ATLETICA LEGGERA IN PISTA

ATLETICA Leggera IN PISTA

 

Tra tutte le discipline sportive in cui è il tempo a determinare la classifica finale sicuramente l’Atletica Leggera ha rappresentato quella in cui la presenza dei Cronometristi ha assunto maggiore rilevanza.

 

Con l’evoluzione tecnica e il miglioramento dei sistemi di rilevazione oggi è possibile valutare al centesimo di secondo le differenti prestazioni fra un atleta ed un altro. L’applicazione della fotografia al cronometraggio (mediante il photofinish)ha permesso di "fissare" in modo ancor più preciso ed imparziale l’esito di una gara.

 

IL CRONOMETRAGGIO

I Cronometristi in servizio nelle gare di atletica leggera sono alle dipendenze dell’Arbitro delle Corse e fanno parte integrante della Giuria.

 

Nell’atletica sono riconosciuti solo due sistemi di cronometraggio: quello manuale e quello elettrico completamente automatico.

 

Cronometraggio Manuale

Con il termine cronometraggio manuale viene identificato, oltre al tradizionale cronometraggio effettuato a mano, anche quello in cui viene impiegato un apparecchio di cronometraggio elettrico scrivente. Non è possibile, però, effettuare il collegamento dell’apparecchio scrivente con la pistola dello Starter in partenza.

 

L’apparecchiatura dovrà essere, perciò, messa in funzione con pulsante e fermata a mezzo di pulsanti o fotocellule.

 

Per le gare cronometrate manualmente il tempo dovrà essere fornito al decimo di secondo.

 

Quindi se il tempo è stato rilevato al centesimo si dovrà procedere al suo arrotondamento che nell’atletica avviene sempre per eccesso escluso il caso in cui la cifra dei centesimi sia uguale a zero in cui si considera il decimo "battuto".

 

Perciò per fare un esempio :

 

Tempo rilevato al centesimo Tempo arrotondato al decimo

 

10"00 10"0

10"01 10"1

10"02 10"1

10"08 10"1

10"09 10"1

10"10 10"1

 

Cronometraggio Automatico

Si considera cronometraggio elettrico completamente automatico solo quello nel quale l’impulso di partenza viene dato tramite trasduttore collegato alla pistola dello starter ed il rilevamento dei tempi di arrivo viene fatto mediante Photofinish o Scan-O-Vision.

 

Il tempo non dovrà essere arrotondato ma sarà fornito con la stessa unità di misura della rilevazione cioè al centesimo di secondo.

 

La visione del filmato del Photofinish o dello Scan-O-Vision per la lettura dei tempi e per la determinazione dell’ordine d’arrivo deve essere effettuata dai Cronometristi impiegando un ingranditore nel caso di impiego del Photofinish, o attraverso la lettura del monitor nello Scan-O-Vision, in collaborazione con l’Arbitro delle corse o altro Giudice designato. In presenza di Photofinish (o Scan-O-Vision) dovrà comunque essere sempre assicurato il cronometraggio manuale che verrà considerato ufficiale sempre al 1/20 di secondo in caso di mancato funzionamento dell’apparecchiatura automatica o qualora il Capo Servizio decida che i tempi rilevati col cronometraggio automatico siano manifestamente inesatti. La documentazione filmata, il relativo rapporto e il programma della manifestazione, dovranno essere raccolti dal C.S. ed inviati all'incaricato della F.I.Cr. per l'esame e l'archiviazione. Questo in relazione ad un accordo FIDAL-FICr.

 

LA PISTA

Le piste regolamentari sono tutte di 400 metri (cosiddette piste olimpiche) con un numero di corsie variabili oscillante fra le 4 nelle strutture più semplici fino ad un massimo di 10 negli impianti sportivi più moderni.

 

Talvolta capita di dover cronometrare in piste che hanno uno sviluppo metrico differente (300 metri o 500 metri).

 

Si tratta di impianti ormai obsoleti e molto rari nei quali è consentito gareggiare ma dove gli eventuali primati conseguiti non vengono riconosciuti nè dalla FIDAL nè, tanto meno, dalla IAAF.

