Pietro Scharoff o Sharoff (occidentalizzato dal russo Pëtr Sarov). Regista e attore drammatico e cinematografico russo, naturalizzato italiano nel 1938, nato a Perm' il 12 Maggio 1886, morto a Roma il 17 Aprile 1969 ed ivi sepolto nel cimitero per stranieri accanto alla Piramide Cestia. Iniziata la sua carriera d'attore nel 1903 (ancora studente di legge), nel 1904 diviene allievo al Teatro d'Arte di Mosca e nel 1905 attor giovane presso il Teatr-Studija del Teatro d'Arte (dir. V. Mejerchol'd). Laureatosi in legge, seguì Mejerchol'd a Sanpietroburgo, a Tiflis e, quando Mejerchol'd accolse l'invito della Kommissarzevskaja, di nuovo a Sanpietroburgo, al Dramaticieskij Teatr. In seguito entrò nel Pervyj Peredviznoj Dramaticieskij Teatr della contessa Parina e l'anno seguente, nella stessa città, fu scritturato dal Malyj Teatr, allora diretto da Suvorin. Tornato a Mosca (1913) fu ingaggiato dal locale Malyj Teatr, dove, a fianco della Ermolova, apparve in lavori di Ostrovskij, Tolstoj, etc.. Nel 1914 rientrò al Teatro d'Arte, divenendo membro del consiglio direttivo del I° studio, dir. da M. Chekhov ed E. Vachtangov, e insegnante di recitazione del II° studio, dir. da Stanislavskij e Mcedelev. Come attore fu Kletch nello "Albergo dei poveri" e lavorò nel "Giardino dei ciliegi" e in altri spettacoli di Cechov. Divenuto aiuto regista e segretario di Stanislavskij, fondò e diresse due teatri popolari, uno nella fabbrica di Morozov a Orechovo-Zuevo e un altro nella fabbrica dello stesso Stanislavskij a Reutovo.
Nel giugno del 1919, con altri attori del T. d'Arte (reg. Massaletinov), andò in tournée nel sud della Russia.
Nel 1922, per lo stesso regista, fu Smerdjakov nei "Fratelli Karamazov" . Nel 1923 fondò e diresse la sezione praghese del Teatro di Mosca, nota in occidente come "Gruppo di Praga", col quale mise in scena e recitò Ostrovskij, Gogol, Tolstoj, Cechov. Scrisse di loro Silvio d'Amico : "c'è in essi una composizione scaltra, impercettibile ma squisitissima, che innalza tutto in un'atmosfera lirica; all'occorrenza, musica e mimica e scenografia si dan la mano; e un ritmo segreto, quasi di danza, regola ogni gesto e atteggiamento". Nel 1927 Scharoff fu invitato in Germania dallo Stadtth di Dusseldorf, divenendovi "Oberregseur" e insegnante dell'annessa accademia (tra le allieve Luise Rainer) fino al 1933 (mise in scena Gogol, Schiller, Calderòn, Molière). Nel 1929 scese in Italia per dirigere "L'uragano" di Ostrovskij, ottenendo un clamoroso successo. Stabilitosi nel nostro Paese nel 1933, lavorò con numerose compagnie (Pavlova, Ruggeri, Gramatica) ed altre ne diresse (Palmer, Merlini-Cialente). Nel decennio 1933-43, Scharoff allestì spettacoli rimasti esemplari nella storia del Teatro italiano per l'attenta cura dell'insieme e il gusto dei particolari, per la recitazione colorita e mossa, per il ritmo esatto e puntuale. Da ricordare, in questa serie, i seguenti titoli : "Zio Vania" (1932), "Il Gabbiano" (1934), "L'Uragano" (1941), "Anche i furbi ci cascano" (1941), "L'Albergo dei poveri" (1931), "Il Matrimonio" (1932), "Il Revisore" (1932).
Un cenno a parte merita la Compagnia dell'Eliseo, fondata e diretta da Scharoff nel 1938 (ne fecero parte A. Pagnani, G. Cervi, R. Morelli, P. Stoppa, C. Ninchi), con la quale allestì, fra l'altro, indimenticabili spettacoli shakespeariani: "La Dodicesima notte", "Le Allegre comari di Windsor", "Otello". Nel 1946, invitato da Aldo Rendine, accettò la direzione della Libera Accademia di Teatro, dove ha insegnato fino alla morte (fra i suoi allievi, oltre allo stesso Rendine e all'attuale Direttore dell'Accademia Roberto de Robertis: F. Valeri, V. Valeri, E. Balbo, S. Tranquilli, L. Wertmuller, il regista G. Di Martino); ma già nel 1936 era stato insegnante di recitazione al C.S.C. (suoi allievi L. Zampa, P. Germi, A. Valli, E. Zareschi, A. Foà). Dal 1947 svolse ininterrotta attività all'estero, dove è tuttora considerato il più fedele interprete dell'arte di Cechov.
Egli ha messo in scena praticamente tutto Cechov, Gogol e Turgenev, oltre a lavori di Shakespeare, Ibsen, Lorca, Dostoevskij, Tolstoj e Ostrovskij. Nel 1961 fu insignito dalla regina d'Olanda della massima onorificenza culturale per il contributo recato allo sviluppo teatrale di quella nazione.
Di tanta eredità (da Stanislavskij è nato tutto il Teatro e il Cinema moderno, Actor's Studio compreso) speriamo di essere degni, specie pensando alla dedica autografa in margine ad una Sua fotografia che Scharoff consegnò al continuatore Aldo Rendine al momento di lasciare Roma per recarsi a lavorare in Olanda : "... parto tranquillo, perché ora sono certo di lasciare il Teatro Italiano in mani sicure!". A quell'auspicio ci rifacciamo, da tanti anni, con la stessa immutata passione per quest'Arte!