. Se nell'alimento mancano dei
dati in alcuni parametri necessari al calcolo per la scuola attiva, prima di
accedere alla maschera di visualizzazione dei dati dell'alimento, il programma
evidenzia i dati mancanti;
· sotto gli alimenti
selezionati per la razione vengono riportati i 10 mix (alimenti composti) che si possono utilizzare per sviluppare le
formule che si potranno poi utilizzare nella razione come singolo alimento
(appunto come mix);
· con il doppio click sul nome
del mix possiamo accedere alla modalità di formulazione per sviluppare la
formula del mix stesso. In realtà si rimane nella stessa maschera e si
utilizzano gli stessi alimenti. Si può vedere che siamo in un mix perché
nell'intestazione della finestra compare la scritta mix e nella casella combinata
di testo di destra compare la scritta mix;
· quando il nome di un
alimento compare in una casella con sfondo diverso (grigio più scuro
nell’impostazione base dei colori) significa che non ci sono dati per
quell’alimento. Infatti i mix sono con sfondo grigio scuro perché non sono
ancora stati formulati ed utilizzati;
· l’elenco degli alimenti si
può far scorrere con le frecce situate in basso a destra o con i tasti pagina
giù e pagina su;
· accanto alle frecce troviamo
di scorrimento troviamo un altro pulsante grigio che serve per ordinare gli
alimenti in ordine decrescente di quantità;
· sempre nella parte inferiore
della finestra alimenti troviamo i pulsanti di controllo. In particolare:
o
il
primo consente di settare la modalità
di lavoro sul tal quale o sul secco. In genere si utilizza il tal quale;
o
il
secondo consente di lavorare in kg o in percentuale (%). Si lavora in kg nella
razione con mix ed in % quando si sviluppa la formula di un mix. In
quest'ultimo caso può essere utile lavorare anche in kg ed il programma calcola
la composizione della formula sulla scorta delle quantità impostate;
o
il
terzo consente di impostare le quantità nella razione (pulsante disattivo con
il simbolo =) o di impostare i vincoli di minimo o massimo per l'ottimizzazione
(pulsante attivo con il simbolo $);
o
il
quarto, collegato al terzo, consente di impostare i vincoli di minimo (-) o di
massimo (+) per l'ottimizzazione. Questi tasti sono ignorati quando il terzo
pulsante è disattivo (=);
o
il
quinto consente di ampliare (se attivo) o di normalizzare (se disattivo) lo
spazio in orizzontale per la visualizzazione dei nomi degli alimenti;
o
il
sesto consente di visualizzare la quantità totale dei singoli alimenti
conteggiando anche gli apporti dei vari componenti di tutti i mix utilizzati;
o
il
settimo consente di non visualizzare tutti gli alimento dove la quantità è
nulla, tenendo conto solo della quantità impostata nella modalità attiva
(razione completa o singolo mix);
o
l'ottavo
consente di non visualizzare tutti gli alimenti dove la quantià è nulla,
tenendo però anche conto dell'eventuale impiego nei mix;
o
il
nono consente di ordinare gli alimenti in ordine decrescente di quantità.
La finestra sulla destra del
video viene utilizzata per visualizzare le caratteristiche chimico-nutritive
della razione. Le peculiarità di questa finestra sono:
· nella prima colonna vengono
riportati i nomi dei parametri chimico-nutrizionali della scuola attiva ed
ordinati secondo la scuola stessa;
· l’elenco dei parametri è
specifico per la categoria a cui appartiene il gruppo e si possono far scorrere
con le solite frecce alla base della finestra;
· il colore di primo piano del
nome dei parametri è importante. Quando è nero si tratta di un parametro di
input, quando è rosso di un parametro calcolato (calcolo per la stima del suo
valore nei singoli alimenti), quando è bleu di un parametro in cui l'apporto
totale della razione è calcolato con metodo meccanicistico;
· quando su un parametro
compare uno sfondo più scuro (grigio scuro) indica che per quel parametro
mancano dei dati in un alimento. Cliccando sul nome del parametro compare una
finestra che indica in quali alimenti mancano i dati. Vengono considerati,
nell’elenco e non nello sfondo del parametro, solo gli alimenti effettivamente utilizzati
nella razione. Questo risulta molto utile per evitare di trarre informazioni
sbagliate dagli apporti della razione riportata sul video quando mancano dei
dati;
· nelle ultime tre colonne
vengono riportati i fabbisogni, gli apporti della razione e le differenze fra
apporti e fabbisogni per ogni singolo parametro. Questi dati nella maschera di
figura 4.7 vengono riportati come concentrazione (riferiti alla s.s.). Per
visualizzare i valori sul secco (come riportato), sul tal quale o come quantità
totali occorre utilizzare i tre pulsanti in basso riportanti le scritte ‘ss’,
‘tq’ e ‘tot’. In figura 4.8 vengono riportati i dati della stessa razione come
apporti totali. Quando i valori vengono riportati sul tal quale il valore nella
riga della s.s. relativo agli apporti rappresenta la % di s.s. di tutta la
razione. Questo può servire quando si preparano razioni unifeed. Con i valori
sul tal quale i fabbisogni vengono calcolati, ovviamente, in base al contenuto
di s.s. dell’intera razione per consentire un confronto corretto con gli
apporti;
· nell'intestazione della
colonna dei delta troviamo una casella combinata di testo dove esistono due
possibilità:
o
quando
la colonna è impostata come delta il programma riporta in questa colonna la
differenza fra apporti e fabbisogni;
o
quando
la colonna è impostata come FabbR il programma riporta in questa colonna la
differenza sempre la differenza fra apporti e fabbisogni ma dopo aver
ricalcolato alcuni fabbisogni tenendo conto delle caratteristiche della razione
impostata. In particolare vengono ricalcolati i fabbisogni in energia e
proteine ed in questa colonna vengono riportate solo le differenze fra apporti
e fabbisogni ricalcolati;
· nel grafico centrale della
finestra relativa alle caratteristiche della razione vengono riportate delle
canne d’organo orizzontali raffiguranti i delta (differenze
apporti-fabbisogni), relativi ai singoli parametri, in modalità grafica;
· la scala della griglia in
cui vengono riportati i delta si può modificare con le freccine poste alla
sommità della griglia stessa. L’impostazione base è -20% e +20% rispetto al
fabbisogno teorico. Una eventuale riduzione della scala consente di mettere
meglio in luce piccole differenze nei fabbisogni;
· nella parte inferiore della
finestra troviamo i pulsanti che hanno azione su questa finestra. Oltre ai
soliti due pulsanti per far scorrere i parametri troviamo un altro pulsante a
sfondo grigio che viene utilizzato per l'elaborazione di un concentrato 'ad
hoc' in base alla razione base impostata. Con tale procedura vengono calcolate
le caratteristiche chimico-nutritive di un concentrato e registrate. Troviamo
poi i pulsanti che si possono settare e che il programma controlla durante
l'esecuzione delle varie procedure. Questi pulsanti sono a gruppi di tre:
o
nel
primo gruppo troviamo il primo pulsante che consente di ampliare (quando
attivo) o normalizzare (disattivo) lo spazio per la visualizzazione dei nomi dei parametri. Il secondo consente
di visualizzare i valori di alcuni parametri, dove è stato configurato, in rapporto
ad altri parametri. Il terzo consente di visualizzare gli apporti della razione
totale (quando disattivo) e da soli foraggi (quando attivo). Il funzionamento
di questo pulsante è collegato con l'impostazione del terzo gruppo di pulsanti.
In particolare l'apporto da foraggi viene espresso sulla s.s. quando nel terzo
gruppo è attivo il pulsante ss. Al contrario gli apporti da foraggi vengono
espressi in rapporto con l'apporto totale dei rispettivi parametri quando nel
terzo gruppo è attivo il pusante tot;
o
nel
secondo gruppo troviamo i pulsanti per visualizzare i fabbisogni teorici
(attivo il pulsante =) i fabbisogni minimi per l'ottimizzazione (-) e quelli
massimi (+);
o
nel
terzo gruppo troviamo i pulsanti per esprimere i risultati in termini di
concentrazione sulla s.s. (ss attivo) sul tal quale (tq attivo) o in termini di
quantità totali (tot attivo);
o
nel
quarto gruppo troviamo i pulsanti che consentono di visualizzare le
caratteristiche della razione globale (rz premuto), del solo mix in
elaborazione (mx premuto) o del concentrato 'ad hoc' elaborato. Nel primo caso
le caratteristiche della razione tengono conto di tutti i componenti della
razione stessa, anche se si sta elaborando un mix. Viceversa con mx premuto
vediamo le caratteristiche del mix se stiamo elaborando un mix. Si vedono
invece le caratteristiche della razione globale quando siamo in fase di
elaborazione della razione globale (Razione con mix);
o
nel
quinto gruppo troviamo i pulsanti per selezionare la modalità di elaborazione
della razione. Si può utilizzare la scuola Iz (Istituto di Zootecnica), NRC
(NRC 2001) o CNCPS (Cornell Net Carbohydrate system 2000). Questi pulsanti
vengono attivati automaticamente anche quando si seleziona la scuola attraverso
la casella combinata di testo in alto a sinistra. In tal caso però vengono
visualizzati anche i parametri associati alla scuola selezionata. Se invece la
scelta viene effettuata con questi pulsanti si attiva ugualmente la modalità di
calcolo secondo la scuola selezionata ma i parametri visualizzati non vengono
aggiornati in base alla scuola scelta;
o
nel
sesto gruppo troviamo solo due pulsanti. Il pulsante Vis consente di aprire
chiudere la finestra di output che si sovrappone alle caratteristiche della
razione. Il tasto Id consente di visualizzare l'apporto dei singoli aminoacidi
ponendo a 100 l'apporto di lisina.
A questo punto, prima di addentrarci nelle varie
modalità di valutazione ed elaborazione della razione, vengono riportate le
modalità per accedere alla gestione dei dati dei gruppi e calcolo dei
fabbisogni ed alle modalità per la gestione degli alimenti nella razione.
4.3 - Gestione dei gruppi e
calcolo dei fabbisogni
Dalla maschera di razionamento
(figura 4.4) si può accedere alla maschera per la gestione dei gruppi e
fabbisogni solo quando si richiede di modificare i dati del gruppo. Si può
accedere a questa maschera attraverso due modalità:
· la modalità più semplice è
quella che utilizza i pulsanti ed i selettori posti sotto la pulsantiera di
destra. In questo caso il selettore va settato su fabbisogni così i pulsanti
sotto svolgeranno le funzioni per i fabbisogni. In particolare sarà possibile
inserire un nuovo gruppo, modificare il gruppo attivo, duplicare il gruppo
attivo, sostituire il gruppo attivo e cancellare il gruppo attivo. Con il
pulante di inserimento di un nuovo gruppo si ripete sostanzialmente quanto
visto e descritto per il nuovo set di razioni. Non si accede quindi alla
maschera dei fabbisogni. Viceversa con il pulsante di modifica dati del gruppo
si accede alla maschera di modifica dati del gruppo e di elaborazione dei
fabbisogni. Questa maschera verrà comunque descritta più avanti;
· attraverso il menu a tendina
'razioni' e quindi 'fabbisogni', indi 'edita fabbisogni'. Questa modalità
conduce alla stessa maschera di calcolo dei fabbisogni in modo identico a
quanto si ottiene con la modalità prima indicata.
4.3.1 - Modifica dei dati
degli animali e calcolo dei fabbisogni
Si accede così alla maschera
di figura 4.5 per la modifica dei dati del gruppo attivo e per il calcolo dei
fabbisogni.. Si possono inserire/correggere i valori per consentire al software
di calcolare i fabbisogni teorici degli animali in esame.
Per fare questo ci sono 4
maschere nella parte inferiore del video:
· la prima maschera consente
di inserire caratteristiche alfanumeriche del gruppo di animali da razionare;
· la seconda maschera consente
di inserire valori numerici del gruppo di animali da razionare;
· la terza maschera riporta i
dati relativi ai fabbisogni calcolati. Questi dati vengono aggiornati in
continuo dal programma quando è attivo il pulsante di ricalcolo (secondo
pulsante in alto a sinistra). Il ricalcolo viene effettuato anche con le
formule esterne (impostate nel foglio Excel) solo se è attivo il 3° pulsante
della pulsantiera in alto a sinistra;
· la quarta maschera consente di modificare i fattori di ricalcolo
dei fabbisogni dei singoli parametri.
Per quanto riguarda le prime
due maschere si può ricordare che per ogni categoria di animali sono diversi i contenuti dei campi che bisogna
compilare; quelle delle vacche in lattazione risultano le più articolate,
mentre quelle delle altre categorie si presentano meno complesse.
Figura 4.5 - Maschera con i
dati relativi alle bovine inizio lattazione con i relativi fabbisogni
calcolati.
In figura 4.5 vengono
riportati i valori impostati ed i fabbisogni calcolati per le bovine del gruppo
fresche. Passiamo ora in rassegna al contenuto dei campi delle prime due
maschere per le vacche in lattazione. Per quanto riguarda la prima maschera si
ricorda innanzitutto che l’inserimento dei dati deve avvenire attraverso il
menu a tendina che compare quando con il mouse si preme il doppio click nella
casella del campo desiderato. Se non si utilizza questo sistema e si
inseriscono altri dati i fabbisogni potrebbero venire calcolati in maniera non
corretta. In questa maschera troviamo i seguenti campi:
· nome gruppo. La compilazione di questo
campo rappresenta l’unica eccezione alla regola indicata prima. Infatti per
questo campo è opportuno scrivere direttamente il nome nella casella. Questo
campo consente comunque solo di modificare il nome del gruppo attivo e non
l’inserimento di un nuovo gruppo. Il nuovo nome inserito sostituirà
automaticamente il vecchio nome riportato nel menu a tendina di sinistra;
· categoria. Questo campo consente,
attraverso il doppio click sul nome stesso,
di modificare la categoria del gruppo. Quando si cambia categoria
automaticamente il programma aggiorna le maschere con i dati di default della nuova
categoria sostituendo quelli impostati. Se uno dovesse modificare la categoria
per sbaglio e non volesse perdere i vecchi dati occorre uscire da questa
maschera con il pulsante ‘Abbandona’.;
· taglia. Riguarda la taglia
dell’animale adulto. Nel caso delle bovine da latte influenza marginalmente il
calcolo dei fabbisogni. E’ importante invece per le manze dove l’incremento
giornaliero -a parità di ritmo di accrescimento- ha un diverso contenuto in
grasso, quindi influenza le esigenze in energia e proteine;
· stagione. Influenza il consumo di
s.s. ed i fabbisogni in energia. Soprattutto nel periodo caldo estivo rispetto
all'inverno;
· tipo di stabulazione. Influenza il consumo di
s.s. ed i fabbisogni in energia. Nel tipo di stabulazione viene contemplato
anche il pascolo;
· tecnica alimentazione o, meglio, tecnica di
distribuzione degli alimenti. Influenza il consumo di s.s;
· qualità foraggi. Influenza il fabbisogno in
energia attraverso l’effetto associativo foraggi/concentrati;
· presenza insilato. Influenza il consumo di
s.s.;
· attivo. Questo campo indica se il
gruppo è attivo o disattivo. Solo i gruppi attivi verranno considerati nel
calcolo economico e nella determinazione del consumo di alimenti in un periodo
definito di tempo.
Nella seconda finestra si
possono inserire i dati numerici relativi agli animali da razionare. In questa
maschera i primi 3 campi sono comuni per tutte le categorie. I campi che
troviamo sono i seguenti:
· numero capi. Dato importante per il
calcolo del consumo di alimenti e per il calcolo economico. Il programma setta
automaticamente 100 capi;
· incidenza costo in %. Rappresenta la percentuale
di incidenza del costo della razione del gruppo in esame sul costo di
produzione (utile per il reale costo del litro latte perché, su di esso, incidono,
con la giusta percentuale, anche le manze, vitelle e vacche in asciutta). Per
queste categoria conviene in genere impostare un valore vicino alla quota di
rimonta se le manze che non entrano a sostituire le vacche di scarto vengono
vendute verso la fine della gravidanza. Se invece vengono vendute più giovani
occorre impostare un valore tendente al 100% (tanto più vicino a 100 quanto più
giovani vengono vendute le manze);
· età. Influenza i fabbisogni di
completamento della crescita delle bovine. Per i giovani animali (manze e
vitelloni) si considera in maggior misura il peso ed in modesta misura l’età.
Nella figura 4.6 si riportano le maschere per l’impostazione delle
caratteristiche delle manze;
· peso vivo. Influenza i fabbisogni di
mantenimento;
· variazione di peso vivo. Rappresenta la variazione
di peso vivo giornaliera. E’ un dato indicativo essendo influenzato da molti
fattori (ripienezza del digerente, peso della mammella, peso dell’utero,
ecc..). Mediamente si considera che le vacche nei primi due mesi di lattazione
perdano peso fino ad un valore ritenuto fisiologico pari al 8-10%. Per il primo
mese di lattazione il calo di peso può essere pari anche ad 1 kg/d, al secondo
mese di 0.5 kg/d e dal terzo mese in
poi ha inizio il recupero del peso vivo, che nelle fasi finali può arrivare a
0.3 kg/d. Si consiglia di impostare valori possibilmente entro questi limiti in
funzione anche del livello produttivo e delle reali condizioni delle bovine.
Per le manze viene richiesto l'incremento ponderale giornaliero;
Figura 4.6 - Maschera per
l’acquisizione delle caratteristiche delle manze e per il calcolo dei relativi
fabbisogni.
· giorni di lattazione. Influenza in buona misura
il consumo di s.s.. Le variazioni nei consumi sono evidenti soprattutto nei
primi 2-3 mesi di lattazione. In genere conviene impostare un valore più basso
rispetto a quello medio del gruppo soprattutto per il gruppo delle fresche
(10-30 giorni in meno in funzione dell’ampiezza del gruppo. Valori più alti per
gruppi più ampi per privilegiare le bovine più fresche e quindi più produttive
ed esigenti;
· produzione di latte. Influenza, evidentemente,
tutti i fabbisogni. In genere si imposta la produzione media del gruppo
aumentata per un certo fattore (1.1-1.2) in funzione dell’ampiezza del gruppo (più
il gruppo è ampio e maggiore è il fattore). Al momento della scelta di una
categoria predefinita di bovine in lattazione il programma richiede la
produzione media della mandria e sulla scorta di questo valore stima la
produzione di latte media del gruppo, utilizzando la funzione di Wood,
aumentandola di una certa percentuale;
· grasso del latte. La % di grasso del latte
influenza i fabbisogni in energia e di riflesso i fabbisogni in proteine
grezze, by-pass e degradabili. Anche in questo caso il valore viene
automaticamente impostato dal programma al momento della scelta di un gruppo
predefinito; infatti il programma chiede poi il valore medio del grasso del
latte di massa e sulla scorta di questi dati stima, mediante la funzione di
Wood, il contenuto medio di grasso della categoria selezionata;
· proteine del latte. La percentuale di proteine
del latte influenzano il fabbisogno in proteine ed aminoacidi. Anche in questo
caso il valore viene automaticamente impostato dal programma al momento della
scelta di un gruppo predefinito; infatti il programma chiede poi il valore
medio delle proteine del latte di massa e sulla scorta di questi dati stima,
mediante la funzione di Wood, il contenuto medio di proteine della categoria
selezionata;
· NDF foraggi. Rappresenta il contenuto
medio ponderato della NDF dei foraggi (valore espresso sulla s.s. apportata,
ovviamente, dai soli foraggi). Influenza il consumo di s.s. in maniera
marginale;
· latte/conc kg/kg. Rappresenta il valore
medio dei kg di latte che vengono prodotti per ogni kg di concentrato
somministrato. In questo caso per fare il calcolo si tiene conto della
produzione reale. Questo valore influenza il consumo di s.s. ed il fabbisogno
in energia attraverso la quota associativa foraggi/concentrati;
· bovine più fresche. Viene riportato il valore
minimo in giorni di lattazione delle bovine più fresche nell'ambito del gruppo;
· bovine più avanti. Viene riportato il valore
massimo in giorni di lattazione delle bovine più avanti di lattazione
nell'ambito del gruppo;
· Produzione latte della
mandria (q/capo/anno). Rappresenta la produzione annua media per capo dell'allevamento. Il
valore si può modificare anche in questa casella ma il modo corretto di
impostazione del valore è al momento della scelta di un gruppo di bovine in lattazione
dove il programma richiede se si desidera modificare anche i valori medi della
mandria (produzione media, peso medio, grasso medio e proteine medie). Operando
in questo modo tutti i valori reimpostati del gruppo vengono ricalcolati
tenendo conto di questi valori. Al contrario se si modifica in questa casella
non verrà effettuato nessun ricalcalo dei valori reimpostati. Il valore non
influenza quindi direttamente i fabbisogni del gruppo;
· Grasso del latte di massa. Anche in questo caso il
valore si riferisce all'intera mandria. Per questo parametro valgono le stesse
considerazioni riportate per la produzione di latte della mandria. Il valore
non influenza quindi direttamente i fabbisogni del gruppo;
· Proteine del latte di massa. Anche in questo caso il
valore si riferisce all'intera mandria. Per questo parametro valgono le stesse
considerazioni riportate per la produzione di latte della mandria. Il valore
non influenza quindi direttamente i fabbisogni del gruppo;
· Giorni di lattazione medi
della mandria.
Rappresenta il valore medio dei giorni di lattazione dell'intera mandria. Non
influenza i fabbisogni ma il dato viene utilizzato in sede di analisi della
razione.
Nella figura 4.7 viene
riportata la maschera per l’acquisizione delle caratteristiche dei vitelloni
all’ingrasso.
Figura 4.7 - Maschera per
l’acquisizione delle caratteristiche dei vitelloni all’ingrasso.
Nella compilazione di questi
campi il programma suggerisce dei valori minimi e massimi, quando il pulsante
di controllo in alto a sinistra è attivo, che si possono comunque oltrepassare.
Questi valori minimi e massimi si possono modificare cambiando i valori tramite
le procedure di configurazione.
Occorre infine ricordare che
il software lascia molta libertà nella compilazione di questi campi e quindi
alcuni valori dei fabbisogni possono risultare non corretti e quindi poco
affidabili. Ad esempio se si imposta un recupero di peso nelle vacche fresche
con elevata produzione si otterranno fabbisogni energetici e proteici troppo
elevati. Se si imposta un valore basso di proteine del latte in bovine in fase
avanzata di lattazione con bassa produzione si otterrà un basso fabbisogno in
proteine. Le indicazione fornite prima sull’importanza dei singoli campi
possono risultare utili ed essere da guida nella compilazione di questa
fondamentale maschera.
La finestra numero 3 riporta
i fabbisogni calcolati. In tale maschera sono riportati i parametri che
verranno utilizzati nel razionamento nel numero ed ordine impostato in sede di
configurazione. Tale ordine e numero è specifico per ogni categoria di animali.
