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Luca Leonardi giudice di bellezza per una sera. Come e perché è presto svelato dopo una piccola introduzione.
In Italia le selezioni per il concorso Miss Universo durano dodici mesi.
La candidata nostrana viene scelta a giugno e partecipa al concorso internazionale dopo undici mesi, il maggio dell'anno dopo.
Il perché non lo so. Ma prima di arrivare a questo punto, bisogna affrontare numerose selezioni. Si parte da quelle regionali: lo staff dell'organizzazione seleziona le partecipanti nei vari comuni minori. Poi si passa alle finali regionali. Le vincitrici di queste prendono parte a quella nazionale. La più fortunata partecipa alla finale internazionale.
La premessa è necessaria a capire il contesto della serata: sabato 28 settembre.
Cronaca di un evento. Luogo: Cerveteri. Tutto comincia da una telefonata.
Il mio amico Giovanni mi chiama per chiedermi di fare un pezzo sulla sesta serata delle selezioni regionali per Miss Universo che si svolgono, appunto, il 28 settembre a Cerveteri. Trovando l'argomento interessante accetto con piacere e visto che la cosa si svolgeva in piazza, propongo a quattro amici di accompagnarmi. Tutti maschietti naturalmente, ben felici di guardare gambe e scollature varie.
Tra questi, anche il nostro caro editore Luca Leonardi, che di certo non si è fatto pregare.
Ore 20.00 del famoso sabato sera: appuntamento sotto casa mia. Ci mettiamo in macchina e come da programma giungiamo sul posto con una buona dose di anticipo rispetto all'inizio del concorso.
Vista la temperatura polare incontrata (mi era sembrato strano vedere dei pinguini che mi salutavano sulla Roma-Civitavecchia...), decidiamo di frenare i morsi della fame sfruttando il tempo a nostra disposizione in un pub messicano nei pressi della piazza.
Ci accomodiamo al nostro tavolo (io per molto poco) e ordiniamo la tanto sospirata cena.
Nel frattempo ci raggiunge anche Giovanni (colui che mi aveva chiamato) e propone a uno di noi di entrare a far parte della giuria.
Declino formalmente, non essendo interessata assolutamente a svolgere tale tipo di attività, ma dal nostro tavolo si alza una manina…Luca che c'è? "Io lo faccio volentieri!". Fu così che il nostro caro editore diviene per una serata giudice…di bellezza…
Digiuni e determinati a portare a termine i nostri compiti ci dirigiamo dunque in piazza, dove mi viene introdotto l'organizzatore del concorso e una sorta di presentatore chiamato "Siberia".
"Complimenti per la cravatta!" commento quando gli stringo la mano.
Il tipo indossa un raro esempio di tessuto stampato con la faccia di Pippo…l'amico di Topolino.
"Bella vero?" mi fa lui e, fiero, apre la giacca per mostrare il gilet coordinato.
Mioddio! A quel punto conosco anche la prima e la seconda classificata della selezione precedente.
Le ragazze per l'occasione avrebbero fatto le vallette del presentatore. Vestite in lungo, truccate, mega tacchi e scollature… io al confronto potevo apparire al massimo come un'adolescente smarrita. (Peccato che le adolescenti erano loro).
"Cosa vuoi fare nella vita?" domando.
"La giornalista!"
"Ah! E se vincessi il concorso? Potresti entrare nel mondo dello spettacolo!"
"Penso che la ragazza che vince, debba sapere tenere il palco".
Scusate la ripetizione, ma è d'obbligo: Mioddio! Inquadrato il tenore della serata mi posiziono sulla mia sedia, mentre Luca si accomoda vicino all'unica giurata donna. Si dà inizio allo spettacolo! Le ragazze si confrontano in base alla bellezza e al portamento. Successivamente vengono intervistate.
Temperatura - 10 gradi, stimolata da un odioso venticello. Le ragazze sono in costume da bagno. Alle mie spalle commenti a non finire, molto maschili, come dire, molto delicati… si sa, la classe non è di tutti. Tra le partecipanti qualcuna è persino più bassa di me (il concorso non ha limiti di altezza).
Luca è tutto concentrato: ormai avvicinarlo è impossibile. Dal tavolo dei giurati sfida le intemperie senza mai girare lo sguardo. Oramai è un eroe. Ma ci pensa l'organizzatore!
Per combattere il freddo: grappino a tutta la giuria! Vorrei ricordare ai gentili lettori che si sta sempre parlando del 28 di settembre. Giuria dunque ubriaca oltre che infreddolita.
Le ragazze si esibiscono davanti al loro naso. Sfilano in abito da sera, una fa gli occhi dolci ai giurati e con fare provocante avanza sculettando. Hai diciassette anni! Stai facendo una selezione in piazza! A Cerveteri!
Domanda: "Qual è il tuo colore preferito?"
Risposta: "Veramente ne ho due. Il nero come la notte e il bianco come la purezza, infatti vesto sempre di nero con qualche cosa di bianco".
Di che colore è il vestito che ha scelto di indossare? Celeste!
Il bello dello spettacolo, signori e signore! Ma andiamo avanti.
Intramezzi musicali non male, ma un mago veramente da sopprimere. Si è ribellata persino l'Enel che ad un certo punto…e questo è stato il clou della serata… ha deciso di far saltare la corrente. Palco completamente al buio, microfoni inutilizzabili e tutt'intorno luce come non mai. Lampioni, insegne, finestre: tutto illuminato. Meraviglioso.
Incurante dell'unica transenna posta probabilmente dall'unica vigilessa presente, una Clio bianca attraversa la piazza passando esattamente tra il palco e la giuria.
Giurati dunque ubriachi, infreddoliti e pure intossicati. Ma chi me lo fa fare?
Devono averlo pensato in molti, tranne Luca.
Alcuni giurati hanno infatti abbandonato il loro tavolo. Non per un minuto, non per due, ma per tutta la sera. In parole povere: se ne sono andati! Disperato Giovanni mi tira per la giacca. Mi tocca rimpiazzare tale Alberto S. e nascondermi quando il fotografo immortala la giuria. Mi giro a cercare il sostegno di Luca, ma non mi fila minimamente. È troppo impegnato a chiacchierare con la giurata. Bah. Finalmente siamo al finale. Pure i conti a mano c'è toccato fare. Vince la più carina, secondo il mio modesto parere, seguita dalla vamp diciassettenne.
Ce ne possiamo andare a casa pure noi? Abbiamo dovuto portare via Luca a catenate, ma, ad esser sinceri, il freddo ci ha dato una mano: non ce ne sono volute poi molte.
Entriamo in macchina e la prima cosa che il nostro caro editore dice è: "Devo scongelarmi, accendi il riscaldamento ché voglio lasciare ai miei piedi la pozzetta d'acqua".
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