Migrazioni

Nel campo ROM di Acilia

di Vittorio Romano


Dai ponti di Acilia Sud si vedono una decina di baracche e roulotte cingere uno spiazzo ricoperto di ghiaia.
È il campo Rom di via Nuttal, stretto tra i binari della Roma - Lido e il deposito degli autobus.
Il campo ospita all'incirca ottanta persone per lo più Croati già in Italia da parecchi anni, con e senza permesso di soggiorno, ma soprattutto con gravi situazioni di disagio.
"Sette mesi fa - dichiara Goman - ci hanno portato delle docce, che però non possiamo utilizzare perché, nonostante le ripetute promesse, non sono state attrezzate per ricevere acqua calda".
Non c'è corrente nel campo, e se manca l'acqua calda i bambini non si possono lavare bene, e devono andare a scuola sporchi.
"Cosa possiamo dire alle maestre? Non è colpa nostra se i bambini non si possono lavare".
Parla a fatica Goman, fa lunghe pause tra una parola e l'altra per prendere fiato.
Leggiamo sul certificato medico che ha bisogno di dormire la notte attaccato ad un ventilatore elettrico, che avrebbe bisogno di conservare le medicine in frigo.
E non c'è bisogno di leggere nessun certificato per capire la situazione di Gianni, il figlio di venticinque anni, su una sedie a rotelle che aspetta da mesi la visita del medico per ottenere l'invalidità.
Per Gianni, Goman ha dovuto costruire una baracca in legno, la roulotte era troppo stretta e le scale non sono un ostacolo facilmente superabile, per Gianni il padre e la madre vorrebbero almeno una doccia funzionante.
"Gianni è stato in ospedale per anni, deve farsi la doccia tutti i giorni altrimenti i decubiti lo divorano" scandisce la madre mentre affetta un pollo sul lavandino.
I Rom sono autorizzati a stare nel campo, dialogano con i Carabinieri, con il Municipio, il Comune.
Puliscono per terra, tagliano l'erba, anche se si lamentano dei rifiuti lasciati sotto i ponti dagli altri.
La loro è una realtà molto piccola, non ci sono i grossi problemi dei campi di via Savini che ospitano migliaia di persone, basterebbe poco per attrezzare la zona: una recinzione sui confini, l'allaccio all'elettricità, docce funzionanti.
Invece di pensare a spendere soldi per attrezzare un altro campo Rom all'Infernetto, perché non sistemare quello di Acilia?




Scuola di italiano
Come già annunciato nel numero precedente ha riaperto la scuola di italiano per stranieri presso il centro di formazione della chiesa di San Carlo da Sezze.
Le lezioni si svolgono il Giovedì e il Venerdì dalle 19:00 alle 20:30.
Cinque parole: "abbiamo bisogno di una fotocopiatrice". Grazie: 333.25.95.623.




Delle migrazioni

sommario n° 68 - Nov. '02