Si possono ricordare le seguenti particolarità relative a questa finestra:
· ogni volta che si cambia la
categoria degli animali del gruppo vengono cambiati l’ordine ed il numero dei
parametri riportati in questa finestra;
· i valori vengono ricalcolati
ogni volta che si corregge un dato nelle altre maschere (se il pulsante di
ricalcolo è attivo);
· si può imporre il ricalcolo
anche con il pulsante disattivo (2° pulsante in alto a sinistra) premendo il 3°
pulsante in basso della finestra dove sono riportati i dati calcolati;
· si possono modificare i
fabbisogni calcolati. Queste modifiche si possono effettuare anche con
ricalcolo attivo. Attenzione però che quando il programma ricalcola (perché si
modifica un dato delle altre maschere) sostituisce con i valori calcolati
quelli modificati dall’operatore;
· i valori in questa maschera
vengono riportati sul secco o come quantità totale in funzione dello stato del
pulsante ss/tq in collocato fondo alla maschera stessa. Tuttavia i valori sul
secco non si ottengono sempre dal semplice risultato del rapporto fra apporti
totali e capacità di ingestione. Il programma quindi registra due valori per
ogni parametro come fabbisogni teorici. In particolare
o
i
fabbisogni totali vengono riportati per i fabbisogni nutrizionali veri e propri
(energia, proteine, minerali e vitamine) e questi fabbisogni vengono calcolati
con modelli fattoriali, sommando cioè le varie quote di mantenimento e
produzione. Quindi quando il pulsante è settato sui fabbisogni totali si vedono
solo i valori dove esiste un fabbisogno nutrizionale vero e proprio. Si
azzerano invece i valori degli altri parametri che vengono considerati
parametri qualitativi di ottimizzazione della razione (amido, NFC, ecc..) dove
non esiste un fabbisogno vero e proprio;
o
i
fabbisogni espressi sulla s.s. vengono ottenuti partendo inizialmente dal
rapporto fra fabbisogno totale e capacità di ingestione. Successivamente il
programma verifica se gli equilibri fra parametri nutrizionali della razione,
in particolare fra energia e proteine e fra glucidi strutturali e non, e, se
necessario, modifica i valori per ottenere un maggiore equilibrio. In questo
caso vengono riportati anche i parametri qualitativi di ottimizzazione della
razione. Ad esempio se si dovesse ridurre l'ingestione, prevista dal programma,
perché nel nostro caso è inferiore a quella teorica avremmo un aumento di tutte
le concentrazioni della razione (energia, proteina ma anche fibra) qualora il
calcolo delle concentrazioni venisse effettuato facendo un semplice rapporto
fra fabbisogno totale ed ingestione di s.s.. In tal caso il programma verifica
se gli equilibri sono rispettati e se l'energia richiesta come concentrazione è
ottenibile dalle caratteristiche chimiche dei fabbisogni, in termini di
concentrazione, elaborati. Se necessario vengono modificati i fabbisogni in
termini di concentrazione ed il fabbisogno energetico viene rielaborato tenendo
anche conto delle caratteristiche chimiche della razione.
Nella maschera numero 4, che
non si vede nelle figure 4.5-4.7 perché collocata a destra della maschera 3,
sono riportati i coefficienti che consentono il ricalcolo dei fabbisogni. Ogni
volta che il programma calcola i fabbisogni teorici moltiplica il risultato per
questo coefficiente e riporta il dato così calcolato nella finestra numero 3.
Per questa finestra si possono riportare i seguenti aspetti specifici:
· i coefficienti che vengono
riportati in questa maschera, quando si inserisce un nuovo gruppo, sono quelli
impostati nella configurazione per quella determinata categoria di animali del
gruppo;
· in questa sede i
coefficienti si possono modificare consentendo così la variazione dei
fabbisogni. Con questa modalità il ricalcolo del fabbisogno terrà sempre conto
di questa variazione apportata;
· i coefficienti modificati
verranno registrati dal programma insieme ai fabbisogni del gruppo. Questo
consente, quando si modificheranno in futuro alcune caratteristiche del gruppo,
di avere a disposizione i coefficienti corretti e non quelli originali della
configurazione.
Nella figura 4.8 viene
riportata la maschera con l’impostazione delle caratteristiche delle bovine da latte del gruppo di bovine
alla fine della lattazione.
Quando terminato
l’inserimento dei dati del gruppo si può procedere nell’inserimento di nuovi
gruppi (vedi punto successivo) oppure uscire con il pulsante ‘Chiudi
fabbisogno’ (con registrazione se attivo pulsante dischetto in alto a sinistra)
oppure ‘Abbandona’ (senza registrazione). Per l'inserimento di un nuovo gruppo
si consiglia comunque di uscire da questa finestra con il pulsante 'Chiudi
fabbisogno' e poi utilizzare i pulsanti della maschera della razione. In
particolare occorre settare il selettore sui fabbisogni e poi premere il
pulsante per l'inserimento di un nuovo gruppo, di duplicazione del gruppo
attivo od i sostituzione del gruppo attivo. In tal modo si sveltiscono le
operazioni, anche per la possibilità di scelta di molti gruppi predefiniti
all'interno delle varie categorie. In tal modo non si accede però alla maschera
dei fabbisogni descritta in questa sezione. Per accedere ad essa occorre
utilizzare il pulsante modifica (con il selettore settato sui fabbisogni) dalla
maschera della razione.
Figura 4.8 - Maschera con l’impostazione
delle caratteristiche delle bovine del 2° gruppo.
4.3.2 - Aggiunta di un nuovo
gruppo e calcolo dei fabbisogni
Un nuovo gruppo si può
aggiungere attraverso 3 modalità:
· dalla maschera della razione
di figura 4.4, con il selettore attivo sui fabbisogni, cliccando sul pulsante nuovo fabbisogno. In tal caso
si apre la tendina di figura 4.1 per la scelta della categoria e quindi vengono
richiesti i dati medi del gruppo di figura 4.3. Con questa procedura non si
accede alla maschera dei fabbisogni di figura 3.5-4.8 ma si rimane nella
maschera della razione di figura 4.4 attivando il nuovo gruppo inserito;
· dalla maschera della razione
di figura 4.4 attraverso il menu a tendina della razione. Si seleziona quindi
l'opzione fabbisogni, indi aggiungi gruppo. Si attiva così la stessa procedura
indicata nel punto precedente;
· dalla maschera dei
fabbisogni, attivata mediante modifica i dati del gruppo come indicato nel
sottocapitolo precedente, di figura 4.5-4.8. L’aggiunta del gruppo si effettua
attraverso il 4° pulsante nella pulsantiera in alto a destra di questa
maschera. Compare così un box di input in cui possiamo indicare il nome del
gruppo che desideriamo inserire. Terminata la digitazione del nome occorre premere
enter oppure premere il pulsante OK del box di input per consentire
l’inserimento del nuovo gruppo nel file in elaborazione. Si possono ora
modificare le caratteristiche degli animali del gruppo seguendo le modalità
indicate nel sottocapitolo precedente.
4.3.3 - Cambia il gruppo attivo nella gestione gruppi e fabbisogni
Il cambiamento del gruppo
attivo consente di visualizzare i dati di un altro gruppo con la possibilità di
modificare le caratteristiche degli animali del gruppo stesso e di ricalcolare/modificare
i fabbisogni.
Per cambiare il gruppo
perseguendo queste finalità bisogna trovarsi nella maschera di figura 4.5-4.8 a
cui si accede attraverso la elaborazione di un nuovo set di razioni, dalla
maschera di elaborazione delle razioni oppure dal menu generale.
Per cambiare il gruppo
attivo occorre aprire il menu a tendina di sinistra dove c’è l’elenco dei
gruppi nel file in elaborazione. Il menu si apre cliccando con il mouse sulla
freccia rivolta verso il basso alla destra del menu stesso. Dopo aver aperto la
finestra si può scegliere dall’elenco con la possibilità di fare scorrere
l’elenco verso il basso o l’alto mediante le frecce alla destra dell’elenco.
Quando nell’elenco compare il nome del gruppo che ci interessa occorre cliccare
su di esso per far comparire le caratteristiche ed i fabbisogni del gruppo
nelle finestre sottostanti.
4.3.4 - Duplica il gruppo
attivo nella gestione gruppi e fabbisogni
La duplicazione del gruppo
consente di sveltire le operazioni ed evitare errori quando si deve modificare
la razione in un allevamento o quando si vogliono elaborare razioni fra loro
alternative scegliendone poi solo una di queste. Con la duplicazione del gruppo
non si copiano solamente le caratteristiche degli animali ed i fabbisogni ma si
duplicano anche le razioni e tutti i vincoli impostati nell’ottimizzazione. In
sostanza il gruppo origine diventa un gruppo storico (dove sono contenute le
informazioni della vecchia razione e degli animali) ed il gruppo duplicato è
pronto per essere modificato. Il gruppo si può duplicare con tre diverse
modalità:
· dalla maschera della razione
di figura 4.4, con il selettore attivo sui fabbisogni, cliccando sul pulsante duplica. In tal caso si apre un
box in cui viene richiesto il nome del nuovo gruppo. Quindi viene duplicato il
gruppo attivo. Terminata la duplicazione il programma verifica se nella razione
del gruppo duplicato erano utilizzati i primi 5 mix che sono specifici per quel
gruppo (per i mix vedi nei sottocapitoli successivi). Se non sono utilizzati il
programma chiede se si vuole trasformare il gruppo sorgente in gruppo storico.
Questo consente:
o
la
copia della composizione e delle quantità dei mix 6-10 nei mix 1-5s. Dal
momento che i mix 6-10 sono comuni per tutti i gruppi mentre i mix 1-5 sono
specifici per quel gruppo si ha che questo spostamento permette di salvare la
vecchia razione. La vecchia razione non verrà alterata anche quando dovremo
eventualmente modificare i mix 6-10 per aggiornare le razioni. Questi mix sono
in comune a tutti i gruppi ma il gruppo storico così creato non utilizza più
tali mix e quindi non viene influenzato dalle modifiche;
o
la
disattivazione del gruppo. Nel menu di figura 4.1 c’è un campo nella prima
finestra dove si indica se il gruppo è attivo o meno (quando è attivo viene
considerato nel calcolo economico e per il consumo di alimenti). Con la
trasformazione in gruppo storico il gruppo viene automaticamente disattivato;
Dopo aver duplicato il
gruppo il programma automaticamente attiva il nuovo gruppo ed è così pronto per
le eventuali modifiche della razione per questo gruppo. Con questa procedura
non si accede alla maschera dei fabbisogni di figura 3.5-4.8 ma si rimane nella
maschera della razione di figura 4.4 attivando il nuovo gruppo inserito;
· dalla maschera della razione
di figura 4.4 attraverso il menu a tendina della razione. Si seleziona quindi
l'opzione fabbisogni, indi duplica gruppo. Si attiva così la stessa procedura
indicata nel punto precedente;
· la duplicazione del gruppo
si effettua attraverso il pulsante duplica (3° pulsante nella pulsantiera in
alto a destra) dalla maschera dei fabbisogni di figura 4.5-4.8. Premendo questo
pulsante si avvia la procedura di duplicazione del gruppo attivo. In questo
caso vengono visualizzati i fabbisogni con la maschera di figura 4.5-4.8 per la
modifica dei dati ed il ricalcalo dei fabbisogni.
4.3.5 - Sostituisci il
gruppo attivo nella gestione gruppi e fabbisogni
Con questa procedura si
sostituiscono i dati relativi alle caratteristiche degli animali ed ai
fabbisogni del gruppo attivo. Rimangono invece inalterati i dati sulle quantità
degli alimenti impiegati nella razione.
La sostituzione del gruppo
attivo può risultare utile quando si deve rielaborare una razione sviluppata in
precedenza e nel frattempo sono cambiate le caratteristiche degli animali. Può
anche risultare utile per effettuare delle simulazioni sulla razione elaborata.
a situazione del gruppo è consente di sveltire le operazioni ed evitare errori
quando si deve modificare la razione in un allevamento o quando si vogliono
elaborare razioni fra loro alternative scegliendone poi solo una di queste.
Il gruppo si può sostituire,
al pari della procedura di duplicazione, con due modalità sostanzialmente
uguali:
· dalla maschera della razione
di figura 4.4, con il selettore attivo sui fabbisogni, cliccando sul pulsante sostituisci. In tal caso si
apre un box in cui viene richiesto il nome del nuovo gruppo. Quindi viene
duplicato il gruppo attivo. Terminata
la sostituzione il programma automaticamente attiva il nuovo gruppo ed è così
pronto per le eventuali modifiche della razione per questo gruppo. Con questa
procedura non si accede alla maschera dei fabbisogni di figura 3.5-4.8 ma si
rimane nella maschera della razione di figura 4.4 attivando il nuovo gruppo
inserito;
· dalla maschera della razione
di figura 4.4 attraverso il menu a tendina della razione. Si seleziona quindi
l'opzione fabbisogni, indi sostituisci gruppo. Si attiva così la stessa
procedura indicata nel punto precedente.
4.3.6 - Cancella gruppo dal
file delle razioni
L’eliminazione del gruppo è
utile quando si elaborano delle razioni fra loro alternative. Alla fine però si
tiene solo una di queste razioni e quindi tutti i gruppi che contengono le
altre razioni vanno eliminati.
L'eliminazione di un gruppo
si può effettuare attraverso tre diverse modalità:
· dalla maschera della razione
di figura 4.4, con il selettore attivo sui fabbisogni, cliccando sul pulsante cancella. Il programma chiede
la conferma di cancellazione e si setta sul primo gruppo della razione. Il
gruppo non si può cancellare quando nella razione esiste un gruppo solo;
· dalla maschera della razione
di figura 4.4 attraverso il menu a tendina della razione. Si seleziona quindi
l'opzione fabbisogni, indi cancella gruppo. Si attiva così la stessa procedura
indicata nel punto precedente;
· dalla maschera dei
fabbisogni (figura 4.5-4.8) cliccando sul pulsante del cestino nella
pulsantiera in alto a destra. Il programma elimina il gruppo attivo dopo aver
chiesto se si vuole procedere. Nei casi in cui ci sia un solo gruppo nel file
in elaborazione il programma non procede nella eliminazione del gruppo ed
avverte che l’operazione non può avere luogo.
4.3.7 - Sostituisci
fabbisogni con i dati della razione
Questa procedura consente di
sostituire i fabbisogni teorici con i dati della razione. E' utile quando si
desidera modificare una razione ritenuta ottimale e si vuole vedere facilmente
di quanto ci si discosta nel corso della modifica della razione. Questa
procedura si esegue dalla maschera di figura 4.4 attraverso il menu 'razioni',
quindi 'fabbisogni', indi 'sostituisci fabbisogni con dati razione'.
4.3.8 - Recupera veri
fabbisogni
Questa procedura consente di
recuperare i veri fabbisogni (nella realtà vengono ricalcolati) per il gruppo
attivo. Può essere utile quando i fabbisogni sono stati sostituiti con i dati
della razione (procedura indicata nel punto precedente) e si desidera
recuperare i fabbisogni teorici. Questa procedura si esegue dalla maschera di
figura 4.4 attraverso il menu 'razioni', quindi 'fabbisogni', indi 'recupera
veri fabbisogni'.
4.4 - Gestione degli
alimenti nella razione
Gli alimenti
presenti nella razione si possono gestire attraverso diverse modalità ed in
particolare per l'inserimento di nuovi alimenti si possono utilizzare varie
procedure.
4.4.1 - Aggiunta degli
alimenti alle razioni in elaborazione
L’aggiunta degli alimenti
alla razione si effettua selezionando gli stessi dal data-base attivo. In
questa sede di premessa vale la pena soffermarci su alcuni aspetti importanti:
· gli alimenti selezionati dal
data-base si possono modificare sia per le voci di classificazione che per le
caratteristiche chimico-nutrizionali;
· gli alimenti aggiunti alla
razione verranno registrati con la razione stessa e quindi eventuali modifiche
nelle caratteristiche degli alimenti stessi in questa fase non influenzeranno i
valori del data-base;
· in una razione si possono
inserire fino a 50 alimenti senza nessun vincolo per quanto riguarda il numero
di foraggi e concentrati;
· si possono selezionare per
le stesse razioni alimenti da data-base diversi aprendo un altro data-base come
descritto nel capitolo di gestione del data-base (apri data-base).
Gli alimenti vengono aggiunti alla razione dalla
maschera di elaborazione della razione di figura 4.5. Esistono diverse modalità
per l'inserimento di nuovi alimenti:
· il modo più semplice è
quello di utilizzare la casella di testo posta esattamente sopra la colonna
dove si indicano le quantità degli alimenti. In questa casella si può scrivere
il numero del record dell'alimento desiderato e premere invio. L'alimento viene
così copiato e trasferito nella finestra sottostante. Sempre nella stessa
casella si può scrivere la parte iniziale del nome dell'essenza che si desidera
utilizzare (es. ma per mais, manioca, ecc..). Si riapre così la griglia con
l'elenco degli alimenti che soddisfano a questo vincolo (figura 4.9). Cliccando
quindi sul numero a sinistra dell'alimento desiderato si seleziona riportando
nella finestra sottostante degli alimenti dove si possono impostare le quantità
per elaborare la razione. Per chiudere la griglia occorre cliccare in qualsiasi
punto delle maschere sottostanti;
Figura 4.9 - Visualizzazione degli alimenti dove il
nome dell'essenza inizia per ma.
· la seconda modalità prevede
di utilizzare i pulsanti posti sotto la pulsantiera di destra e che sono
collegati con i selettori posti fra pulsantiera ed i pulsanti stessi. In
pratica i selettori modificano le funzioni dei pulsanti. Ad esempio nella
figura 4.4 i selettori sono settati su alimenti e quindi i pulsanti sottostanti
sono attivi per le funzioni sugli alimenti. Si possono attivare, cliccando sul
nome del selettore, anche i fabbisogni e le razioni. Nel nostro caso dobbiamo
svolgere delle funzioni sugli alimenti e quindi il selettore va settato su
alimenti, come in figura 4.4. I pulsanti sottostanti consentono quindi di
inserire un nuovo alimento, di modificare i dati di un alimento, di duplicare
un alimento, di sostituire un alimento e di cancellare un alimento. Premendo il
pulsante nuovo alimento si apre la casella combinata sotto i pulsanti stessi e
visualizza l'elenco delle categorie di alimenti. Selezionando una delle categorie,
cliccando sul nome stesso, vengono visualizzati gli alimenti della categoria
stessa nella solita griglia che compare e si sovrappone agli oggetti presenti
nella parte superiore del video. Si possono così scegliere gli alimenti e poi
chiudere la griglia cliccando in qualsiasi punto delle maschere sottostanti;
· la terza modalità consente
di importare formule da altri file. Questa si attiva attraverso il menu a
tendina 'razioni', quindi 'alimenti razioni, indi 'inserisci formula'. Questa procedura verrà descritta nel
sottocapitolo di inserimento delle formule;
· la quarta modalità consente
di importare alimenti da un foglio Excel. Questa procedura si attiva attraverso
il menu a tendina 'razioni', quindi 'alimenti razioni' e poi 'importa da
Excel'. Gli alimenti nel file Excel devono contenere i dati secondo un certo
ordine. Per sapere l'ordine si consiglia di esportare gli alimenti in Excel e
poi modificare il file creato con i propri alimenti;
· la quinta modalità, quella
più complessa ma anche più potente, si seleziona attraverso il menu a tendina
delle 'razioni' e quindi 'alimenti razioni', indi 'aggiungi alimenti dal
database'. Si accede ad un'altra maschera che tra l'altro è già stata descritta
nel capitolo sul database alimenti. Con questa modalità si accede alla maschera
di figura 4..10
Figura 4.10 - Maschera per
la ricerca degli alimenti dal data-base e l’inserimento nella razione
La maschera di figura 4.10 è
simile a quella riportata in figura 3.3 descritta nel capitolo relativo alla
gestione degli alimenti nel data-base. In questa maschera si impostano i
vincoli per la ricerca e quindi si attua la ricerca stessa come descritto nel
sottocapitolo relativo alla ricerca degli alimenti nel data-base (vedi capitolo
3). Quando nella griglia apposita del video compare l’alimento che ci
interessa si può effettuare la
selezione e l’inserimento nelle razioni attraverso tre diverse modalità:
· il primo metodo è analogo a
quanto indicato per la correzione dei dati di un alimento nel data-base (vedi
capitolo 3) e consente di vedere i dati degli alimenti che si inseriscono nella
razione. Con questa modalità si posiziona il puntatore del mouse sul numero del
record (numero nella prima colonna) relativo alla riga dell’alimento da
attivare e si preme il pulsante una volta. La riga andrà così in controcampo ad
eccezione della prima colonna (la seconda se si conta anche la colonna del
numero del record su cui si trova il puntatore). Dopo aver attivato la riga
compare una finestra in cui viene richiesto se si desidera inserire l'alimento
nella razione. Alla domanda è possibile rispondere in tre modi:
o
con
si in cui si accetta in maniera promissoria di inserire l'alimento
visualizzando prima tutte le caratteristiche dell'alimento (figura 3.2). Se le
caratteristiche dell'alimento saranno ritenute idonee si potrà confermare
l'inserimento attraverso il pulsante 'Chiudi alimento' della maschera 3.2. Se
non saranno ritenute idonee si potrà decidere di non inserire l'alimento
attraverso il pulsante 'Abbandona' della maschera 3.2. Dalla maschera di figura
3.2 si possono eventualmente modificare i valori di classificazione e quelli
dei parametri chimico-nutrizionali dell’alimento. Per eventuali correzioni si
utilizzano le stesse modalità indicate nel caso dell’aggiunta di un nuovo alimento
nel data-base (vedi capitolo 3). Queste variazioni, se è attivo il 2° pulsante
in alto a sinistra della maschera di figura 3.2, verranno registrate, qualora
venga inserito l'alimento nella razione, nel data-base. In genere tale pulsante
è disattivo e quindi i dati modificati, che vengono riportati in sfondo bleu,
saranno tali solo per quella determinata razione. Si consiglia di modificare i
dati attraverso questa strada quando gli alimenti non vengono analizzati ma si
ritiene opportune apportare variazioni alle caratteristiche degli alimenti in
base alla valutazione visiva degli stessi. Lo sfondo bleu ci segnalerà in
futuro qualiparamtri sono stati modificati in questo modo. Viceversa quando si
effettuano le analisi si consiglia di inserire i valori nel database. Uscendo
dalla maschera si ritorna nel menu di ricerca per l’eventuale selezione di
altri alimenti;;
o
con
no per inserire l'alimento nella razione senza visionare altri dati oltre a
quelli riportati nell'indice della maschera 4.10;
o
con
annulla per non inserire l'alimento;
· con questa modalità non si
passa attraverso la maschera di figura 3.2 e quindi non si vedono tutte le
caratteristiche dell’alimento. Inoltre con questa modalità gli alimenti si
possono inserire nella razione senza farli comparire nella griglia della
maschera 4.10 della ricerca alimenti; si sveltiscono così le operazione di
inserimento alimenti. Per fare questo occorre però ricordare il numero dei
record degli alimenti da inserire. Tali numeri vanno digitati nella casellina
al centro del video dove compare NumRec. Cliccando con il mouse sulla casellina
si provocherà la cancellazione della scritta in essa contenuta e si potrà
digitare il numero. Dopo aver scritto il numero del record bisogna premere
enter per consentire l’inserimento dell’alimento nella razione. Dopo
l’inserimento la casellina si vuoterà automaticamente e sarà pronta per
ricevere un nuovo valore;
· con la terza modalità si
possono inserire i dati di un nuovo alimento non presente nel database. Per
fare questo, dal momento che il programma può inserire gli alimenti nella
razione pescando unicamente dal data-base, occorre selezionare l’alimento
numero 401 dal data-base che non contiene nessun dato. Si può poi accedere alla
maschera dei dati ed impostare i valori come vedremo successivamente.
