"Sbagliando si impara",
ma non sempre i proverbi hanno ragione

di Patrizia Ninci


Da
Zeus n° 67 - Ottobre 2002


"Sbagliando si impara" recita un antico detto. Ma non sempre i proverbi hanno ragione.
Se lo scorso anno, data la poca esperienza di governo dei nostri neoeletti amministratori, il bilancio di previsione - investimenti previsti per opere pubbliche 65.000.000 euro, finanziamenti realmente ricevuti e spesi 5.547.540 - era stato bonariamente definito il "libro dei sogni" il documento approvato da questa maggioranza di centrodestra non ha attenuanti e può solo essere considerato "libro delle menzogne".

Come si è potuto pensare di chiedere 70 milioni di euro al Comune di Roma quando le entrate capitoline non hanno subito alcuna variazione rispetto allo scorso anno confermando la disponibilità di circa 6.000.000 euro?
Il XIII è il Municipio che vanta il primo posto negli stanziamenti capitolini - esempio è la particolare rilevanza che lo scorso anno il Comune ha dato ai finanziamenti per le scuole - ma il principio che ogni buon amministratore deve seguire resta sempre lo stesso: previsioni di spese commisurate alle entrate.
E allora se Roma quest'anno ha ricevuto lo stesso trasferimento finanziario statale del 2001, pari a 162 Euro pro capite, contro una media nazionale di 209 Euro, la finanziaria le ha ridotto il trasferimento erariale in quanto capitale d'Italia, onore che paghiamo con l'onere di non avere risorse adeguate, come si può presentare un documento che chiede per il 2003 una somma più di 11 volte superiore a quella realmente disponibile!
Senza un programma concreto che fissi precisi obiettivi da raggiungere.
Gli assessori, nel loro ruolo di amministratori e collaboratori del presidente dovrebbero elaborare, ognuno per la propria specifica competenza, un programma che in base ai risultati raggiunti di anno in anno aggiorni gli obiettivi prefissati.
L'autonomia amministrativa, con tanta fatica conquistata, e in altre occasioni ancora opportunamente rivendicata, non può tollerare che si ragioni in termini di: "noi abbiamo fatto l'elenco delle istanze dei comitati di quartiere, delle associazioni, degli uffici… poi sarà il Consiglio Comunale a decidere".
Così si insulta quell’autonomia! E, nel delirio generale, hanno fatto capolino quest'anno, su se-gnalazione del nuovo direttore "le priorità".
Peccato che il pubblico fosse assente, che i cittadini non abbiano assistito alla deplorevole e concitata trattativa dei singoli consiglieri sulle personali rivendicazioni che, seppur politicamente legittime, hanno ancor più sminuito e trasformato in una farsa questa nuova esigenza fino ad arrivare a stabilire 23.000.000 euro di priorità da finanziare con la medesima disponibilità che ammonta a soli circa 6.000.000 euro.
Chi saranno gli sconfitti, chi i vincitori? Il Gruppo della Margherita, basito da una così sterile e improduttiva discussione, ha deciso di ritirare tutti gli emendamenti proposti.

Patrizia Ninci - consigliere della Margherita in XIII

Maggioranza e Opposizione
Sommario n° 67 - Ott. '02