Gli artigiani sfrattati da Via delle Baleniere, dopo una lunga battaglia,
potranno acquistare i terreni demaniali ove sorgono le loro attività
L'Idroscalo è in festa!



Si è conclusa positivamente la lunga battaglia che ha visto coinvolti gli artigiani dell'Idroscalo. Da circa trent'anni, in balia del canone del Demanio, lottavano per vedere riconosciuti i loro diritti e per avere la possibilità di lavorare onestamente.
"Tutte le amministrazioni territoriali che si sono succedute - ha raccontato Roberto De Prosperis del Consorzio Artigiani del Litorale Romano (CALIR) - hanno sempre riconosciuto il nostro problema, ma non sono mai state in grado di risolverlo.
Nel 1970 siamo stai spostati da via delle Baleniere nella zona paludosa dell'Idroscalo per permettere l'edificazione del palazzi e la realizzazione della via commerciale.
Abbiamo cominciato a lavorare su terreni demaniali, dove siamo stati costretti a pagare canoni altissimi che negli anni sono aumentati fino al 600%.. Una cifra che ha messo in difficoltà il nostro lavoro e le nostre famiglie"
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Il consorzio CALIR è composto da dieci aziende a conduzione familiare dove lavorano stabilmente circa 80 persone e 120 occasionalmente.
Nel corso degli anni sono stati oggetto di richieste di sfratto, numerosi indennizzi ed hanno viste negate le più semplici richieste come quella dell'allaccio in fogna.
Hanno vissuto nell'incertezza e nella paura di perdere il lavoro da un giorno all'altro. Scioperi della fame, persone incatenate: a parte l'ex circoscrizione, oggi municipio, gli appelli sono sempre caduti nel vuoto e le loro esigenze ignorate.
Nel '97 l'attuale consigliere Comunale Beatrice Lorenzin si fa carico della causa intercedendo per loro con le istituzioni fino ad arrivare al Ministero delle Finanze per mezzo del sottosegretario Armosino.
Solo oggi, dopo circa cinque anni, si è giunti all'epica soluzione grazie ad una lettera ufficiale del ministero stesso.
Gli artigiani potranno avere un contratto sicuramente più umano che prevede la riduzione degli attuali canoni e la possibilità di acquistare i terreni.
"All'inizio - racconta la Lorenzin - non erano riconosciuti nemmeno come lavoratori. La burocrazia li ignorava completamente: non usufruivano di alcun beneficio contrattuale e fiscale della categoria. Quello che dobbiamo fare adesso, è permettere lo sviluppo e la valorizzazione dell'area che, grazie alla costruzione del Porto e della futura Fiera di Roma, acquista sempre più rilevanza strategica per lo sviluppo del quadrante ovest della città. Possono esser creati nuovi posti di lavoro e favorita la formazione professionale di giovani artigiani".

Notizie da Ostia

sommario n° 64 - Giu. '02