C.d.Q. AXA e CONSORZIATI AXA
Cose che lasciano perplessi!
di Margherita Rossetti

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All'Axa da un po' di tempo stanno accadendo cose che lasciano a dir poco perplessi.
Mentre si fa un restyling di facciata ai giardini di piazza Eschilo, stretta nella morsa delle macchine in sosta, o si realizza una sorta di nuovo monumento al "culto della personalità" intorno al basamento del nuovo semaforo di via Euripide (l'entrata di un cimitero?), o si spendono oltre 120/130 milioni delle vecchie lirette per la fontana di Via Pindaro (per altro strada "comunale") non facendo però nulla per limitare il traffico infernale o per far rimuovere il CAPOLINEA del 709 davanti al Drive-Inn e far ripristinare la sola fermata, molte altre strade del quartiere non hanno neppure le strisce pedonali.
Invece di spendere allegramente i soldi pubblici e dei consorziati in "opere di regime" con tanto di inaugurazioni e dazioni varie camuffate da emolumenti derivanti dalla legge 109 moltiplicati al cubo, sarebbe obbligo per una amministrazione seria spendere gran parte dei circa 1.500 milioni di vecchie lire arrivati dal Comune di Roma non solo per scrivere "Axa" con i fiori ovunque possibile, ma per realizzare i marciapiedi su Via di Macchia Saponara e Via di Acilia e per eliminare le barriere architettoniche nel nostro comprensorio, permettendo così ai numerosi portatori di handicap che abitano nel quartiere di non sentirsi più prigionieri delle loro abitazioni.
L'elenco delle strade impossibili da percorrere in carrozzella è troppo lungo per citarle una ad una.
Si fa prima a dire "praticamente tutte". Ma i problemi non riguardano solo i disabili.
Provate ad attraversare Largo Terpandro (il famigerato lotto P4): le strisce pedonali finiscono contro il ciglio in travertino, sovrastato da un gigantesco cespuglio di oleandro e da una palina segnaletica.
Oppure provate a percorrere con un bimbo in passeggino o con un anziano al braccio i marciapiedi delle strade più interne dell'Axa o quelli che costeggiano i grandi edifici "a stella" dell'Enasarco su via Simonide o quello di Via Pindaro sul lato del Drive In.
Gran parte di essi sono dissestati o sterrati o con un inesistente tappeto erboso dove, in caso di maltempo, un pedone non può camminare senza affondare nel fango.
Per non parlare delle caditoie (ovviamente quelle sulle strade meno visibili o dove non abitano persone che contano), che sono rotte da tempo e quasi sempre ostruite.
Se poi siete dei temerari, provate ad attraversare via Stesicoro nel tratto dove diventa a doppio senso di marcia.
E molti ragazzi della scuola media sono costretti a farlo almeno due volte al giorno!
Questa strada é un altro dei tanti misteri dell'Axa. A senso unico fino all'incrocio con via Aristofane, da quel punto, invece, proprio all'altezza della scuola, diventa a doppio senso di marcia e per di più, a causa delle macchine in sosta, si riduce ad uno stretto pericolosissimo budello.
Ad essere maliziosi si potrebbe pensare che nel tratto a senso unico ci abita qualche "residente eccellente", dello stesso stampo di quelli che nella 1° Repubblica fecero spostare una fermata della metro B perché era troppo vicina a casa loro.
Eppure sarebbe obbligo del Presidente del Consorzio, anche a questo preposto, contribuire a risolvere i problemi della viabilità.
Ad esempio tirando fuori dal suo archivio l'ultimo sollecito agli uffici competenti (datato 1985) per far restituire alla fruizione dell'intera collettività quella che, per dirla proprio con parole sue, è "…la planimetria dell'assetto urbanistico del comprensorio già definito in un atto pubblico avente valore di Piano Regolatore…".
Infatti, rispetto alla lottizzazione approvata bilateralmente dal Comune e dalla Società Axa, risultano ad oggi ancora incomplete Via Lisippo fino all'innesto con via di Macchia Saponara, Via Aristofane fino all'innesto con via Senofane e soprattutto la via di piano regolatore parallela a Via Stesicoro, la cui realizzazione tra l'altro sarebbe utilissima per eliminare la congestione sul tratto più pericoloso di via Eschilo, e infine la rotatoria all'incrocio con Via Pindaro-Via C.Colombo-Via Wolf Ferrari.
Probabilmente, si tratta solo di mere dimenticanze da parte del Presidente, che invitiamo a dirimere prima possibile per evitare un "defatigante contenzioso legale tra molti consorziati, l'amministrazione consortile e l'amministrazione comunale".




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Sommario n° 71 - Feb. '03