L'alimento 401 si può pescare anche digitando un numero di record non esistente
(es. 1000) nella casella centrale (dove è scritto NumRec) della figura 3.3;
ovviamente dopo aver digitato il numero occorre premere il tasto 'enter';
Accanto alle modalità di
inserimento degli alimenti bisogna tenere presente alcune altre importanti
particolarità della maschera di figura 4.10:
· è interessante sottolineare
che i parametri che il software richiama per ogni alimento sono tutti quelli presenti nel data-base
indipendentemente dalla specie in elaborazione. L'ordine con cui questi
parametri vengono riportati è lo stesso di quello impiegato per l’aggiunta e/o
la correzione dei dati degli alimenti nel data-base;
· i valori si possono riferire
al secco o tal quale;
· si possono impostare diversi
vincoli sui parametri di classificazione e sui parametri con valori numerici.
Dalla maschera di figura
4.10 si esce premendo il pulsante ‘esci’. Si ritorna così al menu di
elaborazione delle razioni nei casi in cui si è giunti in questa maschera
attraverso l’elaborazione di un nuovo set di razioni o dal menu di elaborazione
della razione stesso. Si ritorna al menu generale nei casi in cui si è partiti
da esso.
4.4.2 - Aggiorna dati dal database
Con questa procedura vengono aggiornati i dati degli
alimenti presenti nella razione con i corrispondenti alimenti presenti nel
database attivo. Infatti il programma registra per ogni razione i dati degli
alimenti che possono quindi risultare diversi da quelli presenti nel database.
Nel caso in cui si ritenga necessario allineare i valori, in una determinata
razione, con quelli analitici si tutilizza questa procedura. Si possono anche
aggiornare solo alcuni alimenti della razione in quanto il programma chiede
sempre, per gli alimenti dove trova una corrispondenza nel database, se si
desidera procedere all'aggiornamento. Inoltre il programma visualizza anche gli
alimenti dove non è stata trovata una corrispondenza nel database. Questa
procedura si attiva attraverso la tendina 'razioni', quindi 'alimenti razioni',
indi 'aggiorna dati dal database'.
4.5 - Modelli di
elaborazione e valutazione delle razioni
Si effettua attraverso la maschera principale di razionamento (figura
4.4) e consente di elaborare le razioni per tutti i gruppi presenti nel set di
razioni. Prima di trattare le varie modalità per la definizione delle quantità
di alimenti da utilizzare nella razione si illustreranno i modelli di
elaborazione e valutazione delle razioni.
4.5.1 - Modelli di
elaborazione delle razioni.
La valutazione della razione
si può effettuare attraverso diverse modalità che vengono di seguito descritte:
1)
il
primo metodo è quello tradizionale evoluto che consiste nel confronto apporti-
fabbisogni. E' un metodo empirico che si basa appunto sul confronto fra apporti
e fabbisogni e le caratteristiche degli alimenti ed i fabbisogni vengono
definiti prima di sviluppare la razione. Quindi in sede di razionamento gli
apporti, per i singoli parametri nutrizionali, vengono calcolati in termini di
sommatorie, confrontandoli poi con i fabbisogni calcolati in precedenza. Questo
modello utilizzato in Razio Best viene definito evoluto perché utilizza anche
parametri qualitativi di ottimizzazione della razione per bilanciare la razione
stessa. Questo modello di elaborazione si utilizza quando è attivo il pulsante
Iz nel quinto gruppo di pulsanti colorati posti alla base della finestra di
output della razione. Il confronto apporti-fabbisogni si può effettuare considerando gli apporti totali oppure i valori
riferiti alla s.s. o al tal quale (utilizzando i pulsanti ‘ss’, ‘tq’ e ‘tot’).
Questo confronto risulta facilitato dalla grafica e dai colori che vengono
utilizzati nella finestra di output dei risultati (figura 4.11). In generale la
razione, con questo primo modello, viene elaborata bilanciando i parametri
riportati in figura 4.11, oltre a minerali e vitamine. Di questa maschera di
output dei risultati si possono sottolineare i seguenti punti, che peraltro non
sono specifici solo per questo primo modello di elaborazione e valutazione
della razione:
o
quando
la razione è bilanciata, in base ai parametri su video, le canne d’organo, nel
grafico al centro della finestra di output, dovrebbero quasi scomparire ad
indicare che i delta sono prossimi allo zero. L’assenza o la presenza delle
canne d’organo facilita la lettura dei risultati;
o
quando
l’apporto di un parametro è inferiori al fabbisogno con entità superiore al
valore massimo di tolleranza la canna d’organo relativa al parametro assume una
colorazione rossa. Stesso colore si ha nella colonna del delta;
o
quando
l’apporto di un parametro è superiore al fabbisogno con entità superiore al
valore massimo di tolleranza la canna d’organo relativa al parametro assume una
colorazione bleu. Stesso colore si ha nella colonna del delta;
o
quando
l’apporto di un parametro è entro il range di tolleranza la canna d’organo
relativa al parametro assume una colorazione bianca. Stesso colore si ha nella
colonna del delta;
Figura 4.11 - Maschera principale
di razionamento con elaborazione dei dati secondo i modelli tradizionali
evoluti.
o
quando
il fabbisogno di un parametro è zero o negativo (i valori negativi vengono
utilizzati per l’ottimizzazione) la canna d’organo scompare e lo sfondo del
delta corrispondente diventa grigio;
o
il
confronto apporti/fabbisogni si può valutare anche sul rapporto fra parametri
per tenere conto ad esempio del rapporto energia/proteine, della percentuale di
by-pass sulle proteine totali. Questi rapporti assumono una particolare
importanza e nella razione debbono risultare corretti al pari degli apporti
totali o degli apporti sulla s.s.. Poniamo ad esempio di considerare il
rapporto NFC/PG degradabili. Noi potremmo avere entrambi gli apporti totali
corretti ma con valori tendenzialmente elevati (comunque entro il range di
variabilità impostato) per gli NFC e tendenzialmente bassi per le PG
degradabili. In tal caso il rapporto tra i due tende ad allontanarsi
maggiormente dall’ottimale rispetto allo scostamento dei singoli parametri. Per
visionare questi rapporti occorre premere i pulsante ‘R1’ in basso nella
finestra di output della razione. Vengono così riportati i rapporti fra i
parametri associati al pulsante e definiti in sede di configurazione (vedi
capitolo 2 sulla configurazione). Per disattivare i rapporti occorre premere il
pulsante del set di rapporti attivo. In figura 4.9 vengono riportati i rapporti
associati al pulsante ‘R1’;
Figura 4.12 - Videata con la
visualizzazione dei rapporti fra parametri associati al pulsante ‘R1’.
o
si
può valutare l'apporto, per i singoli parametri, dei soli foraggi (tasto f:c
attivo). I valori si possono esprimere sulla s.s. totale (quando è premuto il
pulsante 'ss'), sulla quantità totale di alimenti ingerita (quando è premuto il
pulsante 'tq') o come percentuale dell'apporto totale dei singoli parametri
(quanto è premuto il pulsante 'tot'). In quest'ultimo caso il valore è una
percentuale dell'apporto da foraggi dei singoli parametri sull'apporto totale
dei parametri stessi. Questi valori sono utili per valutare diversi aspetti
della razione e, soprattutto, per valutare l'apporto di NDF e fibra da foraggi.
Nella figura 4.13 è premuto il pulsante f:c ed i valori si vedono in termini di apporti da foraggi in % della
s.s. totale della razione;
Figura 4.13 - Videata con la
visualizzazione dell'apporto da foraggi sulla sostanza secca totale (tasto f:c
premuto).
Con il modello tradizionale
Iz non è corretto confrontare i valori dei fabbisogni con gli apporti in quanto
i fabbisogni sono in termini di aminoacidi metabolizzabili e gli apporti sono
come valore grezzi. Si può però visualizzare l’apporto aminoacidico della sola
frazione by-pass. Questo si ottiene attivando nel menu di configura l’opzione
“Aminoacidi (totali/bypass) e disattivando il CNCPS. In questo caso il
confronto tra i fabbisogni e frazione by-pass viene effettuato in termini di
rapporti e profilo aminoacidico.
2)
il
secondo modello di elaborazione e valutazione della razione utilizza il modello
NRC (tasto NRC premuto). Con questo modello si effettua sempre un confronto
apporti-fabbisogni partendo sempre dai fabbisogni e dalle caratteristiche
nutritive degli alimenti stimate prima di iniziare l'elaborazione vera e
propria della razione con impostazione delle quantità di alimenti. Tuttavia gli
apporti vengono calcolati rivalutando continuamente gli alimenti dal punto di
vista del contenuto in energia e proteine sulla scorta delle quantità di
alimenti impostate nella razione. In questo modello quindi le caratteristiche
nutrizionali degli alimenti non rimangono costanti ma variano in funzione delle
caratteristiche delle razioni in cui sono impiegati. Anche taluni fabbisogni
possono variare in funzione delle caratteristiche delle razioni. Ad esempio il
fabbisogno in proteina metabolizzabile non varia mentre varia il fabbisogno in
proteine grezze totali. Nella maschera di figura 4.14 viene riportata la
razione elaborata e valutata secondo il modello NRC, utilizzando però i
parametri del modello tradizionale.
Figura 4.14 - Maschera
principale di razionamento con elaborazione dei dati secondo il modello NRC e
con i parametri dei modelli tradizionali evoluti.
Si può osservare che, pur
con la stessa razione, molti valori sono diversi rispetto a quanto riportato nei
risultati dell'elaborazione con modelli tradizionali riportati in figura 4.11.
In particolare in questo caso compare anche il valore dell'apporto di proteina
metabolizzabile, che possiamo considerare il fabbisogno più appropriato per
valutare la correttezza degli apporti totali di proteine (meglio di
aminoacidi). Per questo modello di elaborazione e valutazione della razione è
opportuno osservare questo parametro per valutare in modo più corretto la
razione. L'apporto di proteina metabolizzabile viene stimato in modo
meccanicistico, stimando il flusso ruminale in funzione delle caratteristiche
delle razioni. Vengono così stimate le proteine degradate, quelle che escono
dal rumine senza essere degradate e le proteine microbiche tenendo conto
dell'energia presente nella razione e dell'azoto disponibile nel rumine. Si
stima così il flusso intestinale di proteine e, in base alla digeribilità delle
diverse frazioni, si stima la quota di proteine metabolizzabili. Anche
l'apporto di energia digeribile, metabolizzabile e netta tiene conto della
razione ed in particolare del livello nutritivo della stessa. Per vedere il
valore nutritivo (energia e proteine) degli alimenti nella razione in
elaborazione si può premere il pulsante vis in fondo a destra. Compare così una
griglia che si sovrappone ai dati della razione e riporta questi valori (figura
4.15). In tale griglia si possono osservare i valori degli alimenti
ricalcolati, in base alla razione, relativi alle proteine degradabili, alle
proteine by-pass, al TDN, alla energia metabolizzabile ed all'energia netta.
Modificando i valori nelle quantità degli alimenti si può osservare che questi
valori cambiano in continuazione perché vengono ricalcolati sulla scorta della
razione. La griglia si chiude con il pulsante vis in fondo a destra;
Con il modello NRC attivo si
possono stimare anche gli apporti di aminoacidi metabolizzabili e confrontarli
con i fabbisogni sempre in termini di aminoacidi metabolizzabili. Si consiglia,
per gli aminoacidi, di fare il confronto apporti e fabbisogni in termini di
rapporti sulla proteina metabolizzabile con il tasto ss attivo ed il tasto R1
attivo.
Occorre infine ricordare che
i fabbisogni di molti parametri, anche quando è attivo il modello NRC, vengono
calcolati con il modello tradizionale Iz. In particolare la capacità di
ingestione ed i fabbisogni in minerali e vitamine, vengono sempre calcolati con
il modello tradizionale Iz. Anche i parametri qualitativi di ottimizzazione
della razione vengono sempre calcolati con lo stesso modello tradizionale Iz..
Questo
In definitiva si suggerisce
di utilizzare il modello NRC per la stima delle proteine degradabili e bypass e
per valutare la razione in termini di proteina metabolizzabile piuttosto che di
proteina grezza. Questo si può ottenere mantenendo attiva la scuola
tradizionale (dalla casella combinata di testo in alto a sinistra) per avere
l'ordine dei parametri di tale scuola e mantenendo attivo il pulsante NRC in
basso a destra .
Figura 4.15 - Maschera di razionamento secondo il
modello NRC e con la griglia con alcuni valori nutritivi ricalcolati in base
alla razione.
3)
il
terzo modello di elaborazione e valutazione della razione è più complesso e
viene effettuato mediante il metodo CNCPS. Con questo metodo viene valutata la
razione nel complesso tenendo conto delle cinetiche di degradazione delle
frazioni proteiche e della velocità di fermentazione delle frazioni dei
carboidrati. Il metodo viene avviato selezionando dalla tendina della scuola o
tecnico la voce CNCPS. Si può avviare anche la procedura premendo il pulsante
‘cin’ in basso a destra nella maschera di output della razione. C'è però una
sostanziale differenza: con il primo metodo vengono visualizzati i parametri
associati alla scuola (proteina metabolizzabile, ENl, ecc..) in numero ed
ordine predefinito in configura; con il secondo metodo i parametri visualizzati
non vengono modificati (se è attiva la scuola INRA l'output della razione
continuerà a riportare i parametri utilizzati da questa scuola e definiti nella
configurazione).
Quando il metodo CNCPS è
attivo si verifica che:
o
al
primo avvio (premendo ‘cin’ quando questi è disattivo) il programma verifica se
vi sono tutti i parametri necessari al calcolo. Se non ci sono il calcolo non
può avere luogo ed il programma segnala i parametri mancanti (bisogna attivarli
nella configurazione mediante impostazione del numero ed ordine dei parametri
per le maschere del razionamento). Il programma verifica inoltre che in tutti
gli alimenti vi siano i dati per tali parametri. Se mancano dei dati il
programma avverte per quali parametri mancano i valori. In ogni caso il calcolo
procede però non vengono garantiti i risultati;
o
quando
il pulsante ‘cin’ è premuto il calcolo della razione viene sempre effettuato
anche secondo il metodo CNCPS;
Figura 4.16 - Parametri
aggiunti nella finestra di output della razione quando è attivo il metodo CNCPS
di calcolo
o
alcuni
nome dei parametri nella finestra di output della razione vengono visualizzati
con il colore bleu. Si tratta di parametri ricalcolati secondo il modello
meccanicistico del CNCPS senza partire dai corrispondenti valori nutritivi
degli alimenti precedentemente calcolati ma utilizzando un metodo
meccanicistico partendo da diversi valori chimici e nutrizionali degli
alimenti. In particolare i valori di UFL, di PG by-pass e di PG degradabili non
sono relativi alla sommatoria ponderata del contenuto degli alimenti per le
relative quantità impiegate ma vengono stimate in base alla razione totale in
funzione dei risultati della elaborazione secondo il sistema CNCPS. Quindi
cambiando le quantità degli alimenti si otterranno i risultati in funzione del
metodo di calcolo tradizionale per alcuni parametri ed in funzione del metodo
CNCPS per quelli indicati sopra;
o
quando
il pulsante ‘cin’ è premuto nella finestra di output della razione vengono
aggiunti alcuni parametri, in coda a quelli attivi, come riportato nella figura
4.16. Nella figura 4.16 si vedono solo una parte dei parametri accodati.
Per vedere correttamente questi
dati occorre impostare l’output dei dati come totali mediante il pulsante
‘tot’.
I parametri aggiunti
riguardano:
o
il
bilancio dei peptidi ed il bilancio azotato nel rumine. Questi valori indicano
se gli apporti azotati sono adeguati alla disponibilità di energia nel rumine.
Questi risultati si possono valutare anche con il tasto premuto su 'ss' o su
'tq';
o
la
quantità di proteine metabolizzabili di origine batterica ed alimentare;
o
le
velocità medie di degradazione e fermentazione orarie (kd in %/h) delle
frazioni delle proteine (A, B1, B2. B3) e dei carboidrati (zuccheri, amido,
pectine ed NDF disponibile);
o
i
valori stimati del flusso dei solidi (kps) e dei liquidi (kpl) nel rumine.
Valori espressi in %/h e stimati in funzione del peso vivo;
o
i
valori stimati del flusso nel rumine dei foraggi (kpf) e dei concentrati (kpc)
in %/h. Questi valori vengono stimati in relazione al consumo di s.s., al peso
vivo, al rapporto foraggi concentrati ed alla NDFeffettiva dei singoli
alimenti;
o
le
frazioni degradate nel rumine relative ai carboidrati (zuccheri, amido, pectine
ed NDF disponibile) ed alle proteine (A, B1, B2 e B3);
o
l’efficienza
nella sintesi batterica per le varie frazioni di carboidrati fermentate. Tali
valori vengono espressi in g di s.s. batterica prodotta per ogni g di
carboidrato fermentato. Si riportano le efficienze stimate nella fermentazione
degli zuccheri, dell’amido, delle pectine e della NDF disponibile;
o
la
sintesi di s.s. batterica nelle 24 ore in relazione agli NFC fermentati, agli
SC fermentati e la somma dei due valori come sintesi batterica totale.
Con il CNCPS attivo si
possono poi visionare altri risultati ed in particolare il bilancio azotato
come riportato in figura 4.17. Per visualizzare la finestra con questi dati
occorre premere il pulsante ‘vis’. Per chiudere tale finestra bisogna premere
nuovamente ‘vis’. Per questa finestra di output dei risultati si possono
riportare le seguenti considerazioni e precisazioni:
o
nella
finestra vengono riportati i risultati solamente se è attivo il pulsante ‘cin’;
o
i
risultati della finestra vengono continuamente aggiornati ad ogni variazione
nelle quantità degli alimenti componenti la razione;
o
particolare
interesse assume il bilancio azotato che viene effettuato considerando le
esigenze dei batteri che fermentano gli NFC e dei batteri che fermentano gli
SC. I primi utilizzano prevalentemente i peptidi per le proprie esigenze
azotate e sono in grado di produrre ammoniaca se i peptidi eccedono alle loro
esigenze. I secondi sono in grado di utilizzare solamente l’ammoniaca. Il
bilancio si effettua in maniera separata per i batteri NFC e per quelli SC. Si
effettua prima il bilancio per i batteri NFC e si valuta se residua
dell’ammoniaca in funzione delle esigenze di tali batteri (stimate tenendo
conto delle sintesi in funzione dei carboidrati fermentati) e della
disponibilità di N (tenendo conto anche del ricircolo dell’N). La quota residua
di ammoniaca viene considerata per il bilancio dei batteri SC. L’N che residua
rappresenta il bilancio totale dell’N nel rumine. Il bilancio dell’N in una
razione bilancia dovrebbe evidenziare un eccesso pari al 10-12%. Accanto al
bilancio totale dell’N viene riportato il bilancio dei peptidi. Anche in questo
caso vi dovrebbe essere un certo eccesso (+5-8%).
Figura 4.17 -
Visualizzazione del bilancio azotato nel rumine secondo il metodo CNCPS.
Nella finestra sotto al
bilancio azotato troviamo altri dati interessanti e che riguardano l’efficienza
batterica valutata con il sistema tradizionale o con il sistema CNCPS. Nel
metodo tradizionale si calcolano con i metodi tradizionali (INRA) il valore da
porre al denominatore per calcolare l’efficienza (MOF, SOD) mentre al
numeratore la s.s. batterica viene calcolata con il Cornell (non avrebbe senso
utilizzare il metodo tradizionale per esteso perché i valori sarebbero costanti
come, ad esempio, i 145 g/kg di MOF). Nella Cornell anche il denominatore viene
valutato con il metodo CNCPS di calcolo. Questo può servire per utili
confronti.
Sotto viene riportata la
percentuale di proteine by-pass stimate al netto della frazione C (proteine
by-pass al netto della frazione C rapportate alle proteine totali, anch’esse al
netto della frazione C).
Sotto si riporta la
digeribilità ruminale dei carboidrati, della sostanza organica e della sostanza
secca.
Successivamente si riportano
le stime della quota di proteine, grassi, carboidrati e ceneri presenti nelle
feci tenendo conto delle frazioni di origine alimentare, batterica ed endogena.
Sulla scorta di questi valori si stimano le digeribilità apparenti e reali e si
risale al valore in UFL secondo il metodo di calcolo dell’INRA.
Quando il calcolo con il
modello CNCPS riscontra una carenza di azoto nel rumine i valori di proteina
batterica (calcolati in base all'energia fermentata) vengono sovrastimati.
Ugualmente non corretto è il valore di UFL. Questi valori, ed altri come la
proteina metabolizzabile, vengono ugualmente proposti ma sono di segno
negativo, ad indicare che possono essere più o meno corretti (in relazione
soprattutto all'entità della carenza di N nel rumine).
Con il modello CNCPS attivo
si possono infine effettuare il bilancio fra apporto e fabbisogni degli
aminoacidi metabolizzabili. In tal caso il programma stima gli apporti di
aminoacidi derivanti dalla frazione batterica e direttamente dalla quota di
proteine by-pass. Con il sistema Iz (CNCPS disattivo) il calcolo non è corretto
in quanto si tratta di una semplice somma ponderata del contenuto in aminoacidi
dei singoli alimenti tenendo conto delle relative quantità utilizzate. Gli
apporti degli aminoacidi si possono visualizzare sul video riportando i valori
in funzione del contenuto in lisina che viene considerato 100. Questo si
ottiene premendo il pulsante ‘Id’ in fondo a destra della maschera di output
della razione. La visualizzazione dei risultati secondo questa modalità
(contemporaneamente vengono visualizzati nello stesso modo anche i fabbisogni)
consente di valutare i rapporti fra gli aminoacidi e non tanto il confronto con
i fabbisogni. Il sistema più corretto è tuttavia quello indicato per il modello
NRC dove si valutano i risultati in rapporto alla proteina metabolizzabile
(tasto ss e R1 premuti).
