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Sono nove i Curdi che tentavano di raggiungere l'Italia nascosti dentro un TIR.
Dall'Iraq alla Bulgaria, breve tappa in Grecia, ed infine Bari. Cinque muoiono soffocati durante il viaggio tra Bari e Napoli, tre stanno ancora lottando per la vita, un solo sopravvissuto certo: Erin.
Nel camion l'aria è diventata irrespirabile dopo poche ore. Le porte erano sigillate, a nulla sono valse le grida e i tentativi di forzare il portone con un cacciavite.
L'acqua finisce presto, la puzza di urina accompagna le ultime tragiche ore.
Quando l'autista sente le urla è troppo tardi: tre Curdi hanno già smesso di respirare, altri due muoiono tra le braccia degli agenti della Polstrada. Erano clandestini.
Nessun visto, nessun permesso di soggiorno, identità incerta, nessun familiare da avvertire. Venivano dall'Iraq, appartenevano alla minoranza curda perseguitata da Saddam, mal sopportata dalla Turchia, ignorata dalla diplomazia occidentale.
Cosa fareste se il vostro Paese fosse nel mirino dei B - 52 statunitensi, e il vostro Presidente avesse già usato le camere a gas per stroncare ogni tipo di opposizione interna? Fuggireste? Dove?
La nostra Costituzione ci impone di accogliere lo straniero "al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche".
L'articolo 10 termina con una espressione che rimanda alla legge ordinaria la determinazione concreta del diritto d'asilo nel nostro Paese.
La Bossi-Fini (nuova norma in materia di immigrazione) non si occupa di diritto d'asilo, lasciando quindi lo stesso vuoto legislativo che il centro sinistra non aveva voluto risolvere con la Turco Napolitano.
In questi giorni non possiamo non essere contenti per l'imminente sanatoria che potrebbe dare legalità e quindi identità a centinaia di migliaia di extracomunitari.
Questo è senza dubbio un dato positivo per l'Italia intera che si arricchisce di persone proveniente da tutto il mondo, dà loro diritti e doveri, dà loro un'identità della quale i clandestini non possono beneficiare.
Nonostante ciò non possiamo non manifestare il nostro dissenso per il silenzio assordante che i politici, i media e, di conseguenza, l'opinione pubblica manifestano nei confronti di un tema delicato come il diritto d'asilo. Cinque Curdi sono morti ormai.
Erin attende in un letto d'ospedale un probabile decreto di espulsione. Dovrà tornare indietro, aspettare i B - 52 americani, aspettare l'ira di Saddam, o chiudersi in un altro TIR con direzione Italia.
O sperare nel diritto d'asilo.
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