Zeus n° 67 - Ottobre 2002

FuTurismo

a cura di Giorgio Bertusi

Simulazione di un volo pindarico sulla costruzione di un nuovo, bellissimo albergo sul litorale romano.
Si erge sul mare senza comprometterne la visibilità, ogni finestratura è un quadro.
Tutte le tecnologie per rendere ecocompatibile la struttura sono state attuate, ampi spazi di verde, di roccia, di palme fanno sembrare infinita la godibilità.
Le piscine d'acqua salata e dolce si alternano. Il ponentino romano rinfresca l'aria nelle calde giornate, l'insieme rende idilliaco lo splendido tramonto invernale.
A pochi metri la piana distesa del mare e non lontano Ostia Antica, la villa di Plinio, la Riserva.
Potrebbe essere un sogno attuabile e giusta la richiesta di costruire alberghi, …ma dove, quando, perché? Bisognerebbe anche riempirli.
Facciamo il quadro della situazione, attualmente abbiamo: casalbergo Dragoncello (120 posti letto), Ostia Antica (160), Aris Hotel (214), Satellite (519), Airport (473), 10 alberghi sul litorale per 518 posti letto, ex Enalc Hotel (160) e campeggi, turismo giovanile, bungalow per complessivi 7000 posti letto.
Ora a questi si aggiungeranno gli alberghi di prossima costruzione: Hotel del Porto (400 posti letto), Hotel Duca degli Abruzzi (160), Hotel Abete (60) che con i vari ex Federimmobiliare, agriturismo, Bed & Breakfast, porteranno i posti letto a circa 10.000.
Per un giusto parallelo, bisogna tener conto che una stazione turistica di tutto rispetto come Madonna di Campiglio ha 2528 camere di diversa classe e tipologia per 4800 posti letti, di cui solo 5 hotel superano le 100 stanze e 65 hotel residui hanno una capacità che va da 9 a 60 camere.
Affinché l'equazione, con numerose incognite, abbia soluzione positiva si devono mettere in conto non solo la costruzione degli alberghi ma anche il loro contenuto, che non è fatto di soli ospiti, ma di personale qualificato, altamente qualificato, con gran predisposizione all'ospitalità.
Ora, questo personale, a tutti i livelli, dove lo andiamo a pescare?
Com'è nostra abitudine nell'oceano dell'improvvisazione, nei meandri del 20% della disoccupazione locale, nel parco italiano o addirittura in quello extracomunitario?
Tutti canali validi solo come numeri, ma se fra 5 anni non siamo preparati li infileremo a caso con un cattivo servizio ed un altrettanto pessimo riscontro che non gioverà certo alla promozione turistica.
Il XIII Municipio, con il suo attuale colore politico, è ora nella condizione ideale per chiedere alla Regione quanto gli è dovuto: l'avviamento della struttura dell'ex Enalc Hotel.
Un'impellenza inderogabile per cancellare dal panorama ostiense la lunga, ridicola e controproducente telenovela ed attivare al più presto la scuola alberghiera, gestita ad alto livello da chiunque.
Se questo non avverrà bisognerà darne esauriente motivazione.
Questo è lo strumento fondamentale per ridurre la disoccupazione locale, ricordando che nelle future strutture sarà sempre più richiesto, oltre alla professionalità, la dizione, l'educazione, l'inglese e la residenza locale, perché in un albergo o in un ristorante è di massima importanza la vicinanza del personale al posto di lavoro.
Far venire ospiti è arduo. Ma il più difficile è farli rimanere contenti, appagati non solo dagli eventi, dalle opportunità, dalla Riserva, dalle antichità, ma anche dal servizio di accoglienza offerto, dalla cortesia, coccolati da piccole grandi attenzioni, senza disservizi e assilli di nessun genere.
Soddisfare tutti i desideri, lasciando all'ospite solo la piacevole voglia di tornare.
La Scuola Alberghiera è un'infrastruttura, la via mestra per qualificare la vocazione turistica del territorio.
Se la apriamo da subito, con il relativo hotel d'addestramento, in 5 anni saremo in condizioni di poter disporre di un parco personale di tutto rispetto, necessario per proporsi a livelli turistici superiori.
Piccoli, medi, microalberghi: questo il futuro del XIII Municipio, che deve da subito attivarsi per far emettere un bando per il cambio di destinazione d'uso in tutte quelle palazzine, sul lungomare e sull'entroterra, che ne faranno richiesta.
Finito l'anno del Pavone per i vincitori, il pianto del coccodrillo per i perdenti, tutti insieme dobbiamo gettare i capisaldi per un avvenire turistico migliore.

Giorgio Bertusi
presidente dell’Asshotel Ostia




Del turismo

sommario n° 67 - Ott. '02