4.5.2 - Esame critico della
razione.
Un aiuto nella valutazione della razione viene
offerto dal programma mediante un esame critico alla razione con un giudizio
finale espresso attraverso un punteggio. Questo esame critico, possibile solo
per la specie bovina, viene effettuato tenendo conto:
· del grado di copertura dei più
importanti fabbisogni. Il grado di copertura viene valutato in % della s.s. o
in % del tal quale o come quantità totali in sintonia con quello che viene
visualizzato sul video (quindi in funzione dello stato dei pulsanti ‘ss’, ‘tq’
e ‘tot’) e della scuola attiva. Questo può portare a risultati anche
considerevolmente diversi. In una razione ben elaborata i risultati dovrebbero
risultare analoghi;
· del rapporto fra alcuni
parametri chimico-nutrizionali della razione;
Figura 4.18 -
Risultati della valutazione critica della razione
· delle quantità impiegate dei
singoli alimenti. Tali quantità vengono confrontate con le impostazioni
effettuate in sede di configurazione. In particolare si effettua il confronto
tenendo conto dei singoli alimenti (esempio dei limiti impostati per polpe
secche di bietola) e delle categorie (limiti per i fieni, per gli insilati,
ecc..). L’avvio di questa procedura di valutazione critica si ottiene premendo
il pulsante della lente situato in alto a destra. Dopo aver attivato la
procedura compare una finestra con i risultati della valutazione. Nei risultati
vengono riportati gli errori riscontrati sulle quantità degli alimenti
impiegati, gli errori riscontrati dal confronto apporti-fabbisogni ed un
punteggio finale (figura 4.18).
Questa procedura viene
attivata mediante il pulsante analizza collegato con i selettori posti sotto la
pulsantiera di destra. Premendo questo pulsante, quando il selettore è su
razione, si avvia la procedura.
Quando il punteggio è
inferiore a 50 punti scatta l’allarme (muggito), se inferiore a 0 scatta il
doppio allarme (muggito più cupo). Se invece il punteggio è superiore a 90
scattano gli applausi e nel quadro dei risultati si sottolinea che la razione sembra bilanciata in base ai parametri
nutrizionali considerati. Questa procedura è particolarmente indicata per le
bovine in lattazione. Per le manze e le asciutte e le altre categorie i
punteggi sono generalmente bassi (quasi sempre spesso al di sotto di 50) in
quanto il confronto viene effettuato in termini di percentuale e, dal momento
che per queste categorie i fabbisogni sono molto più bassi rispetto alle bovine
in lattazione, le differenze in percentuale risulatano elevate anche con
differenze fra apporti e fabbisogni limitate.
Quando il gruppo attivo è
rappresentato dalle bovine in lattazione compare sotto il punteggio anche la
richiesta se si desidera valutare la razione, partendo dal presupposto che sia
offerta ad libitum, per tutte le fasi della lattazione. Rispondendo si compare
allora una finestra in cui viene riportato:
· l'ingestione di sostanza
secca teorica per il gruppo attivo, ricalcolata attraverso l'equazione
utilizzata dal programma nel calcolo dei fabbisogni;
· l'ingestione di sostanza
secca che risulta dalla razione del gruppo attivo;
Il programma chiede ora di
scegliere la modalità per stabilire l'ingestione di sostanza secca nelle varie
fasi della lattazione. In sostanza il programma elabora un fattore di
correzione della sostanza stimata nelle varie fasi della lattazione, sulla
scorta dei due valori indicati prima (rapporto fra ingestione attuale ed
ingestione teorica). Il programma chiede allora se si vuole modificare il
valore attuale di ingestione, per allinearsi eventualmente sul nuovo valore. In
genere si mantiene il valore attuale, a meno di non voler fare delle
simulazioni.
Premendo OK od invio, dopo aver eventualmente
digitato un nuovo valore di sostanza secca, il programma procede nella
elaborazione e compare una finestrella in cui il programma ricorda che per
chidere la grglia che si sovrappone alla razione si dovrà premere il pulsante
vis in basso a destra. Compare quindi una finestra in con i grafici riportati
nella figura 4.19. In tale figura vengono riportati:
· l'andamento della produzione
teorica di latte (kg/d) nel corso della lattazione (linea rossa), stimata con
la funzione di Wood sulla scorta dei
valori medi di produzione della mandria impostati in sede di definizione delle
caratteristiche del gruppo;
Figura 4.19 - Esame della
razione nelle varie fasi della lattazione secondo il modello tradizionale
evoluto.
· la produzione consentita
(linea bleu) in base all'energia della razione. Nel caso riportato vengono
considerate le UFL perché era attiva la scuola Iz. Con attiva la scuola CNCPS
la stima viene effettuata in base alla energia netta latte;
· la produzione consentita
(linea verde) in base alle proteine della razione. Nel caso riportato vengono
considerate le PG perché era attiva la scuola Iz. Con attiva la scuola CNCPS la
stima viene effettuata in base alla proteina metabolizzabile;
· l'andamento dell'ingestione
prevista di sostanza secca nel corso della lattazione;
· l'andamento previsto del
peso vivo nel corso della lattazione.
Chiudendo il grafico con il
pulsantino x in alto a destra del grafico stesso compare la videata di figura
4.20 dove si è aperta la griglia con i risultati numerici dell'elaborazione ed
in parte utilizzati per i grafici.
Figura 4.20 - Esame della
razione nelle varie fasi della lattazione secondo il modello tradizionale
evoluto.
In particolare, oltre ai
valori utilizzati per la costruzione di grafici, troviamo i seguenti valori per
le varie fasi della lattazione:
· l'andamento dei tenori in
grasso e proteine stimati mediante la funzione di Wood, tenendo conto dei
valori impostati, al momento dell'inserimento/modifica dei dati del gruppo
attivo, sul tenore medio del latte di massa;
· le variazioni di peso vivo
che sono state poi utilizzate per elaborare l'andamento del peso vivo;
· la copertura dei fabbisogni
in proteine degradabili e by pass nelle varie fasi della lattazione;
· la produzione consentita in
base all'energia (UFL nel nostro caso) ed in base alle proteine (proteine
grezze nel nostro caso);
· i valori di produzione
consentita in base all'energia netta latte e proteine metabolizzabili sono
vuoti perché non è attivo il modello CNCPS;
· la produzione consentita
come valore minimo fra produzione consentita in base all'energia ed alle
proteine. previsto del peso vivo nel
corso della lattazione.
4.5.3 - Ricalcalo dei fabbisogni
tenendo conto della razione.
Con questa procedura alcuni
fabbisogni vengono continuamente ricalcolati sulla scorta della razione
impostata. Nella figura 4.21 viene riportata la maschera dove nella colonna
normalmente destinata ai delta compaionoi i fabbisogni ricalcolati.
Figura 4.21 - Maschera di
elaborazione della razione con fabbisogni ricalcolati in base alla razione e
riportati nella colonna FabbR in luogo dei delta.
Come si può notare nella figura 4.21 solo i
fabbisogni di alcuni parametri vengono ricalcolati e riportati nella colonna
dei delta. Per gli altri fabbisogni, dove non viene effettuato nessun
ricalcalo, il valore nella colonna dei delta viene posto uguale a 0. Le
discrepanze fra apporti e fabbisogni si possono sempre osservare nel grafico.
Infatti in tale grafico vengono riportate le discrepanze fra apporti e
fabbisogni ricalcolati per i parametri dove è previsto il ricalcalo e fra
apporti e fabbisogni calcolati in precedenza (al momento della definizione
delle caratteristiche del gruppo) per gli altri parametri.
Nella figura 4.21 si osserva che il fabbisogno
ricalcolato in proteine degradabili è inferiore a quello calcolato in
precedenza mentre il fabbisogno in proteine by pass è superiore, così come è
superiore il fabbisogno in proteine grezze. Questi valori differenti tengono
conto della disponibilità di fonti energetiche per il rumine e della ingestione
di sostanza secca. In una razione ben bilanciata i fabbisogni ricalcolati
(colonna FabbR) dovrebbero differire molto poco dai fabbisogni calcolati in
sede di elaborazione dei dati del gruppo (colonna fabb).
Il ricalcolo dei fabbisogni viene effettuato tenendo
conto della quantità di s.s. apportata, del rapporto foraggi/concentrati della
razione, della disponibilità di sostanza organica nel rumine per valutare la
sintesi batterica e quindi stimare le proteine by-pass e degradabili
necessarie. Sulla scorta di questi dati si stimano gli NFC per avere un certo
equilibrio con le proteine degradabili. In questo modo i fabbisogni vengono
ricalcolati ma non registrati (nel file rimangono quelli originali).
4.6 - Modalità di sviluppo
della razione
In
questo sottocapitolo vengono descritte le principali modalità per la
definizione delle quantità di alimenti per un determinato gruppo di animali.
Particolare attenzione viene rivolta poi alla contemporanea gestione delle
quantità di alimenti per i diversi gruppi di animali presenti nel file di
razioni in elaborazione.
4.6.1 - Impostazione manuale
delle quantità di alimenti nella razione
E’ questo il metodo più
semplice e consiste nell’impostazione delle quantità dei singoli alimenti e
contemporanea visualizzazione delle caratteristiche chimico-nutrizionali della
razione. In questa maschera bisogna tenere presente che è attivo nella casella
combinata di destra la ‘razione con mix’ che consente di elaborare la razione
base (che può coincidere con la razione globale) del gruppo attivo che viene
evidenziato nella casella combinata di sinistra. A questa maschera (videata di
figura 4.11) si accede automaticamente durante la preparazione di un nuovo set
di razioni. Si accede ancora a questa maschera quando si apre l’ultima razione
elaborata nei casi in cui l’ultima sessione di lavoro sia stata ultimata su
questa maschera con attivo la ‘razione con mix’ nel menu a tendina di destra.
Si può così elaborare la razione senza premere nessuno dei pulsanti riportati
sulla maschera. L’unico pulsante che si deve utilizzare, quando vi sono più
gruppi nel file in elaborazione, riguarda la freccia del menu a tendina di
sinistra per modificare il gruppo.
Le impostazioni delle
quantità degli alimenti si effettuano con le solite modalità precedentemente
descritte per l’inserimento dei dati numerici. Queste quantità si impostano
nella finestra di sinistra dove sono elencati gli alimenti. Per questa maschera
di razionamento possiamo riportare le seguenti peculiarità:
· impostando le quantità degli
alimenti nella finestra di sinistra possiamo vedere immediatamente le
variazioni nelle caratteristiche chimico-nutrizionali della razione conseguente
a tali variazioni;
· le quantità degli alimenti
in tale finestra vengono riportate nella figura in kg di tal quale. Con i
pulsanti alla base della finestra si possono visualizzare i dati in kg di s.s.
(4° pulsante in basso con la scritta tq/ss);
· quando si imposta la
quantità di un alimento il programma, se è attivo il pulsante di controllo in
alto a sinistra, propone il valore minimo e massimo entro cui si consiglia
l’impiego dell’alimento. Questi valori vengono reperiti da quanto è stato
impostato nella configurazione (vedi capitolo configurazione). Il programma
cerca il valore di riferimento per lo specifico alimento in esame. Se non trova
valori il programma cerca i dato nella categoria alla quale appartiene
l’alimento. Se neanche qui vengono trovati valori il programma propone il
valore minimo pari a zero ed il valore massimo in funzione de fabbisogno in
s.s. mettendo come decimali .999. Questi decimali consentono di individuare
facilmente gli alimenti dove non sono stati definiti limiti. Si può comunque
impostare una quantità al di fuori dei limiti suggeriti;
· nella intestazione della
finestra compare la quantità totale di alimenti tal quali impiegati nella
razione;
· la razione si può valutare
seguendo le indicazioni del sottocapitolo 4.5.
Nella elaborazione della
razione indicata ora ed in quelle che verranno non è stata considerata
l'integrazione vitaminico-minerale che risulta indispensabile: questa
semplificazione è stata operata allo scopo di non appesantire la spiegazione e
di non inserire troppe voci nelle videate.
Le quantità degli alimenti
componenti la razione vengono automaticamente registrate quando si cambia
gruppo, si cambia mix o si esce dalla maschera (registrazione automatica se
attivo il pulsante dischetto in alto a sinistra). Si esce dalla maschera con i
tasti di ‘Chiudi razioni’ o ‘Abbandona’.
Un aiuto nella elaborazione
della razione con procedura manuale può derivare dalla possibilità di
sostituire ai valori dei fabbisogni gli apporti della razione. Ad esempio se
desideriamo migliorare una razione esistente e già impostata possiamo operare
questa trasformazione e poi iniziare a modificare le quantità degli alimenti:
in questo caso i delta e le canne d'organo di output della razione non
indicheranno le discrepanze fra apporti e fabbisogni, bensì le differenze fra
vecchia e nuova razione in elaborazione. La sostituzione dei fabbisogni con gli
apporti si effettua attraverso il menu 'Razioni' quindi l'opzione 'Sostituisci
fabbisogni con i dati razione' del sottomenu 'Fabbisogni'. In qualsiasi momento
si possono ripristinare i fabbisogni teorici attraverso il menu 'Razioni',
quindi l'opzione 'Recupera veri fabbisogni' del sottomenu 'Fabbisogni'.
4.6.2 - Preparare l'unifeed
base per più gruppi utilizzando i mix6-10
Con questo metodo di
elaborazione delle razioni iniziamo ad utilizzare i mix. I mix sono una
combinazione di alimenti presenti nel file che, una volta che sono stati
definiti, consentono l’impiego di tali alimenti composti (appunto mix) come se
fossero alimenti semplici. I mix dal numero 6 al numero 10 sono alimenti
composti comuni per tutti i gruppi e quindi lo stesso mix può essere utilizzato
da tutti i gruppi. Ovviamente quando si modifica la composizione di uno di
questi mix automaticamente si modificano le caratteristiche delle razioni
relative a tutti i gruppi che utilizzano tale mix. In questo sottocapitolo
costruiremo un mix che sarà rappresentato dall’unifeed base del 2° gruppo delle
bovine in lattazione. Lo stesso mix verrà poi utilizzato per le vacche fresche
in combinazione con un mix produttivo costruito nel mix7. La razione base del
2° gruppo può anche essere costituita dal mix6 e da una quota di fieno
somministrata in aggiunta e definita nella maschera con attivo nel menu a
tendina di destra ‘razione con mix’. Poniamo di somministrare alle nostre
bovine 1.5 kg di fieno di graminacee in aggiunta all’unifeed base. Possiamo
comunque modificare questa quantità in qualsiasi momento.
Per costruire l’unifeed base
nel mix6 occorre innanzitutto selezionare il gruppo delle bovine meno
produttive (il mix lo vogliamo
costruire per tale gruppo) ed attivare il mix6. Il gruppo lo selezioniamo con
la casella combinata di sinistra ed il mix6 viene attivato con la casella
combinata di destra. Il mix si può attivare più semplicemente posizionando il
puntatore del mouse sulla casella dove si trova il nome del mix desiderato
(caselle che vengono riportate sotto i nomi degli alimenti nella maschera dove
si impostano le quantità degli alimenti e dei mix stessi) e premendo doppio
click. Compare così la maschera di figura 4.21 (in cui l’unifeed base è già
stata costruita). In questa maschera di elaborazione dei mix occorre fornire
alcune indicazioni aggiuntive:
· le quantità dei singoli
componenti si possono definire impostando i dati in % o in kg (in entrambi i
casi si può lavorare sul secco o sul tal quale). Solitamente il programma è
predisposto per i valori in % sul tal quale. Nell’esempio di figura 4.22 si
impostano i dati in kg di tal quale. Quando si impostano i valori in kg il
programma esegue automaticamente la somma delle quantità dei singoli componenti
e riporta il valore nella casella del mix corrispondente. Nel razionamento è
preferibile questo metodo. Quando invece si lavora in % nella casella del mix
corrispondente non viene riportato il totale (bisogna in questo caso inserire
la quantità che si vuole impiegare);
· per modificare la quantità
totale del mix utilizzata, dopo averlo formulato, bisogna impostare la
digitazione dei dati in %. In tale situazione le quantità totali dei mix
rimangono sempre impostati come kg (tal quale o secco in funzione dello stato
del pulsante di controllo in basso a sinistra della maschera);
Figura 4.22 - Maschera per
l’elaborazione di un mix con visione dei risultati relativi all’intera razione
· quando si lavora in % per
vedere se la formula è stata completata al 100% si può controllare il valore
totale delle frazioni impiegate dei singoli componenti la formula nella riga di
intestazione della finestra dove si digitano le quantità;
· quando si lavora in kg non
si può modificare la quantità totale riportata nella casella del mix in
elaborazione;
· quando si clicca sul
pulsante in basso per modificare la visualizzazione ed impostazione delle
quantità in kg o % il programma automaticamente esegue la trasformazione
tenendo conto della quantità impiegata ed indicata nella casella del mix in
elaborazione;
Figura 4.23 - Maschera per
l’elaborazione di un mix con visione dei risultati relativi alle
caratteristiche chimico-nutrizionali del mix stesso.
· quando si costruisce la
formula impostando le quantità in % e non si è completata la formula a 100 il
programma ricalcola, riferendo sempre al 100%, la composizione
chimico-nutrizionale del mix in elaborazione. Per vedere anche la composizione
riportata al 100% si può cliccare su % (trasformando in kg) e poi cliccare
ancora sullo stesso pulsante (per ritrasfomarlo nuovamente in %). I dati
vengono riportati al 100%. In tutti i casi il programma registra la formula
come componenti in valori riferiti al 100%;
· si possono valutare i
risultati nella finestra di output riferiti alle caratteristiche della razione
totale (figura 4.22) o riferiti a quelle del mix (figura 4.23);
· si può modificare l’output
con i pulsanti ‘mx’ e ‘rz’ nella finestra di output stessa. Con il tasto ‘rz’
si visualizzano le caratteristiche della razione che, nell’esempio di figura
4.21, è costituita da 36.5 kg di mix6 e da 1.5 kg di fieno di graminacee
(questi ultimi definiti nella razione base). Con il tasto ‘mx’ si visualizzano
le caratteristiche del solo mix (i fabbisogni rimangono comunque quelli della
razione e quindi i delta possono non avere significato se vi sono altri
alimenti nella razione oltre al mix in elaborazione) come in figura 4.23;
Figura 4.24 - Composizione
della unifeed di base espressa in % del tal quale in ordine decrescente di
quantità utilizzata.
· possiamo definire il nome
del mix per facilitare una futura lettura delle razioni. Questo si può impostare,
dopo attivato il mix con il doppio click, scrivendolo nella finestra che
compare. Si può anche impostare cliccando nella casella combinata di destra e
scrivere, quando il contenuto della casella stessa è in controcampo, il nome
(nel nostro caso ‘unifeed base vacche’) e premere enter. Questo nome verrà
automaticamente aggiunto al temine mix6 e comparirà in tale menu e nell’elenco
dei mix riportato nella finestra degli alimenti (in sostituzione del nome
mix6);
· possiamo non far
visualizzare gli alimenti non utilizzati nella miscela unifeed premendo il
pulsante con la doppia forbice. Premendo il pulsante ‘9:0’ possiamo far
visualizzare gli alimenti in ordine decrescente di quantità impiegata. In
figura 4.24 vengono visualizzati i componenti con questi 2 tasti premuti ed i
componenti sono espressi in % del tal quale;
· sempre dalla figura 4.24 si
nota che è comparso il mix6 in quanto abbiamo tolto dal video gli alimenti non
utilizzati nell’unifeed di base. Si nota che in tale casella viene indicata la
quantità di impiego del mix6 che è l’unifeed base;
· si nota inoltre che lo
sfondo del mix6 non è più grigio scuro come negli altri mix ad indicare che c’è
una formula associata a questo mix;
· la composizione del mix
viene automaticamente registrata quando si cambia gruppo, si cambia mix o si
esce dalla maschera (registrazione automatica se attivo il pulsante in alto a
sinistra). Si esce dalla maschera con i tasti di ‘Chiudi razione’ o
‘Abbandona’.
4.6.3 - Preparare un
complemento produttivo per uno o più gruppi di bovine utilizzando i mix6-10
Con l’esempio iniziato con
il punto 4.6.1 si intende utilizzare anche per le bovine fresche una quota
dell’unifeed base preparata per le bovine del 2° gruppo integrando la razione
con un complemento produttivo da aggiungere nel carro. Tale complemento
produttivo verrà formulato nel mix7.
Per costruire il complemento
produttivo nel mix7 per le vacche fresche occorre innanzitutto selezionare il
gruppo delle bovine fresche (il mix lo
vogliamo costruire per tale gruppo) ed attivare il mix7. Il gruppo lo
selezioniamo con il menu a tendina di sinistra ed il mix7 viene attivato con il
menu a tendina di destra. Compare così la maschera di figura 4.25 (in cui il
mix è già stato elaborato).
Per la formulazione del
complemento produttivo valgono le stesse indicazioni riportate per la
elaborazione del mix6 relativa all’unifeed base. Possiamo aggiungere che in
questa fase occorre combinare in maniera appropriata la quantità del mix6
(unifeed base) e del mix7 in fase di elaborazione per bilanciare l’intera
razione. La quantità del mix6 si può modificare in sede di elaborazione del
mix7 agevolando così le operazioni di elaborazione del complemento produttivo.
In figura 4.25 viene riportata la formula del complemento produttivo (in % del
tal quale) con accanto le quantità in kg, definite dall’operatore, del mix6 e
del mix7. Sulla finestra dell’output vengono riportate le caratteristiche
chimico-nutrizionali della razione completa del gruppo delle bovine fresche. In
questo caso la razione è composta solo dai mix6 e mix7 in quanto non abbiamo
definito nessun alimento nella razione base (nella maschera con attivo nel menu
a tendina di destra il ‘razione con mix’). Anche in questo caso abbiamo
modificato il nome del mix chiamando il mix7 ‘complemento produttivo’.
In questa fase possiamo
attivare il mix6 ed apportare variazioni per bilanciare bene la razione delle
fresche. In tal caso verrà modificata anche la razione del 2° gruppo e quindi
andrà poi rivista. Se le variazioni sono piccole non si dovrebbero però avere
grossi effetti sulla razione del 2° gruppo.
Figura 4.25 - Elaborazione
del complemento produttivo che si intende utilizzare in combinazione con la
razione base.
