Mentre, sta, forse, per concludersi la vicenda degli ex palazzi Ligresti con "l'invasione di appartamenti ed uffici" su Malafede ed Axa, con tutti i problemi connessi al traffico, già oggi caotico per mancanza di strade, di collegamenti e infrastrutture, ci giungono all'orecchio notizie negative sul sottopasso di Acilia - C. Colombo che sembra non si farà più a causa di non meno precisati problemi tecnici.
La convenzione stipulata dal Comune di Roma per quanto attiene il contenzioso sugli ex palazzi Ligresti stabiliva che alla Società costruttrice dovevano essere affidate a scomputo per un valore di circa 29 miliardi, opere pubbliche da destinarsi interamente all'entroterra, finalizzate alla realizzazione del raddoppio di Via di Acilia e del relativo sottopasso sulla C. Colombo.
È da premettere che quest'opera, indipendentemente dal contenzioso sugli ex palazzi Ligresti, è di fondamentale importanza per gli abitanti di Acilia, Malafede, Axa che ogni giorno, sia in auto che in autobus, devono sobbarcarsi ore di coda prima di raggiungere l'incrocio con la Via C. Colombo.
Non si comprende, quindi, quali siano i ventilati problemi tecnici che ostano alla realizzazione di un opera risolutiva e di così grande importanza "nel terzo millennio esistono tecnologie tali da consentire il superamento di ogni difficoltà" alla luce anche del fatto che gli oneri concessori previsti dovranno essere, in alternativa, assorbiti da altre opere pubbliche che a tutt'oggi non ci risulta siano state ancora identificate.