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Per non ripetermi mi sono letto quanto ho scritto lo scorso anno per dicembre.
Cercherò dunque di non indicare quei problemi che, a distanza di un anno sono rimasti insoluti.
L'emergenza delle emergenze, comunque, era la risistemazione della pineta di Castelfusano andata a fuoco.
Stiamo entrando velocemente nel clima natalizio che, speriamo, riesca ad entrare anche nelle aule del Parlamento, dei Municipi, nelle TV e nelle menti di quei personaggi italioti che si comportano come quello che, avendo occupato un punto nel deserto, si sente padrone del deserto.
Non è così, purtroppo, in quanto le menti libere non gli riconosceranno mai la sua occupazione.
A proposito di occupazione, si legge su un giornale locale, che il Comune di Roma, finalmente, ha approvato una delibera che mette al bando i mega cartelloni pubblicitari (6x3) dandosi 22 mesi per rimuoverli tutti.
Mi auguro che si inizi dalla periferia dove il fenomeno ha assunto aspetti più che "selvaggi".
Dietro questo fenomeno con guadagni miliardari, ci sono multe ancora da rubagalline.
E le multe andrebbero distribuite pesantemente sia alla società proprietaria del cartellone sia a quella che richiede la pubblicità.
Si legge ancora, a proposito di punti nel deserto e del suolo del nostro territorio, della protesta degli alluvionati, davanti alla Regione Lazio, per il risarcimento dei danni subiti dal maltempo degli ultimi periodi.
Le responsabilità andrebbero spalmate su vari soggetti della vicenda (ripetitiva).
Nel 1989 era stato approvato un Piano di riqualificazione che prevedeva la messa in sicurezza dei canali di bonifica e una maggiore vigilanza contro i manufatti abusivi che interessano i canali stessi e contro le discariche dove fanno bella mostra lavatrici, copertoni, materassi...
Quel Piano non è stato mai attuato mentre la situazione è peggiorata.
Se la Regione Lazio non mette in riga il Consorzio di Bonifica (di sua competenza) e non trasferisce le competenze, come previsto dalla legge Meta, alla Provincia e al Comune se ne rischia, come da copione, il solito conflitto.
In questa situazione, i milioni di euro stanziati (70) per la sicurezza idraulica dei quartieri soggetti ad inondazioni del Litorale rimangono fermi.
Fanno bene i cittadini e amministratori locali a protestare per richiedere lo sblocco di quei fondi e competenze.
Intanto sarebbe auspicabile un maggior controllo dell'abusivismo, un fermo contrasto ad ulteriore cementificazioni, il risanamento preventivo dell'esistente.
Una bella gatta da pelare. Per accorciare rapidamente i tempi andrebbe utilizzato il detto di un vecchio presidente degli Stati Uniti: se li tieni per gli attributi il cuore e la mente li seguiranno.
Comunque la pensiate, un buon Natale di cuore.
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