Nei casi in cui la razione
venga costruita utilizzando contemporaneamente più mix diventa difficile
stabilire quali siano le quantità dei singoli alimenti impiegati nella razione
del gruppo. Ad esempio per il gruppo delle fresche abbiamo utilizzato 2 mix e
quindi dovremmo fare delle sommatorie tenendo conto della formula dei mix e
delle quantità impiegate per ognuno di essi. Per agevolare questa operazione si
deve valutare la razione preparata dalla maschera di elaborazione con attivo
nel la casella combinata di destra la ‘razione con ‘mix’ che rappresenta la
razione base. Dopo aver attivato il gruppo delle bovine che interessa con la
casella combinata di sinistra (nel nostro caso interessano le fresche) si deve
premere il pulsante ‘tot’ che si trova in basso nella finestra degli alimenti.
Quando questo pulsante è attivo sul video compaiono le quantità di tutti gli
alimenti impiegati tenendo conto della composizione e quantità di impiego dei
vari mix utilizzati nonché della razione base (nel caso delle fresche è nulla).
In figura 4.26 viene riportata la videata con le quantità utilizzate per ogni
alimento in funzione dei mix usati.
Figura 4.26 - Quantità di
alimenti impiegati nel gruppo delle bovine fresche tenendo conto delle quantità
dei mix utilizzati e della razione base.
Occorre inoltre aggiungere
che:
· in questa maschera senza il
tasto ‘tot’ premuto si vedono e si possono modificare le quantità degli
alimenti presenti nella razione base. Nel caso delle fresche sono tutte pari a
zero mentre nel 2° gruppo ci sono 1.5 kg di fieno di graminacee;
· quando è premuto il pulsante
‘tot’ e ci troviamo in ‘razione con mix’ non si possono modificare le quantità
dei singoli alimenti. Possiamo invece modificare le quantità dei mix facendo
automaticamente cambiare, con i dovuti rapporti, le quantità degli alimenti
interessati;
· se premiamo la forbice prima
di premere ‘tot’ facciamo scomparire dal video gli alimenti dove la quantità è
pari a zero (tenendo conto sia della razione base che dei mix). Nell’esempio
del gruppo delle fresche non scomparirebbe nessun alimento;
· se premiamo la doppia
forbice prima di premere ‘tot’ scompaiono tutti gli alimenti dove la quantità è
pari a zero nella razione base. Nel caso delle fresche scomparirebbero tutti
gli alimenti perché nessuno di essi viene utilizzato nella razione base;
· premendo il pulsante ‘all’
in alto a sinistra possiamo invece vedere le quantità totali di mix che
dobbiamo somministrare a tutto il gruppo. Questo pulsante si può attivare solo
quando il pulsante ‘tot’ è disattivo. Questo può essere utile per vedere la
quantità totale di alimenti da mettere nel carro e per verifiche su quanto
viene effettivamente attuato dall’allevatore;
· premendo il doppio clic sul
nome dei mix6-10 possiamo vedere quali gruppi utilizzano tali mix ed in che
quantità vengono impiegati. Questo è molto utile quando dobbiamo modificare un
mix comune (dal 6 al 10) e vogliamo essere sicuri che venga impiegato solo dai gruppi
nei quali intendiamo modificare la razione. Evitiamo così di rischiare di
modificare un mix con contemporanea variazione della razione di un gruppo che
non vorremmo modificare.
Con questa procedura vengono
calcolate le caratteristiche chimico-nutritive e definita la quantità di un
concentrato 'ad hoc' in funzione della razione base impostata (in termini
quali-quantitativi). Per effettuare questo calcolo occorre:
1)
impostare
gli alimenti della razione base per un determinato gruppo. Tale impostazione
viene effettuata, dopo aver attivato il gruppo, selezionando nel menu a tendina
di destra la ‘razione con mix’ che corrisponde alla razione base;
2)
impostare
quindi le quantità degli alimenti che compongono la razione base. In questa
fase si può impostare anche la quantità di qualche mix (ad esempio l’unifeed
base preparata prima). L’impostazione della quantità dei mix da usare insieme alla
razione base si può definire anche successivamente;
3)
attivare
un mix (meglio da 6 a 10, meglio ancora se non contiene formule);
4)
premere
il pulsante ‘hc’ vicino alle frecce della finestra di output della razione. Il
programma calcola così le caratteristiche chimico-nutritive del concentrato ‘ad
hoc’ e le riporta nella colonna dei fabbisogni. Calcola inoltre la quantità di
concentrato necessaria per bilanciare la razione riportandola nella casella del
mix attivo. Se nel calcolo gli apporti della sola razione base impostata sono
già superiori ai fabbisogni il programma avverte e pone pari a zero i valori di
tali parametri nel concentrato ‘ad hoc’. Nella figura 4.27 vengono riportate le
caratteristiche del concentrato ‘ad hoc’ per le bovine fresche alimentate con
una razione base composta dall’unifeed preparata in precedenza. L’unifeed base
è stata impostata, prima di avviare la procedura di calcolo, pari a 36 kg di
tal quale/capo.
Dopo aver definito le
caratteristiche chimico-nutrizionali del concentrato possiamo formularlo ed
osservare sulla finestra di destra le caratteristiche dello stesso in relazione
con i valori ottimali individuati attraverso il calcolo. Bisogna considerare
che il calcolo delle caratteristiche chimico-nutrizionali del concentrato ‘ad hoc’
viene effettuato con un bilancio matematico e quindi non sempre è facile
soddisfare a tali vincoli. In altre parole il programma può suggerire un
concentrato con molta energia ed al tempo stesso un elevato valore di fibra.
Evidentemente questo non si riesce sempre ad ottenere. In tali casi occorre
rivedere la razione base. Nell’esempio le UFL sono piuttosto elevate ed il
valore in NDF è bassissimo. Alcuni di questi valori vanno visti anche in
funzione del loro significato che assumeranno poi nella razione finale. Ad
esempio il valore di NDF proposto è quello minimo e non deve rappresentare
certo l’obiettivo. Bisogna poi tenere conto della quantità di concentrato
impiegata.
Figura 4.27 - Maschera con
evidenziato nella colonna dei fabbisogni le caratteristiche
chimico-nutrizionali del concentrato ‘ad hoc’ elaborato sulla scorta della
razione base.
La formulazione del
concentrato ‘ad hoc’ viene favorita dalla grafica e dai colori che ci
consentono di visualizzare meglio gli errori presenti. L’elaborazione si
effettua con le stesse modalità indicate per la preparazione di un qualsiasi
altro mix.
Nei casi in cui riusciamo a
bilanciare in maniera apparentemente corretta le caratteristiche reali del
concentrato (colonna apporti) con le caratteristiche teoriche (fabbisogni)
possiamo vedere le caratteristiche dell’intera razione premendo il pulsante
‘rz’ valutando così in maniera più completa il risultato. In tal modo nella
colonna dei fabbisogni verranno riportati i reali fabbisogni del gruppo e nella
colonna apporti i reali apporti della razione totale (razione base +
concentrato ‘ad hoc’). Si può poi tornare al concentrato ‘ad hoc’ premendo il
pulsante ‘hc’ (quello verde non quello grigio).
Occorre inoltre ricordare:
· ogni volta che vengono
calcolate le caratteristiche chimico-nutrizionali del concentrato ‘ad hoc’
vengono anche calcolati i valori minimi e massimi di tali caratteristiche per
una eventuale futura ottimizzazione;
· ad ogni gruppo e per ogni
mix è possibile definire le caratteristiche chimico-nutrizionali teoriche di un
concentrato ‘ad hoc’. Queste caratteristiche verranno automaticamente salvate e
si potranno visualizzare premendo il tasto verde ‘hc’. Se il tasto ‘hc’ è rosso
tali caratteristiche sono già riportate sul video nella colonna dei fabbisogni.
4.6.6 - Utilizzo dei mix
specifichi di ogni gruppo (1-5)
Questi mix si elaborano con
le stesse modalità indicate per i mix6-10. Questi mix però sono specifichi per
ogni gruppo. In altre parole in un file di razioni contenenti ad esempio 10
gruppi si potranno definire 10 mix1, 10 mix2 (uno per gruppo). Sempre in tale
file si potrà invece definire la composizione di un solo mix6, mix7 ecc... La
lettera s accanto al nome mix in quelli da 1 a 5 indica che il mix è specifico
per il gruppo attivo. Attivando un altro gruppo tale mix non verrà tenuto in
memoria ma verrà sostituito da quello trovato in associazione con il nuovo
gruppo. La finalità con cui sono stati inseriti questi mix sono queste:
· consentire di mantenere le
razioni dei gruppi non più in uso e che utilizzavano i mix6-10. In tal caso in
questi gruppi i mix6-10 vengono copiati nei mix1-5 consentendo così la modifica
dei mix6-10, che verranno utilizzati dai gruppi attivi ed in uso, senza
incidere su questi vecchi gruppi. Questi aspetti e le modalità di attuazione
verranno trattati nel punto 4.6.9 di modifica della razione;
· elaborare un mix specifico
per un gruppo particolare.
Si consiglia di non
utilizzare direttamente i mix1-5 ma di riservarli alle copie dei mix6-10 per i
gruppi che non sono più in uso e si vogliono conservare come gruppi ‘storici’.
4.6.7 - Modalità operative
di modifica delle razioni
Le razioni che si utilizzano
nei nostri allevamenti richiedono ogni tanto dei ritocchi più o meno importanti
in funzione della risposta delle bovine (produzione, stato sanitario,
riproduzione ecc..), delle mutate caratteristiche degli alimenti, delle
variazione di prezzo di alcuni importanti alimenti acquistati, delle variazioni
produttive delle bovine e di altri fattori ancora. L’ideale sarebbe poter
attuare queste variazioni sulla scorta delle vecchie razioni e , nel contempo,
avere sempre a disposizione in maniera semplice e rapida le razioni utilizzate
in precedenza. Si possono utilizzare due modalità:
· la prima modalità prevede,
quando c'è la necessità di modificare la razione, di richiamare il file
contenente la razione da modificare, effettuare le modifiche e registrare il
file con un nuovo nome. Questo è il metodo più rapido e semplice e, grazie alla
possibilità di gestire più gruppi nell'ambito del file, verranno sempre
registrati tutti i gruppi impostati nel file che dovrebbero coincidere con
quelli presenti in allevamento. Si raccomanda inoltre di:
o
creare
una cartella per ogni azienda e registrare le razioni all'interno della
cartella. Meglio ancora è creare nella cartella dell'azienda delle
sottocartelle per ogni anno e registrare le razioni all'interno di esse. Si
faciliterà così la ricerca;
o
registrare
la razione con la data (mese) o il nome dell'azienda e la data. Questo
consentirà una più facile individuazione anche se al momento del richiamo del
file potremo ordinare i file in funzione della data o del nome;
· la seconda modalità prevede
di utilizzare lo stesso file per un certo periodo. Questo è possibile perché
dalla versione 5.0 di Razio-Best si possono tenere nello stesso file un numero
elevato di gruppi (massimo 80) e quindi gestire nello stesso file i gruppi
attivi e quelli storici (relativi alle vecchie razioni). L’unico vero limite è
rappresentato dal numero di alimenti che non può superare i 50 in ogni file.
Quindi nei casi in cui le razioni vengono cambiate, perché si cambiano molti
alimenti nel tempo, si può rischiare di saturare rapidamente lo spazio
destinato agli alimenti. In genere comunque un file può tranquillamente
contenere le razioni dei vari gruppi per un periodo superiore all’anno. Quando
si è arrivati a saturazione degli alimenti si può duplicare il file e tenere
solo gli alimenti ed i gruppi attivi. Per operare secondo queste indicazioni
bisogna seguire le seguenti raccomandazioni:
o
quando
si deve modificare la razione bisogna duplicare i gruppi che si devono
modificare (vedi duplica gruppo). Si consiglia di usare sempre lo stesso nome
del gruppo seguito (senza spazi) dalla data di duplicazione. La data
bisognerebbe impostarla indicando prima l’anno, poi il mese (con lo 0 per i
mesi con una sola cifra) ed infine il giorno. Questo consentirà di avere sempre
un elenco in base ai gruppi e quindi alle date (in ordine alfabetico e quindi
in ordine crescente di data).
o
con
la duplicazione del gruppo occorre indicare di procedere, quando il programma
lo chiede, alla trasformazione in
gruppo storico. Si avrà così il salvataggio dei mix6-10 nei mix1-5 e la
disattivazione del gruppo per il calcolo economico e dei consumi di alimenti.
Il salvataggio dei mix consentirà di mantenere la razione del vecchio gruppo
anche se i mix6-10 verranno modificati;
o
non
utilizzare direttamente i mix1-5 per i gruppi attivi. L’utilizzo di questi mix
impedisce di trasformare il gruppo, in fase di duplicazione, in gruppo storico
in modo automatico;
o
per
i gruppi dove sono stati utilizzati i mix1-5 si può ugualmente trasformare in
gruppo storico mediante la procedura ‘gestione mix/gruppi’ che verrà descritta
nel punto successivo;
o
quando
si inseriscono nuovi alimenti indicare
nelle note la data di inizio dell’impiego. Questo agevolerà la lettura delle
razioni e la storia degli alimenti impiegati;
o
attenzione
a quando si cancellano alimenti. Il software controlla comunque che non siano
impiegati da nessun gruppo prima di cancellare. Si può comunque forzare
l’eliminazione.
4.6.8 - Gestione dei mix e
dei gruppi storici.
La gestione dei mix/gruppi
del menu a tendina ‘Razioni’ consente:
· di copiare la formula di un
mix e riportarla in un altro mix. Per fare questo bisogna attivare un mix in
cui non ne è ancora stata definita la formulazione e scegliere dal menu a
tendina ‘Razioni’ l’opzione ‘gestione gruppi/mix’, quindi l’opzione ‘copia
mix’. Il programma chiede quale mix si vuole copiare. Il programma copia solo
la formula e non la quantità impiegata nella razione;
· di trasformare un gruppo
attivo in gruppo storico copiando i mix6-10 nei mix1-5. Con la copia il
programma duplica le formule dei mix e sposta le quantità utilizzate dai
mix6-10 nei mix1-5. Dopo la trasformazione le quantità dei mix6-10 saranno
tutte pari a zero. Nei casi in cui vi siano già delle formule nei mix1-5 il
programma avverte che verranno distrutte durante la trasformazione. Se oltre
alle formule vi sono anche definite delle quantità nei mix1-5 la procedura
viene interrotta per non alterare la razione che deve diventare storica. La
disattivazione viene effettuata in modo che il gruppo non venga più considerato
nel calcolo economico e delle quantità degli alimenti.
4.6.9 - Aggiungi alimenti al
set di razioni da un file di formule
Questo consente di
aggiungere un mangime pescandolo da un file di formule mangimi o da un file di
razioni attraverso il pulsante incolla (1° pulsante nella pulsantiera in alto a
destra). Si può avviare la procedura anche attraverso il menu a tendina
'Razioni', quindi l'opzione 'Inserisci formula' del sottomenu 'Alimenti
razione'. Questa aggiunta si può effettuare solamente dal menu di elaborazione
delle razioni. Il mangime che viene inserito diventa un alimento come se fosse
stato pescato dal data-base. Quando si è premuto il pulsante compare la
finestra per selezionare il file contenente la formula che ci interessa. Dopo
aver scelto il file compare un menu a tendina con l’elenco delle formule/gruppi
contenute nel file; occorre a questo punto scegliere il nome della
formula/gruppo desiderata per inserire il mangime come un alimento nella
razione. Per pescare correttamente i dati da un file di razioni occorre che la
formula (gruppo) sia stata salvata correttamente: bisogna infatti aver
impostato la quantità del solo mix (valore 100) che ci interessa importare.
4.6.10 - Cancella alimento
dal set di razioni
Questa operazione si può
effettuare dalla maschera di elaborazione della razione e dalla maschera di
editazione degli alimenti della razione che verrà trattata nel punto
successivo. Si può cancellare un alimento attraverso il cestino (pulsante in
alto a destra). Per fare questo occorre attivare l’alimento da cancellare,
cliccando sulla casella della quantità dell’alimento stesso, quindi premere il
pulsante del cestino. Il programma chiede se si è sicuri di voler cancellare
l’alimento. In caso di risposta affermativa l’alimento viene eliminato e le
maschere aggiornate. Prima della eliminazione il programma controlla se
l’alimento viene utilizzato in qualche razione controllando tutti i gruppi.
4.6.11 - Edita/correggi gli
alimenti del set di razioni
Si può accedere a questa
procedura dalla maschera di elaborazione della razione per visualizzare/modificare
le caratteristiche degli alimenti presenti nella razione. Si accede attraverso
il menu a tendina ‘Razioni’ e quindi l’opzione ‘edita alimenti’ del sottomenu
'Alimenti razione'. Si può più semplicemente accedere alle caratteristiche di
un alimento puntando il puntatore del mouse sul nome dell'alimento desiderato e
premendo doppio click. Si può anche accedere dal pulsante modifica con il
selettore attivo su alimenti. Si arriva così alla maschera di figura 4.28
simile a quella vista per l’aggiunta e correzione degli alimenti del data-base.
In questo caso troviamo nel menu a tendina di sinistra l’elenco degli alimenti
presenti nella razione (nella figura 4.28 è stato aperto). Si può notare che al
nome di ogni alimento il programma ha aggiunto un numero. Questi numeri vengono
utilizzati dal software per la gestione interna degli alimenti e quindi non
hanno interesse per l’operatore. Tramite questo menu a tendina di sinistra
possiamo selezionare l’alimento da visualizzare sul video ed eventualmente
modificare i dati nelle finestre sottostanti.
Figura 4.28 - Maschera per
la visualizzazione ed eventuale modifica delle caratteristiche degli alimenti
presenti nella razione.
Per le modalità di
correzione dei dati si rimanda al capitolo 3. Si ricorda inoltre che le
variazioni effettuate in questa sede verranno registrate con la razione stessa
e non influenzeranno i valori dei corrispondenti alimenti del data-base.
All’uscita da tale maschera si ritorna nel menu di elaborazione della razione.
4.6.12 - Sostituzione di un
alimento del set di razioni
La sostituzione di un
alimento della razione si può effettuare dalla maschera di elaborazione della
razione. Si può sostituire un alimento con le stesse modalità dell’aggiunta di
un nuovo alimento. In questo caso però restano impostate tutte le quantità
utilizzate nelle razioni dei vari gruppi ed anche eventuali vincoli per
l’ottimizzazione. Per sostituire un alimento occorre attivare l’alimento,
cliccando sulla casella della quantità, quindi selezionare l’opzione
‘sostituisci alimento’ del sottomenu 'Alimenti razioni' del menu a tendina
‘Razioni’. Si accede così alla maschera di ricerca ed inserisci alimento come
nella fase di aggiunta di un nuovo alimento. Il modo più efficace è tuttavia
attraverso il pulsante sostituisci con il selettore attivo su alimenti. Si
seleziona così dalla casella combinata la categoria di alimenti e nella griglia
superiore del video compaiono gli alimenti della categoria selezionata (figura
4.29).
Figura 4.29 - Fase di sostituzione
di un alimento presente nella razione.
Ciccando con il mouse
sull'alimento desiderato viene sostituito l'alimento attivo e
contemporaneamente si vede il risultato nella razione perché questa viene di
volta in volta aggiornata.
4.6.13 - Ricalcola (UFL, EN,
..)
Consente di
ricalcolare automaticamente tutti i
parametri calcolati degli alimenti presenti in un file di set di razioni. La
procedura è utile per i file salvati nei formati precedenti (dalla versione
5.0) o per gli alimenti importati da Excel.
Sempre dalla maschera di
elaborazione della razione si accede a questa funzione premendo sulla casella a
sinistra posta sotto la pulsantiera di sinistra. Si possono così scrivere delle
note alla razione in elaborazione. Tali note verranno registrate e poi stampate
insieme alle caratteristiche della razione. Quando si clicca in questoa casella
di testo si amplia la casella stessa e si può scrivere liberamente il testo da
incollare come nota alla razione del gruppo attivo.
4.6.15 - Analisi dei costi e
consumi
Consente il calcolo del
reale costo (solo alimentazione) del litro latte. Infatti tiene conto di tutti
i gruppi impostati (attivi) e quindi anche delle vacche in asciutta e del
giovane bestiame (opportuno inserire anche questi gruppi per avere un risultato
più preciso).
Figura
4.30 - Visualizzazione dell’analisi economica e del consumo di alimenti della
mandria.
Nel calcolo viene tenuto in
considerazione, oltre al numero dei capi e del consumo di alimenti e relativi
prezzi, anche della percentuale di incidenza del costo di ogni gruppo sul costo
totale di produzione. Perciò per le manze è opportuno inserire un valore pari
alla quota di rimonta in quanto solo gli animali che poi entreranno effettivamente
in stalla incideranno sui costi produttivi in quanto vengono 'reimpiegati'. Il
calcolo viene inoltre effettuato non in base alla produzione indicata per ogni
gruppo (in genere superiore al reale) ma in base alla produzione giornaliera
che in questa sede viene richiesta. Merita infine ricordare che il risultato
potrà essere più o meno preciso in funzione del grado di attendibilità della
stima del consumo di alimenti (con l'unifeed le garanzie sono maggiori).
Contemporaneamente
viene effettuato il calcolo del consumo di alimenti di tutti i gruppi attivi in
un definibile lasso di tempo. Il periodo per il calcolo può assumere anche
valori da 0 a infinito. Si può quindi:
· prevedere il consumo di
alimenti della mandria nell'anno;
· calcolare la quantità di
unifeed da distribuire ad ogni gruppo nella giornata.
A
questa procedura di calcolo si accede dalla maschera di elaborazione della
razione attraverso il menu a tendina ‘Razioni’ e quindi l’opzione ‘analisi
costi e consumi’. Vengono quindi richiesti:
· il numero di giorni su cui
fare il calcolo;
· la produzione ottenuta in
tale lasso di tempo;
· il prezzo unitario del
prodotto venduto.
I
risultati vengono riportati in una finestra che automaticamente si apre sulla
destra (figura 4.30). In tali risultati vengono riportati:
· la consistenza della
mandria;
· i costi totali (sola
alimentazione) del periodo e le entrate totali;
· il costo alimentare unitario
(ad esempio per kg di latte);
· l'incidenza percentuale del
costo dell’alimentazione sulle entrate;
· l'incidenza del costo di
ogni singolo gruppo sul costo totale di produzione;
· l'incidenza del costo dei
singoli alimenti sul totale;
· il consumo di alimenti nel
periodo considerando il numero attuale di capi e fino a +10 e -10 capi rispetto all’attuale (con step di 2).