 

Nelle gare veloci (quelle fino a 400 metri e staffetta 4 X 100) gli atleti devono correre nella propria corsia e quindi il numero dei concorrenti è regolato dal numero delle corsie.

 

La disposizione dei concorrenti lungo la pista per i 200 metri ed i 400 metri non segue una linea perpendicolare alla pista. Chi parte nelle corsie esterne, infatti, si trova leggermente più avanzato rispetto a chi prende il via dalle corsie interne.

 

Questa particolarità, definita "decalage", serve a rendere identico il percorso per tutti i concorrenti in quanto chi si trova nelle corsie esterne in curva percorre più strada.

 

Nelle gare di fondo e mezzo fondo il numero massimo dei partecipanti è fissato dal giudice arbitro che deve far sì che un alto numero di concorrenti non metta in dubbio la regolarità dello svolgimento e la sicurezza dei controlli.

 

Una particolarità rispetto a queste regole è rappresentata dalla gara degli 800 metri che deve svolgersi in corsia fino alla fine della prima curva dopo di che i concorrenti si dirigono verso la corda della pista e percorrono la parte restante della gara senza dover rispettare le corsie assegnate alla partenza.

 

LE GARE INDOOR

Le gare indoor non differiscono più di tanto rispetto alle gare all’aperto. La diversità maggiore è rappresentata dalla pista che al posto dei classici 400 metri è normalmente di 200 metri. All' interno dell'anello di 200 mt.è ricavata una pista rettilinea per per la disputa delle gare veloci. Per il cronometraggio automatico, nasce la difficoltà dovuta alla diversa inclinazione delle camere di ripresa e messa a fuoco delle stesse, variando la distanza dei due distinti traguardi. I primati ottenuti nelle piste indoor rientrano in una categoria particolare e si differenziano rispetto a quelli ottenuti all’aperto.

 

LA PARTENZA

La linea di partenza è rappresentata da una striscia bianca tracciata sulla pista di 5 cm. di larghezza. I concorrenti dovranno porsi al di là di questa linea senza oltrepassarla con nessuna parte del corpo.

 

Il via viene dato normalmente con un colpo di pistola sparato dallo "starter" o con un segnale emesso da "altro apparecchio" regolarmente omologato.

Nel caso di partenze irregolari (cosiddette "false partenze") lo starter od un suo collaboratore, chiamato contro-starter ed anche lui dotato di pistola, spareranno un secondo colpo per fermare i concorrenti e ricominciare la procedura di partenza.

 

L’atleta che avrà provocato la falsa partenza verrà ammonito, dopo la seconda falsa partenza il concorrente viene squalificato.

 

Lo starter dà i seguenti comandi ai concorrenti: "ai vostri posti", "pronti" e quando tutti gli atleti sono a posto spara il colpo di pistola.

 

I cronometri vanno fatti partire non al colpo di pistola ma al momento della visione della "vampa" o "fiamma" che fuoriesce dalla pistola.

Questo per la maggiore velocità di propagazione della luce (circa 300 mila Km. al secondo) in rapporto a quella del suono (circa 330/340 metri al secondo). Nel caso in cui si facessero partire i contasecondi al momento del ricezione del colpo di pistola si avrebbe un ritardo (per la gara dei 200 metri, ossia quella in cui la linea di partenza è la più lontana dalla postazione dei cronometristi) quantificabile fino a circa 4-5 decimi rispetto al momento dell’effettivo sparo.

 

Al momento della partenza occorre la massima attenzione. E’ fondamentale,soprattutto nelle gare in cui la linea di partenza è distante dalla postazione dei cronometristi, localizzare lo starter che, proprio per poter essere identificabile, indossa un cappellino rosso.

 

TEMPI INTERMEDI

Per tutte le gare di corsa e marcia su pista superiori ai 400 metri dovrà essere rilevato non sono il tempo di arrivo di tutti i concorrenti ma anche alcuni tempi intermedi.

