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Alla scoperta dell'Ecomuseo di Ostia Antica
di Fabrizia Ferrazzoli
Un ambiente storico, un paesaggio naturale che ha subìto in decine e decine di anni numerosissime trasformazioni; un teatro su cui sono passate generazioni e generazioni: dai braccianti ravennati arrivati nel 1884 fino ai nostri giorni.
"Un museo a cielo aperto" lo ha definito Paolo Isaia, uno dei fondatori e direttori del museo e, in questa occasione, gentilissima guida pronta a riportarci alle origini del litorale romano.
L'Ecomuseo è un museo privato inserito però nel sistema museale regionale; ed è la realizzazione di un progetto elaborato dalla "Cooperativa Ricerca sul territorio" (CRT) nata nel 1978.
Scopo del progetto è valorizzare e promuovere il patrimonio storico-antropologico del litorale romano con documenti e testimonianze prima mai raccolti.
L'Ecomuseo è nato nel 1988 e tutt'oggi si perfeziona e si arricchisce di materiali: è infatti un museo all'avanguardia perché sposa la museologia con il cinema documentario, soprattutto grazie alle competenze registiche di Paolo Isaia e Mariapia Melandri.
Per gli spettatori è un vero e proprio viaggio nel tempo.
Situato a Ostia Antica, all'interno del complesso ottocentesco (1884) dell'impianto idrovoro della bonifica, l'area museale comprende due percorsi complementari e integrati dal punto di vista museografico e ambientale.
Nel primo percorso incontriamo i luoghi di maggiore interesse della bonifica tra i quali: i canali di acque basse e alte, il caratteristico casale Fumaroli dove fu realizzato uno dei primi tentativi di bonifica, la grande vasca di raccolta delle acque basse e gli impianti affascinanti delle idrovore antiche e moderne.
Nel secondo percorso invece, l'attenzione dello spettatore è catturata dalla proiezione di video, immagini fotografiche d'epoca e documenti originali della bonifica: da prima degli interventi dei braccianti ravennati al loro duro lavoro, dalla sconfitta della malaria, sterminatrice di numerose famiglie, ai primi insediamenti; il tutto accompagnato dalla colonna sonora dei canti di quella gente.
La bonifica è stata fondamentale non solo per il litorale romano e per Roma stessa, ma per tutta l'Italia che non godeva della capitale perché una minaccia malarica per tutti.
In questo ambiente ci si rende conto della trasformazione del nostro territorio grazie all'originale sala "spazio-tempo", che realizzata con tecnologie avanzate consente al visitatore di orientarsi nello spazio reale del litorale e conoscere le trasformazioni fisiche del territorio attraverso immagini reali, virtuali, schemi, plastici e computer animation.
L'Ecomuseo ci allontana per circa un'ora, un'ora e mezza dalla realtà dei nostri quartieri, trasmettendoci la vita dei nostri avi grazie ai quali oggi il litorale è così com'è!
L'Ecomuseo si trova in Via del Fosso di Dragoncello 172, aperto al pubblico il Sabato e la Domenica dalle 9,30 alle 17,30. Per gruppi e scolaresche è obbligatoria la prenotazione.
Per informazioni tel. 06/56.50.609 -
internet http://digilander.iol.it/CrtEcomuseo/
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