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Rischi enormi per la sicurezza dei cittadini a Stagni di Ostia. L’area è in media a due metri sotto il livello del mare!
Settecentomila metri cubi di cemento a due metri sotto il livello del mare
È stato presentato in una conferenza stampa dai Verdi un dossier nel quale si denunciano i gravissimi rischi sociali e ambientali che sarebbero determinati dall'attuazione del piano di zona "Stagni di Ostia", già parzialmente approvato in consiglio comunale.
"I Verdi - dichiara il capogruppo regionale dei Verdi del Lazio, Angelo Bonelli - non sono mai stati né sono oggi contrari alla riqualificazione dell'area di Stagni. Benché le abitazioni siano state realizzate, in gran parte, abusivamente su area agricola, siamo infatti dell'opinione che non si possano penalizzare quelle famiglie che, per ragioni di necessità, hanno costruito la propria casa. Quello che i Verdi hanno sempre chiesto, e non ottenuto, è stato di rivedere il piano integrato, garantendo i residenti e la riqualificazione delle aree ove essi vivono, ma evitando di aggiungere un ulteriore peso abitativo (altre 5.000 persone circa) ed una ulteriore cementificazione dell'area (altri 500.000 metri cubi circa).
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In sostanza si possono sistemare le case esistenti, prevedere alloggi per i propri figli, portare servizi, rinnovare il sistema di drenaggio, ma non è possibile costruire sott'acqua un nuovo quartiere di 10.000 abitanti e 700.00 metri cubi!
E certo non possiamo consentire in quell'area alcun intervento di edilizia popolare.
Che il piano di Stagni sia un grave errore - prosegue Bonelli - lo dimostra il fatto che è stata commessa una forzatura gravissima: nella relazione geologica allegata al piano di zona di Stagni, in base alla quale il piano stesso è stato approvato si afferma il falso, ovvero che l'area è sopra il livello del mare di circa 3 metri, mentre i documenti e le carte ufficiali mostrano chiaramente e senza equivoci che l'area si trova ad una media di 2 metri "SOTTO" il livello del mare.
Affinché vengano individuate le responsabilità di questo "errore" abbiamo inviato un esposto alla procu
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ra ed all'ordine dei geologi.
In ogni caso, assieme alle associazioni ambientaliste faremo ricorso al TAR affinché sospenda l'attuazione del piano di zona."
"L'area di Stagni - fa notare il consigliere nazionale dei Verdi, Sandro Lorenzatti - è stata, fin dall'antichità, sommersa nel "Lacus Ostiae", un grande stagno che solo grazie alla bonifica moderna è stata stato prosciugato per destinare i terreni ad uso agricolo.
Ma l'area rimane comunque interamente sotto il livello del mare, mediamente di 2 metri, basta guardare la Carta Tecnica Regionale (documento ufficiale) che riporta le quote di livello: a Stagni praticamente non ve ne sono sopra il livello del mare. Se dovessero guastarsi le idrovore, oppure in caso di mareggiata tale da non permettere ai canali di far defluire le acque, o ancora nel caso in cui la terra non assorba sufficientemente l'acqua piovana (e l'assorbimento, già quasi assente, aumenterà con l'aggiunta di cemento), l'intera area tornerebbe ad essere uno stagno.
Come tutti i cittadini del XIII sanno l'area è stata già interessata da alluvioni in occasioni di mareggiate o di lunghi periodi di pioggia. Anni addietro gli stessi cittadini dei comitati di quartiere bloccarono per protesta la via del Mare perché le loro case e i loro campi si allagavano e chiedendo perciò il rinnovamento degli impianti di bonifica: allora, evidentemente, non erano ancora apparsi interessi edilizi."
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