 

Tale tempo viene rilevato solo sul primo concorrente secondo la seguente tabella:

 

  1. per gli 800 metri : ai 400 m.
  2. per i 1.500 metri : ai 400, 800, 1.000, 1.200 m.
  3. per le gare superiori ai 1.500 m.: ogni 1.000 m.

 

Questi rilevamenti vanno fatti, per tutte le categorie, quando si tratta di manifestazioni nazionali ed internazionali mentre per le manifestazioni provinciali, regionali ed interregionali è facoltà del Giudice d’Appello richiedere o meno tale riscontro.

 

Nelle gare su pista sulla distanza superiore ad un giro il suono della campana segnala ai concorrenti l’inizio dell’ultimo giro.In quelle di mezzofondo, fondo e marcia si dovrà compilare il tabellone contagiri a cui si dedicano una coppia di cronometristi dei quali uno detti i numeri dei concorrenti che passano sulla linea del traguardo mentre l’altro li scrive sull’apposito stampato.Un contagiri effettuato in modo perfetto permette di avere in ogni momento sotto controllo la situazione della gara. E’ poi fondamentale la precisione nel momento in cui ci si trova ad affrontare competizioni nelle quali la disparità di valori fra i concorrenti è notevole e si succedono i doppiaggi. Solo un buon contagiri permette di sapere al momento della conclusione della gara quali sono i concorrenti che arrivano e quali quelli doppiati che devono ancora completare uno (o più) giri per terminare la loro "fatica".

 

 

 

L’ARRIVO

Nelle gare di atletica leggera devono essere rilevati i tempi di tutti i concorrenti arrivati.

 

Un atleta, indipendentemente dal tipo di gara, è considerato arrivato quando con il "torso" attraversa il piano ideale perpendicolare alla linea di arrivo. Nel rilevamento del tempo perciò non vanno considerati la testa, il collo, le braccia, le mani, le gambe ed i piedi.

 

Il regolamento tecnico della F.I.D.A.L. (regola 119) prevede che in caso di cronometraggio manuale "in tutte le corse tre cronometri registrino il tempo del vincitore". Al momento del raffronto dei tempi perciò potremmo avere 3 distinte situazioni: i tre tempi possono essere identici ed in questo caso la soluzione è automatica. Se dei tre rilevamenti proposti due risultano concordi ed uno discorde, il "tempo" da assegnare sarà quello dei concordi. Se, invece, i tre tempi sono tutti discordi, il "tempo" sarà quello intermedio.

 

In teoria si può verificare una quarta ipotesi ossia il caso in cui uno dei tre cronometristi non abbia rilevato il tempo (per un qualsiasi motivo). A questo punto dei due tempi residui verrà assegnato sempre il peggiore.

 

Questo tipo di decisioni, comunque, sono di competenza del Capo Servizio il quale poi dovrà fornire all’Arbitro della giuria corse i tempi di tutti i concorrenti compilando l’apposito stampato.

 

Il Direttore del Servizio di Cronometraggio e l’Arbitro possono controllare i tempi segnati dai cronometristi quindi, prima di azzerare i contasecondi, bisogna attendere l’autorizzazione del D.S.C. il quale, a sua volta, avrà avuto in precedenza il consenso dell’Arbitro.

 

ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI CRONOMETRAGGIO

Il servizio con cronometraggio manuale non deve essere svolto da meno di 4 Cronometristi. Il numero di cronometristi è rapportato al numero delle corsie della pista nella quale si devono disputare le gare.

 

I cronometristi, di norma, si collocano in corrispondenza della linea del traguardo sul lato esterno della pista mentre all’interno si trova la postazione dei giudici di gara.

 

Le piste dovrebbero essere attrezzate con una scaletta posta sull'asse della linea di arrivo, sulla quale prendono posto i cronometristi e da cui è più agevole rilevare i tempi di arrivo nelle gare veloci.

 

 

Può capitare, però, che la scaletta sia unica per giudici di arrivo e cronometristi per cui è obbligo cercare un accordo per operare in comune ad un buon risultato della gara. Per poter ottenere un buon rilevamento sia dei tempi che degli arrivi, il primo gradino della scaletta non dovrà essere ad una distanza inferiore a 5 mt.dalla prima corsia.