Esistono diverse modalità di
stampa delle razioni alle quali si accede dalla maschera di elaborazione della
razione (figura 4.31). Questo menu si apre dalla tendina ‘razioni’ e poi con l’opzione
multipla ‘stampa’. E’ opportuno ricordare che:
· in tutti i casi viene
riportata l’intestazione e le generalità dell’allevatore in forma leggermente
diversa a seconda dei casi;
· vengono stampati sempre e
solo i dati relativi al gruppo attivo;
· la stampa della razione
estesa e sintetica assume caratteristiche diverse in funzione del tipo di
razione attivo su video. Se sul video è attivo un mix verrà stampata la formula
del mix attivo con le relative
caratteristiche chimico-nutrizionali (figura 4.32). Se sul video è attivo
‘razione con mix’ verrà stampata la razione con le formule degli eventuali mix
impiegati (figura 4.33).;
· quando si stampa con attivo
‘razione con mix’ attraverso la stampa estesa vengono riportate per esteso le
caratteristiche degli animali del gruppo stampato;
· se nelle note è registrata
qualche informazione questa viene stampata dopo la razione;
Figura 4.31 - Menu per la
stampa della razione e delle caratteristiche degli alimenti e degli animali.
· se il foglio che compare
sopra ai parametri (per i dati del CNCPS, per i risultati dell’ottimizzazione,
per i dati economici) contiene delle informazioni (anche se il foglio non è
attivo) queste vengono stampate in coda alla stampa stessa.
In figura 4.34 viene
riportata una stampa specifica per l’allevatore ed in figura 4.35 viene
riportata una stampa sintetica relativa alle caratteristiche degli alimenti.
Se prima della stampa il
programma avverte che non tutti i dati potranno essere stampati nelle caselle
occorre ridurre la font del carattere mediante la tendina ‘file’ e quindi ‘font
di stampa’ (vedi configurazione).
Terminato l’invio della
stampa al Print Manager di Windows il programma ritorna nel menu di
razionamento e, mentre la stampa è in esecuzione, si può riprendere a lavorare.
Figura 4.32 -
Esempio di stampa sintetica di un mix
Figura 4.33 -
Esempio di stampa estesa della razione con mix
Figura 4.34 -
Esempio di una stampa per l’allevatore.
Figura 4.35 - Esempio di una
stampa sintetica delle caratteristiche degli alimenti.
4.7 - Ottimizzazione delle
razioni
Questa procedura consente,
attraverso la programmazione lineare, di calcolare la razione al minor costo
nel rispetto dei vincoli nutrizionali e delle quantità degli alimenti
impostati. Il metodo di risoluzione impiegato è l'algoritmo del simplesso con
l'uso di una matrice di 150 righe e 300 colonne.
Attraverso l’ottimizzazione
si possono elaborare le razioni utilizzando le stesse modalità indicate
precedentemente. In questo caso le quantità vengono definite dal computer in
funzione dei vincoli imposti sui fabbisogni e sulle quantità degli alimenti. Si
può così ottimizzare la ‘razione con mix’, un mix specifico, un concentrato ‘ad
hoc’.
La procedura di
ottimizzazione si esegue nella stesse maschere di elaborazione delle razioni
viste precedentemente. Anche con queste modalità di elaborazione della razione
bisogna, ovviamente, avere preparato i fabbisogni (con la gestione dei gruppi)
ed aver selezionato gli alimenti da utilizzare. Nelle pagine successive si farà
riferimento all’ottimizzazione della razione globale nella maschera con attivo
‘razione con mix’. In tal caso anche i mix eventualmente formulati possono
essere utilizzati come alimenti e vincolati.
4.7.1 - Impostazione dei
vincoli sulle quantità di alimenti da utilizzare
La definizione dei vincoli
sull’impiego minimo e massimo di ogni alimento è indispensabile in quanto, in
una razione non ancora ottimizzata, i vincoli massimi sono tutti uguali a zero
e quindi nessun alimento può essere impiegato. Per definire i vincoli sugli
alimenti occorre premere il pulsante ‘=‘ in fondo alla maschera di sinistra.
Compare così il ‘$’ che indica che sono attivi i vincoli di ottimizzazione
degli alimenti. Per vedere se sono i vincoli di minimo o massimo occorre
osservare lo stato del pulsante alla destra del ‘$’. Se c’è il ‘-’ sono
visibili quelli di minimo, se c’è il ‘+’, come nella figura 4.36, sono visibili
quelli di massimo.
Occorre tenere presente
quanto segue per i vincoli di minimo e massimo:
· quando in corrispondenza del
vincolo massimo si imposta 100 si indica che l’alimento può essere utilizzato
senza nessun limite;
· quando in corrispondenza del
minimo si mette un valore diverso da zero si forza un impiego minimo;
· i vincoli, come le quantità
degli alimenti, si possono impostare in kg di tal quale o in kg di s.s.;
· i vincoli impostati vengono
continuamente registrati;
· con l’ottimizzazione della
razione con mix la razione viene sempre calcolata tenendo conto degli apporti
totali e non della concentrazione della razione. Si ottengono quindi gli stessi
risultati impostando i vincoli in kg di s.s. o in kg di tal quale.
Figura 4.36 - Impostazione
dei vincoli di massimo per i singoli alimenti della razione con mix.
Sugli alimenti conviene
sempre mettere pochi vincoli e cercare di guidare il computer nell’ottenimento
della soluzione più valida attraverso i vincoli sulle caratteristiche
chimico-nutrizionale. Inizialmente si possono mettere solo alcuni vincoli in
funzione delle disponibilità degli alimenti o su alimenti sui quali decisamente
non si transige. In funzione poi dei risultati si potrà attivare qualche
ulteriore vincolo, ma sempre con parsimonia.
4.7.2 - Impostazione dei
vincoli sui fabbisogni
Questi vincoli sono già definiti dal computer al momento del
calcolo dei fabbisogni ed in parte attivati automaticamente in funzione di
quanto impostato nella configurazione. Si possono in questa fase attivarne
altri, disattivare quelli già impostati, modificare i valori di minimo o di
massimo. Per visionare i vincoli minimi e massimi si utilizzano rispettivamente
i pulsanti ‘-’ e ‘+’ nella maschera di output delle caratteristiche della
razione. I valori compaiono così nella colonna dei fabbisogni in sostituzione
di quelli teorici di base del gruppo. Per tornare su questi fabbisogni occorre
premere il pulsante di ‘=‘. In figura 4.37 sono riportati i vincoli minimi
impostati ed in fase di possibile modifica.
Figura 4.37 -
Impostazione/attivazione/disattivazione dei vincoli sui fabbisogni minimi
A questo punto occorre
precisare che:
· i vincoli che non sono
attivi sono negativi ed hanno uno sfondo rosso. Quelli attivi sono positivi ed
hanno lo sfondo bianco;
· per attivare/disattivare un
vincolo occorre portare il puntatore sulla casella interessata e premere il
doppio click. Se il parametro è disattivo verrà attivato, se è attivo verrà
disattivato;
· si possono, attivare per
ogni singolo parametro, solo il vincolo di minimo, solo quello di massimo od
entrambi;
· il vincolo della s.s. è
meglio che sia fisso (vincolo minimo=massimo) per evitare che la concentrazione
della razione possa risultare troppo variabile in quanto l’ottimizzazione viene
effettuata tenendo conto dei vincoli relativi agli apporti totali;
· per modificare un valore di
un vincolo occorre posizionare il cursore sulla casella del parametro da
modificare e scrivere il nuovo valore. Attenzione ai valori negativi;
· i valori dei vincoli si
possono impostare come concentrazione sulla s.s. o sul tal quale o come valori
totali in funzione dello stato dei pulsanti ‘ss’, ‘tq’ e ‘tot’. Il programma
utilizza sempre per l’ottimizzazione i vincoli come fabbisogni totali;
· vincoli modificati e/o
attivati vengono continuamente registrati;
· se è premuto il pulsante
‘R1’ alcuni parametri verranno vincolati come rapporti e non come valore
totale. Saranno vincolati in tale modo i parametri dove sono definiti i
rapporti.
Figura 4.38 -
Impostazione/attivazione/disattivazione dei vincoli sui fabbisogni massimi
Per quanto riguarda i
vincoli sui fabbisogni conviene inizialmente imporre solo quelli che
effettivamente sono importanti e sui quali non si transige. Questo consente più
libertà al programma con la possibilità di vagliare più soluzioni e trovare
effettivamente quella che massimizza o minimizza l’obiettivo. In funzione poi
dei risultati bisognerà attivare e/o modificare alcuni vincoli per guidare il
programma all’ottenimento di una soluzione effettivamente accettabile.
4.7.3 - Avvio della
procedura di ottimizzazione
Prima di avviare la
procedura di ottimizzazione occorre ricordare ancora qualche aspetto relativo
alle impostazioni. Si può infatti:
· modificare il parametro
dell’obiettivo che intendiamo minimizzare o massimizzare. Quando si entra per
la prima volta nell’ottimizzazione è sempre impostato il costo della razione
come obiettivo. Il nome del parametro obiettivo si può vedere nella riga di
intestazione della finestra di output della razione vicino alla scritta
‘Caratteristiche della razione. Ottimizza su:’. Nel nostro caso è Euro. Per
modificare l’obiettivo occorre posizionare il puntatore del mouse sul nuovo
parametro che si intende considerare e premere doppio click. Il nome abbreviato
del nuovo parametro sostituirà il vecchio parametro nella riga di intestazione
dei risultati della razione;
· l’obiettivo viene
massimizzato o minimizzato in funzione
dello stato del pulsante in alto a sinistra accanto al punto interrogativo.
Quando c’è il ‘-’ l’obiettivo viene minimizzato. E’ la condizione iniziale di
partenza. Cliccando sul ‘-’ si fa comparire il segno ‘+’ che indica che
vogliamo massimizzare. Si può così, ad esempio, massimizzare il valore delle
UFL. Quando si imposta uno di questi parametri nell’ottimizzazione conviene non
attivare i vincoli sui fabbisogni del parametro stesso.
Per avviare la procedura di
ottimizzazione occorre ora premere il pulsante del ‘$’ in alto a destra oppure
attivare il menu a tendina ‘Razioni’, quindi l’opzione
‘ottimizzazione/ottimizza’.
Quando si avvia
l’ottimizzazione il pulsante ‘cin’ viene automaticamente disattivato in quanto
non si può ottimizzare secondo il sistema CNCPS.
4.7.4 - Visione dei
risultati del calcolo di ottimizzazione
I risultati
dell’ottimizzazione vengono riportati nella finestra che si apre automaticamente
nella parte destra del video (figura 4.39).
Vengono riportati gli
alimenti con accanto le quantità in kg di tal quale determinati per la razione
ottimale che minimizza o massimizza l’obiettivo. La prima colonna, dopo il nome
dell’alimento, rappresenta la soluzione ottimale. In tale finestra, accanto ad
ogni alimento non impiegato nella soluzione, vengono anche riportati i prezzi
di entrata, al di sotto dei quali l'alimento stesso può essere convenientemente
introdotto nella razione con riduzione dei costi. Accanto ad ogni alimento che
è stato impiegato vengono invece riportati i prezzi minimi e massimi entro cui
la soluzione è stabile (cambia il costo della razione, ma è sempre la soluzione
meno costosa). Se invece il prezzo di una materia prima scende al di sotto del
minimo si ha una soluzione alternativa più conveniente con un maggiore impiego
dell'alimento stesso. Questi prezzi ombra (di entrata, minimi e massimi) sono
fortemente condizionati da alimenti tra loro alternativi e dai vincoli sui fabbisogni
e sugli alimenti impostati prima. Modificando questi aspetti si possono avere
risultati molto diversi. Tali prezzi sono comunque molto utili nel caso in cui
le razioni siano composte da molti alimenti, fornendo importanti indicazioni
per la scelta delle materie prime.
Figura 4.39 -
Visualizzazione dei risultati delle razioni elaborate con la procedura di
ottimizzazione.
Sempre nella soluzione di
figura 4.39 vengono riportati, per ogni alimento, i relativi prezzi.
Sempre nella finestra di
figura 4.39 vengono riportate più a destra, non si vedono nella figura, le
soluzioni alternative. In tal modo si possono visionare razioni che, magari
costano poche lire in più, ma che possono essere decisamente più valide. In
tale finestra vengono riportate solo le ultime 10 razioni elaborate durante gli
step dell'ottimizzazione.
4.7.5 - Trascrizione di una
razione ottimizzata nel foglio di elaborazione del razionamento.
La nostra razione nel foglio
di elaborazione rimane ancora intatta fino a che si controllano solamente le
razioni riportate nella finestra di output dei risultati dell’ottimizzazione.
In altre parole noi potremmo chiudere la finestra con il pulsante ‘vis’ e
tornare alla nostra vecchia razione come se non avessimo avviato
l’ottimizzazione. Possiamo poi riattivare la finestra dei risultati
dell’ottimizzazione premendo nuovamente ‘vis’ per trascrivere una delle razione
(quella ottimale o quelle alternative) nella finestra di elaborazione del
razionamento. Per fare questo dobbiamo posizionare il puntatore del mouse sulla
prima riga della colonna contenente la razione che ci interessa (figura 4.39) e
premere il doppio click. In tal modo le quantità dei singoli alimenti vengono
riportate nella finestra di sinistra relativa agli alimenti e le caratteristiche
delle razioni vengono ricalcolate e visualizzate sul video. In figura 4.40
vengono riportate le caratteristiche della razione ottimizzata al minor costo
con i vincoli impostati nelle maschere precedenti.
Nella trascrizione non ha
importanza se nella finestra di sinistra i valori degli alimenti sono impostati
sul secco e nella razione ottimizzata sono riportati sul tal quale. Nel
trasferimento vengono correttamente trasformati. Non ha nemmeno importanza se è
rimasto attivo il ‘$’ che indica che sono indicati nella maschera i valori dei
vincoli sugli alimenti. Nel trasferimento il ‘$’ viene disattivato ed i vincoli
registrati per fare spazio alle quantità degli alimenti nella razione
Nella visualizzazione della
razione ottimizzata di figura 4.40 si può ancora sottolineare:
· che nella trascrizione dei
dati nella maschera il programma automaticamente riporta nella colonna dei
fabbisogni i vincoli di minimo impiegati. Quindi nel grafico relativo ai delta
tra apporti e fabbisogni si vedranno solo le canne d’organo dove ci sono i
vincoli attivi e, ovviamente, se c’è un delta diverso da zero. Questo può
trarre in inganno nella valutazione della razione nei casi in cui sono attivati
pochi vincoli di minimo. E’ opportuno allora cliccare sul pulsante ‘=’ nella maschera
di output per vedere gli apporti a confronto con i fabbisogni teorici che
vengono riportati nella colonna dei fabbisogni stessi in seguito
all’attivazione del pulsante ‘=’ ;
· sempre da tale maschera si
può notare che i vincoli sui fabbisogni sono stati perfettamente soddisfatti
raggiungendo, in molti casi senza superarlo, il valore minimo fissato;
· la razione si può ora
eventualmente modificare o valutare con i vari criteri precedentemente
indicati.
Figura 4.40 -
Caratteristiche della razione ottimizzata al minor costo.
4.7.6 - Ottimizzazione di un
mix nella razione
Con l’ottimizzazione
possiamo formulare un mix per bilanciare la razione nel complesso. Attraverso
questa procedura il software definisce la formula e la quantità del mix,
rispettando i vincoli sui fabbisogni dell’intera razione e sugli alimenti
impostati, che minimizza o massimizza l’obiettivo. Per formulare un mix
attraverso questa procedura bisogna prima attivare il mix stesso con il menu a
tendina di destra. Verranno qui descritti solo gli aspetti particolari che
caratterizzano questa procedura di ottimizzazione dei mix; per maggiori
dettagli si rimanda ai sottocapitoli precedenti sull’ottimizzazione della
‘razione con mix’. Per descrivere questi aspetti particolari si formulerà il
complemento produttivo per le fresche tenendo conto della unifeed base
somministrata. Verranno così passati in rassegna gli aspetti riguardanti la
definizione dei vincoli sugli alimenti, sui fabbisogni e la visualizzazione dei
risultati.
4.7.6.1 - Ottimizzazione di
un mix: vincoli sugli alimenti.
I vincoli sugli alimenti si
possono impostare in termini di kg di s.s. o di tal quale ed in termini di % su
s.s. o sul tal quale. In genere si utilizzano i valori in % del tal quale che è
la situazione di base senza dover premere nessun pulsante per impostare la
modalità di inserimento dei dati. In figura 4.41 viene riportata la videata con
la fase di impostazione dei vincoli massimi sugli alimenti e minimi sui
fabbisogni.
Figura 4.41 - Impostazione
dei vincoli massimi sugli alimenti e minimi sui fabbisogni per definire formula
e quantità del mix per le vacche fresche.
Per i vincoli sugli alimenti
che dovranno comporre il mix, oltre alle regole indicate nella ottimizzazione
della ‘razione con mix’, bisogna ricordare che:
· non si possono impostare i
vincoli sui mix che vengono riportati sotto gli alimenti reali della razione;
· nel nostro caso non sono impostati vincoli di massimo
nei foraggi perché non vogliamo che vengano impiegati nella formula del
mangime;
· nelle caselle relative ai
mix sono sempre riportate le quantità impiegate nella razione base (o meglio in
aggiunta a quella base) anche se siamo in fase di impostazione dei vincoli
sugli alimenti. Le quantità dei mix e della razione base (impostando le
quantità dei singoli alimenti della razione) consentiranno la copertura di una
certa quota del fabbisogno ed il mix dovrebbe consentire di coprire il
disavanzo;
· in questa fase si può quindi
modificare la quantità dei mix impiegati insieme alla razione base;
· se viene impostato un valore
anche nel mix in elaborazione (nel nostro caso mix7) questo verrà ignorato
durante l’ottimizzazione;
· i vincoli che il programma
rispetta sono sempre quelli definiti in termini di s.s. in % della s.s. del
mix. Quando vengono impostati i vincoli in % di tal quale o in termini di kg il
programma converte i dati in % della s.s. utilizzando una ipotetica s.s. del
mix pari all’88%. Bisogna tenere presente questo aspetto quando si formula un
mix utilizzando anche alimenti umidi (insilati in particolare).
4.7.6.2 - Ottimizzazione di
un mix: vincoli sui fabbisogni.
I vincoli sui fabbisogni si
impostano con le stesse modalità indicate nella descrizione della
ottimizzazione della ‘razione con mix’. Occorre tenere presente i seguenti
aspetti specifici:
· deve essere premuto il
pulsante ‘rz’ (con sfondo rosso) in quanto si deve ottimizzare la razione
globale;
· quando è premuto il pulsante
‘mx’ il programma tenta di costruire un mix tenendo conto dei fabbisogni totali
degli animali senza tenere conto degli apporti della razione base e degli altri
mix utilizzati. Nel nostro caso questo
non consente soluzioni in quanto non si può elaborare la razione senza foraggi.
Si può tenere premuto ‘mx’ nei casi in cui volessimo preparare un mix completo
per la razione delle bovine. In questo specifico caso, comunque, si ottengono
gli stessi risultati con attivo ‘rz’ o ‘mx’. Conviene quindi avere sempre
attivo ‘rz’;
· quando è premuto il pulsante ‘hc’ si ottimizza la formula del
concentrato ‘ad hoc’ che verrà descritto successivamente.
Dopo aver avviato la
procedura di ottimizzazione si possono vedere i risultati ottenuti e, nel
nostro caso sono riportati in figura 4.42
Si nota che i risultati
della formula vengono riportati, in tale finestra di output del modulo di
ottimizzazione, in % della s.s. anche se noi abbiamo impostato i vincoli in %
del tal quale. In tutti i casi, indipendentemente dalle modalità di
impostazione dei vincoli sugli alimenti, i risultati in questa finestra sono
sempre riportati in termini di s.s. di ogni alimento utilizzato in % della s.s.
del mix. Bisogna anche aggiungere che vengono rispettati i vincoli impostati
sugli alimenti in % della s.s.
Per trascrivere i risultati
della formula nella maschera del razionamento dobbiamo portare il puntatore del
mouse sulla prima riga della colonna che contiene la formula che ci interessa e
premere il doppio click. Automaticamente la finestra di output della
ottimizzazione si chiude e la formula viene riportata, con le necessarie
trasformazioni in kg o in % di tal quale o secco, nella finestra degli alimenti
(sostituendo quella vecchia) insieme alla quantità di mix da utilizzare. Viene
quindi ricalcolata la razione ed aggiornata la finestra di output della
razione. Nella figura 4.43 vengono riportate le caratteristiche della razione con
la formula del mix ottimizzata.
Figura 4.42 - Finestra con i
risultati della ottimizzazione del mix per le vacche fresche.
Figura 4.43 -
Caratteristiche della razione per le fresche con la formula del complemento
produttivo (mix7) ottimizzata al minor costo
Nella figura si nota che la
quantità del mix7 definita dal programma è di circa 6 kg e che la razione base
(definita dall’operatore prima di procedere alla ottimizzazione) è di 36 kg.
Quando la formula risulta insoddisfacente o non riesce a bilanciare
correttamente i fabbisogni si deve operare a livello dei fabbisogni (eventuale
attivazione di altri fabbisogni, disattivazione di alcuni fabbisogni inutili o
troppo limitanti, modifica eventuale -sempre di modesta entità- dei fabbisogni
attivi), della quantità degli altri mix impiegati o della razione base (in
quest’ultimo caso bisogna però attivare ‘razione con mix’) ed attivazione e/o
modifica dei vincoli sugli alimenti che si intendono impiegare.
La formula elaborata diventa
poi una qualsiasi formula e quindi si può modificare e procedere alla
valutazione della razione con tutte le modalità descritte in precedenza.
4.7.7 - Ottimizzazione del
concentrato ‘ad hoc’
Con questa procedura di
ottimizzazione si può formulare il concentrato ‘ad hoc’ precedentemente
definito come caratteristiche chimico-nutrizionali. La formula viene elaborata
minimizzando o massimizzando un obiettivo (solitamente minimizzando il costo)
nel rispetto dei vincoli sugli alimenti da impiegare e sui fabbisogni, che in
questo specifico caso, sono rappresentati dalle caratteristiche del concentrato
‘ad hoc’. Una volta elaborata la formula questa diventa un mix. Per formulare
un concentrato ‘ad hoc’ attraverso questa procedura bisogna prima attivare il mix
a cui è associato il concentrato stesso.
Per descrivere questa
procedura, sottolineando solo gli aspetti particolari, si formulerà il
concentrato ‘ad hoc’ precedentemente definito per le fresche (figura 4.27).
Verranno così passati in rassegna gli aspetti riguardanti la definizione dei
vincoli sugli alimenti, sui fabbisogni e la visualizzazione dei risultati.
Questa è una procedura alternativa a quella vista nel punto precedente.
4.7.7.1 - Ottimizzazione di
un concentrato ‘ad hoc’: vincoli sugli alimenti.
