Zeus n° 65 - Luglio 2002
Brevissime

A seguito dell’articolo “Axa: arrestato barbiere per usura”, pubblicato nello scorso numero di Zeus, precisiamo che:

1) Adolfo Lasco era un semplice lavorante e non è in nessun modo coinvolto con la proprietà e gestione del negozio;
2) qualsiasi reato è stato da lui eventualmente commesso al di fuori dell’attività commerciale e all’insaputa del titolare della stessa;
3) i nomi dei Vip citati nell’articolo non sono clienti del negozio stesso;
4) che l’affezionata clientela ha più volte manifestato fiducia e stima al titolare dell’attività all’indomani dell’increscioso fatto in cui
    è rimasto coinvolto un suo lavorante;
5) il barbiere non ha interrotto la sua attività, avendo le forze dell’ordine accertato la totale estraneità al fatto del titolare.





Concime o colorante? Giallo a Castelfusano
 
 

Concime per erba o colorante vegetale?
Dalla risposta, affidata a un laboratorio d'analisi chimiche, dipende la soluzione di una specie di “giallo” che ha come scenario la pineta di Castelfusano.
Nel primo caso il contenuto di quei barattoli, come sostiene l'assessore capitolino all'Ambiente Dario Esposito, sarebbe un preparato utilizzato per rinvigorire prati e aiuole attorno alla via Severiana, l'antica strada romana che attraversa il polmone verde distrutto della fiamme due anni fa.
Invece nel secondo, come accusa il minisindaco di Ostia Davide Bordoni, la sostanza non sarebbe altro che vernice.
E il ritocco cromatico una pennellata opportunamente giunta in coincidenza della presentazione dei risultati del programma di rimboschimento della pineta.
Secondo Bordoni, qualcuno avrebbe suggerito ai giardinieri del Comune l'idea di ravvivare la pineta con quel colorante verde spruzzato su cespugli e sterpaglie, a suo dire, piuttosto secchi.
Bordoni ha denunciato una specie di incidente diplomatico con i giardinieri del Comune che lo avrebbero "tempestivamente allontanato" per impedirgli di assistere a quella che “non sarebbe altro che la riverniciatura della pineta".
Scrolla le spalle alle accuse l’assessore all'Ambiente.
"Bordoni non sa di cosa parla! È stato utilizzato un normalissimo concime biologico versato sul fogliame, come si fa in tutto il mondo".

 
 

 
 
Strisce blu a Ostia e ad Acilia
 
 
 

Parcheggi privati a Ostia e nell'entroterra. Le strisce blu potrebbero fare la comparsa già dalla fine di settembre ai lati del lungomare. Poi ad Acilia.
Per il minisindaco Davide Bordoni l'idea "servirà per incamerare introiti destinati ad abbellire l'arredo urbano".
La giunta municipale sta studiando i dettagli, suscettibili di variazioni.
L'idea è quella di installare i parcometri lungo un chilometro di lungomare, dal Pontile sino a piazzale Magellano.
Sosta a pagamento anche in piazza Anco Marzio, quella dove De Chirico discuteva di cinema e pittura con Fellini e nei parcheggi all'uscita della Cristoforo Colombo.
Poi sarebbe la volta di Acilia, in zone ancora da studiare.
Secondo Bordoni "per Ostia, dove le strisce blu non si sono mai viste (fuori del Raccordo possono non essere gestite dalla Sta, ndr) sarà una rivoluzione. Le imprese che gestiranno i parcheggi avranno anche l'obbligo di contribuire all'arredo urbano, curando aiuole e pulizia di marciapiedi".

 
 

 
 
Capocotta, polemiche e denunce per le feste di "Onelove"
 
 

Si balla dalla mezzanotte di sabato sino alla domenica mattina, all'arrivo dei primi bagnanti con gli ombrelloni.
Sulla spiaggia, almeno 15.000 persone, quelle che ogni finesettimana dall'inizio di giugno Onelove riesce a radunare al Settimo Cielo di Capocotta.
Inevitabili le polemiche, infiammate dalle nuove denunce penali contro gli organizzatori, il traffico impazzito e le dune calpestate.
Per questo si rafforza l'ipotesi di trasferire balli e musica verso l'arenile comunale di Castelporziano.
Favorevole il Comune (i Cancelli non fanno parte della Riserva Statale del litorale), nicchia il Municipio di Ostia (il caos sarebbe lo stesso).
Ogni sabato notte è la viabilità a creare i maggiori disagi. Impossibile il collegamento tra Ostia e Torvaianica, con la litoranea a lungo impercorribile per l'arrivo delle migliaia di fan di Onelove (non si contano le chiamate a 112 e 113 di automobilisti inferociti). Si registrano code chilometriche sia verso la Cristoforo Colombo che la Pontina.
Persino i vigili urbani diretti al Settimo Cielo per il secondo blitz nel giro di sette giorni hanno faticato a districarsi, nonostante i lampeggianti accesi, nel fiume di vetture incolonnate.
Il titolare del chiosco che ospita le Woodstock tribal di Onelove, Maurizio De Santis, è stato denunciato perché le maxifeste non hanno i permessi.
L'imprenditore, proprietario di ristoranti in Polonia e in Russia (possiede anche la testata del quotidiano Paese Sera), si difende affermando che "se non ho le licenze è solo perché XIII Municipio e Campidoglio si rimpallano le competenze: non ce l'ho con i politici, ma con i burocrati, che non si assumono responsabilità".