 

Se la postazione di arrivo manca dei requisiti indispensabili ad un buon rilevamento dei tempi il D.S.C. deve, però, fare presente a chi di dovere la situazione irregolare.

 

Come detto, è necessario che almeno tre cronometristi rilevino il tempo del primo arrivato. Proprio per questo esiste uno schema di servizio razionale minimo mediante il quale con 4 cronometristi è possibile rilevare i tempi di tutti i concorrenti in un pista di 6 corsie mentre sono necessari almeno 6 cronometristi per una pista di 8 corsie.

 

Questo tipo di schema è valido, ovviamente, solo per le gare di velocità in cui i concorrenti gareggiano in corsia ed il numero di concorrenti e corsie coincide.

 

C.S.

*

*

1

*

*

2

*

*

3

*

*

 

C.S.

*

*

1

*

*

2

*

*

3

*

*

4

*

*

5

*

*

 

Come si nota il Capo Servizio (indicato nella tabella con C.S.) in entrambi gli schemi rileva il tempo del primo e dell’ultimo arrivato. Questo tipo di scelta è motivata dal fatto che in tal modo il Capo Servizio ha la possibilità di controllare l’ordine di arrivo e di valutare, a vista, i distacchi fra i singoli concorrenti.

 

Ogni cronometrista dovrà rilevare il tempo degli atleti in base all’ordine di arrivo e non in base alle corsie. Quindi, per esempio, il cronometrista indicato nello schema con il numero 1 dovrà registrare il tempo del 1° e del 3° arrivato. Questo permette di avere un certo distacco fra i due atleti per i quali si dovrà rilevare il tempo rendendo più agevole e preciso il nostro operato. Comunque, dopo aver individuato quali sono gli atleti di cui dobbiamo rilevare il tempo bisogna tenere lo sguardo sulla linea d’arrivo e fermare il cronometro al passaggio dei concorrenti.

 

Nel caso di arrivo molto serrato in gare veloci (100 metri o 200 metri) può essere difficile sdoppiare i due tempi ravvicinati, per cui è consigliabile rilevare bene solo il primo dei due tempi assegnati senza rischiare di sbagliarli entrambi. Proprio in queste occasioni è importante il controllo visivo dell’ordine di arrivo e dei distacchi fatto dal Capo Servizio per l’attribuzione corretta dei tempi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ATLETICA LEGGERA

(Gare su strada e campestri)

 

GENERALITA’

Come le gare di atletica leggera su pista, anche quelle su strada e le campestri, sono rette da un Regolamento Tecnico (R.T.) Internazionale di emanazione IAAF; per le nazionali vale il R.T. della Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIDAL) che, con alcune note aggiuntive, regola le modalità di applicazione del R.T. Internazionale in territorio nazionale.

 

DEFINIZIONE DI PERCORSO SU STRADA

Un comune percorso, asfaltato o meno, con fondali di sufficiente consistenza, privo di tratti erbosi e zone di terreno molle o comunque cedevole, è ritenuto idoneo allo svolgimento delle gare di corsa e di marcia su strada.

 

DEFINIZIONE DI PERCORSO CAMPESTRE (FUORI STRADA)

E’ un percorso ricavato al di fuori delle normali sedi stradali, tracciato il più possibile in aperta camapgna, campi, brughiere, prati, ecc., con più o meno notevoli difficoltà naturali (salite, discese, fossati). Possono esservi inclusi tratti limitati di terreno coltivato.

 

Il percorso dovrebbe risultare preferibilmente segnato con bandierine rosse sulla sinistra e bianche sulla destra, ed il suo sviluppo, misurato con sufficiente approssimazione, deve essere riportato sul Regolamento Particolare (R.P.) di gara.

