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Dopo aver spolverato i gradini dell’insonorizzata sala delle Consulte di Capelvenere, si comincia a capire quali, quanti e di che portata sono i problemi che affliggono il XIII Municipio. Giusto è accapigliarsi per il ciglio del marciapiede, la fontanella che perde, ma il degrado in cui versa la cittadinanza concerne strade e servizi insufficienti, strutture scolastiche e edifici pubblici fatiscenti e male utilizzati, assistenze per le malattie mentali, per gli handicap, per i tossicodipendenti adeguate ad una popolazione di ventimila e non duecentomila persone.
L’indifferenza, gli intrallazzi, l’insofferenza alle giuste richieste, i tempi lunghi con i quali si affrontano i veri problemi, inducono a cercare delle scorciatoie per cogliere risultati concreti.
Ben venga qualsiasi iniziativa per scuotere e creare attenzione su un territorio che lo invoca. Per la trasformazione dell’Entroterra in un solido XIV Municipio, Acilia e dintorni vogliono raggiungere la tanto sperata separazione.
Quest’accorpamento dovrà essere omogeneo, funzionale e soprattutto voluto, minimizzando gli errori fatti a suo tempo, come il fallito tentativo di Ostia Comune. Questa campagna di acquisizione firme per la costituzione di un nuovo Municipio non dovrebbe essere disgiunta dalla verifica, autodeterminante, della volontà di appartenenza dei quartieri dell’estremo perimetro, limitando così al massimo i dissapori, le divergenze.
Per condividere con armonia il futuro bisogna costruire insieme la bozza del nascituro Ente.
Le mutazioni geologiche ed il Tevere con il suo apporto, cambiando destinazione, letto e diramazioni crearono nel tempo quello che oggi è il Litorale, derivazione naturale di Ostia Antica. E’ centro, punto focale per la scissione.
Il nascituro XIV lo vorrebbe inglobare per acquisire lustro e incentivi economici.
È sicuramente un tiro alla corda ma che ne pensa il rappresentativo Comitato di Quartiere? Certo, con un pizzico di presunzione, non potrà essere un Montecarlo o un San Marino isolato dal XIII o XIV Municipio.
Problema sicuramente da definire così come Casalpalocco e Infernetto che dovranno dire la loro pur sapendo che una volta creato questo nuovo Ente si affaccerà l’idea, non del tutto balzana, di un XIII Municipio che si vuole liberare dai vincoli del Centro di Roma per autogovernarsi.
Allontanato qualsiasi egoismo, attenuato il senso del possesso, sollecitato un dibattito serio, uno stimolante confronto, si potranno capire e misurare i problemi, arrivando ad una soluzione equilibrata che accontenti tutti… nel limite del possibile.
Per parlare di Comune di Ostia questo è il momento meno adatto, però queste divagazioni, sogni nel cassetto potrebbero provocare o spingere finalmente, ad attuare la promessa autonomia dovuta ai Municipi, con una vera Municipalità dove le risorse, i proventi, gli onori e gli oneri e la seria conduzione siano affidati veramente alla volontà della cittadinanza stanziale.
Si può pensare a Roma e ai Romani senza il suo mare? A volte, per raggiungere un obbiettivo bisogna mirare in altra direzione e partire da molto lontano. Passo dopo passo si completerà un percorso, un tragitto, che si sarebbe potuto concludere da qualche anno se fosse stato dato “a Cesare quel che appartiene a Cesare”
Giorgio Bertusi
presidente dell’Asshotel Ostia
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