 
 

 
 
I Carabinieri arrestano il Babbo, boss che vive all'Infernetto
 
 


Lo chiamano il Babbo. Controlla traffici di cocaina ed eroina, ma, alla Vigilia di ogni Natale, si ricorda sempre dei poveri, facendo distribuire in piazza, lui che possiede un avviato forno a Nuova Ostia, dolci, panettoni e pandori.
Ora però don Carmine Fasciani, 53 anni, in passato vicino alla banda della Magliana, torna in carcere.
Anche da casa, dalla sfarzosa villa all'Infernetto dove, protetto da guardie del corpo e pitbull, si trovava agli arresti domiciliari, continuava ad occuparsi dello smercio di droga.
Spagna e Olanda le basi di partenza dei carichi: il litorale romano e i Castelli la destinazione dei 10 chili di cocaina, 5 di eroina e 135 di hashish sequestrati dai carabinieri del reparto territoriale di Ostia, diretto dal colonnello Mario Parente.
Assieme a Fasciani, sono finite in manette altre 15 persone, tutta la nomenklatura della mala del litorale.
Con quantitativi di droga anche minimi, in automobile, corrieri incensurati partivano per l'Italia da Spagna, Marocco e Olanda.
Don Carmine è stato fermato a casa sua, esattamente come una notte di tre anni, nel corso dell’operazione Black beach 2.
Allora però riuscì a far perdere le sue tracce correndo a perdifiato per i prati dell'Infernetto mentre veniva inseguito dagli elicotteri dei carabinieri.
Venne trovato mesi dopo, nascosto in Germania: aveva con sé un miliardo di vecchie lire.

 


 
 
Cancelli: niente sdraio e lettini?
 
 


Niente affitto di sdraio e ombrelloni.
E niente bagnini sulla spiaggia, almeno quelli privati.
A Castelporziano cambia tutto: il minisindaco di Ostia, Davide Bordoni, ha annullato la convenzione con i cinque chioschi che, oltre a garantire il servizio di salvataggio in mare, svolgono la ristorazione sino a mezzanotte.
"Troppo spazio ai privati ­ ha spiegato il presidente del XIII Municipio - Ai Cancelli sembra di stare come in uno stabilimento: così poi non si salvaguardano dune e macchia mediterranea".
Da quattro anni il Campidoglio aveva permesso l'affitto dei lettini ai titolari dei chioschi (in origine gli enti di consumo, poi divenuti possessori delle licenze commerciali).
In cambio, ai gestori (che in Municipio hanno dovuto riconsegnare le chiavi degli otto ingressi) era stato dato l'onere dell'assistenza ai bagnanti in metà dell'arenile.
Ma a preoccuparsi ora sono i bagnini comunali, quelli con la canotta rossa targata SPQR.
"Siamo pochissimi ­ dice perplesso Tullio Cantini, sindacalista Cisa - solo 28 sui 110 in organico dieci anni fa. Non so come potremo controllare tutta Castelporziano".

 


 
 
Litorale, l'ombra del racket
 
 


Ancora l'ombra del racket sul litorale.
Nella notte tra martedì e mercoledì soltanto per un caso fortuito non è andato a fuoco un ristorante in piazza Anco Marzio, a un passo dal Pontile.
Due sconosciuti sono scappati all'arrivo di un passante che li ha notati mentre si apprestavano a gettare liquido infiammabile sulla saracinesca della Corte dei Borboni, una pizzeria aperta cinque anni fa. Con un trapano avevano praticato un buco sulla serranda: l'intento era quello di gettarvi della benzina.
Poteva essere un disastro. L'episodio è infatti l'ennesimo di un'impressionante serie.
Soltanto a giugno, incendi dolosi hanno distrutto sedici cabine dello stabilimento Marechiaro e le tettoie di due bungalow del Tibidabo.
A maggio una bomba ha fatto saltare un bar in via delle Baleniere, la strada dello shopping dove ad inizio aprile sconosciuti spararono tre colpi di pistola contro la vetrina della griffe Sisley.
Particolarmente bersagliate le spiagge: due punti ristoro dell'arenile comunale di Castelporziano sono stati dati alle fiamme ad inizio anno, alla Rotonda è stato gettata della benzina all'ingresso e al Coconait ignoti hanno bruciato degli ombrelloni.
Parla ora di "livello di tensione altissimo" il vicepresidente regionale della commissione Lotta alla criminalità, il verde Angelo Bonelli, che ha chiesto l'avvio di "un'indagine coordinata tra forze dell'ordine per analizzare il fenomeno della criminalità organizzata sul litorale".

 


 
 

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