C.d.Q. AXA e CONSORZIATI AXA
Il talento di mentire
di Maurizio Gandinoto e Margherita Rossetti

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"Mentire - diceva il poeta francese Marie-Joseph Chénier - è il talento di chi non ne ha nessuno".
Un aforisma che calzerebbe a pennello al presidente del Consorzio Axa, il geom. Francesco Longo, se paradossalmente non fosse troppo riduttivo!
E sì, perché Longo un talento ce l'ha, eccome! È quello del fine "affabulatore".
Sulla bocca di Longo, infatti, le fandonie si sublimano, assurgendo a livello di arte. L'arte di eludere le domande, dando ai più sprovveduti l'impressione di rispondere.
L'arte di trasformare l'ordinaria amministrazione del Consorzio in un miracolo di efficienza e managerialità. L'arte di driblare sistematicamente le critiche alla sua gestione cambiando discorso o minacciando querele.
E in questo - bisogna riconoscerlo - il presidente Longo è abilissimo.
Però, una panzana, benché "artistica", resta sempre una panzana.
Specialmente quando a dirla è il presidente di un Consorzio che gestisce soldi pubblici e dei consorziati. Ecco qualche esempio tratto dal vasto repertorio.
Rispondendo ai CdQ, che gli contestavano di aver sperperato il denaro dei consorziati per far progettare il parcheggio coperto retrostante il Consorzio, nonostante tra i consiglieri ci fosse un architetto, il Presidente Longo ha affermato "risentito" che quel progetto è stato eseguito da un architetto suo conoscente a titolo gratuito.
Balle! Protocollata agli atti del Consorzio in data 12 febbraio 2002 c'è la lettera di un certo architetto Rinaldi, che chiede un anticipo sui 2.324 euro pattuiti per la progettazione del parcheggio e la redazione della relativa pratica per la licenza.
Il presidente Longo ha affermato che la ristrutturazione della fontana di Piazza Fonte degli Acilii è costata, come da preventivo, 25.000 euro.
Balle! Il costo effettivo è stato di oltre 60.000 euro (120 milioni di vecchie lire), praticamente più del doppio, anche se i maggiori oneri risultano spalmati in altri capitoli di bilancio.
Senza contare la manutenzione infinita dovuta a probabili carenze progettuali o esecutive.
In ogni occasione, pubblica o privata, il Longo sbandiera di rivestire la carica di presidente del Consorzio a titolo gratuito, per puro spirito di servizio. Praticamente una missione.
Balle! Come è facilmente desumibile da un'analisi anche superficiale dei documenti contabili del Consorzio, Longo si attribuisce sistematici accrediti per decine di migliaia di euro a titolo di "rimborso spese", molti dei quali per "spese non documentate" e quindi senza neppure l'obbligo di presentare ricevute.
Altro che missione e spirito di servizio!
Nelle sue frequenti esternazioni sui quotidiani, il presidente Longo si vanta di dedicare molte risorse economiche all'abbattimento delle barriere architettoniche.
Balle! Per smentirlo basta mettersi nei panni di un disabile in carrozzina, o di un anziano con problemi deambulatori o di una mamma con il passeggino e farsi un giretto per l'Axa. Non c'è un solo marciapiede che sia a norma con la legge 104/92: o ci sono gli scivoli per salire e non quelli per scendere o viceversa.
Sempre che poi i marciapiedi ci siano, perché spesso o sono a prato o sterrati o dissestati percorsi ad ostacoli. Invece di raccontare favolette, il presidente Longo farebbe bene a dare finalmente spiegazioni sulla scarsa trasparenza delle spese di rappresentanza, sugli emolumenti che assegna arbitrariamente a se stesso e ad alcuni consiglieri, sull'asfaltatura a spese del Consorzio (e quindi di tutti noi consorziati) di aree di proprietà dell'Enasarco e sui criteri con cui ha affidato fino ad ora gli appalti, questioni su cui non solo i CdQ, ma anche gli ispettori della Guardia di Finanza di certo troverebbero parecchio da ridire.
Che affidabilità può dare un presidente che, pur di attribuirsi meriti che non ha, non esita a raccontare balle o a delegittimare l'operato dei suoi consiglieri?
Che credibilità può avere un amministratore che alle critiche documentate dei contribuenti non risponde mai e le poche volte che lo fa racconta barzellette?
Insomma, il quadro idilliaco di efficienza e buona gestione che il presidente Longo cerca di contrabbandare è un intollerabile insulto alla verità e uno sfregio all'intelligenza dei cittadini e dei CdQ che li rappresentano, che pertanto, a fronte di una gestione consortile tutt'altro che limpida e spesso contraria agli interessi dei residenti, reclamano le immediate dimissioni dell'intero consiglio.




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Sommario n° 72 - Mar. '03