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Persone, pensiero, passioni.
Immediato e sincero il sottotitolo di InOltre, il mensile di approfondimento da poco nelle edicole italiane.
Il secondo numero, presentato nella sala congressi dell'hotel Kursaal a Ostia, propone in prima pagina dei piedi di donna, piedi nudi che spuntano da un velo gentilmente cadente.
Ed è questa l'immagine che meglio rappresenta questa scommessa culturale, nata da un agguerrito gruppo di donne, intellettuali, lavoratrici, madri.
Donne che ripensano sulle pagine del mensile una società che si trova attualmente in una fase delicata, in cui lottare ancora per la parificazione sessuale sembra a taluni inopportuno ad altri essenziale.
La maternità, il matrimonio, la politica e la vita professionale stanno ancora aspettando quei cambiamenti nella pratica di tutti i giorni.
Aspettano la caduta di quel "burka dell'ovvio" di cui parla Silvia Nebbia, quel sottile velo che avvolge la donna di fronte alla scelta di una carriera o di una figlia, aspettano elezioni politiche che vedano le donne rappresentate in maniera adeguata, propongono un'idea di maternità più vicina al concetto ampiamente sbandierato di parificazione sessuale.
Naturalmente c'è un gruppo di donne dietro questa scommessa culturale: l'on. Carla Mazzuca, alla quale va innanzitutto il merito di aver coinvolto attorno ad uno stesso progetto un bel gruppo di intellettuali come Luciana del Giudice o Beatrice Rangoni Machiavelli.
Sarebbe però riduttivo pensare ad InOltre come a un mensile per sole donne, che affronti solo tematiche relative al matrimonio o alla maternità.
Si parla della guerra in Palestina, con l'autorevole opinione di Khaled Fouad Allam, c'è l'intervista a Terzani, noto autore di Lettere contro la guerra; e ancora la vicepresidente di Taiwan che parla dei nuovi rapporti con la Cina.
L'attenzione è focalizzata anche sul sociale, si parla di avvocati minorili e di banche etiche, ampi spazi sono riservati inoltre all'economia, la scienza e l'arte.
Ogni numero ha un "pensiero forte" un dossier di approfondimento nel quale vengono presentati in modo imparziale (ma non neutro) i diversi punti di vista, e vengono interpellate figure di indiscusso spessore culturale.
Per il numero di Giugno è previsto un approfondimento sulla cultura democratica in Italia, per Luglio si pensa invece ad analizzare il tema della prostituzione, studiando in particolare la figura troppo spesso in secondo piano del cliente.
Nella speranza che InOltre solleciti un virtuoso dibattito democratico attorno a questioni che non devono essere dimenticate e che solo talune sensibilità femminili possono svelare al mondo degli uomini, non possiamo non augurare a questa coraggiosa sfida culturale una cospicua partecipazione da parte dei lettori.
Donne e uomini.
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