 

CATEGORIE DEI PARTECIPANTI

I partecipanti vengono suddivisi in funzione dell’età e del sesso secondo criteri che sono stabiliti dalla FIDAL. Tali categorie sono specificate sugli "Appunti dal R.T." pubblicati dal Comitato Nazionale del Gruppo Giudici Gare (GGG) della FIDAL stessa.

 

DISTANZE

Le distanze standard delle corse su strada, stabilite dalla regola 167 del R.T. Internazionale sono:

15 Km - 20 Km - Mezza maratona - 25 Km - 30 Km - Maratona (Km 42, 195)

 

Per quanto riguarda le corse campestri, le distanze da percorrere sono stabilite dai R.P. in funzione delle categorie e, solitamente, sono comprese tra i 2 e i 12 Km.

Infine, le gare di marcia su strada possono avere sviluppi variabili tra i 3 Km (per i ragazzi) e i 50 Km (per i seniores).

 

Nota: Giova tuttavia ricordare che vengono spesso richiesti servizi di cronometraggio per una miriade di altre gare competitive su strada e fuori strada, aventi i più disparati sviluppi chilometrici.

 

DIPENDENZA DEL SERVIZIO DI CRONOMETRAGGIO

I Cronometristi in servizio sono alle dipendenze dell’Arbitro delle Corse, fanno parte integrante della Giuria e sono pertanto tenuti al rispetto dei doveri e delle norme che da tale dipendenza derivano.

 

Sono quindi assolutamente da evitare conflitti di competenza tra Giudici e Cronometristi: in tal modo sarà più facile stabilire rapporti di continua, fattiva ed amichevole collaborazione nello svolgimento dell’attività.

 

METODI DI CRONOMETRAGGIO

Vengono riconosciuti ufficialmente DUE (e soltanto DUE!) metodi di cronometraggio: il cronometraggio manuale ed il cronometraggio elettrico completamente automatico.

 

E’ definito cronometraggio elettrico completamente automatico quel sistema nel quale viene impiegato un Photofinish, collegato, tramite un trasduttore, alla pistola del Giudice di partenza. La visione del relativo filmato per la lettura dei tempi e per la determinazione dell’ordine d’arrivo sarà effettuata dai Cronometristi, in collaborazione con l’Arbitro delle Corse o altro Giudice all’uopo designato.

 

Tutti i sistemi di cronometraggio diversi da quello elettrico completamente automatico sono considerati manuali.

 

In particolare il cronometraggio manuale deve essere sempre assicurato, anche in presenza di Photofinish e anzi viene considerato ufficiale in caso di mancato funzionamento dell’apparecchiatura automatica o qualora il Capo-servizio decida che i tempi rilevati con il Photofinish siano manifestamente inattendibili.

 

ORGANIZZAZIONE DI UN SERVIZIO DI CRONOMETRAGGIO

Il numero dei cronometristi da impiegare è in stretta relazione con l’impegno della manifestazione. Un servizio razionale minimo manuale dovrà comprendere due cronometristi, muniti di apparecchiatura stampante (oltre ad un’altra di riserva) ed almeno un cronografo manuale (analogico o digitale) sincronizzato con l’apparecchiatura scrivente.

Nel caso la gara dovesse svolgersi su un circuito da percorrersi più volte, i cronometristi troveranno posto in prossimità della linea di partenza/arrivo.

 

Occorrerà eventualmente disporre anche di una coppia di cronometristi ai quali affidare l’esecuzione del contagiri, considerando comunque con raziocinio questa necessità, in funzione del numero dei concorrenti, del numero dei giri e della lunghezza del percorso.

 

A tal proposito è giusto ricordare che, allo scopo di ridurre al minimo le difficoltà connesse coi doppiaggi dei concorrenti, i regolamenti vigenti consigliano:

 

 

 

Se invece la partenza e l’arrivo della gara fossero situati in punti alquanto distanti fra loro, si valuti innanzitutto se esiste la possibilità che i cronometristi, dopo aver fatto partire l’apparecchio alla partenza, possano raggiungere l’arrivo alternativo che consenta loro di precedere, di fatto, la corsa.

