Sei arresti, quaranta decreti di espulsione notificati.
Questo il bilancio dell'operazione portata a termine dalla Compagnia dei carabinieri di Ostia, che ha coinvolto i territori di Ostia, Fiumicino e Acilia.
In particolare ad Acilia, sotto la guida del maresciallo Coppola, sono stati condotti in Questura tredici clandestini che vivevano "stipati" in un appartamento con pessime condizioni igieniche.
Denunciato a piede libero il ventisettenne F.R., proprietario della struttura.
Dei tredici clandestini fermati, alcuni sono stati rilasciati, in quanto in attesa di essere convocati per ottenere il permesso di soggiorno grazie alla recente sanatoria, altri hanno ricevuto il foglio di via ed hanno cinque giorni di tempo per allontanarsi dal territorio italiano.
Una donna è stata invece arrestata - in base alle innovazioni introdotte dalla recente norma Bossi - Fini - in quanto già espulsa precedentemente.
Dopo il processo per direttissima e la sentenza di tre mesi di reclusione, la donna è stata fatta rimpatriare senza vedere effettivamente le sbarre.
"Grazie alle segnalazioni dei cittadini, al buon rapporto che si è instaurato tra la popolazione e le forze dell'ordine, anche in virtù dei recenti esperimenti dei Carabinieri di quartiere e del Carabiniere di prossimità, si riesce a conoscere meglio il territorio e ad intervenire in situazioni di disagio e sfruttamento come queste” dichiara il maresciallo Coppola.
Chiunque segue questa rubrica sa con esattezza che chi scrive non reputa la legge Bossi - Fini una legge degna di questo Paese.
Tale considerazione non va ad intaccare il lavoro delle forze dell'ordine che svolgono diligentemente il loro compito, ma spera di toccare le coscienze di chi prende le decisioni politiche che generano tali norme, aggiungendo la parola fine al viaggio della speranza di tredici persone, che non spacciavano, non rubavano, non minacciavano nessuno.
Lavoravano, in nero, dormivano, in un buco, e speravano in un giorno migliore.