I vincoli sugli alimenti si
possono impostare in termini di kg di s.s. o di tal quale ed in termini di % su
s.s. o sul tal quale. In genere si utilizzano i valori in % del tal quale che è
la situazione di base senza dover premere nessun pulsante per impostare la
modalità di inserimento dei dati. In figura 4.44 viene riportata la videata con
la fase di impostazione dei vincoli massimi sugli alimenti e minimi sui
fabbisogni.
Per i vincoli sugli alimenti
che dovranno comporre il concentrato ‘ad hoc’, oltre alle regole indicate nella
ottimizzazione del mix’, bisogna ricordare che:
· non vengono presi in
considerazione i valori nelle caselle relative agli altri mix;
· se viene impostato un valore
anche nel mix in elaborazione (nel nostro caso mix8) questo verrà ignorato
durante l’ottimizzazione;
· i vincoli che il programma
rispetta sono sempre quelli definiti in termini di s.s. in % della s.s. del
mix. Quando vengono impostati i vincoli in % di tal quale o in termini di kg il
programma converte i dati in % della s.s. utilizzando una ipotetica s.s. del
mix pari all’88%. Bisogna tenere presente questo aspetto quando si formula un
mix utilizzando anche alimenti umidi (insilati in particolare).
Figura 4.44 - Impostazione
dei vincoli massimi sugli alimenti e minimi sui fabbisogni per definire la
formula del concentrato ‘ad hoc’.
4.7.7.2 - Ottimizzazione di
un concentrato ‘ad hoc’: vincoli sui fabbisogni.
I vincoli sui fabbisogni si
impostano con le stesse modalità indicate nella descrizione della
ottimizzazione del mix. Tali vincoli vengono ricalcolati ogni volta che si
ricalcolano le caratteristiche del concentrato ‘ad hoc’ (vedi definizione delle
caratteristiche chimico-nutrizionali del concentrato ‘ad hoc’ in funzione della
razione base). Occorre tenere presente i seguenti aspetti specifici:
· deve essere premuto il
pulsante ‘hc’ (con sfondo rosso) in quanto si deve ottimizzare il concentrato
‘ad hoc’;
· quando è premuto il pulsante ‘rz’ si ottimizza il mix che serve
per bilanciare la razione completa (vedi ottimizzazione del mix nella razione);
· quando è premuto il pulsante
‘mx’ il programma tenta di costruire un mix tenendo conto dei fabbisogni totali
degli animali e non delle caratteristiche del concentrato ‘ad hoc’.
Figura 4.45 - Formula del
mix8 e relative caratteristiche chimico-nutrizionali elaborate attraverso il
concentrato ‘ad hoc’.
Dopo aver avviato la
procedura di ottimizzazione si possono vedere i risultati ottenuti. Anche in
questo caso, come nel caso dell’ottimizzazione del mix, i valori vengono sempre
riportati i risultati in % della s.s. e vengono rispettati tali vincoli.
Per trascrivere i risultati
della formula nella maschera del razionamento dobbiamo portare il puntatore del
mouse sulla prima riga della colonna che contiene la formula che ci interessa e
premere il doppio click. Automaticamente la finestra di output della
ottimizzazione si chiude e la formula viene riportata, con le necessarie
trasformazioni in kg o in % di tal quale o secco, nella finestra degli alimenti
(sostituendo quella vecchia). La quantità del concentrato ‘ad hoc’, che ora è
diventato il mix, deve essere stata definita precedentemente (vedi definizione
delle caratteristiche chimico-nutrizionali del concentrato ‘ad hoc’ in funzione
della razione base). La quantità non influenza comunque il risultato
dell’ottimizzazione perché in questo caso si è formulato il mangime senza
tenere conto della razione (se ne è tenuto conto prima al momento della
definizione del concentrato ‘ad hoc’.
Vengono quindi calcolate le
caratteristiche chimico-nutritive del mix e confrontate con i fabbisogni che
sono rappresentati dalle caratteristiche del concentrato ‘ad hoc’ ed aggiornata
la finestra di output della razione. Nella figura 4.36 vengono riportate le
caratteristiche della formula del mix ottimizzata attraverso la procedura del
concentrato ‘ad hoc’.
Quando la formula risulta
insoddisfacente o non riesce a bilanciare correttamente i fabbisogni si deve
operare a livello dei fabbisogni (eventuale attivazione di altri fabbisogni,
disattivazione di alcuni fabbisogni inutili o troppo limitanti, modifica eventuale
-sempre di modesta entità- dei fabbisogni attivi) ed attivazione e/o modifica
dei vincoli sugli alimenti che si intendono impiegare.
La formula elaborata diventa
poi una qualsiasi formula e quindi si può modificare e procedere alla
valutazione della razione con tutte le modalità descritte in precedenza.
I due metodi descritti di
formulazione diretta del mix e della quantità oppure delle caratteristiche del
concentrato ‘ad hoc’ e successiva elaborazione della formula sono molto simili.
Tra i due sistemi è comunque preferibile il primo in quanto consente:
· una elaborazione più snella
e semplice;
· una valutazione complessiva
della razione. Nel secondo sistema invece si elabora la razione in due fasi:
definizione del concentrato e formulazione). Nella seconda fase quindi non si
vedono più gli effetti sulla razione. In sostanza si rischia di impostare
vincoli troppo restrittivi (l’effetto sulla razione potrebbe essere modesto) o
troppo larghi (con effetti notevoli sulla razione). Questo dipende molto dalla quantità
di concentrato che si deve utilizzare. Nei casi in cui si utilizza poco
concentrato si rischia di essere troppo rigidi nei vincoli sui fabbisogni;
succede il contrario quando si impiega molto concentrato (in questo caso anche
piccole variazioni nelle caratteristiche chimico-nutrizionali del concentrato
possono incidere in maniera significativa sul risultato dell’intera razione).
4.7.8 - Problema senza
soluzione nella procedura di ottimizzazione.
Nei casi in cui la procedura
di ottimizzazione non riesca a trovare una soluzione (vincoli incongruenti,
alimenti scadenti per animali con forti esigenze) il software riporta quali
sono i vincoli, relativi ai fabbisogni, che hanno raggiunto i valori massimi
(che bloccano la soluzione) e quali non sono stati soddisfatti (figura 4.46).
Figura 4.46 - Output dei
fabbisogni non soddisfatti nei casi di problema insolubile
Nell’esempio si nota che
comunque viene riportata un soluzione che ovviamente non riesce a soddisfare a
tutti i vincoli impostati. Sotto alla soluzione vengono riportati i vincoli che
non sono stati soddisfatti e quelli che sono stati saturati ed hanno raggiunto
un massimo. I parametri indicati in tale elenco possono impedire l’ottenimento
della soluzione. Nel nostro caso non è stato soddisfatto il fabbisogno minimo
di UFL. Occorre allora rivedere l’impostazione dei vincoli sui fabbisogni ed
eventualmente sugli alimenti.
In ogni caso si può
visionare nei dettagli la razione (anche se non soddisfa a tutti i vincoli)
per poter più facilmente comprendere dove sono i problemi ed apportare le
opportune variazioni. Questo si effettua con le stesse modalità di trascrizione
della razione indicate in precedenza. In figura 4.47 viene riportata la formula
del mix7 che non ha soddisfatto a tutti i vincoli della razione impostati.
Figura 4.47 -
Caratteristiche della razione e formula del mix8 ottimizzato ma senza ottenere
una soluzione che rispetti a tutti i fabbisogni.
Si nota che tutti i
fabbisogni minimi vengono soddisfatti e che manca ‘un’inezia’ per la copertura
del fabbisogno minimo (infatti la canna d’organo corrispondente non compare
nemmeno). Si può allora rilanciare l’ottimizzazione riducendo in maniera
infinitesimale il fabbisogno minimo in UFL dell’intera razione. Rilanciando
l’ottimizzazione si potrebbero eventualmente ottenere soluzioni alternative
meno costose. Nel caso specifico si potrebbe anche tenere la soluzione di
figura 4.47.
4.8 - Archiviare il set di
razioni in elaborazione
Consente di registrare le
razioni su disco in una qualsiasi directory. Ogni file di razioni assume
automaticamente l’estensione ‘.r50’. Per poter registrare la razione bisogna
trovarsi nel menu principale con una razione attiva. In tal modo si può registrare
la razione attraverso due modalità:
· la prima modalità si
effettua attraverso il menu a tendina ‘Razioni’ e quindi l’opzione ‘salva’. Con
questa modalità la razione viene salvata con lo stesso nome che aveva in
origine sostituendo automaticamente il vecchio file con il nuovo. Questo
avviene quando la razione attiva è stata richiamata da un file salvato
precedentemente o quando la razione in
elaborazione è già stata salvata in precedenza nella stessa sessione di lavoro.
Se invece la razione viene aperta attraverso l’opzione ‘apri ultimo set di
razioni’ del menu a tendina ‘Razioni’ oppure viene costruita una razione nuova
il programma accede automaticamente alla modalità di salvataggio indicata nel
punto successivo chiedendo il nome della razione stessa;
· la seconda modalità si
esegue attraverso il menu a tendina ‘Razioni’ e quindi l’opzione ‘salva con
nome’. Compare così la finestra di gestione dei file e directory in cui si può
indicare il nome. Questa modalità è necessaria solo per le razioni che si devono
duplicare e quindi salvare con un nuovo nome. In questo caso conviene
richiamare la razione da duplicare e poi salvare subito con un nuovo nome la
stessa. In tutti gli altri casi si può sempre usare salva delegando il
programma alla richiesta del nome se necessario. La duplicazione delle razioni
si può effettuare direttamente anche dal menu a tendina ‘File’ e quindi
‘razioni’.
· La terza modalità si esegue
attraverso il pulsante salva con il selettore attivo su Razioni (selettori e
pulsanti posti sotto la pulsantirera di destra). Si attiva la procedura una
procedura analoga a quella vista nel punto precedente (slava con nome).
4.9 - Apri ultimo set di
razioni
Consente di aprire l’ultimo
set di razioni salvato automaticamente nel file di lavoro. In questo caso il
programma apre la razione ed accede alla maschera di elaborazione della
razione. Con questa modalità di apertura il file di lavoro non ha un nome e
quindi quando si salva la razione il programma chiede sempre il nome del file.
4.10 - Chiudere il set di
razioni
Consente di chiudere le
razioni in uso. E’ indispensabile quando si vuole utilizzare il modulo di
formulazione mangimi. In tutti gli altri casi non è necessario chiudere la
razione in uso perché viene automaticamente chiusa quando se ne apre una nuova
o quando si esce dal programma.
4.11 - Richiamare un set di
razioni
Consente di richiamare un
set di razioni dall'archivio e caricarlo in memoria oltre che sul file di lavoro.
La razione in elaborazione ed in memoria verrà quindi cancellata.
A
questa procedura si accede attraverso il menu a tendina ‘Razioni’ e quindi
l’opzione ‘Richiama’. Se la razione in elaborazione ha un nome ed è stata
modificata il software chiede prima se si intende salvarla su disco (vedi
archiviazione della razione). Compare così la finestra per la gestione dei file
con l’elenco dei file con estensione ‘.r50’. Si apre automaticamente la
directory aperta in occasione dell'ultimo salvataggio/richiamo di una razione.
Si può scegliere il file desiderato e quindi consentire il richiamo della
razione.
Elaborazione della formule dei mangimi con RAZIO-BEST
Versione 5.3 CD per Windows
Questo
settore di Razio-Best consente la formulazione dei mangimi composti mediante
due modalità di calcolo:
· ottimizzazione al minor
costo della formula;
· costruzione manuale con
digitazione delle percentuali delle singole materie prime.
Tra
le altre possibilità offerte occorre, principalmente, segnalare:
· la preparazione di premix
(attraverso i mix) che si potranno poi utilizzare nella formula finale del
mangime;
· l’esportazione delle formule
finite (come unico mangime) nel data-base attivo;
· la gestione contemporanea di
un numero infinito di formule nello stesso file contenente le caratteristiche
delle materie prime;
· accesso al data-base per
selezionare le materie prime;
Figura 5.1 - Menu per la formulazione dei mangimi.
· stampa sintetica della formula
su file al fine di preparare, mediante opportuno editor, i cartellini.
La
formulazione dei mangimi si può avviare quando non c’è una razione attiva. In
tal caso bisogna chiudere prima la razione con ‘chiudi set di razioni’ del menu
a tendina ‘razione’. Si può poi aprire il menu della formulazione attraverso la
tendina ‘formulazione’. In figura 5.1 viene riportato il menu della
formulazione mangimi quando si apre per la prima volta tale menu (senza nessuna
formula attiva). Quando si apre questo menu tutte le opzioni non sono sempre
attive (dipende da che procedura è in fase di esecuzione). Si nota che le voci
del menu sono le stessa del menu di razionamento (cambia per alcune la
terminologia utilizzata). Ad una somiglianza dei menu corrisponde anche una
somiglianza nei contenuti. Per documentare il modulo della formulazione si
seguirà quindi lo stesso schema utilizzato per il razionamento sottolineando
solamente gli aspetti specifici di questo modulo.
5.1 - Preparare un nuovo
file contenenti un gruppo di formule
Questa procedura deve essere
utilizzata quando occorre preparare da zero un nuovo file contenente un gruppo
di formule con l'impostazione dei dati relativi agli obiettivi e la selezione
degli alimenti dai data-base o la digitazione dei dati analitici da tastiera.
Occorre tenere presente che l'ultimo set di formule elaborato viene
automaticamente salvato su disco al momento del termine della sessione di
lavoro (importante è uscire attraverso la normale procedura da Razio-Best). In
genere conviene operare entro lo stesso file o set di formule.
A questa procedura si accede dal menu a tendina ‘Formule’ e quindi
l’opzione ‘Nuovo set di formule’. A questo punto il programma pone la
domanda "sicuro di voler cancellare
le formule in memoria ?". Si premerà il pulsante di ‘OK’, ovviamente, se
la formula è già stata salvata precedentemente su un dischetto o se non
interessa più. Premendo invece ‘Annulla’ si abbandona la procedura.
5.1.1 - Definizione
dell'obiettivo
Quando si prepara un nuovo set di formule il programma inserisce per
prima cosa nel file delle formule la formula obiettivo che si desidera
elaborare (corrisponde al gruppo). Dopo aver avviato la procedura come indicato
nel punto precedente il programma chiede subito il nome della formula che si
desidera elaborare. Non vengono richieste altre informazioni perché le
caratteristiche dell'obiettivo si potranno definire nella maschera di
elaborazione della formula o, più efficacemente, nella maschera di gestione
delle caratteristiche dell'obiettivo.
5.1.2 - Selezione delle
materie prime
Quando si elabora un nuovo set di formule dopo aver definito il nome
dell'obiettivo si accede direttamente alla maschera di formulazione con la
griglia degli alimenti aperta nella parte superiore del video (figura 5.2). La
griglia contiene l'elenco dei mangimi ed è necessario selezionare almeno una
materia prima per poter procedere alla elaborazione (vedi sottocapitolo 4.1.2).
Figura 5.2 - Maschera di formulazione con la griglia degli alimenti aperta
per la selezione del primo alimento.
Dopo aver selezionato gli alimenti (anche uno solo) si può cliccare in qualsiasi punto delle finestre
sottostanti per poter visualizzare la maschera completa di formulazione (figura
5.3) che è identica a quella di razionamento.
5.2 - Maschera di
elaborazione delle formule
Nella
figura 5.3 viene riportata la maschera per l'elaborazione della formula. Nella
maschera ci sono già gli alimenti che sono stati selezionati. Le quantità degli
alimenti, dal momento che abbiamo iniziato un nuovo set, sono tutte pari a zero
ed anche nell'obiettivo non troviamo nessun valore sui parametri. Sulla maschera di figura 5.3
si possono fornire le seguenti iniziali indicazioni specifiche per il modulo di
formulazione:
· le quantità dei componenti
delle materie prime si possono definire solo in % e non come kg;
· non si può utilizzare il
tasto ‘tot’;
· nel menu a tendina in alto a
destra è attivo la razione con mix che consente di definire le quantità delle
singole materie prime componenti la formula. In questo caso la formula viene
sempre definita quando è attivo ‘razione con mix’. Si indicano i valori in %
delle materie prime utilizzate e si possono utilizzare i mix come qualsiasi
alimento. La somma dei componenti sarà posta pari a 100 tenendo conto anche dei
mix.
Figura 5.3 - Maschera per
l’elaborazione della formula. Impostazione delle percentuali dei singoli
componenti la formula completa (razione con mix).
Per quanto riguarda l'output
dei risultati valgono le stesse regole indicate per il razionamento. Si può
aggiungere:
· nella colonna dei fabbisogni
vengono riportati i valori impostati al momento della definizione dei gruppi e
quindi delle caratteristiche delle formule da elaborare;
· i valori degli apporti e dei
fabbisogni vanno visti come % sul secco o sul tal quale e non come totali
(premuti tasti ‘ss’ o ‘tq’).
Si passa ora in rassegna
alla modalità di gestione dei gruppi (formule) e di elaborazione della formula
con metodo manuale ed attraverso elaborazione con la procedura di ottimizzazione.
Successivamente si tratterrà sulla modalità di preparazione dei premix o mix.
5.3 - Gestione dei gruppi
(sono le formule) con definizione degli obiettivi.
In questa maschera si
possono inserire e gestire contemporaneamente un numero infinito di gruppi o
formule. Infatti con tutti i gruppi in linea si possono preparare premix base da utilizzare in tutti i gruppi e si
utilizzano le stesse materie prime (modificando le caratteristiche di esse
automaticamente si aggiornano tutte le formule del file)
A questa maschera di
gestione formule si accede attraverso:
1.
dalla
maschera di elaborazione delle formule utilizzando il menu a tendina ‘formule’
e quindi l’opzione ‘obiettivo’;
2.
dalla
maschera di formulazione (figura 5.3) attraverso il pulsante modifica
fabbisogni con il selettore attivo su fabbisogni;
3.
dal
menu principale, con le finestre del programma disattivate, attraverso la
stessa via indicata nel punto precedente. In questo caso deve essere stata
precedentemente aperta la formula con ‘Apri ultimo set di formule’ oppure
occorre aver attivato prima la procedura di preparazione di un nuovo set di
formule e quindi terminato il lavoro uscendo dalla maschera di elaborazione
delle formule senza chiudere il set.
Compare così la maschera di
figura 5.4. In tale maschera è riportato in alto a destra il nome del file che,
nel nostro caso è ancora in bianco in quanto viene attivato solo al momento
della registrazione delle formule (tale nome è infatti quello del file con cui
il set di formule verrà registrato). Accanto al nome del file viene riportato
il nome della formula attiva (prova) che si desidera modificare.
Si ricorda che non si può abbandonare questa maschera
senza aver inserito o comunque attivo almeno una formula. Si possono così
inserire/modificare i dati delle caratteristiche della formula. Modificare i
dati in questa maschera consente al programma di elaborare i vincoli minimi e
massimi sull'obiettivo, facendo risparmiare tempo al momento della
ottimizzazione della formula.
Figura 5.4 - Maschera per
l’acquisizione dei dati relativi alle caratteristiche chimiche e nutrizionali
delle formule che si vogliono elaborare.
5.3.1 - Definizione delle
caratteristiche della formula da elaborare.
Dopo aver scelto il nome
della formula (che equivale al gruppo) da modificare si possono
inserire/correggere i valori. Per fare questo ci sono 4 maschere nella parte
inferiore del video:
· la prima maschera consente
di inserire caratteristiche alfanumeriche della formula;
· la seconda maschera consente
di inserire valori numerici della formula;
· la terza maschera consente
di inserire le caratteristiche chimico-nutritive della formula;
· la quarta maschera consente
di modificare i fattori di ricalcolo;
Le prime due maschere non
vengono in genere utilizzate. Si utilizza solo il primo campo della prima
maschera per una eventuale modifica del nome della formula. Si può utilizzare
anche il 2° campo per modificare la categoria. Solitamente si usa la 9 ma si possono
usare anche le altre per avere una diversa disposizione dei parametri (come nel
razionamento al momento della elaborazione della formula).
La finestra numero 3 è
quella che viene utilizzata. Bisogna fare attenzione, prima di inserire i dati,
ad avere attivato i valori sulla s.s. e non come totali con il pulsante in
fondo alla maschera. Non si possono inserire i dati sul tal quale. La quarta
maschera non viene solitamente utilizzata.
Sulla scorta dei dati impostati
il programma calcola i vincoli minimi e massimi per i vari parametri impostati
ed attiva i parametri per l’ottimizzazione in funzione delle impostazioni in
configurazione.
5.3.2 - Aggiunta di una
nuova formula nel set delle formule
Si effettua con le stesse
identiche modalità del razionamento (vedi sottocapitolo punto 4.3.2). Bisogna
solo tenere presente che poi i dati vengono inseriti come indicati nel punto
precedente.
5.3.3 - Cambia la formula
attiva per la modifica delle caratteristiche desiderate
Il cambiamento del gruppo
attivo consente di visualizzare i dati di un altro gruppo con la possibilità di
modificare le caratteristiche dell’obiettivo. Per cambiare il gruppo
perseguendo queste finalità bisogna trovarsi nella maschera di elaborazione
della formula (figura 5.3) o dalla maschera di gestione dei gruppi (figura 5.4)
o dal menu generale (figura 5.1). Per le modalità valgono quelle indicate nel
punto 4.3.3
5.3.4 - Duplica la formula
attiva
La duplicazione della
formula consente di ottenere una copia per fare eventuali prove di variazioni
della formula stessa per elaborare formule fra loro alternative tenendo poi
solo una di queste. Può servire anche per creare una nuova formula con
caratteristiche simili ad una già in uso. Nella formulazione mangimi questa
procedura ha minore interesse rispetto al razionamento. Dal momento che spesso
in un file ci sono molte formule in linea ed in produzione si consiglia di fare
una copia del file ogni volta che si modificano le formule. Per le modalità
valgono quelle indicate nel punto 4.3.4
5.3.5 - Cancella formula dal
file delle formule
L’eliminazione della formula
può essere utile quando si elaborano formule fra loro alternative. Anche questa
procedura ha minore interesse nel modulo di formulazione. Per le modalità
valgono quelle indicate nel punto 4.3.6
5.4 - Gestione delle materie
prime al set di formule in elaborazione
L’aggiunta delle materie
prime al set di formule si effettua selezionando le stesse dal data-base
attivo. Le materie prime verranno poi registrate con il set di formule. Un set
di formule può contenere fino a 50 materie prime.
