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C.d.Q. AXA e CONSORZIATI AXA
Il Comune di Roma ha "scippato" Via Pindaro! di Margherita Rossetti
Ora basta con i consigli "disinteressati" su dossi e semaforo di chi sembra solo preoccupato di vedere qualche vettura in più impegnare la comunale via dei Pescatori, adiacente alle strade private consortili.
Abbiamo contrastato la paventata trasformazione di via dei Pescatori in "autostrada" verso Roma.
Come mai qualche gentiluomo, invece di inserire "quella famosa spina di collegamento tra bocca e cervello" e cercare di impedire con noi la trasformazione già in atto del nostro tratto di via Pindaro e di via di Macchia Saponara in "autostrada", la dà per scontata e scivola sulla buccia di banana dell'inquinamento da semaforo e dell'ICI per bisognosi?
È vero, all'AXA i tributi sono per tutti ma la tutela della residenzialità, prevista all'art.3 dello Statuto vigente, sembra essere per pochi intimi.
Gli amministratori consortili che, in virtù di quella regola per cui "invertendo l'ordine dei fattori il prodotto non cambia" da oltre 20 anni partecipano alla gestione con cariche diverse, sembrano non essersene accorti.
E il Comune di Roma, che in forza della convenzione avrebbe dovuto verificare lo stato dei lavori e intervenire direttamente se questi non fossero stati completati entro 5 anni, perché non ha controllato i controllori?
È successo allora che non solo i 20 metri previsti per l'allargamento delle complanari sulla Colombo ma addirittura alcune strade della lottizzazione non siano state completate ma inglobate nelle proprietà private.
Che per quelle strade in parte senza uscita o addirittura inesistenti il Comune di Roma fin dai primi anni '80 pagasse un contributo per il loro "uso pubblico"...
Che un solo presidente del consorzio Axa denunciasse con note del 28.8.84 e del 29.11.84 quegli abusi che "insistevano su un'area inedificabile per convenzione... e che rappresentavano difformità all'assetto urbanistico e al rapporto tra aree libere ed edificate, nonché al rapporto tra volumi, abitanti e servizi".
Che con nota n. 38043 del 13.12.84-Circ. XIII, e nota n. 4081 del 22.1.85 della Rip. XIV AA.GG. Serv.Cons.Stradali, le Autorità rispondevano che "erano stati interessati gli organi dell'Amministrazione comunale cui istituzionalmente è demandato il compito di reprimere gli abusi in materia edilizia che potevano incidere negativamente sulla situazione delle strade consortili.."
Che fine hanno fatto quegli esposti e quegli interessamenti?
Questa situazione utile per alcuni non si è forse tramutata in un danno per tutti gli altri? Come mai non è stato realizzato il rondò previsto all'incrocio di via Pindaro con via C.Colombo, mentre sono auspicati da tutti sulla via del Mare?
Quante delle giovani vite stroncate quest'estate si sarebbero potute salvare?
E veniamo alla ciliegina sulla torta, il tratto consortile di via Pindaro e di via di Macchia Saponara, sulla cui proprietà l'on. Bruno Prestagiovanni ha presentato recentemente un'interrogazione al Consiglio Comunale (vedasi riquadro a lato).
In pratica, con un vero e proprio "scippo" il Comune di Roma ha espropriato coattivamente una parte del nostro Consorzio, all'insaputa del Presidente e dei membri del CdA.
Nella deliberazione n.211 del 1997 e nella 80° proposta della G.C. del 20.1.'98 sono verificabili le prove di quello che appare come una "appropriazione indebita", consegnate in questi giorni al Presidente, Francesco Longo.
Opporsi a questo esproprio è un obbligo, nella vigenza dell'attuale Statuto e prima che il nostro ex consorzio venga consegnato al miglior offerente.