 

In caso contrario, occorrerà prevedere la presenza di due èquipes di cronometristi: una alla partenza e una all’arrivo.

 

A partenza avvenuta, i primi potranno trasmettere (ad es. mediante telefono) uno "stop" orario all’arrivo, per consentire ai colleghi ivi presenti di effettuare il "puntamento" del loro apparecchio, in modo da averlo sincronizzato con quello di partenza.

 

Nel malaugurato (e fortunatamente rarissimo) caso che nessuna di queste soluzioni si rivelasse praticabile, non resterebbe che sincronizzare preventivamente i cronometri con un segnale orario ufficiale e procedere poi alla determinazione dei tempi netti mediante calcolo delle differenze tra gli orari di arrivo dei singoli atleti e quello comune di partenza, dopo che di quest’ultimo si sia ricevuta la comunicazione. Considerando comunque la rarità del caso, se ne è fatta menzione più che altro per completezza d’informazione.

 

COMPITI DEI CRONOMETRISTI

Tecnicamente gli incarichi attribuiti ai Cronometristi in servizio riguardano il rilevamento dei tempi impiegati dai concorrenti a coprire il percorso. E’ quindi evidente che i momenti-chiave della gara saranno la partenza e l’arrivo, oltre agli eventuali passaggi intermedi.

 

PARTENZA

Tutte le gare di corsa hanno inizio per gli atleti allo sparo della pistola, per i Cronometristi ALLA COMPARSA DELLA VAMPA EMESSA DALLA PISTOLA.

 

Si tenga altresì presente che nelle gare in cui è previsto un elevato numero di partecipanti, è possibile che venga dato un segnale di richiamo cinque minuti prima dell’orario stabilito per la partenza.

 

FASI INTERMEDIE DI SVOLGIMENTO DELLA GARA

Nell’intervallo di tempo intercorrente tra la partenza e l’arrivo di una gara, è opportuno che i Cronometristi seguano con attenzione l’evolversi della stessa: è dimostrato infatti che in caso contrario si ha una diminuzione di quella leggera "tensione" che contribuisce a mantenere la concentrazione su livelli alti.

 

Oltretutto, in molte gare è necessario effettuare i rilevamenti dei tempi intermedi (operazione descritta più avanti) o compilare il contagiri, ed è sempre utile seguire lo svolgimento della corsa per accertare, ad esempio, ritiri di concorrenti o altre eventualità.

 

ARRIVO

Un concorrente, indipendentemente dal tipo di gara, si considera "arrivato" nel momento in cui una parte qualsiasi del suo torso (escludendo cioè la testa, il collo e gli arti) raggiunge il piano ideale verticale passante per il bordo interno della scriscia che individua l’arrivo.

 

E’ questo l’istante nel quale deve essere rilevato il tempo per quel concorrente.

 

Poichè debbono essere rilevati i tempi di tutti i concorrenti arrivati, l’uso di un cronometro scrivente agevola enormemente questo compito, specie quando gli atleti sono in numero elevato.

 

Come già detto, dovrà essere disponibile anche un apparecchio di riserva (possibilmente anch’esso scrivente), sincronizzato con l’apparecchiatura principale.

 

Prima dell’inizio di ogni competizione, conviene intestare la banda dell’apparecchiatura scrivente con i dati atti ad identificare la gara.

 

Ogni volta che le condizioni lo consentiranno, servendosi di un pennarello a punta fine, si scriveranno, a fianco dei tempi stampati sulla banda, anche i numeri di gara di alcuni atleti ai quali tali tempi si riferiscono.

 

Ciò evidentemente sarà possibile in caso di transiti di concorrenti isolati, mentre sarà assolutamente da evitare quando ci si renderà conto che sul traguardo stanno per transitare folti gruppi di atleti.

 

Nella materiale impossibilità di rilevare più tempi in caso di arrivi simultanei, sarà oltremodo utile tracciare un contrassegno o un simbolo in prossimità del tempo stampato sulla banda. Tutti questi accorgimenti consentiranno di ridurre al minimo eventuali incertezze al momento dell’assegnazione dei tempi, facilitando le operazioni di riscontro tra gli atleti arrivati ed i tempi corrispondenti.

