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COSTRUZIONI E ALLAGAMENTI
C’è stato prima il periodo delle rapine e dei rapimenti.
Non passava giorno senza che qualche gioielliere fosse ucciso, qualche tabaccheria svaligiata o qualche villa presa d’assalto.
D’accordo che la cronaca nera è il primo passo del giornalismo e ne possono parlare tutti, basta saper riportare i fatti, ma sembrava che in Italia non succedesse altro.
Ora è il periodo dei disastri naturali. Oltre a terremoti ed eruzioni, che dipendono da fenomeni che l’uomo non è ancora riuscito ad influenzare, le cronache quotidiane dei TG parlano dei danni causati dalle pioggie in termini di veri bollettini di guerra: non solo straripamenti di fiumi e di torrenti, ma anche continui allagamenti di zone che non riescono più a sopportare precipitazioni intense ma non eccezionali.
La cementificazione autorizzata che il nostro territorio ha costantemente subito negli ultimi 40 anni ha ridotto le capacità di drenaggio del terreno e quella abusiva ha creato situazioni paradossali per cui si è costruito in prossimità degli argini dei fiumi o, addirittura, sulle pendici di vulcani.
Quello che si dovrà fare per Stagni di Ostia ha invece dell’hollywoodiano: edilizia popolare in un quartiere, nato abusivamente e posto sotto il livello del mare, ma che la speculazione ha reso edificabile.
Perché hollywodiano? Perché le case popolari... su palafitte non si erano ancora viste!
Altrimenti, pensate al prossimo allagamento: qualche giorno di pioggie e l’acqua alta a Venezia sarà roba da dilettanti, Stagni tornerà ad essere lo stagno che era.
L’unico modo di rispettare le più elementari norme idrogeologiche e di sicurezza pubblica è costruire direttamente 2-3 metri sopra il livello stradale, cosicché i soccorsi possano arrivare sul porticciolo di casa direttamente in gommone... sul modello di Poltu Quatu, in Costa Smeralda, ma con la possibilità, al primo allagamento, di chiedere il rimborso dei danni subìti.
SEMAFORI E MARCIAPIEDI DI VIA MACCHIA SAPONARA
Lavori promessi, anzi assicurati, poi iniziati e abbandonati.
Semafori installati e non ancora funzionanti (si parla di entro fine anno ma, appunto, se ne parla...) e marciapiedi, lato Axa, che il quartiere aspetta con ansia, visto che con gli acquazzoni di questi giorni il tratto di Via di Macchia Saponara è difficilmente praticabile a piedi, figuriamoci per chi è costretto alla carrozzella.
Il Gabibbo è in agguato...
MA ZEUS È DI DESTRA O DI SINISTRA?
È una domanda che in molti si fanno, anche perché i problemi del territorio siamo soliti affrontarli senza comportarci da democristiani.
Un giorno faremo un sondaggio e lo chiederemo direttamente ai lettori.
Nel frattempo abbiamo collaboratori ed “editorialisti” che vanno da Testa a Barretta, da Nelli alla Ninci.
Pensare col proprio cervello e dare spazio a chi lo richiede ...è di destra o di sinistra?
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