|
Presso la Commissione urbanistica del Campidoglio, si sta discutendo la proposta di realizzare, tramite finanziamenti misti, un camposanto su un terreno agricolo privato situato ai margini della Cristoforo Colombo, tra via di Acilia e via di Macchia Saponara.
La struttura, occupando un'area di 80 ettari, graviterebbe su i comprensori dell'Axa, di Casalpalocco e Malafede, bussando con invadenza alle porte di molti residenti.
Il progetto è stato presentato l'estate scorsa, tuttavia, fino ai primi di novembre, i responsabili consortili, e con loro i cittadini, sono stati tenuti all'oscuro di tutto.
Si tratta della costruzione di un cimitero a ridosso di due centri residenziali e di un quartiere di nuova costruzione: è impensabile che non venga fatta chiarezza e che i cittadini non vengano né informati né consultati.
"Un'idea malsana - commenta Fabrizio Testa, assessore del XIII Municipio e presidente del Consorzio di Casalpalocco - innanzi tutto perché il terreno è alluvionale, soggetto a smottamenti e cedimenti idrogeologici.
Inoltre pregiudicherebbe per sempre il nostro quartiere: sarebbe visibile sia lungo il tratto della Cristoforo Colombo che va dal semaforo su via di Acilia verso il "Drive In", sia lungo lo stesso asse di collegamento fra la via del Mare e la Riserva del Presidente. Nella realtà ci troveremmo di fronte all'ennesimo gigante di cemento fra la pineta e i villini residenziali".
La Cristoforo Colombo in questo modo diventerebbe proprio la strada dell'assenza o meglio l'itinerario della rabbia per le belle cose irrimediabilmente perdute: la pineta andata in fumo come un inconsistente sogno, di cui i due o tre alberelli appena piantati sembrano una squallida fotocopia rimpicciolita (una presa in giro!), i terreni verdeggianti e digradanti sui quali ci stupivamo di sorprendere ancora le bianche pecorelle al pascolo, e infine… il cimitero.
Francesco Longo, presidente del Consorzio dell'Axa, attento e sensibile osservatore delle problematiche del territorio, ha giustamente notato: "La proposta, discussa presso la Commissione urbanistica, di realizzare un nuovo cimitero del XIII Municipio alle porte di un centro residenziale, e comunque a ridosso delle abitazioni, è un altro fatto eccezionale, che lascia intravedere scarsa comunicazione e nessun coordinamento tra i diversi uffici dello stesso Comune.
La localizzazione prevista per il nuovo camposanto - conclude Longo - è azzardata ed inopportuna. Peraltro ho notizia che alcuni membri della stessa Commissione urbanistica hanno rivisto, sulla scorta delle prese di posizione dei cittadini, quella decisione di massima, e che in futuro verranno consultati tutti gli organismi di gestione del territorio presenti in XIII, ivi compresi i Consorzi che, pur in autonomia gestionale, sono parte integrante del XIII Municipio".
L’eventualità di affacciarsi alla finestra e di vedere 20.000 lumini sarà stata scongiurata, e tutta questa danza macabra di croci e fuochi fatui rientrerà nell'innocua domanda novembrina "dolcetto o scherzetto?".
|
|
|
|
|
|
Nuovo cimitero: la storia infinita
1981: I defunti del litorale romano, oltre 9.000 decessi l'anno, vengono dirottati al cimitero Flaminio.
1986: Il sepolcreto di Ostia Antica viene ingrandito, tuttavia l'intervento di ampliamento della struttura riesce solo temporaneamente a tamponare l'emergenza.
A partire da quest'anno nel camposanto del XIII non si effettuano più tumulazioni: lo spazio disponibile consente unicamente di ospitare le ceneri dei defunti.
1996: La XIII Circoscrizione indica e propone al Comune, per l'edificazione del nuovo cimitero, un terreno situato nella località di Bagnoletto, a nord di Dragona.
Il Campidoglio approva ingenti stanziamenti a favore del nuovo camposanto del XIII Municipio, ma i lavori non vengono avviati. Le vittime non sono tanto i poveri defunti quanto i loro cari che devono penare e andare ramenghi per poterli visitare. 079: l'autobus dello strazio e del dolore, una sola corsa di andata e una di ritorno, la domenica, da Piazza della Stazione del Lido, per poter andare a onorare i propri cari, sepolti a chilometri e chilometri di distanza.
2002: Dopo anni di umiliazioni e di disagi, la proposta indecente e la logica ritrattazione.
Sul "nuovo" camposanto si intesse e si ricama ormai una discussione ventennale, tanto che sembra ridicolo definirlo ancora "nuovo".
Non è stato tuttora costruito ma già ci appare come qualcosa di vecchio e di annoso.
Forse potremmo evocarlo e vederlo materializzarsi, per magia, davanti ai nostri occhi, più che per mezzo di una seduta comunale, tramite una seduta spiritica!
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|