A questa procedura di
aggiunta materie prime al set di formule si accede attraverso:
· automaticamente dalla
costruzione di un nuovo set di formule. In tal caso, dopo aver definito il nome
dell'obiettivo, si raggiunge direttamente la maschera per la scelta delle
materie prime ;
· dalla maschera di
elaborazione della formula con il pulsante aggiungi alimenti;
· dalla maschera di elaborazione
della formule utilizzando il menu a tendina ‘formule’ e quindi l’opzione
‘aggiungi alimenti’;
· dal menu principale, con le
finestre del programma disattivate, attraverso la stessa via indicata nel punto
precedente. In questo caso deve essere stata precedentemente aperta la formula
con ‘Apri ultimo set di formule’ oppure occorre aver attivato prima la
procedura di preparazione di un nuovo set di formule e quindi terminato il
lavoro uscendo dalla maschera di elaborazione delle formule.
La modalità di gestione
delle materie prime perché è identica a quanto indicato nel capitolo del
razionamento (sottocapitoli 4.4; 4.6.9; 4.6.10; 4.6.11; 4.6.12).
5.5 - Elaborazione delle
formule
Consente di elaborare le
formule per tutti i gruppi impostati nella fase precedente. Permette inoltre
il ritorno alla gestione dei gruppi componenti il set di formule e alla
maschera per la gestione degli alimenti consentendo l'adeguamento ed eventuali
modifiche di questi aspetti senza dover reimpostare i valori come indicato
precedentemente. Per l’elaborazione della formule viene utilizzata la maschera
riportata in figura 5.3. A questa maschera di elaborazione della formula si
accede attraverso:
· automaticamente dalla
costruzione di un nuovo set di formule. In tal caso quando si abbandona la
maschera di ricerca ed inserimento degli alimenti nel set di formule si
raggiunge direttamente questa maschera di elaborazione;
· dalla maschera di
elaborazione della formule utilizzando il menu a tendina ‘formule’ e quindi
l’opzione ‘elaborazione formula’;
· dal menu principale, con le
finestre del programma disattivate, attraverso la stessa via indicata nel punto
precedente. In questo caso deve essere stata precedentemente aperta la formule
con ‘Apri ultimo set di formule’ oppure occorre aver attivato prima la
procedura di preparazione di un nuovo set di formule e quindi terminato il
lavoro uscendo dalla maschera di elaborazione delle formule.
5.5.1 - Elaborazione della
formula mediante definizione delle quantità delle materie prime
L’elaborazione della formula
finale deve essere svolta quando è attivo ‘razione con mix’ nel menu a tendina
in alto a destra. Questo metodo consiste nell’impostazione delle percentuale
dei singoli componenti e contemporanea visualizzazione delle caratteristiche
chimico-nutrizionali della formula finita. A questa maschera (videata di figura
5.3) si accede automaticamente durante la preparazione di un nuovo set di
formule. Si accede ancora a questa maschera quando si apre l’ultimo set di
formule elaborato nei casi in cui l’ultima sessione di lavoro sia stata
ultimata su questa maschera con attivo la ‘razione con mix’ nella casella
combinata di destra. Si può così elaborare la formula senza premere nessuno dei
pulsanti riportati sulla maschera. L’unico pulsante che si deve utilizzare,
quando vi sono più gruppi nel file in elaborazione, riguarda la freccia del
menu a tendina di sinistra per modificare il gruppo.
Le impostazioni delle
quantità degli alimenti si effettuano con le solite modalità precedentemente
descritte per l’inserimento dei dati numerici. Queste quantità si impostano
nella finestra di sinistra dove sono elencati gli alimenti. Per questa maschera
di formulazione possiamo riportare le seguenti peculiarità:
· impostando le quantità delle
materie prime nella finestra di sinistra possiamo vedere immediatamente le
variazioni nelle caratteristiche chimico-nutrizionali della formula conseguente
a tali variazioni;
· le quantità delle singole
materie prime si possono indicare solo come percentuale (sul secco o sul tal
quale);
· nella intestazione della
finestra compare la quantità totale di materie prime impiegate (mix compresi).
Se la somma non è 100 i valori sulla destra relativi alle caratteristiche della
formula sono riferiti alla sommatoria totale raggiunta fino a quel momento
(quindi apporto parziale). Ad esempio se mettiamo solo il 10% di mais ella
formula che ha un valore di 10.5% di proteine avremo che la formula avrà un
valore di proteine pari al 1.05% (è il contributo del mais sul valore totale in
proteine della formula). I valori vengono poi sempre riportati a 100 dal
programma al momento di cambio gruppo, di attivazione di un mix o di uscita dalla maschera. Le percentuali
vengono automaticamente registrate (registrazione automatica se attivo il
pulsante dischetto in alto a sinistra). Si esce dalla maschera con i tasti di
‘ok’ o ‘annulla’.
5.5.2 - Ottimizzazione della
formula
Questa procedura consente,
attraverso la programmazione lineare, di calcolare la formula al minor costo nel
rispetto dei vincoli nutrizionali e delle quantità delle materie prime
impostati. Il metodo di risoluzione impiegato è l'algoritmo del simplesso con
l'uso di una matrice di 150 righe e 300 colonne.
Attraverso l’ottimizzazione
si possono elaborare le formule (come verrà descritto in questo sottocapitolo)
oppure i mix.
La procedura di
ottimizzazione si esegue nella stesse maschere di elaborazione delle formule
viste precedentemente. Anche con queste modalità di elaborazione della formula
bisogna, ovviamente, avere preparato i gruppi (con la relativa gestione degli
stessi) ed aver selezionato gli alimenti da utilizzare. L’elaborazione della
formula si effettua quando è attivo ‘razione con mix’. In tal caso anche i mix
eventualmente formulati possono essere utilizzati come materie prime e vincolati.
5.5.2.1 - Impostazione dei
vincoli sulle quantità di alimenti da utilizzare
La definizione dei vincoli
sull’impiego minimo e massimo di ogni materia prima è indispensabile in quanto,
in una formula non ancora ottimizzata, i vincoli massimi sono tutti uguali a
zero e quindi nessun alimento può essere impiegato. Per definire i vincoli
sulle materie prime occorre premere il pulsante ‘=‘ in fondo alla maschera di
sinistra. Compare così il ‘$’ che indica che sono attivi i vincoli di
ottimizzazione delle materie prime. In figura 5.5 vengono impostati i vincoli
massimi in % sul tal quale delle materie prime.
Occorre precisare che se i
vincoli sulle materie prime vengono impostati in % della s.s. il programma
rispetterà questi valori; se invece vengono impostati i vincoli in % del tal
quale il programma rispetterà questi ultimi. Questo dipende dallo stato del
pulsante in basso a sinistra. In altre parole si possono impostare i vincoli in
% della s.s. e poi premere il pulsante e shiftare al tal quale. Se poi si avvia
la ottimizzazione verranno considerati i valori sul tal quale (anche se non
dovessero essere sul video come valori).
Per le altre particolarità e
modalità di inserimento dei dati valgono le considerazioni indicate al
sottocapitolo 4.7.1.
5.5.2.2 - Impostazione dei
vincoli sulle caratteristiche della formula.
Questi vincoli sono già
definiti dal computer, al momento della impostazione delle caratteristiche
della formula ed in parte attivati automaticamente in funzione di quanto
impostato nella configurazione. Si possono in questa fase attivarne altri,
disattivare quelli già impostati, modificare i valori di minimo o di massimo.
Per visionare i vincoli minimi e massimi si utilizzano rispettivamente i
pulsanti ‘-’ e ‘+’ nella maschera di output delle caratteristiche della
formula. I valori compaiono così nella colonna dei fabbisogni in sostituzione
di quelli teorici di base del gruppo. Per tornare su questi fabbisogni occorre
premere il pulsante di ‘=‘. In figura 5.5 vengono indicati i vincoli di minimo
attivi sull'obiettivo.
Figura 5.5 - Impostazione
dei vincoli massimi sulle materie prime e minimi sui fabbisogni.
Per le modalità di
impostazione dei valori, oltre a quanto indicato nel sottocapitolo 4.7.2, si
deve precisare:
· il vincolo minimo e massimo
sulla s.s. dovrebbe essere fisso. Questo consente una trasformazione dei dati
dal secco al tal quale univoca. Inoltre il vincolo della s.s. non viene preso
in considerazione nella elaborazione e quindi anche se è fisso non compromette
i risultati (ad esempio materie prime umide con un vincolo di s.s. troppo
elevato);
· come nel razionamento si
ricorda che se è premuto il pulsante ‘R1’ alcuni parametri verranno vincolati
come rapporti e non come valore totale. Saranno vincolati in tale modo i
parametri dove sono definiti i rapporti.
5.5.2.3 - Avvio della
procedura di ottimizzazione
Prima di avviare la
procedura di ottimizzazione occorre ricordare ancora qualche aspetto relativo
alle impostazioni. Si può infatti:
· modificare il parametro
dell’obiettivo che intendiamo minimizzare o massimizzare;
Figura 5.6 - Visualizzazione
dei risultati della formula elaborate con la procedura di ottimizzazione.
· l’obiettivo viene
massimizzato o minimizzato in funzione
dello stato del pulsante in alto a sinistra accanto al punto interrogativo.
Quando c’è il ‘-’ l’obiettivo viene minimizzato. E’ la condizione iniziale di
partenza. Cliccando sul ‘-’ si fa comparire il segno ‘+’ che indica che
vogliamo massimizzare;
Quando si avvia
l’ottimizzazione il pulsante ‘cin’ viene automaticamente disattivato in quanto
non si può ottimizzare secondo il sistema CNCPS. (nella formulazione non si può
nemmeno tenere attivo).
5.5.2.4 - Visione dei
risultati del calcolo di ottimizzazione
I risultati
dell’ottimizzazione vengono riportati nella finestra che si apre
automaticamente nella parte destra del video (figura 5.6).
Figura 5.7 - Visualizzazione
dei risultati della formula elaborate con la procedura di ottimizzazione.
Vengono riportate le materie
prime con accanto le percentuali di impiego. Le % vengono indicate sul secco o
sul tal quale in funzione dello stato del pulsante ‘ss/tq’ della finestra
materie prime a sinistra del video. Nel nostro esempio i risultati vengono
riportati sul tal quale. La prima colonna, dopo il nome dell’alimento,
rappresenta la soluzione ottimale. In tale maschera viene riportata l’analisi
post-ottimale con i prezzi di entrata per gli alimenti non utilizzati e quelli
minimi e massimi per gli alimenti impiegati. Per maggiori dettagli si rimanda
la punto 4.7.4.
Sempre nella finestra di
figura 5.6 vengono riportate più a destra, non si vedono nella figura, le
soluzioni alternative. In tal modo si possono visionare formule che, magari
costano poche lire in più, ma che possono essere decisamente più valide. In
tale finestra vengono riportate solo le ultime 10 formule elaborate durante gli
step dell'ottimizzazione. In figura 5.7 vengono invece riportati i risultati
della stessa formula elaborata con i vincoli sugli alimenti impostati in %
della s.s..
5.5.2.5 - Trascrizione di
una formula ottimizzata nel foglio di elaborazione della formulazione.
In figura 5.8 vengono
riportate le caratteristiche della formula ottimizzata al minor costo con i vincoli
impostati nelle maschere precedenti.
Figura 5.8 -
Caratteristiche della formula ottimizzata al minor costo.
La nostra formula nel foglio
di elaborazione rimane ancora intatta fino a che si controllano solamente le
formule riportate nella finestra di output dei risultati dell’ottimizzazione.
In altre parole noi potremmo chiudere la finestra con il pulsante ‘vis’ e
tornare alla nostra vecchia formula come se non avessimo avviato
l’ottimizzazione. Possiamo poi riattivare la finestra dei risultati dell’ottimizzazione
premendo nuovamente ‘vis’ per trascrivere una delle formule (quella ottimale o
quelle alternative) nella finestra di elaborazione della formulazione. Per la
descrizione delle modalità di trascrizione si rimanda al punto 4.7.5.
Nella visualizzazione della
formula ottimizzata di figura 5.8 si può ancora sottolineare:
· conviene sempre osservare le
caratteristiche della formula con il pulsante ‘ss’ o ‘tq’ premuto‘;
· sempre da tale maschera si
può notare che i vincoli sui fabbisogni sono stati perfettamente soddisfatti
raggiungendo, in molti casi senza superarlo, il valore minimo fissato;
· la formula si può ora
eventualmente modificare o valutare con i vari criteri precedentemente
indicati.
5.5.3 - Elaborazione di un
mix
L’elaborazione del mix può
consentire di utilizzare delle premiscele che si possono poi impiegare in sede
della formulazione quando sarà attivo ‘razione con mix’. Conviene utilizzare i
mix dal 6 al 10 per poter poi utilizzare queste premiscele per tutte le formula
presenti nel file. Ovviamente quando si modifica la composizione di uno di
questi mix automaticamente si modificano le caratteristiche delle formule
relative a tutti i gruppi che utilizzano tale mix. Questo rappresenta
indubbiamente un vantaggio. In questo sottocapitolo costruiremo un mix che sarà
costituito da alcuni sali minerali che verrà poi utilizzato per la formula
finale.
Per costruire il premix nel
mix6 occorre innanzitutto attivare il mix6 attraverso con il menu a tendina di
destra. Compare così la maschera di figura 5.9 (in cui il banale premix è già
stato elaborato). In questa maschera di elaborazione dei mix occorre fornire
alcune indicazioni aggiuntive che sui discostano da quelle del razionamento:
· le quantità dei singoli
componenti si possono definire impostando solo i valori in %;
· non si possono impostare le
quantità totali dei mix nelle caselle corrispondenti ai mix stessi;
· per vedere se la formula è
stata completata al 100% si può controllare il valore totale delle frazioni
impiegate dei singoli componenti la formula nella riga di intestazione della
finestra dove si digitano le quantità;
· quando si costruisce il mix
se non si è completata la formula a 100 il programma ricalcola, riferendo
sempre al 100%, la composizione chimico-nutrizionale del mix in elaborazione.
In tutti i casi il programma registra la formula come componenti in valori
riferiti al 100%;
· non si possono valutare i
risultati nella finestra di output riferiti alle caratteristiche della formula
completa. Bisogna tenere premuto il pulsante ‘mx’ e non quelli di ‘hc’ o ‘rz’;
Figura 5.9 - Maschera per
l’elaborazione di un mix con visione dei risultati relativi al mix stesso
· la composizione del mix
viene automaticamente registrata quando si cambia gruppo, si cambia mix o si esce
dalla maschera (registrazione automatica se attivo il pulsante dischetto in
alto a sinistra). Si esce dalla maschera con i tasti di ‘ok’ o ‘annulla’.
Si può poi riattivare nel
menu in alto a destra la ‘razione con mix’ così ricompare la formula. A questo
punto si può rielaborare la formula (manualmente o con ottimizzazione) con la
possibilità di impiego del mix come qualsiasi altra materia prima. In figura
5.10 viene riportate la formula elaborata utilizzando il mix6 prima elaborato.
5.6 - Esportazione delle
formule nel data-base
Consente di registrare le
caratteristiche chimico-nutritive della/e formula/e elaborate nel data-base
attivo. Verranno registrati tutti i parametri chimico-nutrizionali che
caratterizzano gli alimenti anche se disattivati nella visualizzazione della
formula. Vengono altresì calcolati i valori dei parametri puri. La/e formula/e
così esportate potranno essere utilizzate in sede di razionamento ed anche come
materia prima per la formulazione.
Figura 5.10 - Formula di un
mangime elaborata con l’impiego del mix6 precedentemente formulato.
Questa procedura si può
attivare dal menu principale o dalla maschera della formulazione mangimi solo
se il set di formule attivo è stato registrato o richiamato (deve avere un
nome). Occorre tenere presente che:
· non verranno esportati i mix
ma solo le formule che si possono trovare in ‘razione con mix’;
· quando si attiva la
procedura dal menu principale , quando tutte le maschere sono disattive, si
esporteranno tutte le formule che si trovano nel file attivo. Dal menu
principale l’opzione ‘Esportazione’ non è attiva se non è aperto un set di
formule. Occorre, in tal caso, richiamare un set di formule o aprire l’ultimo
set. Conviene utilizzare il 1° metodo così il set ha un nome e quindi si possono
esportare le formule;
· quando si esporta la formula
dalla maschera di formulazione si esporterà solo la formula attiva (gruppo
attivo). Per consentire l’esportazione bisogna avere la formula sul video
(attivo ‘razione con mix’).
In entrambi i casi il programma
può esportare le formule aggiungendo o aggiungendo/sostituendo le formule nel
data-base. Nel primo caso la o le formule verranno aggiunte al data-base. Nel
secondo caso il programma verifica prima se la specifica formula è già stata
inserita in precedenza nel data-base. Procede quindi alla sostituzione (se già
presente) o all’aggiunta.
Infine bisogna ricordare che
con le caratteristiche chimico-nutrizionali della formula il programma registra
nel data-base anche alcuni dati di classificazione per agevolare la ricerca
quando si vogliono utilizzare tali mangimi nel razionamento.
1
Figura 5.11 -
Caratteristiche del mangime, esportato nel data-base con il modulo di
formulazione, selezionato nel razionamento
Nella figura 5.11 vengono
riportate le caratteristiche di un mangime esportato nel data-base e richiamato
con il razionamento. Si nota che sono stati automaticamente compilati, al
momento dell’esportazione, i seguenti campi:
· l’essenza con il termine
‘formula’ ad indicare che è un alimento formulato;
· la categoria ‘C.MCI’ ad
indicare che è un mangime composto;
· le note con il termine
‘importata’ ad indicare che l’alimento non è stato digitato nel data-base ma è
stato importato;
· il nome_formula con il nome
della formula (grana nel nostro caso);
· il nome del data-base (file
del set di formule da cui proviene);
· la data in cui è stato
esportato nel data-base.
Il programma, per verificare
se la formula che si vuole esportare è già presente nel data-base, si basa sui
campi ‘nome_formula’ e ‘nome_db’.
Esistono diverse modalità di
stampa delle formule alle quali si accede dalla maschera di elaborazione delle
formule (figura 5.12). Questo menu si apre dalla tendina ‘formule’ e poi con
l’opzione multipla ‘stampa’. E’ opportuno ricordare che:
· in tutti i casi viene
riportata l’intestazione, il nome dell’aziendale, il nome del file ed il nome
della formula;
· vengono stampati sempre e
solo i dati relativi al gruppo attivo;
· la stampa della formula
estesa e sintetica assume caratteristiche diverse in funzione del tipo di
formula attiva su video. Se sul video è attivo ‘razione con mix’ verrà stampata
la formula vera del mangime con le formule degli eventuali mix impiegati;
· se nelle note è registrata
qualche informazione questa viene stampata dopo la formula;
· se il foglio che compare
sopra ai parametri (per i risultati dell’ottimizzazione) contiene delle
informazioni (anche se il foglio non è attivo) queste vengono stampate in coda
alla stampa stessa.
Se prima della stampa il
programma avverte che non tutti i dati potranno essere stampati nelle caselle
occorre ridurre la font del carattere mediante la tendina ‘file’ e quindi ‘font
di stampa’ (vedi configurazione).
Terminato l’invio della
stampa al Print Manager di Windows il programma ritorna nel menu di formulazione
e, mentre la stampa è in esecuzione, si può riprendere a lavorare.
Il programma stampa il cartellino in un file Excel, consentendo così
successive rielaborazione con l'Excel stesso. Il cartellino viene stampato in
un file opportunamente predisposto. Per la predisposizione del file si può
partire dal modello cartellino.xls. Si può modificare il formato dei campi ma
non la posizione dei vari campi come righe e colonne.
Per avviare la procedura di stampa occorre selezionare il menu a tendina
'formule', quindi 'stampa', indi 'stampa cartellino in Excel'.
Occorre infine ricordare che vengono stampati i componenti in ordine
decrescente utilizzando il nome sintetico. Se però c'è un nome nel campo nome
formula tra i parametri di classificazione, nel cartellino viene stampato
questo nome in luogo del nome sintetico .
Figura 5.12 - Menu per la
stampa delle formule e delle caratteristiche delle materie prime.
5.9 - Archiviare il set di
formule in elaborazione
Consente di registrare le
formule su disco in una qualsiasi directory. Ogni file di formule assume
automaticamente l’estensione ‘.m50’. Per poter registrare le formule bisogna
trovarsi nel menu principale con una formula attiva. In tal modo si può registrare
la formula attraverso due modalità:
‘salva’ e ‘salva con nome’. Si rimanda al capitolo 4 sulle razioni per i
dettagli su tali procedure.
5.10 - Apri ultimo set di
formule
Consente di aprire l’ultimo
set di formule salvato automaticamente nel file di lavoro. In questo caso il
programma apre la formula ed accede alla maschera di formulazione. Con questa
modalità di apertura il file di lavoro non ha un nome e quindi quando si salva
la formula il programma chiede sempre il nome del file.
5.11 - Chiudere il set di
formule
Consente di chiudere il set
di formule in uso. E’ indispensabile quando si vuole utilizzare il modulo di
razionamento. In tutti gli altri casi non è necessario chiudere la formula in
uso perché viene automaticamente chiusa quando se ne apre una nuova o quando si
esce dal programma.
5.12 - Richiamare un set di
formule
Consente di richiamare un
set di formule dall'archivio e caricarlo in memoria oltre che sul file di
lavoro. La formula in elaborazione ed in memoria verrà quindi cancellata.
A
questa procedura si accede attraverso il menu a tendina ‘Formule’ e quindi
l’opzione ‘Richiama’. Se la formula in elaborazione ha un nome ed è stata
modificata il software chiede prima se si intende salvarla su disco (vedi
archiviazione della formula). Compare così la finestra per la gestione dei
files con l’elenco dei files con estensione ‘.m50’. Si può scegliere il file
desiderato e quindi consentire il richiamo del set di formule.
REGOLAMENTAZIONE DEL
CONTRATTO DI LICENZA D’USO
L’apertura della confezione sigillata dei dischi comporta
l’accettazione dei termini del presente contratto.
Chi non intendesse aderire
alle condizioni del presente contratto è tenuto a restituire prontamente i
dischi con la confezione intatta e gli articoli annessi (incluso il materiale
scritto, le copertine o gli altri contenitori) presso il luogo di acquisto.
1. Diritto dell’Utente. Si concede all’Utente finale il diritto di usare
una copia dell’incluso programma software su un terminale singolo collegato ad
un computer singolo (cioè con una CPU singola).
2. Proprietà. Il programma è di proprietà di Luigi Calamari; l’Utente non può, in
ogni caso, riprodurre il/i manuale/i o, comunque, tutto il materiale scritto di
accompagnamento del programma.
3. Trasferibilità. L’Utente non può trasferire a terzi la licenza d’uso derivante dal
contratto d’acquisto, sia temporaneamente che definitivamente.
4. Responsabilità. La responsabilità dell’uso del programma è completamente a carico
dell’Utente,
5. Deroghe. In deroga alla presente, per estensioni o restrizioni ulteriori è da
ritenersi valido quanto stipulato nell’eventuale contratto personalizzato.