Oltre a via Pindaro anche la parte sterrata che costeggia il consorzio lungo via di Macchia Saponara non è cedibile, perché nel nostro terreno sottostante corrono importantissime infrastrutture private consortili da salvaguardare, come le fognature, le pompe di sollevamento e il depuratore privato, per non parlare delle tubazioni dell'acqua, del gas ecc.
E forse anche per la mezzeria stradale ci potrebbe essere più di un dubbio, in mancanza di una nostra precisa volontà di cederla in risposta ad una domanda mai arrivata: certamente tutte le strade debbono essere aperte a tutti ma con i necessari distinguo, affinché alcune di esse non vengano trasformate in tangenziali, attraverso quartieri residenziali, verso la zona industriale, la Pontina, Commercity, la nuova Fiera di Roma ecc.
Se così non fosse, le 104 famiglie del condominio Casale 2000 che da sole pagano per appartamenti di piccolo-medio taglio tributi per circa 60 milioni di vecchie lirette, le molte famiglie del condominio ex Zanzi e quelle delle villette fino ai duplex prospicienti la bella fontana sulla strada che non sarebbe più nostra, quelli che oggi vengono definiti "i meno abbienti" non dovrebbero chiedersi con ragione a vantaggio di chi vadano i loro contributi, e se questo comportamento possa dare adito ad azioni di rivalsa da parte di quei consorziati che si ritenessero danneggiati?
Nel riquadro: l’interrogazione presentata dall’on. Prestagiovanni su Via di Macchia Saponara
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(529/2002) Anno 2002
Ordine del giorno n. 40
S.P.Q.R.
COMUNE DI ROMA
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INTERROGAZIONE
Il sottoscritto Consigliere Comunale del Gruppo di Alleanza Nazionale, Bruno Prestagiovanni
PREMESSO
- che in data 8 febbraio 1961 veniva stipulata tra la Società AXA e il Comune di Roma la convenzione di lottizzazione ex art. 28 della legge urbanistica del 1942 avente ad oggetto l'area ove insistono gli attuali consorziati;
- che la lottizzazione, "fatta salva"ai sensi dell'art. 8 della sopravvenuta legge n. 765/67, era stata recepita dal nuovo P.R.G. di Roma (approvato con D:P:R: 16 dicembre 1965) e di seguito confermata nelle sue Varianti generali, approvate con D.M. 6 dicembre 1971 e del. Giunta Refionale Lazio n. 689 fel 6 marzo 1979;
- che con deliberazione del C.C. 8 febbraio 1966 n. 671, previa inclusione della rete stradale del Centro Residenziale AXA nell'elenco delle strade vicinali non soggette a servitù di pubblico transito, venivano costituiti in consorzio stradale permanente,ai sensi del D.L.Lgt 1 settembre 1918 n. 1446, gli utenti della detta rete stradale;
- che tutti gli impianti infrastrutturali esistenti (rete idrica, distribuzione gas, illuminazione, depuratore, fognatura) sono di proprietà consortile, come si evince anche dalla Convenzione stipulata a seguito di richiesta avanzata con nota n. 1577 del 15 gennaio 1993 tra gli allora Presidenti della XIII Circoscrizione e del Consorzio AXA;
- che invece la Via Pindaro risulta elencata tra le strade in manutenzione al Comune di Roma, al n. 5293 mat. 08660 benché manutenuta a spese dei consorziati;
- che su Via Pindaro - Via di Macchia Saponara risulta addirittura un progetto di collegamento, mediante un sottopasso della Via Ostiense - Via del Mare, con la Via di Dragoncello, che comporterebbe un appesantimento sia qualitativo che quantitativo non sopportabile né dalle strade né dalle infrastrutture esistenti;
INTERROGA
il Sindaco e gli Assessori competenti:
- al fine di accertare la proprietà della strada in oggetto e quella delle infrastrutture sottostanti;
- come sia stata inserita nell'elenco del patrimonio comunale una proprietà privata;
- come sia stato possibile predisporre un progetto con una ricaduta negativa così rilevante su una proprietà privata e senza alcun contatto con il Presidente del Consorzio e i consorziati;
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