 

Giova infine ricordare che i cronometri non dovranno essere rimessi a zero se non dopo l’ordine del Capo-Servizio che dovrà richiederne apposito consenso dall’Arbitro.

 

Nota: nelle corse dove è prevista un’alta affluenza di partecipanti (specie nelle campestri), gli organizzatori solitamente allestiscono un corridoio d’incolonnamento a forma d’imbuto, posto alcuni metri dopo la linea d’arrivo. I esso i giudici convoglieranno gli atleti secondo l’ordine d’arrivo e staccheranno dalla maglia di ogno concorrente un tagliando recante le sue generalità.

 

CRITERI DI ARROTONDAMENTO ED ASSEGNAZIONE DEI TEMPI

Qualunque sia il tipo di cronometraggio (automatico o manuale) adottato in queste gare disputate parzialmente o totalmente all’esterno della pista, i tempi rilevati aventi le frazioni di secondo diverse da zero, devono essere arrotondati al secondo intero immediatamente superiore (arrotondamento per eccesso). Le frazioni di secondo non devono comparire trascritte sui cronologici.

 

Esempi:

  1. Il tempo di 59’45"00/100 rimane 59’45" e così va trascritto sul cronologico.
  2.  

  3. Il tempo di 59’45"01"/100 diventa 59’46" e così va trascritto sul cronologico.

 

TEMPO MASSIMO

Per le gare di corsa e marcia su strada e per le campestri, è prescritto che nel Regolamento Particolare (R.P.) della manifestazione venga indicato il tempo massimo concesso ai concorrenti per essere classificati. Nel caso che tale norma fosse stata omessa, il tempo massimo sarà determinato aggiungendo a quello impiegato dal primo classificato:

 

 

 

Il Capo-Servizio dovrà avvertire l’Arbitro nel preciso istante in cui il tempo massimo è scaduto.

 

 

RILEVAMENTO DEI TEMPI INTERMEDI

Per le gare di corsa e marcia su strada e per le campestri, è prevista la comunicazione, ogni 5 chilometri, dei tempi intermedi di passaggio del concorrente che si trova in quel momento al comando della gara.

 

Questi rilevamenti devono essere sempre fatti quando trattasi di manifestazioni nazionali ed internazionali. Per le manifestazioni provinciali, regionali ed interregionali, è facoltà del Giudice d’appello richiedere o meno tali rilevamenti, a seconda del livello tecnico delle gare. In mancanza di appositi stampati, i tempi intermedi (arrotondati con i criteri precedentemente esposti) verranno trascritti su un cronologico generico adeguatamente intestato. E’ importante osservare che nelle gare in linea sarà necessario disporre gli altri cronometristi nelle postazioni intermedie e non è detto che, nelle gare in circuito, i punti di rilevamento degli intermedi coincidano con il punto di partenza e arrivo. I criteri di risoluzione di questo problema dovrebbero comunque essere valutati caso per caso, tenedo presente che questi tempi intermedi hanno praticamente il solo scopo di fornire un’informazione supplementare indubbiamente interessante, ma non certo essenziale se non in manifestazioni di altissimo livello tecnico.

 

APPARECCHIATURE E STRUMENTI AUSILIARI

In gare di una certa importanza (e comunque previo accordo con l’organizzazione) si possono utilizzare uno i più tabelloni elettronici che visualizzino il tempo a correre della gara. Essi potranno essere ubicati in corrispondenza del traguardo e/o sul tetto di un’autovettura che precede la testa della corsa. E’ ovvio che gli apparecchi di pilotaggio dei tabelloni (che forniranno solo un’indicazione ufficiosa) dovranno comunque essere accuratamente sincronizzati con i cronometri destinati al rilevamento ufficiale dei tempi ed i tabelloni dovranno avere i commutatori predisposti per visualizzare il tempo al secondo intero, in ottemperanza alle norme esposte nel paragrafo relativo ai criteri di arrotondamento dei tempi.